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Comunità energetiche per il low-carbon
© TierneyMJ/www.shutterstock.com
Comunità energetiche per il low-carbon L’Italia coordina il progetto europeo eNeuron con Enea
Bisogna sviluppare strumenti innovativi per la gestione ottimale delle “comunità energetiche” e favorire la transizione verso un sistema a basso contenuto di carbonio. Questo è l’obiettivo prioritario di eNeuron, il progetto europeo di Innovation Action (IA) coordinato dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).
Le comunità energetiche sono generalmente costituite da un insieme di soggetti che, all’interno di un’area geografica ben definita, sono in grado di produrre, consumare e scambiare energia con una governance locale capace di favorire l’utenza in un’ottica di autoconsumo e autosufficienza, in linea con il quadro normativo che si sta definendo in Europa e in Italia.
Il progetto eNeuron può contare su un finanziamento di 6 milioni di euro nell’ambito di Horizon 2020 e coinvolge 17 partner pubblici e privati di 8 Paesi. Per l’Italia, oltre ad Enea, partecipano l’Università Politecnica delle Marche e la Fondazione Icons.
In una prima fase è prevista la realizzazione di una piattaforma attraverso la quale gli utenti del progetto e potranno partecipare attivamente alla gestione “comunitaria” dell’energia per soddisfare in modo sostenibile ed efficiente il proprio fabbisogno energetico. In una seconda fase, l’iniziativa si focalizzerà sull’uso ottimale e sostenibile dei vettori energetici multipli, considerando priorità sia a breve che a lungo termine.
«Il progetto intende la comunità dell’energia come un’infrastruttura integrata per tutti i vettori energetici e vede il sistema elettrico come spina dorsale, caratterizzata dall’accoppiamento delle reti elettriche con quelle del gas, del riscaldamento e del raffrescamento, supportate dall’accumulo di energia nelle varie forme e tipologie, inclusi i veicoli elettrici e i processi di conversione», spiega Marialaura Di Somma, ricercatrice presso il Laboratorio Smart Grid e Reti Energetiche del Centro Enea di Portici e coordinatrice del progetto.
La low-carbon economy è la grande scommessa dei prossimi anni. Ridurre la CO2 in atmosfera è una missione da portare a termine per la salute del Pianeta, esposto a cambiamenti climatici che destabilizzano gli equilibri della vita terrestre, come li abbiamo conosciuti fino a oggi.
A livello operativo, eNeuron si propone di sviluppare approcci e metodologie innovativi per progettare e gestire le energy community in quattro siti pilota in Europa caratterizzati da un’elevata complementarità tra loro: in Italia nel quartiere Montedago ad Ancona, in Polonia a Bydgoszcz (mediante il distributore di energia elettrica polacco “ENEA Operator”); in Norvegia nel laboratorio messo a disposizione dal distributore di energia elettrica Skagerak; in Portogallo nella base navale di Lisbona messa a disposizione da EDP Labelec e dalla Marina Portoghese.
«Questo progetto si inserisce nel quadro delle policy europee e nazionali per lo sviluppo delle comunità energetiche, un tema sempre più attuale e strategico. In particolare, eNeuron contribuirà alla realizzazione di strumenti per la pianificazione di sistemi energetici integrati in presenza di poli-generazione distribuita e con elevati livelli di penetrazione di energia rinnovabile», sottolinea Giorgio Graditi, vice direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche dell’Enea.
«D’altra parte questo progetto consentirà a ENEA di rafforzare il proprio ruolo a livello europeo nella ricerca in campo energetico, potendo contare sulle specifiche competenze del Laboratorio Smart Grid e Reti Energetiche, specializzato in attività di studio, analisi, ricerca e sviluppo di tecnologie, metodologie e dispositivi per applicazioni nel settore delle smart grid, delle reti energetiche e impegnato – conclude Graditi – in attività di ricerca per lo sviluppo di hub-energetici multi-vettore e comunità energetiche locali». (F. F.)