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Novate a quei tempi

Senza perdersi nella caligine del tempo - quando fu fondata Milano al tempo dei Galli - è fuor di dubbio che Novate, con le sue fertili pianure ed i suoi campi ubertosi, costituì una zona di alto interesse insieme a tanti altri paesi dell’immediata periferia milanese. C’è chi racconta che qui esistevano fitti boschi che erano luogo di protezione ai fuggitivi scampati dalle alterne vicende belliche tra Ariani e Cristiani.

Noi non la prenderemo così alla lontana, ma ci occuperemo semplicemente della storia del nostro antico asilo infantile. Non so voi, ma io quando mi sono trovato a pensare all’asilo infantile di Novate Milanese - quello storico gestito dalle suore in via Bollate - ho sempre creduto che si trattasse di una istituzione “religiosa”, nata cioè sotto l’egida della parrocchia. Invece no. Niente di tutto questo.

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Anzi, vedremo che ad un certo punto, fra il Comitato promotore ed il parroco don Francesco Bianchi (a Novate dal 1893 al 1927), nasceranno addirittura dei contrasti che saranno tenuti sopiti.

Di fatto, poiché la prima riunione di cui abbiamo notizia (28 febbraio del 1909) si è tenuta in un’aula scolastica presso la sede municipale, possiamo dire che questa meritoria istituzione è nata “all’ombra del municipio” e per di più, un municipio retto da una Giunta guidata da un sindaco di sipirazione socialista.

L’edificio municipale a quei tempi sorgeva al di là della strada (per l’attuale topografia, via Vittorio Veneto) poco distante da dove risiede oggi, in una costruzione prestigiosa per quei tempi, attualmente adibita a residenza privata.

L’Asilo nasce dunque come opera fortemente laica, attivata da illustri ed avveduti personaggi novatesi: il sindaco socialista

Marino Vaghi - presidente della cooperativa “La Benefica” - il cav. Carlo Cova, il cav. dott. Giuseppe Merlo, Luigi VaghiPresidente della Congregazione di Carità di questo Comuneai quali si sono da subito associati uomini di ogni estrazione sociale e politica e, fra essi, anche numerosi cattolici.

Nella stessa aula municipale, venti anni prima, nasceva la cooperativa di Consumo “La Previdente” grazie alla sottoscrizione di 40 novatesi che versarono circa 15 Lire ciascuno. A riprova di quanto fosse sentito il problema di un asilo infantile a Novate, oltre ogni schieramento ideologico, nel suo statuto la cooperativa previde che “il 10 per cento, degli eventuali dividendi, sia destinato a concorrere alle spese per l’istituzione di un asilo infantile nel Comune di Novate”.

D’altra parte, allora - nonostante l’anticlericalismo mutuato dalla rivoluzione francese - la laicità della conduzione municipale non significava affatto opposizione a tutto ciò che riguardava le questioni di fede o di Chiesa. Infatti, esattamente il 22 novembre del 1908 il Consiglio Municipale novatese riceve comunicazione della domanda, presentata dai genitori degli alunni della scuola elementare cittadina, diretta ad ottenere per i propri figli l’insegnamento religioso. I richiedenti sono 330 e i contrari solo 31, su un totale di 3.102 abitanti.

Sulla base di questi dati, quindi, il Consiglio Comunale, con 7 voti favorevoli e 2 contrari, delibera di provvedere all’istruzione religiosa nei confronti degli alunni delle scuole elementari su richiesta dei genitori. Ciò dall’anno scolastico in corso (1908), nelle ore e giorni stabiliti dal Consiglio Scolastico Provinciale.

Delibera inoltre di incaricare per tale insegnamento i sacerdoti residenti in questo Comune, e cioè: il parroco don Francesco Bianchi, don Arturo Piazza e don Adolfo Mauri. L’iniziativa era già stata assunta il 16 ottobre 1904.

Nonostante questa delibera l’insegnamento religioso nelle scuole sarà sempre motivo di forti controversie, ravvivate successivamente, anche dalla stampa socialista di quel tempo. Sulla testata “Sorgiamo!” del 19 aprile 1913 leggiamo infatti:

“… La legge sull’insegnamento religioso non è cosa del tutto passata perché si possa tollerare che il prete entri in orario di scuola nelle aule ed insegni l’impostura a tutti i ragazzi senza distinzione di sorta. Non sono state fatte le richieste necessarie dai singoli padri di famiglia e quindi al prete si dovrebbe chiudere l’uscio in faccia”

Come si può notare la storia non è molto cambiata da allora e questa sarà una delle ragioni che creerà spesso diffidenze e incomprensioni da parte del parroco, don Francesco Bianchi, nei confronti delle iniziative dell’Amministrazione municipale novatese.

Per meglio comprendere come è nata l’idea bisogna fare un passo indietro e partire da una elargizione di 8.000 Lire lasciata al Comune di Novate nell’anno 1900 da Giuseppina Venino vedova Fassi, defunta quell’anno. Il lascito aveva proprio questa specifica finalità: costruire un asilo d’infanzia a Novate Milanese.

Per varie vicissitudini il Comune, depositario del lascito, giunto nell’anno 1909 constata che il Comitato esecutivo creato nel 1900 e completato nel 1906, a causa delle dimissioni, dei decessi e delle emigrazioni di molti suoi membri, si trova nell’impossibilità di agire con la necessaria vigoria. A quel punto le due Amministrazioni, quella Comunale e quella della Congregazione di Carità, ritengono sia essenziale ricomporre il Comitato stesso affidandogli la missione di porre in essere le attività necessarie per conseguire in breve ciò che fino a quel momento era rimasta una semplice speranza.

L’occasione viene agevolata dalla donazione di un terreno da parte di un illustre novatese: infatti, il sindaco Marino Vaghi, con lettera del 12 maggio 1909, comunica al “Comitato pro Erigendo Asilo” la messa a disposizione del terreno donato dal cav. dott. Merlo che lo aveva precedentemente acquistato dalla Congregazione di Carità di Milano.

Il 17 giugno 1909 lo stesso sindaco, Marino Vaghi, comunica nuovamente al Presidente del “Comitato pro Erigendo Asilo” di rendere disponibile anche il lascito di 8.000 Lire della defunta Giuseppina Venino vedova Fassi.

Infine, viene aggiunto un lotto, attiguo a quello donato dal dott. Merlo, amministrato dalla Congregazione di Carità di Novate Milanese che viene donato, anche questo, al “Comitato pro Erigendo Asilo”.

L’Amministrazione Comunale, che custodisce la cospicua elargizione lasciata in favore dell’Asilo Infantile dalla defunta Giuseppina Venino vedova Fassi, in seguito all’atto di singolare generosità del cav. dott. Giuseppe Merlo ha invitato la locale Congregazione di Carità, a cui è stata affidata l’amministrazione del terreno, a una riunione con lo scopo di rendere attuabile concretamente ciò che da tanti anni era aspirazione comune.

Ma che cos’era questa “Congregazione di Carità”?

Il decreto del Regno Italico del 21 dicembre 1807 stabilì che la beneficenza pubblica fosse di competenza del Ministro dell’Interno, mentre i Comuni venivano caricati dell’onere dei bisogni degli ospedali, orfanotrofi e istituti elemosinieri. I beni, prima appartenenti a tali istituzioni, venivano trasferiti a congregazioni di carità, amministrate da probi cittadini del Comune. Con una legge del 1862 venne istituita presso ogni Comu- contesto storico di Novate Milanese ne del Regno una Congregazione di Carità con lo scopo di curare l’amministrazione dei beni destinati all’erogazione di sussidi e altri benefici per i poveri. La gestione della Congregazione era affidata a un consiglio d’amministrazione, che era eletto dal Consiglio comunale oppure cooptato. Con legge n. 847 del 3 giugno 1937, si ebbe la soppressione delle Congregazioni di Carità e le loro competenze passarono agli Enti Comunali di Assistenza (ECA).

Per ricostituire dunque questo Comitato Esecutivo, il sindaco di Novate, Marino Vaghi, e il presidente della Congregazione di Carità, Luigi Vaghi, inviano una lettera a tutti i più illustri novatesi invitandoli a far parte di questo “magnifico intento”. Eccone il testo:

“La S. V. Ill. è compresa fra i componenti il Comitato (esecutivo oppure d’onore) e in coerenza alla profonda convinzione, che Ella ha sempre professata, della grande necessità di tutelare in ogni guisa e di educare l’infanzia; in omaggio alla incontestata utilità morale, intellettuale e fisica derivante dalla istituzione di Asili Infantili, la S. V. Ill. non vorrà certamente, in questo momento decisivo, lasciar mancare la di Lei piena adesione e perciò confidiamo che vorrà accordare la pregevolissima di Lei cooperazione per il raggiungimento sollecito del magnifico intento.

In tale fiducia, i sottoscritti a nome delle Amministrazioni che rappre-sentano rendono alla S. V. Ill. sentite grazie. Con osservanza distinta

Novate Milanese, li 16 Febbraio 1909

Il SindacoIl Presidente della Congregazione di Carità Marino Vaghi, Luigi Vaghi”.

Ci piace riportare per intero la lista dei destinatari dell’invito a far parte del Comitato d’onore, perché così molti lettori, giovani e meno giovani, potranno individuare nomi più o meno conosciuti, o di propri cari antenati.

A far parte di questo Comitato Esecutivo sono state invitati:

Achilli Oreste Felice — Albertario Teodolinda — Arnaboldi

Demetrio — Barranti Felice — Bardelli rag. Giovanni Battista — Rita Bardelli in Bassetti — Lina Bertani in Molgora — Bianchi Agostino — Bianchi sac. Francesco — Bizzozzero

Luigi — Bodina Giuseppina ved. Mazzola — Boschetti Almasio

— Brioschi Giuseppina – Caimi Anna — Cajo Angelina —

Cajo rag. Luigi — Cajo Massimina Sommaruga — Candiani

Dottor Mario — Giulietta Canzi Romano — Carugo Beniamino

— Cattaneo Angelo — Colombo Angelina ved. Torretta —

Colombo Angelo — Colombo Margherita ved. Dell’Oca

— Cozzi Giuseppe — Crespi Virginia ved. Venino — De Conturbia Nob. Giuseppina — De Conturbia Nob. Paolina —

De Conturbia Nob. Teresa — De Cristoforis N. D. Margherita

— Degli Occhi Avv. Adamo, Consigliere Provinciale — De Negri Edoarda — Dubini Maria ved. Garuffi — Facilli Francesco — Fasulo Gadalisa — Ferrari Avv. Angelo — Ferrari

Rosa — Fontanella Luigi — Fumagalli Alessandro —

Fumagalli Pompeo — Fumagalli Pier Virgilio — Gaffui

Agostina ved. Mazzacchera — Galimberti Angelo —

Galimberti Cesare — Galimberti Natale — Galli Carolina —

Garlati Ettore — Gorla Luigi — Guadagni Italia ved. Fortu- nati — Guzzetti Ambrogio — Labadini cav. Uff. rag. Ausano

— Larghi Cesare — Magistrelli Carolina — Marelli Giacomo

— Marzorati Antonio — Mauri Sac. Adolfo — Mazzacchera

Aleardo — Mazzacchera Agostino — Mazzola Lino — Moise

Isacco — Monti Giovanni — Morandi Ercole — Oliva Gaetano

— Orsaria Pietro — Pagani Luigia ved. Rognoni – Piazza Sac.

Arturo — Picozzi Andrea — Pinciroli Amalia — Pioltelli Guido — Pioltelli Umberto — Pozzo Enrico — Preatoni Giuseppe.

Presidente della Congregazione di Carità di Milano — Provenzale Barrel Filippina — Radice Fossati Antonietta —

Radice Fossati Dott. Luigi — Ramazzotti Luigia ved. Canzi

— Riboldi Alessandro — Riboldi Carlo — Riboldi Pasquale

— Ronchi Giulio — Sala Enrico — Salerani Gaetano — Salici Ing Luigi — Sartori Sigismondo — Scheibler Conte cav.

Felice — Schieppati Angelo — Schieppati Arturo — Schieppati

Gaetano fu Giovanni — Schieppati Gaetano fu Luigi — Silva

Luigi — Somaschi Virginia — Strada Baldassarre — Strada

Enrichetta — Strada Ernesta — Tagliabue Onesta —Talamoni

Giuseppe — Terragni Regina ved. Galli — Testori Alessandro

— Turati Natale — Vaghi Pietro — Vajani Giuseppe — Villa Ernestina.

Ma oltre al Comitato Esecutivo, l’Amministrazione municipale vuole costituire anche un Comitato d’onore, designandovi quelle persone che col solo loro nome avrebbero la virtù di portare all’iniziativa lustro e impulso. L’invito a far parte di questo onorevole Comitato viene pertanto rivolto ai seguenti signori:

In alto a sinistra, l’avviso di convocazione del Comitato Esecutivo, per l’istituzione dell’Asilo infantile, inviato a tutta la popolazione alfabetizzata di Novate Milanese ed ai personaggi illustri e facoltosi del paese. Il documento è firmato dal Sindaco Marino Vaghi e dal Presidente della Congregazione di Carità, Luigi Vaghi con data 16 febbraio 1909. Qui sopra a destra, la lettera che fa una breve storia del primo tentativo per la costituzione del “Comitato pro erigendo Asilo”, a partire dalle donazioni del defunto filantropo cav. dott. Giuseppe Merlo e della defunta benefattrice signora Venino Giuseppina vedova Fassi. contesto storico di Novate Milanese contesto storico di Novate Milanese

Nella pagina di destra, la riproduzione del primissimo verbale del Comitato Esecutivo tenutosi a Novate in data 28 febbraio 1909.

Presidente della Società Filarmonica — Bassetti Carlo — Canzi

Ausano – Capo Sezione della Lega Muratori — Congregazione di Carità locale — Carlo Cova — Cozzi dott. Gaetano — Galli Pietro — Giunta Municipale — Merlo cav. dott. Giuseppe — Molgora dott. Aristide (medico) — Molteni Luciano — Morandi Pietro — Presidente della Società Cooperativa

Edificatrice La Benefica (Marino Vaghi) — Presidente della cooperativa di consumo “La Previdente” (fondata nel 1889)

— Presidente del Circolo Sempre Avanti (nato nel 1907) — Presidente della Società Mutua di assicurazione del Bestiame

L’Unione ( fondata nel 1883) — Arturo Rognoni (sindaco nel 1913, prima acerrimo oppositore di Marino Vaghi, poi collaboratore) — Spazzini Angelo — Testori Giacomo — Torriani Faustino fu Gaetano (cassiere e cofondatore della cooperativa “La Previdente”, fondata nel 1889) — Torriani Vincenzo — Venino Giuseppe.

La nostra storia incomincia dunque il 28 febbraio del 1909. Due anni prima, ci sono state le elezioni amministrative ed ha vinto ancora la “lista operaia”. Sindaco è riconfermato Marino Vaghi.

Così si esprimeva allora il giornale “La Battaglia Proletaria”: “A Novate Milanese le elezioni amministrative di domenica si sono risolte con il trionfo della lista operaia. I candidati operai, infatti – Vaghi Francesco, Scorti Cesare, Scorti Giovanni fu Pietro, Villa Luigi, Lodolo Francesco e Guzzetti Angelo – riuscirono eletti con votazione compatta, insperata, contro la lista dei clerico-moderati, nella quale figuravano i nomi di alcuni dott. cav. uff.”.

Quel giorno era domenica e l’indomani sarebbe incominciato il mese di marzo.

Il precedente anno era stato bisestile dunque quel giorno era l’ultimo del mese.

La Pasqua, come si usava dire, sarebbe “caduta alta”, essendo prevista per l’11 aprile.

Il parroco, don Francesco Bianchi (dal 1893 al 1927), che era un fine osservatore di tutto quanto avveniva riguardo all’agricoltura, annotava come sua abitudine su una pagina del suo diario le condizioni meteorologiche avverse mentre, su un’altra, riportava i conti della rendita del fondo parrocchiale con considerazioni relative alla necessità di vendere alcune pertiche sulla via pubblica a 2000 Lire l’una.

Pochi mesi prima, alle ore 13,30 di domenica 28 febbraio, si riuniva in una stanza del Municipio, un insolito “Comitato esecutivo”, dietro regolare invito spedito ai singoli componenti dal sindaco Marino Vaghi nonché Presidente della cooperativa edificatrice “La Benefica”, dal cavaliere Carlo Cova e da Luigi Vaghi.

Questi tre signori si sono fatti promotori dell’adunanza al fine di costituire un Comitato esecutivo per la costruzione di un asilo infantile a Novate Milanese.

Sotto la presidenza provvisoria del dott. Gaetano Cozzi, per acclamazione, viene nominato Presidente Marino Vaghi, vicepresidenti, Francesco Vaghi e Giacomo Testori. Il dott.

Aristide Molgora scusa l’assenza di Carlo Bassetti. Durante la seduta viene proclamato come presidente effettivo del Comitato promotore: Carlo Cova.

Per acclamazione viene quindi nominato cassiere-tesoriere

Giuseppe Venino e come segretario, Roberto Strucchi.

“Viene poi aperta dal Presidente la discussione sui diversi provvedimenti che si crede opportuno adottare in favore dell’erigendo Asilo.

Questi i consiglieri: dott. Mario Candiani, dott. Giuseppe Merlo, Benigno Silva, Pietro Galimberti e Ercole Morandi. Saranno poi eletti revisori dei conti l’ Ing. Mario Prevosti e Walter Gower.

Partecipano come Soci della prima ora di quest’opera meritoria i seguenti signori: Bianca Cova in Prevosti, Mario Bottelli, Annetta Caimi in Cova, Luigia Caruti, le sorelle Casi, Caterina Biffi in Candiani, Marco T. Caudani, Luigia Cazani ved. Rognoni, Carlo Ceruti, Luigia Ceruti, Antonietta Fossati in Radice, Angelo Galimberti, Giuseppe Galli, il sacerdote don Carlo Galli, Giuseppina Rusconi in Testori (moglie di Giacomo), Giovanni Marchesotti, Dott. Giuseppe Mariotti, il sacerdote don Adolfo Mauri, Rina Molgora, Pietro Orpeca, Pietro Ortaria, Luigia Pagnani ved. Rognoni, Enrico Porro, Reali Giannele, il sacerdote don Ernesto Restelli, Arturo Rognoni, Baldassarre Strada, Angelo Testori (figlio di Giacomo), il sacerdote don Carlo Torriani, Pietro Vaghi”.

Nella nostra storia, assume un ruolo particolare il sindaco di allora, Marino Vaghi, il cui nome ricorre frequentemente nei verbali dell’asilo.

Vaghi, un maresciallo dei carabinieri in pensione, simpatizzante socialista, diviene sindaco di Novate il 10 settembre 1905 e resterà in carica - rieletto di volta in volta - per 8 anni conse-

contesto storico di Novate Milanese

cutivi. Prima di essere eletto sindaco aveva ricoperto per qualche anno la carica di assessore.

Dal 1902 al 1905 Marino Vaghi era già stato eletto sindaconella “Lista Popolare” - ma non aveva accettato l’incarico. Il 22 giugno 1902 c’erano state le elezioni amministrative ed era stato nominato sindaco il rag. Ausano Labadini. Neanche Labadini aveva accettato perché impegnato in altre 11 Amministrazioni. Impegno accresciuto dopo la morte del Senatore Negri, suo presidente, in tre Enti Pubblici. Il Consiglio Comunale fece una nuova votazione e venne eletto Marino Vaghi con 8 voti, ma Vaghi non accettò. Si aprì allora un aspro dibattito. Il consigliere Cozzi denunciò: “(...) il vostro manifesto elettorale invitava gli elettori a darvi la fiducia. Gli elettori hanno fatto buon viso al vostro invito e raccolsero a preferenza su voi il maggior numero di voti. Ora come si concilierebbe il vostro rifiuto?”. Intervenne anche l’ex sindaco Labadini che accusò la lista popolare “di aver fatto demagogia in campagna elettorale; di aver promesso cose impossibili da mantenere. In particolare a favore delle gestanti, delle puerpere e degli scolari”. Sarà rieletto sindaco il 22 agosto del 1910. Marino Vaghi è un personaggio molto popolare fra i novatesi e conosce molte aspirazioni e bisogni dei cittadini. Il 5 maggio 1909 si fa interprete, ad esempio, dell’esigenza di Novate di poter avere un asilo infantile scrivendo “al senatore del Regno, Panizzardi, prefetto di Milano” facendogli presente che “per opera di volontari e filantropi, si è costituito in questo Comune un Comitato coll’incarico di trovare i fondi necessari per dotare questo paese di un Asilo d’infanzia, la cui necessità è sentitissima e la sua costituzione è reclamata da lungo tempo”.

La spesa per la costruzione, continua Vaghi, è rilevante e si è pensato, per trovare altri soldi, ad una pesca di beneficenza. “Purtroppo, anche sulle pesche di beneficenza si pagano le tasse. Lo scopo della pesca “è di incassare denari senza spesa”, perché diversamente non tornerebbe conto tentarla giacché non potrà essere troppo vantaggioso. Trattandosi di beneficenza il cui intento è altamente lodevole, il Comitato mi ha chiesto di potere eseguire la pesca senza doversi sottoporre alle prescrizioni di legge perché diversamente fallirebbe lo scopo”. (da: “Un mattone lungo un secolo” – 100° anniversario

La Benefica – pag. 81 di Adriano Todaro, 2001 – Fonte: Archivio di Stato di Milano, Gabinetto di Prefettura, cartella 15).

Dopo la prima adunanza, il giovedì successivo, 4 marzo 1909, l’attivissimo Comitato “pro erigendo asilo” si raduna nuovamente.

Il Presidente, Marino Vaghi, chiede l’approvazione di una circolare preparata per raccogliere fondi presso i cittadini novatesi. E’ approvata all’unanimità e l’adunanza stessa delibera di farne stampare 500 copie, in formato piccolo, per la distribuzione a chi può interessarsi dell’erigendo asilo e, 30 copie, in formato grande da affiggersi nei luoghi pubblici e centrali del paese. Viene stabilito che il Comitato assuma la seguente denominazione: “Comitato Pro Asilo infantile di Novate Milanese”. Per raccogliere i fondi necessari per la costruzione dell’asilo, nella medesima adunanza viene deliberato di organizzare un ballo popolare nella sera del 20 maggio e di aprire anche, nella sera del 23 maggio, un banco di beneficenza. Viene lanciata una campagna di raccolta fondi e sottoscrizione di azioni per finanziare la costruzione dell’asilo. Tra le donazioni e le sottoscrizioni di azioni primeggiano: 8000 Lire donate dalla defunta Giuseppina Venino ved. Fassi; cav. Giuseppe Merlo, donazione del terreno; cav. Carlo Cova, 500 Lire; Nob. Margherita De Cristoforis ved. Bassetti, 300 Lire; f.lli Bassetti Paolo e Tita, azioni 4 (presumibilmente da 500 Lire pagabili in due anni).

E’ pure approvata la proposta di fare una festa di carattere privato, al fine di raccogliere fondi, nella sera del 19 maggio 1909 in casa Venino.

La memoria della famiglia Venino, oltre che riferirsi al tratto contesto storico di Novate Milanese distintivo di questa famiglia ricomprende un contrassegnato spirito sociale di ispirazione cristiana, che si concretizza in diverse iniziative benefiche attivate dalle famiglie Fassi-Venino e Silva-Venino come la cessione del terreno per la costruzione dell’Asilo, avvenuta nel 1910. la prima pesca di beneficenza contesto storico di Novate Milanese contesto storico di Novate Milanese

1909 Novate Milanese - Sopra sono riprodotti i volti di alcune “Patronesse” che hanno animato la prima pesca di beneficenza pro Asilo. Le immagini sono tratte da un’antichissima e sbiadita fotografia scattata durante la festa per la posa della prima pietra, tenutasi il 20 maggio sul terreno che avrebbe visto sorgere il nuovo Asilo Infantile.

Qui a lato le benemerite filantrope sorelle Venino:Piera, Antonietta e Ernesta.

Lo Statuto del 1913 contiene due articoli nei quali si definiscono i compiti del “Comitato delle Patronesse”.

Art. 22 – Il Comitato delle Patronesse è composto di un numero illimitato di signore. Esso nomina nel suo seno una Presidente, una Vice-Presidente una Segretaria economa. La durata in carica delle Patronesse è a tempo indeterminato.

Art.23 – Le Patronesse concorrono al buon indirizzo educativo dell’istituto coi loro consigli e coll’assidua e pietosa loro assistenza; promuovono la carità pubblica e privata a vantaggio dei medesimi.

1909 Novate Milanese - Possiamo dire che Villa Venino è stata un poco il “cenacolo” in cui è maturata l’idea di dotare Novate di un Asilo infantile. Il primo passo compiuto per raccogliere fondi è stato proprio quello di organizzare una festa privata, la sera del 19 maggio 1909, in casa Venino. Ad eccezione del sindaco, i pionieri del primo Comitato, c’erano tutti, compreso il Parroco.

Appare doveroso e meritevole fare qui menzione anche dell’ultima generazione dei Venino, in particolare delle sorelle Antonietta ved. Silva, Ernesta e Piera, che molti novatesi hanno conosciuto e ricordano, nonostante molti degli ultimi anni della loro vita abbiano vissuto a Milano, tornando comunque a Novate frequentemente e con grande nostalgia.

Allo scopo di far riuscire in modo soddisfacente la festa di beneficenza si formerà, secondo il criterio della presidenza, un Comitato di signore (Patronesse) e di signori per raccogliere doni per ordinare ed eseguire la pesca di beneficenza.

L’adunanza nomina poi Angelo Spazzini aiuto dell’ing. De Simoni, compilatore del progetto per la costruzione del fabbricato che deve servire quale Asilo d’infanzia.

Già dal 1901 si era costituita la “Cooperativa Edificatrice La Benefica”. Essa gestisce la proprietà degli immobili, cedendoli in affitto ai propri soci in lista d’attesa, funzione che svolge attivamente ancora oggi.

Nel 1904-05 furono i muratori, riunitisi nella “Società Anonima Cooperativa Edilizia di Novate Milanese”, a darsi da fare per dotare Novate delle strutture sociali di cui era stata carente fino ad allora: lavorando gratuitamente il sabato e la domenica costruirono un asilo per i propri bambini. Era il 1910.

La “Cooperativa Edilizia” si impegnò intensamente nella realizzazione di abitazioni popolari dignitose su appalti della “Cooperativa Edificatrice La Benefica”.

Il Comitato si riunisce ancora il 18 aprile 1909. Si radunano 64 benefattori, assente il sacerdote, Torriani, e il cav. dott. Cozzi; presiede l’adunanza l’onorevole Adamo Degli Occhi. Viene discusso lo Statuto con illustrazione, modifica ed approvazione dei singoli articoli.

Il Presidente auspica ed azzarda l’ipotesi che il completamento dell’edificio del nuovo asilo possa avvenire entro marzo del 1910.

La Congregazione di Carità, amministratrice di tutti i lasciti, delibera in data 6 maggio 1909 di mettere subito a disposizione del “Comitato pro Erigendo Asilo” il terreno donato dal cav. Giuseppe Merlo affinché si possa celebrare la cerimonia della posa della prima pietra, prevista per il 20 maggio 1909.

La lettera, datata 12 maggio 1909, è stilata e firmata dal presidente della Congregazione di Carità, Luigi Vaghi. Nella riunione del 3 maggio 1909 il Presidente, cav. Carlo Cova, comunica che l’ammontare delle obbligazioni ha raggiunto la quota di 5.000 Lire. Segnala inoltre che la Congregazione di Carità di Milano ha deliberato di regalare 1.000 -1.300 metri quadrati di terreno attiguo a quello dotato dal cav. dott. Giuseppe Merlo. Il capomastro, sig. Albini di Bollate è disponibile a prestare la sua firma e ad assumersi la responsabilità del progetto purché siano acquistati da lui i mattoni.

Si stabilisce che la cerimonia della posa della prima pietra avvenga nei giorni 20-23 maggio 1909. In tale ricorrenza si terrebbe un banco di beneficenza. Viene nominato un Comitato apposito.

Per la posa della prima pietra si decide di invitare il Prefetto, il Cardinale, il deputato del collegio e varie altre autorità.

Dalla prima “pesca di beneficenza” il comitato pro Asilo” comprese l’importanza di questa manifestazione finalizzata alla raccolta dei fondi. Per questo negli anni successivi si svolsero con una certa frequenza. Le pezze giustificative riportate qui sopra e nella pagina precedente si riferiscono ad una festa organizzata nel maggio 1923 in cui le ordinazioni sono state rivolte “ecumenicamente” sia al circolo cattolico che a quello socialista.

9 luglio 1909 - Interessante e prezioso documento costituito da una convocazione stilata a mano nella quale appaiono le firme autografe dei componenti il primo Comitato. Vedi anche pagina seguente.

E’ interessante notare la partecipazione di tutte le cooperative allora presenti a Novate. Marino Vaghi appare, sia nella pagina precedente in qualità di Presidente della Cooperativa “Edificatrice”, sia in questa come Presidente della “Benefica”.

Il primo banco di beneficenza

4 marzo 1909 - Vengono decise le strategie per raccogliere fondi per l’erigendo Asilo. Viene approvata la stampa di 500 locandine piccole e 30 manifesti grandi da affiggere nei luoghi pubblici e centrali del paese. Si approva la denominazione del Comitato che si chiamerà “Comitato pro Asilo infantile di Novate Milanese”. Viene anche approvata l’organizzazione di una festa privata da tenersi la sera del 19 maggio 1909 in casa Venino, di fare un ballo popolare nella sera del 18 maggio ed aprire, nella sera successiva, un banco di beneficenza previa raccolta doni da parte di un Comitato di signore (Patronesse) e di signori.

17 aprile 1910 - E’ indetto un “Comitato per le feste pro Asilo Novate”. La festa, finalizzata alla sola raccolta fondi, si terrà nei giorni 15 e 16 maggio 1910. Presenti i sig. Aldo Moise, Oreste Morandi, Carlo Vaghi, Santino Uboldi, Antonio Rossi, Edoardo Testori, Paolo Bassetti, Simone Marelli, Clemente Bonfanti, Luciano Molteni, Luigi Monti, Arturo Rognoni, Marino Vaghi, Romeo Torriani e Pietro Buffa.

Si delibera che la pesca di beneficenza verrà affidata alla famiglia Cova, e che il relativo banco verrà allestito contro il muro dei Radice. Dei concorsi si occuperanno i sigg. Molgora, Rognoni e Venino. Mentre si occuperanno della corsa ciclistica, Luigi Monti, Simone Marelli e Clemente Bonfanti. Aldo Moise e Paolo Bassetti cureranno la corsa podistica assieme a coloro che la seguiranno sulle biciclette. Il concorso bandistico viene affidato ai signori, Luciano Molteni, Oreste Morandi, Santino Uboldi, Edoardo Testori, Carlo Vaghi, Romeo Torriani, Antonio Rossi ed Eugenio Bazzoni.

Della corsa coi sacchi si occuperanno, Edoardo Testori, Carlo Vaghi, Paolo Bassetti, Simone Marelli e Cesare Villa.

La cuccagna, che si farà in piazza Concordia, competerà a Cesare Villa, Romeo Torriani, Luciano Molteni, Clemente Bonfanti, Oreste Morandi e Antonio Rossi.

Dell’illuminazione e dell’accompagnamento delle bande si occuperanno, Marino Vaghi e Pietro Botta.

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Un altro documento originale e prezioso è lo Statuto dall’Asilo, predisposto e approvato il 18 aprile del 1909. Nell’articolo 1 è interessante notare le caratteristiche dei bambini a cui si rivolge l’opera dell’Asilo, nonché l’importo annuo previsto per le famiglie quale tassa d’iscrizione.

Altre due pagine significative dello Statuto dalle quali si evincono interessanti informazioni. Dall’articolo 11 si comprende il forte impegno finanziario di cui si dovevano fare carico i benefattori. L’articolo 12 dimostra l’importante coinvolgimento del Comune di Novate nel Consiglio Direttivo.

Naturalmente l’approvazione dello Statuto non è stata cosa di poco conto e neppure è stata priva di delicate mediazioni fra il Consiglio dell’Asilo e quello comunale, proprio come appare da questo manoscritto ove, sul lato destro, figurano le richieste di modifica degli articoli proposti.

Il frontespizio della deliberazione della Giunta Municipale che in data 14 agosto 1909 approva il primo Statuto per “l’erigendo Asilo infantile”. Erano presenti nove dei quindici consiglieri, fra cui il Sindaco. Fra i consiglieri leggiamo i nomi di personaggi già sentiti e che si distingueranno per la loro attività di sostegno a favore dell’Asilo.

Il documento che attesta la firma, per approvazione del verbale, inerente lo Statuto dell’Asilo, da parte del consigliere anziano, Arturo Rognoni, in sostituzione del segretario assente, Roberto Strucchi.

In data 23 agosto il segretario certifica l’avvenuta esposizione del verbale all’Albo Pretorio del Comune. Infine è riportata la firma, per approvazione, del Prefetto di Milano con data 2 ottobre 1909.

Il Sindaco comunica al Presidente dell’Asilo il buon esito dell’approvazione dello Statuto da parte della Prefettura di Milano.

“6-10-09 Statuto per l’Asilo infantile. Lei fregio informare la S. V. I. (Signoria Vostra Illustrissima, n.d.a.) che questo Cons. C. (Consiglio Comunale, n.d.a.) nella sua adunanza del 14 agosto 1909 approva integralmente lo Statuto adottato dall’Assemblea Generale dell’Asilo infantile di Novate Milanese e con visto n. 33996 D.to 2/2 in data 2 ottobre corr. venne approvato dall’Ill.mo Sig. Prefetto il cennato atto Consigliare. Tanto per norma della S.V.

Con osservanza

Il Sindaco posa della prima pietra dell’asilo

Vaghi Marino”.

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