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Corrispondenza col Cottolengo
Nel Comitato del 26 aprile 1910 si prevede che l’inaugurazione sarà possibile all’incirca dopo meno di venti giorni, il 16 maggio 1910
Non è chiaro come il Comitato possa aver verbalizzato quella data d’inaugurazione quando l’edificio dell’asilo era si quasi ultimato, ma mancavano ancora le suore, problema di cui si stava interessando il cav. Carlo Cova il quale, nella sua lettera al Cottolengo del 2 maggio 1910, scrive che “l’inaugurazione non si terrà prima del mese di novembre dell’anno in corso”. L’inaugurazione si terrà invece il 4 giugno dell’anno successivo.
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A creare l’equivoco sulla data del 16 maggio 1910 come data d’inaugurazione dell’Asilo, è probabile che sia stato il verbale del Comitato per i festeggiamenti per la raccolta di fondi pro Asilo, stilato in data 17 aprile 1910 dal quale si evince che è in atto l’organizzazione di una festa che si prevede di tenere nei giorni 15 e 16 maggio.
Domenica 15 e lunedì 16 si tengono dunque dei festeggiamenti, ma solo finalizzati alla raccolta di ulteriori fondi pro Asilo, e non già l’inaugurazione dell’edificio poiché, come detto, la trattativa con il Cottolengo non era ancora conclusa. Il sontuoso palco della pesca viene allestito lungo il muro esterno della famiglia Radice e l’organizzazione viene affidata alla famiglia Cova.
Le altre specialità sono: la corsa ciclistica, il concorso bandistico, la corsa podistica, la corsa coi sacchi e la cuccagna che vengono gestite da vari altri componenti del Comitato dei festeggiamenti.
Non c’è da farsi meraviglia se fra costoro notiamo personaggi che di lì a poco diverranno primi cittadini di Novate, come Clemente Bonfanti, Arturo Rognoni e Santino Uboldi che, insieme ad altri, sono incaricati di organizzare chi la corsa podistica, chi quella ciclistica.
L’esito della festa è incoraggiante e permette di raccogliere fondi utili al completamento dell’Asilo.
Tornando alle suore, il primo verbale nel quale si delibera di affidare a loro la cura e l’educazione dei bambini è quello del 19 febbraio 1911. La proposta è del vicepresidente, Giacomo Testori, che suggerisce espressamente “che la gestione dell’Asilo venga affidata alle Suore per una migliore garanzia educativa”. Nella medesima sede si auspica, inoltre, che una cospicua donazione o qualche lascito generoso possa permettere di costituire l’Asilo come ente autonomo piuttosto che aggregato alla Pia Congregazione di Carità.
Ad ogni modo, come detto, il primo contatto con Padre Ferrero, superiore della Piccola Casa della Divina Provvidenza del Cottolengo di Torino, avviene in via informale prima di questa delibera, tramite una lettera scritta il 2 maggio 1910 dal presidente cav. Carlo Cova.
Una parola va spesa sul perché il “Comitato pro erigendo Asilo” avesse affidato questo incarico al cav. Cova e non ad altri. Innanzitutto perché era il presidente del Comitato, quindi toccava a lui interloquire ufficialmente con gli organismi esterni.
L’altro motivo, non meno influente, era il fatto che, da liberale e cattolico qual era, il cav. Cova aveva buoni rapporti con la Curia di Milano, fatto che gli avrebbe consentito di interloquire con l’istituzione religiosa del Cottolengo senza creare diffidenze.
Infatti, proprio da questa sua corrispondenza apprendiamo che lo stesso intratteneva relazioni amicali con don Pietro Cesana, parroco delle suore del Cottolengo di Torino.
Era inoltre in rapporto di stretta amicizia con il Card. Andrea Carlo Ferrari, arcivescovo di Milano dal 1894 al 1921 e con Monsignor Casanova - colui che benedisse la posa della prima pietra. Entrambi gli avevano rilasciato un biglietto di presentazione da esibire nei rapporti col Cottolengo.
Apprendiamo inoltre, dalla medesima lettera inviata al Cottolengo, che l’asilo è quasi verniciato, anzi, mancano solo i piccoli dettagli di finimento: primi contatti col Cottolengo
Il primo contatto con Padre Ferrero, superiore della Piccola Casa della Divina Provvidenza del Cottolengo di Torino, avviene in via informale, tramite questa lettera, scritta il 2 maggio 1910 dal presidente del “Comitato pro erigendo Asilo”, cav. Carlo Cova (segue a pag. 75).
“Esso è costruito sul modello governativo, e praticamente come quello di Crescenzago. Vi sono due grandi aule di mq 70 cad. per i bambini, un vestibolo grandissimo, locale direzione, … e portineria tutto a pian terreno; sotto, locali cucina e servizi annessi, e al piano superiore quattro grandi locali dei quali uno può dividersi in due occorrendo, più un localino servizi. “L’apertura poi dell’asilo si farà non prima del Novembrescrive il cav. Cova - e i bambini per ora da raccogliere saranno duecento, ma vi è già in progetto la costruzione di altre due aule per raccogliere gli altri bambini essendo il paese di 3200 abitanti. L’asilo è tutto illuminato a luce elettrica, e vi è il calorifero pel riscaldamento”.
Naturalmente si richiede a Padre Ferrero di comunicare quante suore il Cottolengo sarebbe disposto a fornire, l’importo della spesa e tutto il resto necessario.
Come si può evincere questo è solo l’inizio di un lungo cammino in cui ogni questione deve essere messa a fuoco in modo dettagliato.
La risposta del Cottolengo stilata in data 14 maggio 1910 era stata solerte. Essa confermava che prendeva in considerazione la domanda rivolta per assumere le Suore per l’insegnamento e aveva inviato anche una copia delle Regole solite ad usarsi in queste circostanze
Da quel momento però accade qualcosa di grave nel Comitato perché per un anno, più nessuno risponde al superiore del Cottolengo.
Quella lettera spedita al Cottolengo fu l’ultimo atto della vita del cav. Carlo Cova a favore dell’asilo poiché di lì a pochi mesi, nel settembre 1910, egli sarebbe mancato, morendo prematuramente all’età di 45 anni.
Prenderà provvisoriamente il suo posto, prima Vincenzo
Torriani e poi il sindaco di Novate, Marino Vaghi, fino alle nuove elezioni delle cariche istituzionali previste per l’8 gennaio 1911 nelle quali vengono eletti presidente Gaetano Cozzi, vicepresidente Giacomo Testori, tesoriere e amministratore il rag. Luigi Cajo e Segretario comunale, Annibale Rabotti. Naturalmente l’inaugurazione prevista per il 16 maggio 1910 è saltata. Bisognerà attendere il verbale del 7 maggio 1911 per conoscere la data effettiva dell’inaugurazione dell’asilo: domenica 4 giugno 1911, festa dello Statuto. In quella stessa assemblea si decide che l’asilo incomincerà a funzionare regolarmente due giorni dopo l’inaugurazione e che la tassa mensile per l’iscrizione dei bambini sarà di 1 Lira e 50 centesimi. Per questo, quando il nuovo presidente, Gaetano Cozzi, scrive nuovamente al Cottolengo nel maggio del 1911, Padre Ferrero nella sua lettera dell’8 maggio 1911 risponde che “essendo rimaste sospese le pratiche, per mancanza di riscontro da parte del Comitato, la Piccola Casa riteneva che cotesta Onorevole Direzione avesse provveduto diversamente”.
In ogni caso il Cottolengo si dichiarò disponibile a fornire le suore e, nella medesima lettera, il Superiore chiede a Gaetano Cozzi se avesse ricevuto la copia del Regolamento inviata l’anno precedente e se fosse stato accettato.
Padre Ferrero chiede anche di “fissare un giorno affinché la Piccola Casa, a norma delle sue consuetudini, possa mandare a visitare i locali”.
Il Cottolengo scrive ancora al Presidente dell’asilo inviando la copia del Regolamento, che evidentemente era andato smarrito, pregando il Comitato di prendere contatti con la Superiora addetta all’asilo infantile di Cassina Ferrara e d’intendersi con lei per fissare il giorno più opportuno per la visita al nuovo Asilo novatese.
Lo scambio epistolare prosegue tra Gaetano Cozzi e il superiore del Cottolengo, che in data 21 maggio 1911 scrive:
“Ill.mo Sig. Presidente primi contatti col Cottolengo
La Piccola Casa ebbe dalla superiora addetta all’Asilo infantile di Cassina Ferrara la relazione della visita fatta ai locali dell’Asilo di Novate, di cui riferì le ottime impressioni. Ella espresse pure il desiderio della S. V. Ill.ma che le Suore fossero inviate in questi giorni e la Piccola Casa, ottemperando alla domanda, ha il bene di significarLe che invierà le Suore Sabato prossimo 27 corrente, se non riceve avviso in contrario. Il Pio Istituto ringrazia la S. V. Ill.ma per la cortese accoglienza fatta alle Suore visitatrici e per le favorevoli disposizioni verso quelle che verranno ad assumere l’insegnamento.
Voglia gradire frattanto i miei rispettosi ossequi, mentre con la massima stima mi professo della S. V. Ill.ma Devotissimo Padre G. Ferrero”.
La risposta del Cottolengo. “...La Piccola Casa fin dall’anno scorso in data 14 maggio (1910, nda), aveva risposto...
Essendo rimaste sospese le pratiche, la Piccola Casa riteneva che cotesta On.le Direzione si fosse provveduta diversamente”.
primi contatti col Cottolengo
La pratica per l’acquisizione delle suore del Cottolengo si concluse il 27 maggio 1911 con l’arrivo di due suore insegnanti, Suor Edvige Teresa e Suor Pia Bertolini e, di una suora di S. Marta in aiuto alle quali farà poi seguito, in data 14 giugnodue giorni dopo l’apertura dell’Asilo - l’arrivo di altre due religiose.
Una curiosa nota di cronaca: in data 12 giugno 1911 la Piccola Casa scrive al Presidente di “aver ricevuto uno chèque della Banca d’Italia di Lire 550, importo prima semestralità per la concessione di due suore insegnanti e una suora di S. Marta in aiuto”.
Un’altra divertente curiosità la rileviamo dalla lettera che il Cottolengo invia al Presidente dell’Asilo in data 23 giugno 1911. Da questa veniamo a sapere che “La Piccola Casa manderà al più presto, appena ne sia in possesso, il certificato penale e quello di buona condotta di Suor Edvige, la Superiora.
Inoltre, riguardo alle vacanze, stante la circostanza dell’impianto fatto di recente, per quest’anno la Piccola Casa non richiamerà le Suore, le quali faranno per quest’anno il sacrificio delle vacanze estive” (rinunciano alle ferie).
La lettera del Superiore del Cottolengo in cui comunica “che invierà le suore sabato prossimo 27 corrente (maggio 1911, n.d.a.) se non ricevo avviso in contrario”.
festa di inaugurazione dell’Asilo infantile