editoriale
RUSH FINALE di silvia gottardi
Uhhh che bello, questo è il mio momento preferito dell’anno. I playoff sono la ciliegina sulla torta, il peperoncino sulla pasta, sono l’essenza del basket. Che poi, diciamocela tutta, sono quello che ci rende speciali rispetto ad altri sport... Ma come cavolo è possibile che ad esempio nel calcio non ci siano i playoff e che a cinque giornate dalla fine del campionato già si sappia chi è campione d’Italia? Vuoi mettere l’adrenalina, vuoi mettere la suspense, vuoi mettere anche l’ingiustizia, ma vuoi soprattutto mettere le emozioni che ci regalano? E in fondo ci piace anche la crudeltà dei playoff, ammettiamolo. Pensiamo alla Reyer: tutto l’anno da capolista (o quasi), con la finale praticamente in tasca col 2-0 su Ragusa e poi? Poi quello che mai ti aspetti; il più clamoroso, crudele (per i veneziani) ed entusiasmante (per i siciliani) ribaltone che potessimo aspettarci. Io non ci avrei scommesso niente, onestamente, ma il bello dei playoff sta proprio qui. E mentre la A1 sta per regalarci l’ennesima finale Schio vs Ragusa, che però quest’anno più che mai sarà davvero interessante, stanno per cominciare i playoff anche in A2. Sono sicura che anche la serie cadetta saprà regalarci grandi emozioni. A Sud, Campobasso sembrava dominare in lungo e in largo ma, proprio come Venezia, si è vista sfuggire all’ultimo la pole position; a Nord, Costa e Alpo ci provano ancora. Chi vincerà? Chi conquisterà un posto al sole per la prossima stagione? La più forte? Non per forza… Perché a differenza della stagione regolare in cui talento, tattica, profondità della panchina e tanti altri fattori hanno un ruolo fondamentale, nei playoff contano molto di più cuore e testa. Soprattutto la testa! Vincerà chi saprà stare più concentrato, chi avrà i nervi più saldi, chi avrà più voglia di vincere ed anche meno paura di perdere.