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PFEFFERLECHNER, birra analcolica artigianale

Le birre analcoliche sono ormai un fenomeno in ascesa anche tra i consumatori italiani. Mantenere un certo carattere e una qualità tali da non far rimpiangere le tanto amate birre artigianali non è sempre facile, ma negli ultimi tempi i risultati promettono bene.

Sono infatti tanti i motivi che ci portano a bere birre analcoliche: problemi di salute, gravidanza e allattamento per le donne, patologie varie, assunzione di farmaci, divieto assoluto di consumare alcolici, diete e altro, oltre alla paura di mettersi alla guida dopo aver bevuto. All’estero, in alcuni Paesi, il mercato è già ben sviluppato, mentre in Italia siamo giusto all’inizio, ma con realtà e prodotti interessanti; qualche esempio è rappresentato da l’Olmaia di Montepulciano in provincia di Siena e Birra Salento di Leverano, in provincia di

Lecce (questi due birrifici hanno collaborato per produrre la linea “Alcol-Fri”), Rebeers sempre in Puglia, Guggenbräu a San Genesio Atesino in provincia di Bolzano e, tra gli ultimi esempi usciti sul mercato, l’analcolica del Birrificio

Via Priula di San Pellegrino Terme, in provincia di Bergamo.

Tra i primi a produrre una linea di birre analcoliche, c’è il birrificio altoatesino Pfefferlechner, con la linea denominata Freedl, con tre diverse tipologie nate dalla creatività di Maria Elisabeth Laimer, proprietaria insieme alla famiglia.

? Maria Elisabeth, partiamo da lontano: quando, dove e come nasce il Birrificio Pfefferlechner? Oltre alla parte produttiva, avete anche un bel locale ed una piccola distilleria. Il Birrificio Pfefferlechner prende vita nel 2005 a Lana in provincia di Bolzano, in Trentino-Alto Adige, per noi in Sud Tirolo. Nasce all’interno della nostra osteria contadina dove una documentazione cita il maso Pfefferlechner già nel 1279. Il birrificio ha un impianto da 5 hl con caldaia in rame a vista e una produzione annua di circa 1000 hl. Il nostro ristorante è stato aperto da mio padre Martin, con il focus orientato prevalentemente sulla cucina regionale e la sincera ospitalità e nel 1997 viene aperta anche una piccola distilleria con la quale produciamo, a seconda della stagione, diversi tipi di grappe e distillati, come quello di ciliegie, e birra per la consumazione principalmente all’interno del locale, con l’alambicco che si trova proprio nella Schnapstube. Il Pfefferlechner incanta i propri ospiti con l’atmosfera tipica delle vere osterie contadine (Buschenschank in tedesco) con le accoglienti stube, con la rustica cantina e naturalmente, con la vista sulla stalla. Inoltre, all’esterno, abbiamo un bel Biergarten, dove sorseggiare le nostre birre in totale relax, un parco giochi e un mini zoo con gli animali per i clienti più piccoli.

? Pfefferlechner: qual è l’origine di questo nome?

Pfefferlechner è il nome del maso, risalente al 1279 o forse prima. Per que- sto la nostra linea di birre artigianali si chiama Pfeffer; per esempio Pfeffer Hell. Per la nuova linea di birre analcoliche abbiamo creato un nuovo brand che si chiama Freedl, che è una combinazione della parola alcohol free e il soprannome sudtirolese Fredl

? Quali birre realizzate al momento?

Abbiamo diversi tipi di birre: le birre classiche disponibili tutto l’anno sono Pfeffer Hell da 5° Alc. a bassa fermentazione con malto Pilsner, dal sapore maltato e con una leggera nota amara data dai luppoli; Pfeffer Schwarz da 5.5° Alc., nera sempre a bassa fermentazio-

Analcoliche per tutti i gusti

Freedl Classic ne con sentori di malti tostati, prodotta con vari malti scuri e Pfeffer Pale Ale da

5° Alc. prodotta con il 100% di malto altoatesino, ad alta fermentazione in stile inglese, la più amara della nostra gamma. Poi abbiamo diverse birre stagionali, come una birra alle ciliegie di nostra produzione o alle castagne da 6° Alc., dove usiamo farina di castagne e malti scuri; ma anche una birra invecchiata per oltre 3 mesi in botti di quercia, scura da 6° Alc. con sentori maltati, affumicati e dolci che ricordano la vaniglia. Infine, naturalmente, abbiamo anche le nostre birre analcoliche, che sono il nostro focus principale come birrificio in tre differenti varietà.

? Quando e perché avete deciso di allargare la gamma inserendo birre senza alcol?

Già nel 2015 avevamo iniziato i primi esperimenti, ma era davvero difficile e non c’era ancora un vero e proprio stu-

Prodotta come una Pale ale, colore dorato, limpida con fine schiuma bianca. Profilo aromatico improntato sull’agrumato, delicato ma duraturo; in bocca tenui accenni di cereale, pane bianco e miele millefiori, chiusura amara tra sentori erbacei e resinosi, per una ovvia facilità di beva. Ottima come aperitivo e in qualsiasi momento.

Freedl Calma

Prodotta con basilico alpino; al naso domina il basilico, l’aroma erbaceo si amalgama a quello dei luppoli, in bocca cereale e note erbacee e vegetali. Ovviamente deve piacere il basilico, ma è una birra di facile beva davvero particolare.

Ottimo abbinamento con una vera pizza napoletana o piatti con basilico. Dorata leggermente velata con schiuma bianca finemente persistente.

Freedl Citrino

Prodotta con scorze di limoni e diverse varietà di luppolo, color oro antico, limpida con schiuma bianca a grana fine. Sentori agrumati al naso, oltre che erbacei e floreali; leggermente citrica in bocca dove ritroviamo gli agrumi e freschezza palatale impressionante. Si abbina perfettamente con barbecue, meglio se di pesce e deliziosi tacos e altri piatti leggermente saporiti.

Come si produce una birra analcolica?

Normalmente, una birra con tasso alcolico tra lo 0 e 0.5% viene considerata non alcolica. In Italia il limite legale per considerare una birra come analcolica è 1.2%, ma la percentuale varia da Paese a Paese. Il processo di produzione è lo stesso che viene impiegato per produrre tutte le birre, ovviamente riducendo il tasso alcolico. Ci sono due modi per farlo: il primo metodo prevede l’eliminazione dell’alcol dopo il processo di fermentazione. Un modo per farlo è per mezzo della osmosi inversa: la birra viene filtrata attraverso una speciale membrana eliminando l’etanolo; oppure si può eliminare l’alcol tramite un processo di evaporazione sottovuoto, dal momento che l’alcol evapora a una temperatura più bassa rispetto all’acqua. Il secondo metodo prevede l’impiego di una quantità minore di malto, usando anche tipologie di malti che permettono una fermentazione ridotta, oltre ad usare un ceppo di lievito che produce meno alcol: processa infatti glucosio e maltosio, ovvero gli zuccheri che gli altri lieviti trasformano più facilmente in alcol, in modo meno efficiente. Attualmente esistono in commercio lieviti idonei a produrre birre analcoliche, come il Safbrew LA-01 prodotto dalla Fermentis, un ceppo di Saccharomyces cerevisiae var. chevalieri selezionato appositamente per birre a bassa gradazione alcolica (<0.5%); il LA-01 non metabolizza maltosio e maltotriosio. Un altro esempio è quello della Fermo Brew, ibridizzato per esaltare esteri fruttati in birre a basso grado alcolico. Per entrambi i ceppi, i birrai solitamente impiegano la tecnica della fermentazione interrotta, abbattendo la temperatura del tino di fermentazione. dio. Poi nel 2018 abbiamo trovato una tecnica che ci permettesse di produrre una birra naturale senza alcol con un buon risultato finale. Il nostro obiettivo era quello di produrre birre di alta qualità e ugualmente piacevoli, semplicemente senza alcol, mettendo in campo la stessa passione e artigianalità con cui si producono le birre alcoliche. In questo modo si ottiene un prodotto sano, naturale, molto simile alla birra ma analcolico.

? Quante tipologie avete e come si differenziano?

Oggi abbiamo tre diverse birre analcoliche. La Freedl Classic è realizzata come una Pale Ale con acqua alpina, malto e diversi tipi di luppolo; poi abbiamo la Freedl Calma, con cui abbiamo vinto il secondo posto all’European Beer Star Award nella categoria Freestyle, prodotta con il basilico alpino che cresce a 1500 m nel Parco Nazionale dello Stelvio. Il basilico può ridurre lo stress e contribuisce a reintegrare le riserve naturali di energia; è inoltre una delle erbe aromatiche più antiche conosciute e ad oggi viene impiegato prevalentemente in cucina, come per il famoso pesto alla genovese; inoltre ha un effetto antinfiammatorio e fa bene allo stomaco e al fegato. Da quest’anno infine abbiamo inserito nella linea anche la Freedl Citrino, una birra rinfrescante che viene prodotta con scorze di limone, che donano alla birra un gusto estivo e tonificante.

? Perché un consumatore dovrebbe scegliere la birra analcolica?

Ci sono diversi motivi; ultimamente molte persone la provano per curiosità, ma i motivi principali risiedono nella riduzione dell’assunzione di alcol e di calorie. Infatti una birra analcolica contiene meno calorie rispetto alla sua controparte con alcol ed è quindi adatta a tutte le persone che stanno seguendo una dieta.

Per esempio, 1 grammo di alcol etilico fornisce circa 7 Kcal e quindi più una birra è alcolica, più calorie contiene. Soprattutto la generazione Z beve meno alcolici rispetto alle generazioni precedenti: il consumatore cerca un tenore di vita più sano.

Si tratta senza alcun dubbio di una bevanda ideale da consumare anche dopo uno sforzo fisico, come una corsa, una lunga pedalata o una camminata in montagna, solo per citare qualche attività dove è richiesto un certo sforzo fisico, così da reintegrare i sali persi con lo sforzo e il sudore con una bevanda sana.

? Quali progetti avete per il futuro per quanto riguarda il birrificio e la linea analcolica oltre che per i distillati?

Vogliamo puntare fortemente sul divertimento senza alcol e produrre al- ternative di alta qualità, in modo che nessuno debba più rinunciare all’aperitivo. E nel farlo, come quando abbiamo iniziato con il birrificio, vogliamo far partecipare i nostri ospiti alla fase di creazione prodotti. Quindi

Birra analcolica: pro e contro

Pro:

❱ Il basso contenuto di alcol e zuccheri favorisce una minore assimilazione di calorie, quindi è adatta ai fanatici del fitness;

❱ a livello economico la produzione è più sostenibile per i produttori;

❱ avvicinare e formare nuove categorie di consumatori, quali minorenni e sportivi, o persone con patologie;

❱ maggior sicurezza per chi si mette alla guida, oltre che la possibilità di bere birra sul posto di lavoro;

❱ nessun divieto per chi pratica religioni che vietano il consumo di alcol.

Contro: concentrarci maggiormente sulla linea Freedl. ★

Info e contatti: https://www.pfefferlechner.it https://freedl.it

❱ Difficoltà a livello di impiantistica e macchinari per i piccoli produttori artigianali;

❱ limitazione stilistica, essendo l’alcol una parte caratterizzante di alcuni stili, come ad esempio Tripel o Imperial Stout;

❱ difficoltà nel creare nuovi stili da associare alla nuova categoria di birre analcoliche;

❱ difficoltà nel processo di dealcolazione, ovvero garantire e mantenere il gusto e la consistenza del prodotto finale;

❱ applicare il giusto prezzo alla birra, pur essendo priva di alcol e caratterizzata processi più lunghi in fase di produzione.

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