Professional Parquet n° 3 – Maggio/Giugno 2020

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ISSN 2612-3622

MAGAZINE DI INFORMAZIONE TECNICA E DI MARKETING PER IL POSATORE, L’IMPRESA E LO STUDIO DI PROGETTAZIONE

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ANNO 29 • N° 3 • MAGGIO/GIUGNO 2020

QUINE SRL - VIA G. SPADOLINI, 7 - 20141 MILANO

TENDENZE IL PARQUET A COLORI E L’OUTDOOR

INTERIOR DESIGN L’EDIFICIO ALBERO CHE HA CONQUISTATO SEATTLE

PAVIMENTAZIONI DI LEGNO OLIATI O VERNICIATI?




PROFESSIONAL

Sommario ANNO 29 • N° 3 • MAGGIO/GIUGNO 2020

Parquet Periodico bimestrale edito da Quine Srl Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel. 02.69001255 | Fax 02.69001277 redazione@quine.it Fondatore Gabriele Marrazzini Direttore Responsabile Marco Zani Coordinamento editoriale Silvia Martellosio | silvia.martellosio@quine.it Consulenti tecnici Domenico Adelizzi - Mauro Errico - Antonio Viscardi Direttore commerciale Ornella Zanetti | o.zanetti@dimensionepulito.it Pubblicità e Sviluppo Milena Acito, Alessandro Martinenghi, Edoardo Rossi, Paolo Simeoni, Filippo Viola Ufficio traffico e Servizio abbonamenti Rosaria Maiocchi | traffico@quine.it Grafica e impaginazione LIFE sh.p.k. Collaboratori Domenico Adelizzi, Assocaaf, Simone Biagiotti, Marco Monti, Roberta Mutti, Fabrizio Pirovano, Erika Seghetti Responsabile della produzione Paolo Ficicchia Stampa Aziende Grafiche Printing Srl - Peschiera Borromeo (MI)

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Prezzi e abbonamenti Abbonamento annuale: 44,50 euro (IVA compresa) Annuale estero: 155 euro Copia arretrata: 17 euro Costo di una copia: 1.30 euro Testata Associata A.N.E.S. Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata Gruppo Confindustria Responsabilità

Professional Parquet, periodico bimestrale registrato. Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 250 dell’11/04/1992. Spedizione Posta Target Magazine - AUT.DBC centrale/PT Magazine Editori 96 valida dal 19/05/2004. La pubblicazione o la ristampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su Professional Parquet sono sotto la responsabilità degli autori. I manoscritti e i disegni pubblicati non saranno restituiti.

INFORMATIVA AI SENSI DEL GDPR 2016/679 Si rende noto che i dati in nostro possesso liberamente ottenuti per poter effettuare i servizi relativi a spedizioni, abbonamenti e similari, sono utilizzati secondo quanto previsto dal GDPR 2016/679. Titolare del trattamento è Quine srl, via Spadolini, 7 - 20141 Milano (info@quine.it). Si comunica inoltre che i dati personali sono contenuti presso la nostra sede in apposita banca dati di cui è responsabile Quine srl e cui è possibile rivolgersi per l’eventuale esercizio dei diritti previsti dal D.Lgs 196/2003. © Quine srl - Milano

8 • News dal mondo DESIGN

12 • L’edificio albero che ha conquistato Seattle

Il Bullitt Center, struttura ibrida in calcestruzzo e legno, non consuma più acqua o energia di quella che produce o riutilizza a cura della redazione

18 • Coworking nell’ex magazzino Materiali naturali, ecosostenibili e low-cost al centro dell’intervento di riqualificazione di un capannone artigianale trasformato in uno spazio per il lavoro condiviso di Erika Seghetti

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Sommario ANNO 29 • N° 3 • MAGGIO/GIUGNO 2020

RUBRICHE

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• Credito d’imposta: Bonus pubblicità In questo articolo andremo a trattare il credito d’imposta Bonus pubblicità, già in essere dal 2018, che con l’art. 186 del D.L. 34/2020 è stato rafforzato a cura di Assocaaf

40 • La delicata arte di comunicare

con i clienti arrabbiati

Vi basta calmare il cliente arrabbiato e poi rimediare o preferite motivarlo a continuare a fare affari con voi? di Fabrizio Pirovano e Marco Monti

TENDENZE

22 • Il parquet a colori e l’outdoor

Nonostante negli ultimi anni stiano proliferando materiali che lo riproducono molto fedelmente, il parquet resiste e si prende il suo spazio di Roberta Mutti

POSA

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• Pavimento a base di legno oliato o verniciato?

Vantaggi e limiti delle due tecniche di finitura più comuni di Domenico Adelizzi

MERCATO

11 • Assito delle alpi: 100% Made in Italy

34 • Lockdown e pavimenti in legno,

Il prefinito multistrato è composto da uno strato di pregiato legno massello incollato su un multistrato di betulla

come è andata la ripresa?

Le impressioni di alcuni soci ANPP in merito a riapertura e prospettive future di Simone Biagiotti

42 • Vetrina prodotti 44 • Lo studio si fa bello

L’effetto tessuto del legno per una texture accogliente che ha reso un ambulatorio medico del centro storico di Bari testimonianza di design

45 • Alte prestazioni nel segno della sostenibilità

Posa del parquet con l’adesivo alleggerito Ultrabond Eco S Lite

46 • La soluzione per il tuo legno

esterno

Il legno esterno deve affrontare molte sfide, motivo per cui una protezione ottimale è assolutamente necessaria

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STORIA E TECNOLOGIA PER L’M9 DI MESTRE

WATER MANAGEMENT REPORT L’acqua, un bene prezioso ma insufficiente PROGETTAZIONE Edificio per uffici certificato Passivhaus

KLIMAHOUSE 2019: VIDEO La sostenibilità è la chiave per vivere bene

DENTRO L’OBIETTIVO Dubai: oltre lo Zero Energy

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Un intervento poco risolutivo professionisti non è certamente entusiastico

Le risposte degli ingegneri alle domande del Centro Studi CNI, tra la richiesta di una semplificazione delle regole e le preoccupazioni per evitare distorsioni della concorrenza

La cultura della sicurezza inizia dalle scuole Firmato l’accordo di tre anni tra MIUR, CNI e Protezione Civile: un percorso didattico per un PAG. 5 ambiente piÚ sicuro

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Ora Prassi di Riferimento UNI, il protocollo include anche l’edilizia non residenziale. Intervista a Giuseppe Rizzuto, Direttore Generale ITACA

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PONTE SUL POLCEVERA | LA FINE IN SOLI 6 SECONDI

Un nuovo inizio per Genova

Fire Safety Academy

CROTONE |

La demolizione delle pile 10 e 11 del viadotto sul Polcevera si è svolta come da programma, ma la scelta di demolire e ricostruire integralmente il ponte non convince tutti

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Maker faire 2019

PAG. 4

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SPECIALE | BARRIERE ARCHITETTONICHE

Una “battaglia di civiltĂ â€?

Ancora nel 2019, sono tanti gli edifici pubblici e privati non adeguati a persone con disabilitĂ motoria, ma soprattutto visiva, spesso dimenticata dai progettisti

SPECIALE BIM

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Corso di ispezione tecnica

ANCONA |

L’uso civile delle demolizioni

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Il futuro della mobilitĂ di Roma: con il termine previsto per il 2021, il punto sui lavori della Linea C definita come la piĂš grande infrastruttura di trasporto pubblico driverless

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ANTONIO FALANGA Una passione sempre viva

Quale tutela per estetica, design e parquet?

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Caratteristiche delle viti per le pavimentazioni di legno

29/03/2019 17:28

PROGETTAZIONE SOSTENIBILE | CERTIFICAZIONI

MEDIAKIT 2018 ∙ AREA BUILDING

Rubinetti e sistemi doccia

Isola Design District

Fuorisalone e Milan Design Week, le novitĂ

Il protocollo ITACA si aggiorna

Il vantaggio fiscale di oggi rischia di determinare svantaggi di diversa natura nell’immediato futuro. Essa gode comunque di un ampio consenso: la metà degli ingegneri iscritti all’Albo professionale l’ha adottata nel 2019, con una prevalenza per le classi piÚ giovani e per quelle piÚ anziane

MATERIA CONNECTION

N. 64 ¡ Anno XI ¡ dicembre 2016

Lavoro di squadra e grande passione

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INTESA | PER I CITTADINI DI DOMANI

INDAGINE | CENTRO STUDI CNI

Lo Sblocca Cantieri rilancerĂ le infrastrutture?

Luci e ombre sulla Flat tax

LA CHIAVE DI LETTURA www.commercioelettrico.com DEL NUOVO MERCATO NORME, TECNICA PER INSTALLATORI E E MERCATO ELETTRICO MANUTENTORI

A colloquio con Giovanni Patronelli

VERCELLI |

SASSARI |

Una materia considerata di particolare importanza dai professionisti tecnici italiani. Non a caso, i rappresentanti della Rete Professioni Tecniche hanno partecipato attivamente all’intero processo di interlocuzione istituzionale.

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La sicurezza nelle forniture di calcestruzzo

Il Decreto Sblocca Cantieri è Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE Legge, ma il giudizio dei

IL PARERE DEI PROFESSIONISTI |

FOCUS Un anno di logistica

TERRITORIO

SBLOCCA CANTIERI |

20 luglio 1969. Sono trascorsi cinquant’anni dal giorno in cui Neil Armstrong aprĂŹ il portellone dell’Apollo 11 e scese i gradini della scaletta piĂš famosa della storia. Quel viaggio è rimasto impresso nella memoria insieme alle altre missioni Apollo, i lanci dei satelliti russi Sputnik, il cane-astronauta Laika e la Guerra Fredda. Erano gli anni della sfida alla conquista dello spazio tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Gli anni degli ideali, della comunitĂ , dell’uguaglianza. Della speranza per una societĂ piĂš giusta. Gli anni delle utopie. Erano anche anni di ricerca e di grandi sfide. Il 12 aprile 1961, Jurij Gagarin fu il primo uomo a volare in orbita. VentitrĂŠ giorni dopo, l’astronauta Alan Shepard affrontò un volo suborbitale; e ancora, il 20 maggio John Kennedy annunciò al congresso di voler portare l’uomo sulla luna con il programma Apollo “non perchĂŠ è facile, ma perchĂŠ è difficileâ€?. Nel 1968, precisamente la notte della Vigilia di Natale, William Anders, uno dei membri della missione Apollo 8, scatta, forse inconsapevolmente, una semplice fotografia passata alla storia con il nome di “Earthriseâ€?, l’Alba della Terra. Il nostro pianeta, visto dall’oblò dell’Apollo 8 in orbita attorno alla luna, è un puntino blu nell’oscuritĂ .

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Anno 28 • N° 2 • Marzo/Aprile 2019

Le sperimentazioni strutturali del XX secolo: le originali strutture “italian Style� a cavallo tra la ricostruzione del Paese e il miracolo economico

MobilitĂ elettrica: opportunitĂ e sfide in Italia

NOVEMBRE/DICEMBRE 2016

Analisi del processo e case study

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Ristrutturazione chiavi in mano: cosa sfugge alla distribuzione?

ANNO 8 - FEBBRAIO 2017

Conto Termico e TEE. A che punto siamo?

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#5 giugno 2019 mensile

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Innovazione e cambiamento di GIOVANNA ROSADA

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gni campo dell’architettura e dell’ingegneria nel senso piĂš ampio del termine ha fatto progressi, ha modificato modalitĂ , metodologie, tecnologie, mezzi e strumenti, fatto ricerche e scoperte. Le idee sono progredite, sono mutate, si sono evolute; si sono adeguate alla societĂ o hanno modificato modi e stili di vita. Nessuno si è mai posto il problema se fosse giusto o sbagliato; la cultura del “fareâ€? ha privilegiato la sperimentazione e ha insegnato che dagli errori si può imparare, crescere, progredire e migliorare. Non è mai stato chiesto ai professionisti se fossero d’accordo con un “SIâ€? o con un “NOâ€?. Ăˆ stato dato semplicemente per scontato che il cambiamento fosse insito nella natura dell’uomo e nel nostro caso dei professionisti, nella loro ricerca di miglioramento e progresso per il bene comune. Ci sono stati “siâ€? e “noâ€? dettati da successi e insuccessi; il buon senso e la competenza hanno sempre fatto da guida nelle scelte e quindi nell’evolversi delle professioni. Per la politica evidentemente è diverso; ma ciò dimostra solo uno scollamento fra i problemi pratici della quotidianitĂ dell’individuo e l’incapacitĂ della politica ad adeguarsi. Il buon senso non fa da guida; un referendum che fa contento/scontento la metĂ dei cittadini resta un problema non risolto. Il cambiamento è necessario e la civiltĂ parla da sola a tal proposito; ma il cambiamento dovrebbe godere della fiducia e della certezza di tutti i cittadini quando si parla di politica. Se tutti quanti noi quando attraversiamo un ponte o saliamo sulla cima di un grattacielo diamo per scontato di poterci fidare di chi ha pensato il progetto, forse non vuol dire che i professionisti potrebbero insegnare e dire il loro pensiero con piĂš forza alla politica? n

DOSSIER

alle pagg. 22­23

Utensili

N. 12 - Dicembre 2016

Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architetti

La crisi ancora “morde�, il contesto politico barcolla, alta l’attenzione sul governo degli ingegneri

VIDEO REPORTAGE MECSPE 2019

Un CNI eletto per dare risposte

di MATTEO PALO

R

iorganizzazione delle divisioni operative del Cni. E, in prospettiva, due sfide: quella dei servizi per gli iscritti e delle strutture territoriali. Armando Zambrano, presidente uscente del Consiglio nazionale degli ingegneri, si prepara a governare la categoria per altri cinque anni: dal 2016 guiderĂ gli ingegneri fino al 2021, quando completerĂ i suoi dieci anni di mandato. In attesa che arrivi l’ufficialitĂ del ministero della Giustizia e che i consiglieri designati indichino lui come nuovo presidente, è giĂ possibile fare il punto sulle prime mosse del nuovo Governo del Cni. “Siamo desiderosi di partire, visto che dai territori è arrivata un’indicazione cosĂŹ forte per la continuitĂ del Consiglio nazionale uscenteâ€?, è stata una delle prime dichiarazioni fatte da Zambrano.

In USA volano le infrastrutture

TAX& LEGAL Partite IVA dal prossimo anno la contabilitĂ diventa un lavoro a tempo pieno e i costi salgono a pag. 15

Nr.01 – VENERDÏ 13 GENNAIO 2017

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Raddoppiati i programmi per le opere pubbliche, un trilione → pag.3 di dollari per infrastrutture e stimolo ai consumi. Gli effetti in Europa e le opportunità per le imprese italiane. La Cop22 di Marrakech e le politiche Usa sulle emissioni. alle pagg. 6-7

→ pag.37

segue a pag. 2

GOVERNO IN CRISI

Ancora trattative e consultazioni? Parte il piano 'smart city' 1 miliardo per 14 cittĂ

a pag. 7

LA TRIVELLA

Professionisti al passo coi tempi...

I pareri degli Ordini dopo l’esito del referendum del 4 dicembre Abbiamo sentito alcuni Ordini per commentare un ipotetico scenario all'indomani delle dimissioni di Renzi. Nelle parole dei Presidenti inter­ pellati è fortissima la preoccupazione sull’ennesima battuta d’arresto di un Paese in affanno. StabilitĂ e certezza sono oggi piĂš lontane per lo meno dal punto di vista temporale. Come sottolinea Varese “Ora gli ac­ cordi tra CNI e Governo che fine faranno?â€? / alle pagg. 18­19

Per redarre un progetto il supporto informatico è dato per scontato che i professionisti lo abbiano, lo usino e lo utilizzino. Per depositare un progetto in Comune è scontato che tutto il supporto elettronico diventi carta, che la firma digitale non sia prevista, e che sia scontato fare una coda di ore per farsi mettere un timbro di carta per documentare la consegna.

SPECIALE MILLEPROROGHE

INTERVISTA ALL’ARCH. DE LUCCHI

“Il museo del futuro è il mondo interoâ€?

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FINANZIAMENTI PMI

TAVOLA ROTONDA

Macerie ovunque, interi paesi rasi al suolo, gente disperata, sguardi persi. No, non è lo scenario di guerra che ci arriva da qualche zona remota del mondo, a cui siamo tristemente abituati. Ăˆ la forza devastante del terremoto che ha colpito, e continua a farlo, il nostro Centro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquanta chilometri, una ferita su quelle terre che non si potrĂ piĂš rimarginare. L’Italia è scossa, fisicamente e mentalmente; schiaffeggiata dalla mano della natura che a volte sa essere molto dura nella sua inarrestabile forza. Eppure il nostro paese risulta essere nelle prime posizioni per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove costruzioni. Cosa succede allora? Alessandro Martelli, Presidente del Glis (Isolamento sismico e altre strategie di progettazione antisismica), ha dichiarato che “Oltre il 70% dell’edificato italiano attuale non è in grado di resistere ai terremoti che potrebbero colpirloâ€?. Il problema pertanto è la sicurezza delle costruzioni piĂš datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fatto di chiese, monumenti, palazzi storici, emblema di un passato grandioso che ha visto protagonisti i piĂš grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, piĂš volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongono molta attenzione, ritorna cosĂŹ alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ultimi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’Ammonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manifatturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sulla propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo significativamente sulle strutture pubbliche e sul nostro prezioso patrimonio artistico, perchĂŠ il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara.

Via libera alla finanza innovativa, quali risposte alla stretta del credito?

IN QUESTO NUMERO

[pag. 14]

MATERIE PRIME

M-Steel qualitĂ da oltre 40 anni

In occasione di BIMU 2016, i vertici DMG MORI hanno dato vita a un interessante dibattito con la stampa tecnica specializzata, evidenziando le strategie in atto per [pag. 8] rafforzare la posizione del Gruppo nel mondo e sul territorio italiano. MISURA

Un ponte tra passato e futuro

Il 2016 è un anno molto importante per Tiesse Robot. L’azienda festeggia infatti i 40 anni di attivitĂ : una storia lunga di successi nazionali e internazionali per le applicazioni della robotica in [pag. 6] ambito industriale.

UTENSILI

Trasformare l’esperienza di oltre 40 anni di attivitĂ in una nuova piattaforma in grado di coniugare soluzioni avanzate con le esigenze e professionalitĂ di oggi. Questo è lo sforzo che sta compiendo Hexagon Manufacturing Intelligence, emerso anche durante il forum di fine settembre dedicato all’automazione e alle tecno[pag. 4] logia multisensore.

Ovako, fornitore finlandese di acciai, ripropone sul mercato la qualitĂ M-Steel. Grazie ad un incremento nella lavorabilitĂ M-Steel si caratterizza per affidabilitĂ , coerenza e prevedibilitĂ nelle lavorazioni, riducendo i cosĂŹ costi di pro[pag. 12] duzione.

INTERVISTA Gianfranco Carbonato, un’emozione che dura da quarant’anni

LAMIERA

40 anni di storia e successi nella robotica industriale

L’anello che mancava: l’utensile connesso al sistema produttivo

L’utensile “intelligenteâ€? è il naturale completamento del complesso sistema produttivo che si basa sulla raccolta e l’analisi dei dati provenienti da macchine e strumenti di misura in costante dialogo tra loro. In altre parole un nuovo passo avanti verso la creazione della fabbrica completamente automatica. [pag. 7]

STORIA DI COPERTINA

TENDENZE Generative design, come cambierĂ il mondo

MACCHINE UTENSILI

PANORAMA La formazione salesiana professionale

Rettificatrici Ghiringhelli: 95 anni sull’onda dei mercati

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SPECIALE Robotica Sempre piĂš al centro dello sviluppo

[pag. 18]

DOSSIER Macchine di misura Amici per il micron

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Fondata da Paolo Giana nel 1966, Torgim compie il prestigioso traguardo dei 50 anni di attivitĂ . Il comune di Magnago vide un grande sviluppo economico e industriale giĂ a partire dalla seconda metĂ del 1800. Con il passare dei decenni il territorio s’è via via arricchito di aziende manifatturiere che hanno rappresentato delle vere eccellenze in molti settori industriali. [pag. 11]

[pag. 10]

– Anno 72 - n. 9

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Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produzione. Ma occorre ricordare che l’efficienza del flusso produttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimentazione dei materiali all'interno delle aziende.

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1563 L’EDITORIALE

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News DAL MONDO

ITALIA, A MAGGIO I TASSI DEI MUTUI TRA I PIÙ BASSI AL MONDO Facile.it e Mutui.it hanno analizzato gli indici in diciotto Stati scoprendo che, fra questi, l’Italia è la nazione dove chiedere un finanziamento costa meno Quello immobiliare è stato uno dei settori economicamente più colpiti dagli effetti collaterali del Coronavirus: il lockdown imposto dalla

pandemia ha determinato uno stop temporaneo alle compravendite e, di conseguenza, alla richiesta di mutui. Con l’allentamento delle restrizioni il settore sta tornando gradualmente alla normalità. Ma come sono cambiati i tassi in Italia, in Europa e in alcuni dei principali Paesi del mondo? Per rispondere a questa domanda Facile. it e Mutui.it hanno analizzato gli indici in 18 Stati scoprendo che, fra questi, l’Italia è la nazione dove chiedere un finanziamento costa meno.

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Il confronto europeo L’analisi, realizzata a metà maggio, è stata effettuata prendendo in considerazione un immobile di valore pari a 180.000 euro, una richiesta di mutuo di 120.000 euro e un piano di restituzione ventennale. Come detto, nessuno tra gli Stati considerati per l’indagine batte l’Italia; nel nostro Paese questo tipo di finanziamento è indicizzato con TAEG tra 0,75% e 0,80% se fisso e fra 0,73% e 0,77% se variabile. L’Italia si assicura anche un secondo primato: è l’unico Paese tra quelli analizzati dove, di fatto, la distanza in termini di punti percentuali tra tasso fisso e variabile si è azzerata e, in alcuni casi, il primo risulta addirittura più conveniente rispetto al secondo.


News DAL MONDO

ai minimi storici nelle ultime settimane, il fisso In Europa, guardando al tasso fisso, si avvicinano ai valori italiani solo la Francia, dove il mutuo resta intorno al 3%, vale a dire sei volte quello viene indicizzato allo 0,80%, e la Germania italiano (0,50%). Guardando ai tassi variabili, (0,83%). Fanno peggio, invece, alcuni Paesi invece, si va dall’1,68% di Singapore al 2,10% europei che, tradizionalmente, avevano tassi rilevato in Canada, dal 2,50% di Hong Kong al di interesse più contenuti o comunque simili 2,69% dell’Australia. Discorso a parte meritano a quelli italiani: è il caso della Spagna, dove il economie emergenti come il Brasile o la finanziamento è indicizzato all’1,20%. Sempre Russia; nonostante siano ancora nel pieno della restando entro i confini del Vecchio Continente, pandemia, i tassi fissi rilevati, se paragonati si vede come le indicizzazioni del tasso fisso a quelli italiani, risultano davvero proibitivi; (considerando il TAEG) vadano dall’1,40% della rispettivamente il 7,15% e il 10%. Danimarca, al 2,02% della Norvegia fino al 3,20% rilevato nel Regno Unito. Sebbene per queste due nazioni sia stato possibile rilevare solo il TAN e non il TAEG, è evidente come anche in Svizzera e in Grecia i mutuatari si trovino a pagare tassi notevolmente maggiori e pari, rispettivamente, all’1,26% e al 4,82%. Anche rispetto al tasso variabile, in Protettivi Pigmentati per legno Colori Country Europa, tra i Paesi analizzati, nessuno fa meglio dell’Italia e le offerte rilevate vanno dallo 0,80% della Spagna, fino al 3,10% del Regno Unito.

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Oltre i confini europei L’analisi non si è fermata alla sola Europa e ha verificato quali siano le condizioni applicate ai finanziamenti anche in altre parti del mondo considerando, però, come indice di riferimento rilevabile in ciascuna nazione, non il TAEG, ma il TAN. Guardando ai tassi fissi, gli indici variano dall’1,85% di Singapore al 2,60% del Giappone, dal 3,24% del Canada al 4,65% della Cina. Negli Stati Uniti, nonostante i valori siano scesi

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News DAL MONDO

CERSAIE, LA PROSSIMA EDIZIONE DAL 9 AL 13 NOVEMBRE 2020 Cersaie, la fiera italiana di riferimento per la ceramica e l’arredobagno, si terrà a Bologna dal 9 al 13 novembre invece che dal 28 settembre al 2 ottobre. Lo slittamento di 42 giorni è stato

deciso in seguito all’evoluzione della pandemia da Covid-19. “La necessità di convivere, nel prossimo futuro, con il Coronavirus richiede la definizione di protocolli di

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standard europeo – dichiara Antonio Bruzzone, Direttore Generale BolognaFiere – per consentire a espositori e visitatori di frequentare in sicurezza la manifestazione durante tutti i momenti della trasferta a Bologna”. Tra i motivi del rinvio c’è anche la necessità di utilizzare gli spazi del nuovo padiglione 37, i cui lavori sono stati interrotti in queste settimane di stop alle attività produttive. Nelle intenzioni degli organizzatori, sarà un’edizione rinnovata nei contenuti e nel format. “Abbiamo dato a questa edizione di Cersaie il titolo ‘La salubrità della ceramica per ripensare l’Abitare e l’Architettura’ – dichiara Giovanni Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica. Vogliamo dare vita al primo evento di settore a livello internazionale per ripensare, imparando dall’emergenza, il mondo dell’Architettura e dell’Abitare, coniugando salubrità e bellezza. Questo nel quadro di un necessario sforzo complessivo del nostro Paese, per comunicare al più presto l’immagine di un’Italia sicura, necessaria per far ripartire il nostro Made in Italy”.

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Design INTERIOR

L’edificio albero CHE HA CONQUISTATO

SEATTLE

Il Bullitt Center, struttura ibrida in calcestruzzo e legno, non consuma più acqua o energia di quella che produce o riutilizza

Q

uando è stato completato, nella primavera 2012, venne incoronato come l’edificio per uffici più sostenibile del mondo, il primo a soddisfare i severi criteri previsti dallo standard Living Building Challenge. Oggi, a otto anni di distanza, qualche altro edificio potrebbe aver sottratto al Bullitt Center di Seattle il primato, ma le soluzioni progettate dallo studio The Miller Hull Partnership restano ancora attuali e per nulla scontate.

a cura della redazione

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Design INTERIOR

STRUTTURA IBRIDA. I primi due livelli sono in cemento armato, gli altri quattro interamente in legno, con ampie vetrate ad alta efficienza energetica che provvedono alla ventilazione e all’illuminazione naturale

Approccio olistico all’ambiente

CONNETTORI. Per fissare le travi sono stati utilizzati elementi di connessione in metallo. Di legno sono quattro piani su sei

trasportano fluidi vitali, utilizzando l’acqua piovana per gran parte del fabbisogno idrico. Inaugurato ufficialmente nell’aprile 2013 in occasione della Giornata mondiale della Terra, il complesso ha una superficie di 4.800 metri quadrati, distribuiti su sei livelli fuori terra.

Realizzato in cemento armato e legno certificato FSC (Forest Stewardship Council), con l’obiettivo di durare almeno 250 anni per poi essere interamente riciclato, il Bullitt Center è in grado di soddisfare l’intero fabbisogno energetico con fonti rinnovabili (NetZero Energy) grazie all’ampia superficie fotovoltaica presente in copertura, che nel complesso è in grado di produrre energia per circa 230.00 kWh/anno, equivalenti al consumo di tutte le utenze. Fabbisogno che è meno di un terzo di quello di un tradizionale centro uffici di pari ampiezza, stimato in circa un milione di kWh/ anno. Per aumentare l’impronta green dell’edificio, nella scelta dei materiali sono stati privilegiati quelli prodotti nelle vicinanze, riducendo così le emissioni di CO2 legate al trasporto. Inoltre, non sono state utilizzate sostanze ritenute nocive o potenzialmente dannose per la salute, così da rispettare i severi criteri del Living Building Challenge, che a tale scopo ha redatto un elenco di prodotti da evitare (Red List). Un aspetto curioso è l’assenza – voluta – di parcheggi per autovetture, sostituiti con un adeguato numero di stalli per le biciclette (c’è anche un’officina per ripararle e docce per le calde giornate estive).

Legno e calcestruzzo Dal punto di vista costruttivo l’edificio presenta una struttura ibrida, con i primi due livelli fuori terra (e le fondamenta) in cemento armato e i successivi quattro piani interamente in legno. Per rispondere ai requisiti del Living Building Challenge, tutto il legname doveva provenire da non oltre mille chilometri di distanza dal cantiere, oltre a essere certificato FSC. Per altri materiali, quali acciaio e cemento, il raggio massimo scende invece a circa 500 chilometri. Il tutto rispettando i severi limiti in termini di uso

EDIFICIO DIMOSTRATIVO Commissionato dalla Bullitt Foundation, ente nonprofit attivo nell’ecologia urbana, il complesso è costato 18,5 milioni di dollari per i soli oneri di costruzione; investimento che sale a 30 milioni considerando anche il terreno. La Fondazione occupa metà di un piano (sei totali), mentre i restanti spazi sono dati in locazione. Al piano terra è ospitato il Center for Integrated Design, gestito dall’Integrated Design Lab dell’University of Washington, spazio aperto a scolaresche e professionisti, laboratorio e centro conferenze dedicato a formare cittadini e professionisti sul tema del green building. Per 5 dollari si può visitare l’edificio accompagnati da una guida.

Edificio albero Commissionato dalla Bullitt Foundation, l’edificio sorge a Seattle, nei pressi del McGilvra Place Park, un parco pubblico con alberi secolari, che hanno fornito l’ispirazione per la concezione olistica dell’edificio. Il Bullitt Center ha radici profonde nel terreno (sonde geotermiche) e una larga chioma “fotovoltaica” che sfrutta l’energia del sole per il suo funzionamento, mentre tubi e condotti

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Design INTERIOR

valenza architettonica e comunicativa. Per ragioni legate alla ventilazione e all’illuminazione naturale degli ambienti – e ridurre così i consumi energetici – i progettisti si sono orientati verso soffitti alti con ampie vetrature; scelta che ha influenzato anche la progettazione delle strutture lignee, la distribuzione degli spazi interni e l’altezza del fabbricato, che ha richiesto una deroga ai regolamenti urbani dell’area, concessa a condizione che l’edificio fosse in grado di soddisfare i criteri del Living Building Challenge. La facciata, come tutto l’involucro, è garantita 50 anni e prevede ampie finestre Schüco ad alto isolamento termico (triplo vetro).

Domotica al servizio dell’ambiente

RADICI NEL TERRENO. Centrale termica con terminali dell’impianto geotermico e pompe di calore per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo Credit: Benjamin Benschneider

Per contenere i consumi energetici si è fatto ampio ricorso alle tecnologie domotiche, al fine di sfruttare quanto più possibile l’illuminazione e la ventilazione naturale per regolare il comfort degli utenti. Oltre l’80% degli ambienti dell’edificio è raggiunto dalla luce naturale, nelle ore diurne, in aggiunta all’illuminazione elettrica. Per integrare le due fonti, una rete di sensori si occupa del monitoraggio delle condizioni di luce, regolando le lampade, oltre a rilevare i livelli di CO₂ e la temperatura. Quando possibile e conveniente, l’apertura meccanizzata delle finestre, anch’essa regolata da sensori e opportuni azionamenti, consente di ridurre i carichi dell’impianto di climatizzazione, in particolare nelle calde giornate estive. Per la stessa ragione sono presenti sistemi di ombreggiamento, progettati per ridurre il surriscaldamento estivo senza pregiudicare l’ingresso della luce. Produzione e consumi energetici sono analizzati in tempo reale, memorizzati e mostrati nell’atrio e su internet. Contabilità necessaria per mantenere la certificazione Living Building, che impone un bilancio energetico positivo calcolato su un periodo di 365 giorni consecutivi. Un aspetto curioso

di materiali e sostanze chimiche contenuti nella Red List allegata alla certificazione. Una sfida di non poco conto per i progettisti e l’impresa di costruzioni che ha seguito i lavori in cantiere, tra cui l’inevitabile aumento dei costi dei materiali, con un incremento tra il 15% e il 20% considerando – per esempio – le travi di legno; problema risolto scegliendo tagli ed essenze normalmente utilizzate per impieghi industriali e non civili. Per quanto concerne l’uso del legno, inizialmente i progettisti si erano orientati su una struttura interamente in cemento per creare massa termica, ma l’impronta al carbonio risultava troppo elevata a causa dell’energia incorporata nel materiale. Il legno, viceversa, contiene CO2 sequestrata dalle piante che riduce in modo significativo l’impatto ambientale. Inoltre, le partizioni interne in legno richiedono una minore quantità di rivestimenti e vernici, risolvendo i problemi posti dal rispetto della Red List. Senza contare che il legno trasmette all’esterno un’immagine di calore e rispetto dell’ambiente, assumendo così una

TANTO LEGNO. Travi, solai e tamponamenti in legno, nei quattro livelli superiori dell’edificio, tutto rigorosamente FSC e proveniente da non più di 600 km

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SCALA IRRESISTIBILE. Ben visibile nell’atrio, rifinita in legno, con ampie vetrate sulla città, la scala invita a non servirsi dell’ascensore e condurre una vita più attiva Credit: Benjamin Benschneider

Credit: Nic Lehoux - Bullitt Center

SCALA IRRESISTIBILE Nel progettare gli interni, si è pensato all’attività fisica degli occupanti, spronandoli a una vita attiva e all’esercizio fisico. La “scala irresistibile” rientra in questo approccio di active design, che vuole incoraggiare gli utenti dell’edificio a usarla in alternativa agli ascensori per muoversi e – allo stesso tempo – risparmiare energia. In un anno un adulto può bruciare in questo modo 3.900 calorie. Invece di essere nascosta, la scala che porta ai piani è collocata in bella vista nell’atrio, subito a destra dell’ingresso principale, e si estende fuori dal corpo dell’edificio. Secondo i progettisti, “la scala ha poteri quasi magici: la gente non resiste, deve salire”. Per involgliare a usarla sono stati scelti materiali di pregio: legno, acciaio, vetro, una vista incantevole sulla città grazie alle ampie vetrate e spazi per due chiacchiere con i colleghi.

FACCIATA. Struttura dell’involucro in legno con isolamento e rivestimento esterno

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modo non omogeneo tra mesi estivi e invernali: nel primo caso l’impianto produce più energia di quanto ne consuma, in autunno e inverno il deficit è negativo e occorre attingere alla rete elettrica. Il pareggio complessivo non consente quindi la completa autosufficienza del complesso in alcuni periodi dell’anno. Parte dell’energia termica è presa dal suolo grazie a 26 sonde geotermiche che penetrano nel suolo per 120 metri, dove la temperatura è costante intorno a 13 °C. In inverno preriscalda l’acqua riducendo il carico delle pompe di calore elettriche, mentre nelle calde giornate estive consente un raffrescamento a basso costo e impatto ambientale limitato. La distribuzione del caldo e del freddo avviene mediante un sistema radiante a pavimento con tubazioni in PEX.

CHIOMA FOTOVOLTAICA. In copertura, con ampiezza oltre il volume dell’edificio, sono collocati 575 pannelli fotovoltaici che coprono l’intero fabbisogno di energia elettrica Credit: Benjamin Benschneider

della gestione energetica dell’edificio è che a ogni locatario viene assegnata una quota di energia gratuita in funzione dello spazio occupato: e sotto questa soglia l’energia consumata è gratuita.

Ventilazione con recuperatore rotativo

L’impianto di ventilazione del complesso è collegato a un recuperatore di calore rotativo ariaaria collocato sotto il tetto. Il sistema è costituito da un rotore cilindrico contenente una struttura a nido d’ape a elevato scambio termico: ruotando lentamente, il tamburo assorbe calore dall’aria esausta, che viene poi ceduto a quella fresca proveniente dall’esterno riscaldandola. In questo modo si riesce a recuperare fino al 65% del calore. Lo stesso processo consente di pre-raffrescare l’aria in ingresso nelle calde giornate estive. In aggiunta, prima di essere immessa negli ambienti, l’aria viene ulteriormente pre-riscaldata o preraffreddata da una batteria di serpentine collegata alle pompe di calore geotermiche.

Solare e geotermico per NetZero Energy

L’autosufficienza energetica da fonti rinnovabili è garantita da 575 pannelli fotovoltaici ad alta efficienza (SunPower) posti in copertura, con una capacità di 425 watt ognuno, per un totale di 242 kW (nelle migliori condizioni); pannelli fissi, orientati in modo tale da sfruttare la massima esposizione, che sbordano parzialmente oltre la superficie della copertura, creando un design unico e inconfondibile. La produzione di energia elettrica dei pannelli fotovoltaici è, in media, pari a 230.000 kWh l’anno, equivalente al fabbisogno energetico dell’edificio, anche se è distribuita in

INTERNI. Nei piani alti, le finiture degli interni lasciano a vista il legno per comunicare calore e rispetto per l’ambiente. Nei primi due livelli la struttura è in cemento, anche in questo caso non celata alla vista Credit: Benjamin Benschneider

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Scheda intervento

Località: 1501 East Madison Street - Seattle, USA Inaugurazione: 2013 Committente: Bullitt Foundation Progetto: The Miller Hull Partnership (Arch. Miller Hull) Ingegneria: PAE Engineers Strutture: DCI Engineers Involucro: RDH Building Envelope Consultants. Energie rinnovabili: Water System Engineer (recupero acque), Solar Design Associates (solare) Progetto ambientale e paesaggistico: Berger Partnership Costruzione (main contractor): Schuchart Superficie totale: 4.800 mq Fabbisogno energetico annuale: 230.000 kWh/a Produzione fonti rinnovabili: 230.000 kWh/a (media annua)

LARGO ALLE BICI. Al posto del parcheggio auto, un ricovero per biciclette con officina e docce

Anche NetZero Water Il clima di Seattle si caratterizza per repentini nubifragi che possono intasare la rete fognaria e bypassare gli impianti di trattamento delle acque reflue; le forti piogge dilagano e gli inquinanti (se non opportunamente depurati) finiscono per inquinare fiumi, laghi e mari. In ragione di ciò, in fase di progettazione si è perseguito l’obiettivo NetZero Water, per il massimo riutilizzo dell’acqua piovana anche per uso potabile. In questo modo si ottiene il duplice obiettivo di conseguire un risparmio idrico e distribuire in modo più efficiente, nel tempo, l’acqua delle precipitazioni, senza sovraccaricare la rete idrica. La pioggia viene raccolta da pluviali situati tra i pannelli solari in copertura, e convogliata verso una cisterna da 210.000 litri collocata nelle fondamenta dell’edificio. Da qui l’acqua viene prelevata per gli usi “grigi”, quali scarichi dei sanitari o irrigazione. In aggiunta, l’acqua piovana può essere anche utilizzata per usi potabili previa filtrazione meccanica, ultra-filtrazione e disinfezione mediante raggi UV. Il sistema è stato sottoposto a validazione per ottenere un’autorizzazione in deroga alle leggi vigenti nello Stato di Washington, che proibiscono il riutilizzo

DISTRIBUZIONE A PAVIMENTO. La climatizzazione avviene mediante climatizzazione radiante a pavimento, sia per il riscaldamento che per il raffrescamento estivo, sfruttando in entrambi i casi l’impianto geotermico Credit: John Stamets - Bullitt Center

delle acque per uso potabile. Anche le acque reflue di lavandini, scarichi e docce vengono trattate: prima sono convogliate per gravità in un serbatoio di acque grigie posto nel seminterrato; quindi vengono sottoposte a fitodepurazione in una terrazza collocata nei piani superiori. L’acqua grigia che non evapora naturalmente viene filtrata e trattata per poi essere ceduta al terreno. ■

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Coworking NELL’EX

MAGAZZINO

Materiali naturali, ecosostenibili e low-cost al centro dell’intervento di riqualificazione di un capannone artigianale trasformato in uno spazio per il lavoro condiviso di Erika Seghetti 18


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rasformare un ex magazzino in uno spazio multifunzionale e di coworking, adottando soluzioni di basso impatto ambientale. Nasce da questa idea il progetto realizzato dallo studio AxS che ha previsto la ristrutturazione e riqualificazione energetica di un capannone artigianale in disuso alle porte di Lucca. Il fabbricato, risalente al 1969, è posizionato a circa 500 metri dalle mura urbane, in una zona in origine intermedia tra città e campagna e oggi completamente inglobata nell’abitato.

Elevato comfort interno

Le esigenze progettuali erano quelle di creare un ambiente di lavoro condiviso – con la possibilità di utilizzarlo anche per l’organizzazione di eventi di vario tipo – e che avesse un elevato comfort interno. L’intervento avrebbe dovuto privilegiare l’economicità, anche attraverso l’implementazione di tecniche costruttive di autocostruzione, e prevedere la sperimentazione di materiali alternativi a quelli tradizionali.

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LO SPAZIO Il programma di intervento ha previsto il miglioramento energetico e percettivo dell’edificio di 150 mq per creare degli uffici in coworking con annesso laboratorio e spazio eventi, attraverso la scelta e la sperimentazione di materiali low-cost, biocompatibili ed ecosostenibili.

ISOLAMENTO INTERNO con fibra di canapa e finiture in tavole di legno di abete

Progettazione bioclimatica e materiali di scarto

Rimozione del tetto in amianto e isolamento con materiali naturali

Si è scelto, quindi, di implementare delle soluzioni in grado di ridurre i consumi energetici della struttura, puntando soprattutto sull’isolamento termico e sull’applicazione diffusa di alcuni principi bioclimatici alla progettazione. Grande attenzione, inoltre, è stata posta alla scelta di prodotti riciclabili/riutilizzabili o già provenienti da processi di riuso.

Si è proceduto inoltre alla rimozione del tetto in eternit, che è stato sostituito con una nuova copertura con isolamento in sughero. L’isolamento interno è stato invece realizzato con fibra di canapa e finiture in tavole di legno di abete protetto con olio cera naturale o in policarbonato alveolare. Il pavimento contro terra è stato isolato con isolante termico multiriflettente a bassissimo spessore, abbinato a materiali di scarto degli imballaggi.

Facciata esterna ventilata

Infissi e interior design

Gli interventi sull’involucro hanno previsto la realizzazione di una facciata esterna ventilata realizzata con pannello di supporto in OSB e scandole ottenute da scarti PEHD di guaina bugnata, materiale solitamente utilizzato per l’impermeabilizzazione contro terra delle fondazioni e dei piani interrati. La facciata è stata dotata di scossaline e rifiniture in alluminio pre-verniciato.

Gli infissi interni sono del tipo in metallo grezzo trattato a olio/cera. È stato scelto di non intervenire sulle finestre esistenti, ma si sono ridotte le dispersioni termiche riducendo la superficie trasparente con elementi di arredo isolati, come ad esempio un telaio in legno con isolamento in multiriflettente rivestito da tessuto ottenuto dal riciclo di una vela. Molti degli arredi interni sono stati progettati dallo Studio AxS e sono stati ottenuti dalla combinazione di materiali frutto di scarti di produzione e prodotti basici da costruzione. ■

FACCIATA VENTILATA con pannello di supporto in OSB e scandole ottenute da scarti PEHD di guaina bugnata

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Materiali per l’isolamento • • • • • • SOSTITUZIONE TETTO IN ETERNIT con copertura con isolamento in sughero

ISOLAMENTO CON PAGLIA posata sia a secco che mista ad argilla

paglia posata sia a secco che mista ad argilla calce e canapulo miscelati in betoniera sughero granulare fibra di legno in pannelli fibra di canapa in materassini isolante termico multiriflettente a bassissimo spessore

Materiali per le finiture • • • • • • •

rivestimento in tavole di abete per il pavimento pittura esente da VOC metallo grezzo trattato a olio/cera policarbonato alveolare rasante in calce per il sistema a cappotto sottostruttura in legno finitura esterna con guaina bugnata e lamiera

PAVIMENTO CONTROTERRA isolato con isolante termico multiflettente abbinato a materiali di scarto degli imballaggi

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Il parquet

A COLORI

e l’outdoor di Roberta Mutti

N

onostante negli ultimi anni stiano proliferando materiali che lo riproducono anche molto fedelmente, il parquet resiste e si prende il suo spazio. Lo fa innovando e coniugando nuove tecnologie per il taglio e la posa con l’eleganza sicura delle tavole di grande formato, riscuotendo così il successo meritato di un prodotto sempreverde. Sarà per l’atmosfera chic del pavimento di legno o per la ricerca innovativa – che consente di creare nuovi colori

e decori sorprendenti – sta di fatto che i nuovi parquet puntano sul colore, che ricrea texture materiche per diversi stili di arredamento, accomunati dall’eleganza senza tempo. Anche le pavimentazioni per esterni stanno vedendo un ritorno del parquet, sempre più tecnologico e resistente agli agenti atmosferici, grazie a trattamenti naturali di nuova generazione. Terrazzi, piscine e verande sono così sempre più confortevoli ed ecocompatibili, oltre che belli da vedere.

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PARQUET SECRET D’ATELIER, con i colori del progetto “Architettura Policroma” di Le Corbusier, nel colore Rouge Vermillon 31

I colori di Le Corbusier per Secret d’Atelier Secret d’Atelier è una collezione di parquet di altissima qualità, prodotta dall’azienda francese Compagnie Française du Parquet, basata sulla palette di colori di Le Corbusier. Il progetto Architectural Polychromy, sviluppato per la prima volta da Le Corbusier su carta da parati nel 1931 e ampliato nel 1953, è uno studio sui colori, che ha portato alla creazione di una palette di 63 tonalità, che possono essere combinate come associazioni neutre o intense. Nei progetti dell’architetto francese-svizzero, la palette di colori della policromia architettonica doveva consentire abbinamenti costantemente armoniosi, per una progettazione senza errori cromatici. Era una sua convinzione che i colori avessero il potere di influenzare umore e condizioni psicologiche delle persone e che, dunque, un corretto

accostamento delle tonalità di colore migliorasse l’armonia degli ambienti, e delle persone che li abitavano. Secret d’Atelier è una collezione di parquet verniciati, in 11 dei 63 colori della palette di Le Corbusier: Nero Avorio, Rubino, Arancio, Blu Ceruleo 31, Grigio chiaro 59, Ombra naturale chiara, Grigio chiaro 31, Grigio scuro 59, Verde inglese chiaro, Rosso Vermiglio 31 e Terra di Siena bruciata 31. Il parquet della collezione Secret d’Atelier è realizzato con tecnologie di taglio innovative, e legni pregiati, che ne fanno un prodotto di alta gamma. L’eccellenza delle tavole di legno, la cura dei dettagli e della posa, e la ricerca cromatica dell’Architectural Polychromy di Le Corbusier creano un’opera d’arte in forma di pavimento ligneo, che dona preziosità alle finiture d’interni.

COLLEZIONE DI PARQUET PERIGAL di Paola Lenti per Listone Giordano, color ottanio

PARQUET SECRET D’ATELIER, con i colori del progetto “Architettura Policroma” di Le Corbusier, nel colore Noire d’Ivoire

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Il tappeto di parquet colorato di Paola Lenti per Listone Giordano Punta su colore e geometria anche la ricerca di Paola Lenti per Listone Giordano. Paola Lenti, designer e imprenditrice di grande talento, che ha innovato il mondo dell’outdoor con la sua ricerca su colori e materiali, ha collaborato con Listone Giordano per un parquet innovativo e colorato. Ispirato dalla dimostrazione del Teorema di Pitagora di Henry Perigal, che si basa sulla scomposizione in parti uguali dei quadrati costruiti sui cateti e sull’ipotenusa del triangolo rettangolo, il parquet ricostruisce figure geometriche sulla sua superficie, visibili anche attraverso il colore. Le naturali venature del materiale sono così accarezzate da “pennellate di colore”, che disegnano sia la dimensione orizzontale del pavimento, sia le superfici verticali delle pareti, grazie alla boiserie coordinata. I moduli del parquet Perigal sono proposti in colori

COLLEZIONE PERIGAL di Paola Lenti per Listone Giordano, boiserie coordinata al parquet, color Aqua

inusuali per pavimenti in legno, quali Acqua, Grafite, Olio e Ottanio. Il parquet esce così dalla dimensione della “biblioteca” per diventare un elemento di interior design estremamente contemporaneo e avanzato, quasi un “tappeto” dipinto su un materiale nobile, e al tempo stesso sostenibile.

Bauwerk: True Colors Edition by Gesa Hansen Un autentico investimento sul colore, è quello di Bauwerk. Dopo Silente, il parquet che riduce la fonoassorbenza del 70% ed è riciclabile al 100%, l’azienda svizzera ha sviluppato Next, una tecnologia di applicazione del colore totalmente innovativa. Next, letteralmente “a più strati”, impiega l’oliatura a strati successivi, che riesce a donare profondità cromatica al colore, e valorizza ancora di più le nuance di colore in Rovere leggermente fumé. Una nuova dimensione della finitura “naturale”: i colori della nuova collezione True Colors Edition, di

COLLEZIONE TRUE COLOR EDITION by Gesa Hansen, di Bauwerk, colore Nebbia, su plance di rovere leggermente fumé

Gesa Hansen per Bauwerk, traggono dalla natura quattro tonalità, che esaltano la texture del rovere, per un interior design di grande effetto. Gesa Hansen è una designer tedesco-danese della nuova generazione, che ha radici nella storia del design più autentica: laureata al Bauhaus a Weimar, ha lavorato a Parigi, con Jean Nouvel. Dal 2009 ha la propria collezione, The Hansen Family, e ha già vinto numerosi premi, come giovane designer emergente. Terra, Lava, Canneto e Nebbia, sono i quattro elementi da cui trae ispirazione per la nuova collezione di parquet. La terra, per il calore e la lucentezza; la lava, che esprime l’energia e la potenza del calore, per pavimentazioni dalla forte personalità; il canneto, che riflette il gioco di colori creato dalle foglie che oscillano nel vento; e infine la nebbia, che riproduce sottili riflessi di luce perlata, che si diffonde negli ambienti in modo graduale. True Colors Edition è disponibile nelle plance Villapark, plance di grande formato dalla lavorazione senza utilizzo di sostanze chimiche. Il supporto in HDF su cui poggia il legno ha uno spessore ridotto, che lo rende ideale per sistemi di riscaldamento a pavimento.

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COLLEZIONE TRUE COLOR EDITION by Gesa Hansen, di Bauwerk, colore Canneto, su plance di rovere leggermente fumé


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COLLEZIONE PIROUETTE NAVY di Edward Van Vliet per Bisazza Wood

Bisazza Wood: colori e decori dal sapore fiammingo

COLLEZIONE ASTRAKHAN di Edward Van Vliet per Bisazza Wood

Bisazza, molto più nota per i suoi mosaici che hanno creato tendenze internazionali, ha debuttato nei pavimenti in legno con una collezione di parquet in legno di rovere, interpretato da quattro designer provenienti dall’area fiammingo-olandese. Il parquet è disponibile nei formati quadrato (20x20cm), esagonale (20x23cm), spina (30x10cm) e doga (60x10 cm). È proposto in 10 colori, Cuoio, Marron Glacé, Naturale, Moka, Notte, Sugar, Cherry, Pearl, Denim, Mint. Le composizioni create dai designer si ottengono con tinte unite mescolate a decorazioni incise a laser. Le collezioni:

• COLLEZIONE CANNAGE, decoro Moderne, di Studio Job per Bisazza Wood Credit: Dennis Brandsma

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il duo di Anversa Studio Job crea pattern geometrici in 3D e trompe l’oeil – Cannage, Plissage, Bloc, Zig Zag e Escalier – che accostano tonalità naturali con colori accesi e associano moduli in legno dalle forme diverse. Il classico parquet diventa così contemporaneo; Edward Van Vliet, invece, sceglie l’esagono come modulo base, che permette di creare infiniti decori tridimensionali. Van Vliet declina i decori delle collezioni Hillstar, Astrakhan, Pirouette, Faraday e New Fidelio ispirandosi alle infinite variazioni della rosa dei venti, e designando motivi dall’effetto trompe l’oeil; infine Kiki Van Eijk interpreta il “lato femminile del parquet”, creando decori floreali grazie alle incisioni a laser. La designer olandese trae ispirazione dalla natura che circonda la sua casa, ricca di fiori ed erba selvatica, che riproduce sulle superfici dei pavimenti accostando esagoni con diversi colori e motivi a laser.


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Il parquet outdoor

COLLEZIONE LISTONE GIORDANO OUTDOOR, parquet Decking in teak

Listone Giordano ha creato una collezione di parquet appositamente per l’uso negli spazi all’aperto, Listone Giordano Outdoor, con legni caratterizzati da una durabilità biologica di 25 anni. I legni usati per questi pavimenti, frassino di Fonteynes e Accoya, provengono da foreste a gestione sostenibile e, grazie e trattamenti naturali, hanno requisiti di resistenza agli agenti atmosferici che li rendono ideali per l’uso all’aperto. Anche i pavimenti in teak e Ipé, durabili già naturalmente, hanno un rapporto larghezza/ spessore che garantisce la massima stabilità nei confronti delle variazioni dimensionali. Gli elementi costruttivi così ottenuti, sono adatti per il rivestimento di qualsiasi pavimentazione esterna, in giardini, terrazze, bordi piscina.

COLLEZIONE LISTONE GIORDANO OUTDOOR, parquet Decking in Ipé

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I listoni della collezione Outdoor hanno un profilo bombato, che favorisce il deflusso dell’acqua, rendendo la superficie meno scivolosa. Il profilo bombato inoltre conferisce maggior stabilità dimensionale, evitando ai listoni di imbarcarsi. Le superfici dei pavimenti in legno per esterni Listone Giordano sono completate dalla finitura Outnature, a base di oli naturali, che conferisce al legno una resistenza molto elevata. Inoltre, questa finitura offre una protezione uniforme sulla superficie di ogni lista lungo i quattro lati, ed evita l’assorbimento di umidità dalla faccia inferiore, che spesso è fonte di rotture e fessurazioni. Outnature non imbrunisce la superficie del legno e non richiede interventi di carteggiatura in fase di manutenzione.


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Le collezioni Marine

COLLEZIONE LISTONE GIORDANO OUTDOOR, parquet Marine

Il pavimento Marine di Listone Giordano è un parquet due strati con supporto in betulla, da incollare. Il parquet Marine Teak è il pavimento per esterni per antonomasia, essendo basato su un legno che ha intrinseche caratteristiche di resistenza all’esterno. Inoltre, il sistema costruttivo brevettato consente la realizzazione di pavimenti duraturi nel tempo.

Decking

COLLEZIONE LISTONE GIORDANO OUTDOOR, parquet Decking in frassino

La collezione Decking è proposta in frassino, teak e Ipé. Il frassino, per la maggior parte di origine europea, è una risorsa rinnovabile ed è un legno stabile, con ottime caratteristiche di resistenza meccanica. Il trattamento termico al vapore, senza prodotti chimici, migliora la stabilità dimensionale, necessaria per l’impiego all’esterno. La superficie spazzolata e la finitura fanno risaltare l’aspetto naturalmente elegante che ci si aspetta dal legno. Legno per esterni per eccellenza, il teak è caratterizzato dal colore bruno dorato, e da un profumo caratteristico. Inoltre, contiene estrattivi naturali che conferiscono maggiore durabilità nei confronti degli agenti patogeni. Il decking teak di Listone Giordano Outdoor è un decking a due strati, costituito da uno strato a vista in teak, e da un supporto formato da strati in legno a fibre incrociate in betulla, con finitura naturale a olio. Tra i migliori legni per le pavimentazioni da esterni, si annovera anche l’ipé, un legno sudamericano. Grazie all’elevata resistenza meccanica, e all’alto contenuto di estrattivi naturali, quest’essenza è particolarmente adatta per il parquet per l’esterno, e ha una durabilità superiore a 25 anni. Grazie al controllo dell’umidità del legno e al rapporto dimensionale, il pavimento ha anche un’elevata stabilità dimensionale.

Il sistema di fissaggio

LISTONE GIORDANO. Dettaglio del sistema di fissaggio brevettato Clip JuAn

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I parquet per esterni della collezione Outdoor di Listone Giordano usano un sistema di fissaggio brevettato, Clip JuAn. Il sistema Clip JuAn permette una posa rapida, con un risparmio di tempo stimato fino al 40%, rispetto ai tradizionali sistemi con clip o viti a vista. Le Clip JuAn vengono fornite già pre-assemblate e distanziate lungo i magatelli strutturali, per una maggiore praticità e precisione nelle operazioni di posa in opera. Clip JuAn distanzia il legno rispetto al piano della sottostruttura, e consente la circolazione dell’aria sotto i listoni, che aiuta la conservazione del legno nel tempo. Inoltre, questo sistema costruttivo facilita le operazioni di pulizia e di manutenzione, rendendo più facile la sostituzione dei listoni.


Posa APPUNTI TECNICI

Pavimento a base di LEGNO OLIATO o VERNICIATO?

VANTAGGI E LIMITI DELLE DUE TECNICHE DI FINITURA PIÙ COMUNI di Domenico Adelizzi

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ed estetica. Protettiva perché il film o il velo conferisce alla superficie del legno maggiore compattezza e durezza, rendendolo resistente alle abrasioni e sollecitazioni meccaniche, oltre che impermeabile e, quindi, un’eccellente protezione contro la muffa, le macchie di sporco, agli agenti chimici e atmosferici; di natura estetica perché, per una serie di effetti ottici, il rivestimento ravviva la colorazione della specie legnosa, dona un aspetto tridimensionale alla struttura fibrosa del legno e permette di graduare la brillantezza della superficie in funzione ai gusti e alle mode, conferendo loro gradevolezza al tatto.

on c’è dubbio che le pavimentazioni a base di legno siano sicuramente uno dei tipi di pavimentazioni più belle: donano infatti a ogni ambiente un tocco accogliente e si abbinano perfettamente con qualsiasi stile. Si può decidere di preferire un ambiente rustico oppure moderno, razionale, minimalista o altro e, in tutti i casi, il parquet si sposerà perfettamente con i vari tipi di ambienti. A parte per gli elementi preverniciati in azienda, i modi e i metodi per rifinire e rendere calpestabile la pavimentazione di legno non è particolarmente complessa o complicata e nel giro di qualche giorno si può tranquillamente camminare sul pavimento ligneo. Se grezzi, una volta posati gli elementi lignei, si dovrà procedere con le operazioni di finitura a meno che gli elementi lignei da posare non siano, invece, della tipologia pre-verniciato (anche detto prefinito), cioè già lavorati e verniciati in azienda. Indipendentemente dal tipo di finitura, gli scopi del rivestire la superficie di calpestio sono di natura protettiva

Pavimenti di legno: olio o vernice? È meglio un trattamento a olio o con vernice? Su quale dei due si vede meno lo sporco? Quale dei due è più facilmente ripristinabile? Come si comporta dal punto di vista ecologico e del benessere abitativo? E ancora, come e quanto incide il costo?

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Posa APPUNTI TECNICI

del legno, ma può modificarne il colore in base ai pigmenti presenti nell’olio di finitura. L’uso di impregnanti a base oleo-cerosa consente di ottenere risultati di grande interesse perché permette la più naturale manutenzione del pavimento ligneo, nonché di avere ottimi effetti estetici che favoriscono le applicazioni “sbiancanti” e mettono in risalto la figura o il disegno del legno, esaltandone la porosità e ottenendo risultati eccellenti, in particolare su alcune specie legnose, come il Larice o il Rovere. Se l’elemento ligneo ha subito lavorazioni come la piallatura a mano, l’olio applicato con il pennello rimane compatto e pieno perché penetra omogeneamente nelle porosità. L’oliatura è un sistema di mantenimento del legno che non si basa sulla resistenza del film, ma utilizza la capacità d’assorbimento del legno per impregnarlo, cristallizzarlo e renderlo idrorepellente e resistente al calpestio. L’aspetto di un pavimento ligneo oliato è molto spesso ultra opaco e con effetto bagnato dato da cere e oli presenti che ne riscaldano la tinta, lo rendono molto più vivido della verniciatura (come l’olio che impregna il tagliere). Le operazioni preliminari all’oliatura, come ad esempio la tinteggiatura-colorazione sono le medesime dei pavimenti verniciati; logicamente con prodotti compatibili all’olio e quindi non filmanti.

Si cercherà di rispondere a queste e ad altre domande spesso poste dal consumatore in fase di scelta della finitura per decidere quale tipo è più adatto. Prima di rispondere alle domande, però, è necessario premettere che il pavimento di legno va protetto perché il sistema dei pori del legno è paragonabile a quello della pelle umana. Quindi, una delle prime esigenze – quando si posa un parquet – è di rivestire la naturale “porosità” del supporto che, essendo del tutto naturale, appare scabro e irregolare. Esso, senza finiture, assumerebbe in poco tempo una quantità di polvere e agenti macchianti che andrebbero a riempire le micro-cavità del tessuto legnoso. Non solo, l’assenza di protezione renderebbe molto difficile la pulizia del pavimento. Le finiture servono a proteggere il parquet, ma anche a dare la tonalità di colore e il riflesso luminoso desiderato e, non ultimo per importanza, rendere il pavimento facilmente pulibile mantenendone la bellezza nel lungo periodo.

Pavimento oliato

Iniziamo con lo scrivere che le finiture a base oleosa non ricoprono la superficie come la vernice e non creano una pellicola protettiva, bensì vanno a impregnare le fibre e i pori del legno fino a saturazione. Questa impregnazione conserva la superficie naturale

VANTAGGI E LIMITI DEL PAVIMENTO DI LEGNO OLIATO •

I punti a favore e i limiti della finitura del pavimento ligneo a olio sono così sintetizzabili: • i graffi sono poco visibili e per nasconderli pulire periodicamente con un prodotto specifico; • la parte superficiale del pavimento non è soggetta a usura come nel caso della vernice; • diventa più bello nel tempo, il calpestio genera una sensazione di anticatura; • Il ripristino di una piccola zona danneggiata si può fare spazzolando e distribuendo l’olio; • non crea una pellicola e lascia la normale microporosità del legno che continuerà ad assorbire e a disperdere umidità; • la pavimentazione lignea cattura e assorbe la polvere, quindi perfetta in caso di bambini o adulti allergici alla polvere; • gli aloni che possono tipicamente svilupparsi per la dispersione di qualche goccia d’acqua sono facili da eliminare passando con un panno leggermente imbevuto dell’olio utilizzato; • possibilità di ripristinare una piccola porzione di pavimento, basterà spazzolare e distribuire l’olio nel punto specifico; • necessita di molta manutenzione per non rovinarlo; • trattarlo accuratamente solo con appositi prodotti;

• • • •

se il pavimento è trascurato si secca e le fibre del legno si staccano sotto forma di schegge; oliare un parquet è un procedimento più laborioso della verniciatura e spesso più costoso; valorizza maggiormente le venature, le colorazioni e la tonalità del legname; lascia traspirare molto bene le fibre legnose e le porosità; eccellente idrorepellenza, superficie più robusta e migliore predisposizione alle lavorazioni di decapatura, piallatura e sbiancatura; si formano aloni nel caso in cui cada del sugo, dell’acqua o qualche sostanza oleosa.

Grazie a prodotti adatti e con piccole accortezze, la pavimentazione di legno rifinita con l’olio potrà restare sempre luminosa negli anni, seppure tutti i vantaggi e limiti detti siano soggettivi. Si deve porre sempre la massima attenzione alla pulizia e alla manutenzione perché, in caso di trascuratezza, il pavimento oliato si secca e con il tempo le fibre del legno esposte si distaccano generando piccole schegge che possono diventare pericolose, senza contare che l’aspetto estetico è compromesso perché le fibre legnose apparirebbero sbiadite, secche e la superficie non più luminosa, rendendo anche difficoltoso, ma non impossibile, il ripristino.

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VANTAGGI E LIMITI DEL PAVIMENTO DI LEGNO VERNICIATO I principali vantaggi e limiti della protezione del pavimento ligneo mediante vernice: • particolarmente adatta per pavimenti che devono essere posati nei bagni e nelle cucine; • se occorre ripristinare il pavimento si deve intervenire e rifinire tutta la superficie; • con lo spostamento di mobili particolarmente pesanti, si possono formare evidenti e antiestetiche rigature ed è necessario effettuare nuove levigature; • si può intervenire applicando del colore con dei pennarelli correttori per rendere eventuali graffi e solchi un po’ meno visibili; • estrema facilità di pulizia con un semplice panno appena umido per la pulizia settimanale, mentre per la pulizia quotidiana utilizzare un mop cattura polvere oppure uno swifer; • buona resistenza al graffio; • ampia scelta di tonalità del colore e normale manutenzione; • è ripristinabile, anche se vale la nota regola per cui sui pavimenti di legno, anche dopo molti anni, si può intervenire levigandoli e riverniciandoli, consentendo, così, di farli ritornare all’iniziale aspetto; • bassa tossicità, se la vernice utilizzata abbia una bassa emissione di VOC (sostanze volatili organiche); • buone resistenze ai graffi, all’acqua, e alle macchie di ogni sorta; • i graffi, se si creano, non possono essere tolti e fino al ripristino non c’è modo di eliminarli; • la vernice rimane estremamente lucida, tanto da far sembrare il pavimento di plastica e riflette in maniera fastidiosa la luce; • quando la vernice, si consuma, solitamente di più in alcuni punti che in altri, l’estetica ne risente molto e il parquet diventa disomogeneo; • il ripristino consuma molto il parquet. Per eseguirlo un professionista deve carteggiare tutto il pavimento, procedura che può arrivare a eliminare anche un millimetro di spessore. In media la levigatura va fatta ogni 10-15 anni circa; • non necessita particolare manutenzione e non si vedono le impronte delle scarpe; • non si formano aloni a seguito della caduta di acqua e di altri liquidi; • La vernice è pur sempre una sostanza chimica e, nonostante esistano norme che la rendono fruibile all’essere umano, non è in linea con la scelta naturalissima di un parquet.

Tabella 1. Classificazione della finitura della superficie in funzione al grado di brillantezza Grado di Finitura

Valori di gloss (1)

Mat

0 - 20

Opaco

21 - 44

Semiopaco

45 - 55

Satinata

56- 70

Semilucida

71 - 85

Lucida

86 - 100

(1) Il valore si misurano mediante il glossmetro con angolo di 60° su una verniciatura con ottimo potere coprente realizzato con tre strati

A differenza della verniciatura, l’oliatura effettuata dal produttore non è differente da quella ottenibile in cantiere utilizzando prodotti adeguati. Valgono le stesse raccomandazioni sulla salubrità dei prodotti. In base ai prodotti che si utilizzano, una buona oliatura si ottiene applicando almeno 3 mani di olio: le prime 2 conseguenti e la terza ad asciugatura avvenuta, previa carteggiatura. Infatti, nonostante il trattamento a olio sia più delicato della verniciatura è al tempo stesso facilmente rinnovabile senza dover riportare il legno al grezzo. I graffi e le ammaccature sono ripassate con i prodotti di manutenzione straordinaria e senza fastidiose sovrapposizioni, il pavimento torna a essere

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Posa APPUNTI TECNICI

nuovo con tempi di asciugatura veloci. Anche in fase di ripristino di un parquet (levigatura) ex verniciato, si può decidere di passare a questa finitura, donando al pavimento un nuovo aspetto che si manterrà per lunghi periodi. Gli oli utilizzati sono prevalentemente naturali, quasi esclusivamente di origine vegetale, con una grande capacità di evidenziare la struttura e le venature del legno grazie ai colori intensi ottenuti da miscele di olio di lino con olio di girasole e di soia, e a volte con l’aggiunta di olio di cardo, e anche di cere, come quella di carnauba e di candelilla. Gli oli sono suddivisibili in tre famiglie: 1. oli naturali sono poco usati per la loro lentezza di asciugatura e perché tendono a rimanere appiccicosi e di difficile manutenzione, anche se ci sono oli naturali che sono modificati e risultano molto efficienti sia per assorbimento sia per la manutenzione; 2. oli eterici sono i maggiormente usati sia per velocità di applicazione sia per l’efficacia di mantenimento. Sono prodotti composti con oli e cere ad alto punto di fusione e rappresentano un modo di trattare il legno naturale, avendo sempre cura di scegliere i prodotti più salutari; 3. oli uretanizzanti sono invece oli filmanti, ossia una sorta di vernice con delle caratteristiche particolari, infatti, il film anche se graffiato o rovinato si può riparare con l’olio stesso che ha la capacità di rigenerare i segni e di non lasciare aloni di giuntura quando si sovrappone al vecchio strato.

Tabella 2. Proprietà medie della superficie di finitura dei pavimenti di legno Proprietà

Dati medi Colorazione del legname

Indice di riflessione alla luce dei legnami

Indice di riflessione

Legnami chiari

Da 0,4 a 0,5

Legnami mediamente chiari

Da 0,2 a 0,4

Legnami scuri

Da 0,1 a 0,2

Grado di brillantezza

Grado di brillantezza della superficie

N° Gloss

Mat-Opaco

Fino a 44

Semiopaco

Da 45 a 55

Semilucido-Satinato

Da 56 a 85

Lucido

Da 86 a 100

Altamente lucido

Oltre 100

Potere di trasparenza Potere di trasparenza

Poro aperto

Fino 5

micron [ μ ]

Poro semiaperto

Da 6 a 20

micron [ μ ]

Poro semichiuso

Da 21 a 60

micron [ μ ]

Poro chiuso

Oltre 60

micron [ μ ]

Tipo di copertura

Potere coprente

Spessore film

Proprietà

Trasparente

Superficie che evidenzia le proprietà del materiale di rivestimento.

Semi trasparente

Superficie coperta o colorata che non copre completamente il rivestimento.

Pigmentato

Superficie coperta o colorata che copre completamente il rivestimento.

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Pavimento verniciato

Come nel caso dell’olio, oltre alla funzione di protezione, la vernice contribuisce anche alla resistenza alle sollecitazioni esterne e all’estetica del pavimento condizionandone la tonalità di colore. Tra le più utilizzate si ricordano le vernici a base acrilica perché coniugano facilità nella pulizia, resistenza all’usura, ai micro graffi e alle macchie; quelle poliuretaniche perché garantiscono notevole resistenza all’abrasione, ai graffi e agli urti, e una volta spalmate hanno perfetta aderenza al supporto, ottima trasparenza, buona durezza ed elasticità. Grazie alle infinite composizioni chimiche, si adattano bene a qualsiasi ciclo produttivo e i residui secchi ottenibili arrivano anche all’80%. L’ultima famiglia sono le idrosolubili, vernici all’acqua che possiedono importanti proprietà quali: economia di materie derivanti dal petrolio, scarsa tossicità, facilità di pulizia, non infiammabilità e possibilità di spalmarle con qualsiasi tecnica di applicazione, oltre a essere molto meno tossiche rispetto agli atri tipi di vernici. All’interno di una stessa categoria si diramano vernici della medesima specie, diversi per uso o aspetto o copertura delle porosità del legno. Vi sono inoltre le vernici di fondo utili a tonalizzare o neutralizzare il legno e a fornire il riempimento del poro e la formazione del film pronto per accogliere la finitura. Le finiture sono destinate a “filmare” l’ultimo strato: la loro caratteristica principale è di essere resistenti alle abrasioni e ai prodotti chimici che possono insistere sul pavimento. Inoltre, si distinguono per la loro lucentezza misurata in gloss: minore è il numero più è opaca, maggiore è il numero più è lucida. Commercialmente, la lucentezza s’indica come super opaca, opaca, satinata, semilucida, lucida. Esistono anche vernici a effetto zero spessore dette “naturale” che offrono la sensazione di lasciare il legno grezzo, senza alcuna traslucidità ed

effetto bagnato, ottenendo comunque i vantaggi della protezione della vernice. La differenza tra le vernici a solventi e all’acqua riguarda la resistenza agli agenti chimici e al calpestio. Le prime sono più resistenti però più soggette all’esposizione della luce e all’invecchiamento, oltre a presentare problemi di fragilità del film ai graffi (tendono a sbiancare); presentano dei problemi di compatibilità ambientale e generalmente sono lavorate solo di serie all’interno degli impianti. Le vernici all’acqua hanno maggiore compatibilità ambientale e più alta resistenza meccanica oltre che agli agenti chimici. Sono molto resistenti all’invecchiamento e non temono la luce. Sono comunemente utilizzate in ambito cantieristico, oltre che a livello industriale, il loro film è elastico e non risente dello sbiancamento dei graffi. Le vernici UV sia all’acqua e sia ai solventi prevedono l’appassimento e in seguito l’indurimento tramite i raggi

Tabella 3. Tecniche di applicazione e caratteristiche medie delle vernici e oli Tipo di Finitura Vernice

Metodo di Applicazione

Tipo di Essiccazione

Caratteristiche Tecniche

Considerazioni sull’ambiente

Vernici Catalizzate

*Spruzzo Convenzionale *Spruzzo Airless *Spruzzo Elettrostatica

- Aria - Forno -IR

*Alto residuo secco *Essiccazione rapida *Validità estetica *Buona resistenza .chimica

-Formaldeide -Solventi aromatici -Alcoli/esteri

Vernici Poliuretaniche

*Spruzzo Convenzionale *Spruzzo Airless *Spruzzo Elettrostatica *Con Velatrici *Con Rullo

- Aria - Forno - IR

*Alto Prezzo *Essiccazione lenta *Validità Estetica *Altissime resistenze chimiche

-Isocianati -Solventi aromatici -Chetoni

Vernici All’Acqua

*Spruzzo Convenzionale *Spruzzo Airless *Con Velatrici

- Aria - Forno - IR

*Medio residuo secco *Essiccazione rapida *Medie resistenze chimiche

Acqua

*Rullo

- UV

*Alto costo *Alta resistenza abrasione

Monopolimeri acrilici

*Rullo Pennello

- Aria - Forno

* Medio – Alto *Superficie naturale * Essicazione media-alta Basse resistenze

Olio acqua

Vernici Acriliche U.V. Olio

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Tabella 4. Alcune norme tecniche per la verifica delle proprietà delle superfici verniciate Norma Tecnica

UV prodotti dal generatore. La principale caratteristica è la velocità di esecuzione e la resistenza applicate con attrezzature che permettono l’applicazione in cantiere. Quando si restaura un parquet o si acquistano doghe pre-verniciate che possiedono la certificazione sulle emissioni, significa che sono trattate con prodotti meno impattanti per la salubrità di chi rifinisce il parquet e di chi poi lo vivrà quotidianamente per le minori emissioni di solventi che salvaguardano la propria salute.

Conclusioni

Contenuto della norma

UNI ISO 9227:1993

Resistenza alla corrosione

UNI EN 12722:1999

Valutazione della resistenza delle superfici al calore secco

UNI EN 12721:1999

Valutazione della resistenza delle superfici al calore umido

UNI EN 12720:1999

Valutazione della resistenza delle superfici ai liquidi freddi

UNI 9429

Determinazione della resistenza delle superfici agli sbalzi di temperatura

UNI 9428

Determinazione della resistenza alla graffiatura

UNI 9427

Determinazione della resistenza delle superfici alla luce

UNI 9300

Determinazione della tendenza delle superficie a ritenere lo sporco

UNI 9242

Determinazione della resistenza dei bordi al calore

UNI 9241

Determinazione della resistenza delle superficie all’azione della sigaretta

UNI 9240

Determinazione adesione delle finiture al supporto con prova di strappo

UNI 9149

Determinazione della riflessione speculare delle superficie

UNI 9117

Resistenza al calore umido

UNI 9116

Resistenza al calore secco

UNI 9115

Comportamento delle superficie all’ usura per abrasione

UNI 9114

Resistenza all’azione di prodotti vari (macchie)

UNI 8941-3

Colorimetria Calcolo della differenza di colore

UNI 8941-2

Determinazione strumentale del colore

UNI 8901

Resistenza all’urto

UNI 10944

Requisiti finiture all’azione dei liquidi freddi, al calore umido e al calore secco

UNI 10782

Durezza a matita

UNI 10477

Variazioni dimensionali delle ante conseguenti a variazioni di umidità

UNI 10460

Determinazione della resistenza dei bordi all’acqua

ISO 4211-4

Resistenza all’urto

ISO 2812-2

Resistenza all’immersione in liquidi

EN ISO 2409

Quadrettatura

EN ISO 2409

Adesione della finitura al supporto

EN ISO 1520

Imbutitura

Resistenza al calore secco Verosimilmente l’oliatura, da un punto di vista tecnico, presenEN 12721 Resistenza al calore umido ta molti meno svantaggi perEN 12720 Resistenza all’azione di prodotti vari (macchie) ché il legno rimane più natuDirettiva Italiana Comportamento al contatto dei prodotti alimentari rale, invariato e, tolta la manutenzione, mantiene il perfetNota. Per l’ultima edizione della Norma Tecnica rivolgersi presso l’ente di normazione to stato per più anni. Quindi, italiano UNI meglio la vernice oppure olio? Il trattamento con vernici è il mando un film protettivo sulla superficie è decisamente metodo più semplice per trattare il legno; le finiture meno idrorepellente della vernice. In secondo luogo, la mantengono l’aspetto estetico e non necessitano di manutenzione dispendiosa è un piccolo svantaggio del trattamenti ma non soddisfano chi pretende trattamenti parquet oliato che è estremamente bello e naturale, ma naturali. L’olio a indurimento naturale è più laborioso sia necessita della regolare manutenzione. Il parquet oliato nell’applicazione e sia nella successiva manutenzione, è certamente una scelta corretta e certamente in linea ma il legno rimane legno, non vi sono sostanze chimicon la naturalità tipica della pavimentazione di legno. che a interporsi tra il nostro piede scalzo e la natura. Tuttavia com’è possibile che oltre il 50% dei pavimenti Come si è cercato di spiegare è necessario “nutrire” il di legno siano invece rifiniti a vernice? La motivazione pavimento oliato con un nuovi trattamenti di manusta chiaramente nella predilezione per alcuni aspetti tenzione. Scegliere un parquet oliato è prima di tutto piuttosto che per altri, che ci portano a scegliere per la una scelta “etica” proprio perché il prodotto legno è nostra casa un pavimento di legno oliato o un parquet naturale e sarebbe preferibile trattarlo con sostanze verniciato. Quindi, ora che i pro e i contro dovrebbero altrettanto naturali. Tuttavia bisogna ricordare anche essere chiari, preferite un pavimento di legno oliato o gli svantaggi del parquet finito a olio: innanzitutto la verniciato? A voi la scelta! ■ scarsa idrorepellenza di questa sostanza, che non forEN 12722

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Posa ASSOCIAZIONE

LOCKDOWN e pavimenti in legno, come è andata LA RIPRESA? LE IMPRESSIONI DI ALCUNI SOCI ANPP IN MERITO A RIAPERTURA E PROSPETTIVE FUTURE di Simone Biagiotti

C

ostretto da quasi due mesi di lockdown, il comparto dei pavimenti in legno è stato di nuovo autorizzato a riprendere la propria attività il 4 maggio scorso. Nei giorni di quarantena l’associazione ha fatto in modo che i nostri soci non si sentissero abbandonati e ha organizzato delle videoconferenze, ampiamente descritte nel numero di marzo/aprile di Professional Parquet. Dopo più di un mese dalla ripartenza, abbiamo raccolto le impressioni di alcuni nostri soci su quello che è stato il periodo di fermo: come è stata la ripresa lavorativa? Che prospettive immaginano per il prossimo futuro?

A parte finire e iniziare i lavori che mi ero già procurato, ho notato con estremo piacere il susseguirsi di telefonate di nuovi clienti per sopralluoghi e l’acquisizione di nuove commesse. Il mio obiettivo sarà quello di considerare lo stop dovuto al Coronavirus come “ferie forzate” da diluire poi nell’arco dell’anno, cercando di recuperare il tempo perso e agendo sulla professionalità e sul fare bene il nostro mestiere. Se sapremo sfruttare le varie opportunità che si presenteranno nel corso dei prossimi mesi, anche differenziando la nostra offerta e presentando nuovi servizi come, per esempio, il lavaggio igienizzante del parquet tramite la macchina lavasciuga, sono convinto che ne trarremo tutti un buon vantaggio.

Marco Brivio | M.B. Wood – Lissone (MB)

Antonio Zilli | CZ Parquet (Roma)

L’iniziativa dell’associazione di riunire tramite web gli associati – utilizzando le piattaforme di videoconferenza – è stata sicuramente positiva. Si è trattato di un bel momento di condivisione che ci ha permesso di alleggerire la tensione dovuta alla quarantena forzata. Sinceramente, non credevo che dal 4 maggio potessero ripartire i lavori come speravo.

Per tutto il mese di maggio io e il mio socio abbiamo portato a termine i lavori già iniziati prima del fermo. Adesso stiamo acquisendo nuove commesse. La zona di Roma si sta piano piano ridestando e lo notiamo anche per il fatto che tanti nuovi clienti si stanno presentando al nostro negozio di Grottaferrata. Siamo molto ottimisti

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Posa ASSOCIAZIONE

riguardo alla ripartenza e crediamo che, senza particolari problemi, arriveremo alla fine dell’anno anche recuperando il tempo e il fatturato perso nei mesi di chiusura. Certo è che il nostro Paese ha affrontato qualcosa che non si era mai visto se non nell’immediato dopoguerra, ma per lo spirito che ci contraddistingue, supereremo anche questa difficoltà.

Flavio Ragno | Ragno Parquet (Roma)

SIMONE BIAGIOTTI Presidente di ANPP

Durante i mesi di fermo avevamo paura che alla ripartenza tutto si potesse ancora bloccare, ma per fortuna non è stato A così. Le telefonate si sono susseguiN P te giorno per giorno, permettendo a me P e mio padre di lavorare con più serenità. In accordo con l’associazione e con tutti i soci romani, abbiamo deciso di non abbassare i prezzi e di mantenere A una linea di condotta pressoché uguale N P nell’acquisizione dei lavori. Di contro, abbiamo forse P innalzato il nostro standard lavorativo, offrendo al cliente un servizio post-vendita incentrato sulle buone pratiche di mantenimento del parquet. Nello specifico: lavaggio e igienizzazione con prodotti appositi forniti dalle aziende con le quali collaboriamo. Per i mesi a venire siamo abbastanza fiduciosi. Gli italiani si sono sempre dimostrati in gamba nell’affrontare le difficoltà e noi artigiani parchettisti non siamo da meno.

ssociazione azionale archettisti rofessionisti

la volontà di tutti di ripartire alla grande. Come ripeto, ho sempre cercato di cogliere il lato positivo anche nelle difficoltà e anche in questo momento il mio atteggiamento mi sta aiutando a superarle. Sulla previsione da qui a fine anno non posso dare un giudizio definitivo. Credo che il nostro settore, come tutti del resto, un po’ ne risentirà. Sta a noi, artigiani parchettisti, far valere e soprattutto valorizzare la nostra professione con iniziative di confronto, aggiornamento e variabilità dell’offerta per mettere a disposizione del cliente finale un servizio al di sopra delle aspettative.

Davide e Christian Lovisari | Lovisari Parquet – Busto Arsizio (VA)

Abbiamo accolto di buon grado la possibilità di vedersi – anche se virtualmente – per discutere sui vari temi riguardanti la nostra professione. La ripartenza ci ha visto iniziare lavori che avevamo già acquisito prima del lockdown. La percezione, almeno dalle nostre parti, è che il Coronavirus abbia segnato in maniera indelebile le persone. Siamo moderatamente ottimisti, anche se non ce la sentiamo di fare previsioni a lungo termine. Speriamo in una veloce smentita, ma la nostra percezione è che i cittadini spenderanno i loro

ssociazione azionale archettisti rofessionisti

parchettista

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08/07/19 17:42

Pasquale Commissione | Gamma Parquet (Genova)

Faccio parte del consiglio direttivo di ANPP e ho caldamente sposato l’idea del Presidente, Simone Biagiotti, di organizzare delle videoconferenze per ribadire che l’associazione serve anche per condividere aspetti positivi nei periodi negativi come quello che abbiamo attraversato in questi mesi. Il lavoro sta andando molto bene e anch’io, come molti altri, sto finendo e iniziando lavori già acquisiti prima del lockdown. Non posso pensare che tutto questo si fermi a breve; anzi, mi auguro che nei mesi a venire il lavoro si sviluppi in ascesa, permettendomi una ripresa dal periodo di fermo forzato. Come molti altri ho iniziato a proporre il servizio di pulizia e igienizzazione del parquet, ampliando il pacchetto dei servizi che offro alla mia clientela.

Bassel Kaanan | BK Parquet (Como)

Sono in Italia da 25 anni e la mia azienda ha sempre lavorato molto bene. Non mi sono dedicato solo alla posa del parquet, ma anche all’installazione di pavimenti in gomma, PVC e LVT. Durante il lockdown ho cercato di pensare sempre positivo e, nel corso delle dirette in videoconferenza, ho provato a infondere questo ottimismo anche ai colleghi che non lo erano. Sto finendo lavori già acquisiti e iniziando quelle commesse che, giocoforza, sono slittate di due mesi. Noto con molto piacere che i clienti – sia nuovi che vecchi – si stanno muovendo, segno evidente che c’è la voglia e

STUDIO TECNICO

VITTORIO CHIESA Perito ed Esperto in problematiche relative alle pavimentazioni di legno

Dottore Forestale specializzato in Tecnologia del legno Iscritto al Registro dei Consulenti Tecnici del Legno accreditati presso FederlegnoArredo, matricola 044

Collaborazioni in curriculum Istituto per la Tecnologia del Legno dell’Università degli Studi di Firenze; CNR IRL (Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto per la Ricerca sul Legno)

Attività professionale in curriculum

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CONTATTI Mob. +39 335 6012656 Mail: vittorio.chiesa@gmail.com

Direttore Commerciale con una esperienza pluriennale nel settore dei Pavimenti in Legno Per molti anni membro della commissione UNI Pavimenti legno Per cinque anni (1990 – 1995) direttore del CRS (Centro Ricerca e Sviluppo per il settore Legno di FederlegnoArredo)


Posa ASSOCIAZIONE

POSSIAMO FARE NOSTRA UNA DELLE TANTE FRASI CHE SONO CIRCOLATE MOLTO IN QUESTO PERIODO: ‘DISTANTI, MA UNITI’

soldi per esigenze primarie e non per effettuare lavori in casa. Siamo votati verso un marcato pessimismo, ma cercheremo – anche grazie al supporto dell’associazione – di superare questa difficoltà.

Alfiero Bulgarelli | Bulgarelli 1921 – Moglia (MN)

La nostra azienda ha iniziato a lavorare l’11 maggio. I clienti si sono fatti sentire da fin subito, specialmente quelli nuovi. Il 18 maggio abbiamo riaperto anche i nostri negozi e devo dire che hanno iniziato molto bene. Durante i miei interventi nelle videoconferenze ho ribadito più volte di valorizzare questa coesione che si è creata tra i soci appartenenti ad ANPP. Ho appreso con piacere che i sodalizi formatisi nelle varie regioni stanno andando molto bene. Il prossimo futuro ci vedrà forti solo se riusciremo a non disperdere lo spirito di gruppo, se avremo il coraggio di unire sempre di più le nostre forze e se insieme collaboreremo a una crescita professionale sempre più collettiva.

una ripresa al di sopra delle aspettative. Tanti ordini, tanto lavoro. Quello che temo – anche se mi auspico di venire velocemente smentito – è che da ottobre in poi ci sarà un calo di lavoro e di fatturato di almeno il 30%, dovuto principalmente a quelle persone che durante la pandemia non hanno lavorato e che si riguarderanno nell’effettuare nuove spese come, nel nostro caso, acquistare o restaurare un parquet.

Gianluca Incerpi | Posatore di Pistoia

Ho vissuto questo momento come un periodo di riflessione e mi sono convinto che, nonostante le difficoltà, ripartiremo con più convinzione e più amore di prima. Con l’impegno a migliorarci, ad aggiornarci e con le nuove “regole” che verranno, avremo una grandissima opportunità: diventare finalmente dei professionisti riconosciuti. Sono sicuro che il percorso intrapreso da questa associazione vada nella direzione giusta e ci porterà lontano.

Marcello Pagano | Infinity Parquet – Bovisio Masciago (MB)

Come tutti mi sono attenuto alle disposizioni dei vari DPCM. Ho apprezzato molto le dirette live organizzate dall’associazione che sono state un bel tavolo di confronto. Dal giorno della ripartenza il lavoro si sta muovendo bene. Voglio essere ottimista e credo che le cose andranno bene per tutti da qui a fine anno.

Giuseppe Balzano | Dimensione Parquet (Piacenza)

Giovanni Romagnolo | Romagnolo Giovanni (Roma)

Ho apprezzato molto l’iniziativa di vederci tramite videocall; è stato bello ascoltare le impressioni di tutti. Da parte mia (fortunatamente) ho molto lavoro e in questi giorni post-lockdown ho ricevuto molte telefonate da nuovi clienti. Di questo non posso che esserne felice, visto che all’inizio pensavo che non sarebbe stato così. Anche nella mia zona noto con piacere che la gente intende ricominciare a vivere e sono convinto che questa positività si ripercuoterà in maniera preponderante anche nel nostro settore.

Nonostante ci fossero una miriade di pensieri negativi che mi giravano per la testa, lo stare insieme – anche se virtualmente e sfruttando le piattaforme online – mi ha permesso di valutare tante idee positive. Ho imparato a conoscere colleghi dell’associazione che non avevo mai incontrato di persona e ho piacevolmente rivalutato coloro che già conoscevo. Gli incontri sono quindi stati molto positivi. Per il futuro credo ci sarà molto da lottare sia per far crescere professionalmente le ditte del comparto legno sia per combattere la speculazione di quegli artigiani che approfitteranno di questi momenti per abbassare i prezzi e sciupare il mercato. Porgo un sincero augurio a tutti i colleghi esortandoli a non abbassare la guardia, ma soprattutto a non abbassare i prezzi per paura di perdere il lavoro.

Costantino Pruteanu | PrutyParquet (Firenze)

Ho percepito e visto tanta voglia di ripartire, ma – allo stesso tempo – anche tanta confusione. Percepisco i rapporti umani più freddi rispetto a prima, a causa immagino di quello che stiamo e che abbiamo passato. Prevedo una forte crescita di lavoro, anche se temo una notevole concorrenza sleale causata dai cosiddetti incompetenti. Prevedo certamente un futuro migliore, ma solo se tutti noi del settore resteremo uniti dandoci supporto a vicenda.

Conclusioni

Quello che traspare dalle dichiarazioni rilasciate è pur sempre un generale ottimismo, anche se alcuni soci hanno espresso una certa perplessità riguardo al prossimo futuro. L’associazione, da questo punto di vista, ha sempre cercato di promuovere la coesione e la collaborazione fra i membri delle varie regioni e questo sodalizio, nonostante sia già stato presente in passato, ora più che mai sta prendendo sempre più forza, segno evidente che l’appartenere al gruppo abbia prevaricato su quel preponderante muro di individualismo che ha da sempre contraddistinto la nostra categoria.

Taddeo Albanese | Taddeo Pavimenti Signa (FI)

È stato un mese e mezzo di riposo nel quale ci siamo confrontati con i colleghi in videoconferenza, iniziativa molto costruttiva. Dopo il lockdown il lavoro ha subito

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CREDITO d’imposta BONUS pubblicità

IN QUESTO ARTICOLO ANDREMO A TRATTARE IL CREDITO D’IMPOSTA BONUS PUBBLICITÀ, GIÀ IN ESSERE DAL 2018, CHE CON L’ART. 186 DEL D.L. 34/2020 È STATO RAFFORZATO a cura di Assocaaf

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oggetto di richiesta, superi almeno dell’1% l’importo degli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi d’informazione nell’anno precedente. Il Dipartimento Informazione ed Editoria ha fatto chiarezza per i seguenti due casi: • imprese già costituite che effettuano investimenti pubblicitari solo nell’anno di richiesta del credito d’imposta; • nuove imprese.

al 2018 è stato istituito un credito d’imposta per le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali in relazione agli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali: il cosiddetto Bonus pubblicità.

Misura del credito d’imposta e condizioni

Il Dipartimento si è così espresso: “Non è possibile accedere al credito d’imposta se gli investimenti pubblicitari dell’anno precedente a quello per cui si richiede l’agevolazione sono stati pari a zero, come prescritto dal Consiglio di Stato nel parere reso sul Regolamento di cui al DPCM n. 90 del 16 maggio 2018,

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati. Al fine di poter beneficiare del credito d’imposta, la condizione necessaria è che l’ammontare complessivo degli investimenti pubblicitari, realizzati nell’anno

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Consulenza FISCALE

di pubblicità al netto dell’IVA, nel caso in cui sia detraibile; in caso in cui l’IVA sia indetraibile, l’importo da considerarsi è costituito dall’ammontare complessivo delle spese di pubblicità (imponibile + IVA indetraibile). Non si devono considerare le spese accessorie, i costi di intermediazione e ogni altra spesa diversa dall’acquisto dello spazio pubblicitario, anche se a esso funzionale o connesso. Per il solo anno 2020, l’art. 186 del D.L. n.34 del 19/05/2020 ha previsto che il Bonus pubblicità venga calcolato nella misura del 50% dell’intero valore degli investimenti pubblicitari effettuati, e non più sul solo l’incremento rispetto all’investimento effettuato nell’anno precedente, sempre nel rispetto delle condizioni prima analizzate e dei limiti di spesa stabiliti dal legislatore.

Adempimenti per fruire del credito d’imposta

Per fruire del credito i soggetti interessati, devono: 1. presentare, entro il 31 marzo dell’anno per il quale si chiede l’agevolazione, la “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta”. Tale comunicazione contiene i dati degli investimenti effettuati o da effettuarsi nell’anno agevolato. La “Comunicazione telematica per l’accesso al credito d’imposta” per il solo anno 2020 è prorogata e potrà essere presentata nel periodo compreso tra il 1° e il 30 settembre 2020, con le stesse modalità degli anni 2018 e 2019. Le comunicazioni telematiche eventualmente trasmesse nel periodo compreso tra il 1° e il 31 marzo 2020 (termine ordinario per la comunicazione telematica preventiva) saranno comunque valide; 2. conservare un’apposita attestazione, rilasciata da un soggetto legittimato a rilasciare il visto di conformità o da un revisore legale, relativa al sostenimento delle spese per pubblicità sostenute; nel caso in cui il credito richiesto sia superiore a 150 mila euro è necessario anche un accertamento preventivo di regolarità presso la Banca dati nazionale antimafia del Ministero dell’Interno; 3. presentare, entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello per il quale si chiede l’agevolazione, la “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati”, con cui si dichiara che gli investimenti indicati nella “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta” sono stati effettivamente realizzati nell’anno agevolato e che gli stessi soddisfano i requisiti di cui all’art.3 DPCM 90/2018.

che ha disciplinato la misura. Pertanto, oltre che i soggetti che nell’anno precedente a quello per il quale si richiede il beneficio non abbiano effettuato investimenti pubblicitari ammissibili, sono esclusi dalla concessione del credito d’imposta anche quelli che abbiano iniziato l’attività nel corso dell’anno per il quale si richiede il beneficio”. In generale il credito d’imposta Bonus pubblicità spetta a due tipologie di investimento: • per gli investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa quotidiana e periodica, anche online; devono essere iscritti presso il competente Tribunale, ovvero presso il Registro degli operatori di comunicazione e dotati del direttore responsabile; • per gli investimenti pubblicitari incrementali sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali; le emittenti radiofoniche e televisive iscritte presso il Registro degli operatori della comunicazione.

Il Bonus pubblicità può essere utilizzato in compensazione, tramite modello F24 (codice tributo 6900), dal quinto giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento che comunica l’ammontare effettivamente spettante. È necessario poi indicare il credito d’imposta sia nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione sia nelle dichiarazioni successive fino al suo esaurimento. Il credito d’imposta genera ricavi ai sensi dell’art. 85, comma 1, lettera g) del Tuir. Sono considerati ricavi: i contributi in denaro, o il valore normale di quelli, in natura, spettanti sotto qualsiasi denominazione in base a contratto. ■

In merito alle spese sostenute per l’acquisto di pubblicità – rilevanti ai fini della concessione del credito d’imposta – che concorrono a formare la base di calcolo dell’incremento e quindi del bonus fiscale, si sottolinea che queste sono costituite dall’ammontare delle spese

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Strategie

NELLA MENTE DEL CLIENTE

La delicata ARTE di comunicare con i CLIENTI ARRABBIATI VI BASTA CALMARE IL CLIENTE ARRABBIATO E POI RIMEDIARE O PREFERITE MOTIVARLO A CONTINUARE A FARE AFFARI CON VOI? di Fabrizio Pirovano e Marco Monti* *Pirovano Monti Associati | www.pirovanomonti.it

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niziamo con una buona notizia: nella gestione efficace di un cliente arrabbiato risiede una rilevante fonte di business. Secondo John Goodman (Quality Progress, Vol. 39; N. 2, febbraio 2006), il 95% dei clienti i cui problemi sono stati risolti rapidamente ha affermato che avrebbe acquistato ancora dallo stesso fornitore. Ma c’è di più. I primi risultati della ricerca di Goodman, pubblicati nel 1988, evidenziano che l’8% dei clienti con problemi risolti rapidamente ha dimostrato maggiore fedeltà al fornitore rispetto a coloro che invece non hanno mai avuto alcun problema. Risolvere il problema di un cliente, quindi, non significa solo agire (doverosamente) su un disservizio che avete creato, bensì occuparvi del vostro sviluppo futuro. Il segreto sta tutto in come farlo.

del cliente arrabbiato ai fini di riconquistarne la fiducia e di aumentarne la fidelizzazione utilizzando, incredibile ma vero, proprio un disservizio come strumento di leva. Ovviamente, non possiamo riassumere tutto il libro in questa sede, ma abbiamo pensato di fare cosa gradita offrendo uno spunto e mostrando nella pratica il risultato dell’applicazione efficace di queste tecniche. Prima di tutto partiamo da un concetto tanto banale quanto difficilmente applicato: “Per fare in modo che le persone vi accompagnino dove volete andare, dovete incontrarle dove sono e non pretendere semplicemente che siano già dove vorreste che fossero”. Si tratta, “semplicemente”, di recarsi alla fermata dell’autobus in cui si trovano i vostri clienti e invitarli a salire sul vostro bus per accompagnarli dove volete che arrivino. Pare scontato, ma quante volte vi è capitato di vederlo fare? A questo importante concetto aggiungiamo una verità che molti già conoscono e che costituisce un principio di base del problem solving efficace: “Gli esseri umani non possono essere emotivi e logici allo stesso tempo. Se sono arrabbiati prima dovrete affrontare il loro stato emotivo e poi il loro problema”. Non c’è modo di aiutare un cliente a risolvere un problema mentre è in uno stato emotivo negativo. Quando siamo arrabbiati, la mente è impegnata nella gestione delle emozioni e non è in grado di raccogliere contemporaneamente altre informazioni. Questo effetto deriva da un retaggio ancestrale degli esseri umani che gli studi del prof. Paul Ekman hanno definito come “periodo refrattario”.

Gestire un cliente arrabbiato: le quattro fasi

La Tecnica di Gestione del Cliente Arrabbiato è un processo in quattro fasi che non solo affronta i problemi nel presente, ma crea anche una relazione positiva per il futuro. Abbiamo avuto il piacere di essere scelti da Shelle Rose Charvet (esperta di fama internazionale e ideatrice della metodologia di analisi del profilo linguistico comportamentale degli individui denominata LAB Profile®) per tradurre e curare l’edizione italiana del suo ultimo libro “Non ci sono più i clienti di una volta! – Nuove strategie per nuovi clienti”. Una sezione importante del libro è dedicata proprio alle quattro fasi della gestione

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Strategie

NELLA MENTE DEL CLIENTE

Proprio per questo il cliente non starà a sentire ciò che gli dite fino a quando non gli avrete dimostrato di averlo ascoltato fino in fondo onorando la sua emotività.

Dimostrare empatia

“memorabili”? Probabilmente no. Non basta infatti che un problema venga risolto (lo tendiamo a dare per scontato), vogliamo avere la sensazione di sentirci profondamente capiti nella condizione di disagio che stiamo vivendo. Questo è il vero segreto: non opporsi al fatto che il cliente sia arrabbiato perché ne ha facoltà. Invece di inveire contro di lui lasciate sfogare e cercate di capire qual è l’obiettivo per trovare insieme la soluzione opportuna. Soluzione che potrebbe anche essere diversa da quella attesa dalla controparte, pur sempre più accettabile se l’impostazione della relazione è basata su quanto sopra indicato invece che sul rifiuto. Meditate, gente, meditate. ■

I primi a non considerare questa importante chiave di lettura sono, purtroppo, proprio gli addetti alle vendite che, nella maggior parte dei casi, sono stati formati a mantenere la calma, mentre i loro clienti si infuriano. Se utilizzate anche voi la strategia di mantenere la calma, sappiate che il vostro cliente potrebbe essere indotto a pensare che restate calmi perché i problemi sono la norma quando si lavora con la vostra azienda; o che tutti i problemi vi sono già noti da tempo o, peggio ancora, che non vi imporProduzione di pavimenti in legno ta. A livello inconscio, non dimostrare rispetto per lo Sede legale e Showroom - Via Pieve Ligure 15, 00168 - Roma stato emotivo del cliente Showroom - Via Refrancore 26, 00166 - Roma può addirittura portare a Stabilimento di produzione - Via Morsasco 41, 00166 - Roma credere che non lo consideriate come persona. Tel: 06.30.60.14.38 D’altro canto, se asseconderete lo stato d’animo www.stemausrl.it del cliente, questi peninfo@stemausrl.it serà di poter condividere la propria frustrazione. In buona sostanza: di fronte a un cliente contrariato, non mostratevi calmi, ma mostratevi contrariati (per lui e non con lui, ovviamente!). Questo non significa dare ragione a priori a un cliente, bensì mostrare di comprenderlo a fondo per poi intervenire con il fine di recuperare una relazione.

Ricalco

Il filo conduttore comune a tutte le quattro fasi che il libro di Shelle descrive consiste nell’incontrare il cliente nello stato emotivo in cui si trova, rispecchiandone l’atteggiamento. La programmazione neuro linguistica lo chiama ricalco. Ora, provate a pensare alle volte in cui siete stati clienti arrabbiati e provate a pensare a quante volte vi siete sentiti veramente “accolti” (“ricalcati”) dal vostro fornitore. Anche pensando unicamente ai casi in cui hanno risolto il vostro problema, potreste definire quelle esperienze

STEMAU SRL Produzione parquet tradizionale, Prefinito 2 strati, Flottante 3 strati, Decking, Linea artistica Pavimenti resilienti

Prodotti certificati


VETRINA

POSTO OMBRELLONE. Strutture modulari realizzate con il legno solidale proveniente dalle foreste friulane e un tessuto traspirante utilizzato anche per la produzione delle mascherine chirurgiche

JJ Barriere in legno per rispettare le distanze

In vista della stagione balneare post-Coronavirus, il marchio friulano Legnolandia ha progettato un innovativo posto ombrellone in grado di rispondere alle necessità di sicurezza e distanziamento sociale, senza rinunciare alla piacevolezza della vita da spiaggia, alla privacy e alla facilità di accesso per le persone con disabilità. Si tratta di strutture modulari a basso impatto, superficie di 16 metri quadrati (4×4), realizzate con due soli materiali: il legno solidale proveniente dalle foreste friulane – abbattute dalla tempesta “Vaia” del 2018 e garantito dal logo “Filiera Solidale PEFC” – e un tessuto traspirante utilizzato anche per la produzione delle comuni mascherine chirurgiche. Le dimensioni delle pareti protettive, larghe 4 e alte 1.8 metri, consentono al sole di illuminare lo spazio interno dalle 9.30 del mattino fino alle 18. L’utilizzo del tessuto TNT rappresenta invece la soluzione ideale per la circolazione dell’aria con il dovuto filtraggio protettivo. Gli spazi possono essere dotati di ombrelloni, lettini, tavolini e portarifiuti, tutti in legno certificato e solidale, per consentire il consumo di pasti rimanendo nel proprio spazio ed evitare gli assembramenti ai chioschi. Anche l’accesso non è lasciato al caso: passatoie a doppio senso di percorrenza consentono di raggiungere in sicurezza il proprio ombrellone, mentre passerelle mobili aggiuntive facilitano l’ingresso alle persone con disabilità.

BARRIERA PROTETTIVA composta da plexiglass e abete certificato 100% PEFC, di provenienza alpina

Barriera protettiva La ditta di Casalmaggione (CR) Aschieri - De Pietri, invece, ha lanciato sul mercato una barriera protettiva composta da plexiglass e abete certificato 100% PEFC, di provenienza alpina. Si tratta di una struttura facile da assemblare e smontare, senza viti, così da essere pratica e utile – oltre che sostenibile – per venire incontro alle esigenze di esercizi pubblici e privati, dai negozi agli studi, dove le barriere sono e saranno necessarie per contribuire alla riduzione del contagio e rispettare le distanze di sicurezza senza tuttavia limitare la comunicazione. Nata come azienda produttrice di pallet e imballaggi, la Aschieri - De Pietri ha poi ampliato la propria offerta con prodotti originali e creativi e anche in questa occasione non manca di dimostrare la propria versatilità adattando la propria produzione. www.legnolandia.com | www.aschieri-depietri.it

JJ Finitura antibatterica per parquet

JJ Garbelotto regala la vernice igienizzante su tutti i prodotti

Per garantire sempre più sicurezza e igiene all’interno di case, uffici, negozi e in generale tutti gli ambienti interni, Parchettificio Garbelotto ha deciso di utilizzare la nuova vernice Silver Defence ad azione antibatterica su tutte le linee, compreso il sistema brevettato Clip Up System®, senza costi aggiuntivi. In questo modo, l’azienda vuole confermarsi innovativa e sempre vicina alle esigenze dei clienti che in questo momento di emergenza, dovuta al virus Covid-19, prestano sempre più attenzione alla salubrità dell’ambiente casa. La vernice igienizzante ad azione antibatterica, certificata CATAS, contribuisce a ridurre del 99,9% la popolazione di batteri in appena 24 ore quando questi vengono a contatto con gli ioni d’argento. Grazie alla miscelatura con la finitura ad acqua, le proprietà igienizzanti mantengono la loro efficacia per sempre, rispettando le già apprezzate caratteristiche finali delle finiture prodotte dall’azienda: durezza, opacità, stabilità del colore, morbidezza al tatto, resistenze chimiche e meccaniche. Silver Defence, inoltre, è adatta ad ambienti che richiedono alti standard igienici – come studi medici, ristoranti, panetterie, piscine, saune, camere per bambini, bagni, etc. – ma è un valore aggiunto a qualsiasi ambiente. L’azione antibatterica avrà durata negli anni e si esaurirà solo al momento della rilamatura del parquet. Tutti i prodotti di pulizia e manutenzione Garbelotto sono compatibili con la vernice igienizzante e non interferiscono nella sua quotidiana azione antibatterica. www.garbelotto.it

Tavar propone una vernice antibatterica che rispetta e protegge l’uomo e l’ambiente. La sua efficacia è testata quando un microrganismo entra in contatto con gli ioni di argento presenti sulla superficie del legno. Le speciali caratteristiche igienizzanti resistono nel tempo e mantengono inalterata la propria condizione in quanto incapaci di evaporare, mentre le microparticelle, incapsulate in una matrice vetrosa, non possono essere asportate durante la pulizia del parquet. Una vernice che non comporta pericoli per la salute ed è idonea al contatto con gli alimenti. Per le capacità di schermare microbiologicamente il legno, la finitura antibatterica garantisce igiene in ogni ambiente. Grazie a questa soluzione, il parquet mantiene le proprie caratteristiche tecniche ed estetiche con un vantaggio aggiuntivo dato dalla protezione igienizzante. www.tavar.it

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VETRINA

JJ Per piscine da giardino Per arredare l’intera zona piscina, dal bordo ai camminamenti e all’area solarium, Woodco ha realizzato Externo, la pavimentazione ideale per camminare piacevolmente a piedi nudi, esteticamente appagante e funzionale, in grado di rispondere a qualsiasi esigenza di comodità e sicurezza. Costruita con un ecomateriale di grande impatto estetico ed estrema robustezza, a base di farine di legno e polietilene riciclato ad alta densità, Externo ha tutte le caratteristiche per rendere la piscina la protagonista del giardino. Le sue doghe trasmettono il calore e il fascino del legno, grazie alle sue cinque colorazioni (Light Brown, Dark Grey, Ipe, Teak, Antique) e alle tre tipologie di superficie (zigrinata, levigata o spazzolata). Inoltre, questa collezione è concepita per resistere alle radiazioni UV, e alle alte e basse temperature, agli agenti atmosferici, all’invecchiamento, agli insetti, ai funghi e ai microorganismi marini. Externo è anche dotata di straordinarie prestazioni antiscivolo e antischeggiatura, che consentono di camminare a piedi nudi in modo sicuro e molto piacevole, senza il rischio di scivolare o che si formino schegge. Extra-protezione Per le pavimentazioni che devono sopportare sollecitazioni fisiche e climatiche, o per chi desidera un’extra-protezione, Externo comprende prodotti dotati dell’innovativo sistema di schermatura Extrashield, una copertura coestrusa con la doga realizzata in polimero arricchito con stabilizzatori UV e antiossidanti. La schermatura incapsula integralmente ogni singola tavola su tutti e quattro i lati, potenziandone la resistenza alle macchie di ogni tipo, alle muffe, ai raggi UV e all’usura nel tempo. Non solo: Extrashield rende la manutenzione ancora più semplice, eliminando il bisogno di qualsiasi trattamento dopo la posa nonché durante l’intera vita del prodotto. www.woodco.it

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Mercato PROTAGONISTI

Credit: Antonio Fascicolo

Lo STUDIO si fa BELLO L’EFFETTO TESSUTO DEL LEGNO PER UNA TEXTURE ACCOGLIENTE CHE HA RESO UN AMBULATORIO MEDICO DEL CENTRO STORICO DI BARI TESTIMONIANZA DI DESIGN

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fiante, segna il confine con la zona ambulatoriale per poi risalire a parete nel bagno. Un ruolo fondamentale è giocato dalle luci e l’accurata progettazione illuminotecnica, a sospensione e calde nella zona reception con faretti a incasso che evidenziano i percorsi e le parti comuni, luci fredde e quadrate incassate nella controsoffittatura nella zona operativa. Un accurato studio è stato eseguito per la falegnameria e gli arredi. Tutta la zona ingresso, infatti, è stata progettata e realizzata su misura con porte a raso muro, battiscopa, librerie e ampi armadi rivestiti di carta da parato. Il bancone reception, anch’esso disegnato e realizzato in falegnameria, è stato laccato in tinta nuance con i colori presenti. Le poltroncine sono in velluto, illuminate da luci di design. ■

razie all’opera di ristrutturazione dell’architetto Luana Medici, uno studio medico situato all’interno di un edificio risalente agli anni ’70 – caposaldo del famoso quartiere umbertino nel centro storico di Bari – ha acquisito una nuova personalità, testimonianza del gusto personale e decorativo dell’architetto. Il progetto di recupero, sia tecnico-funzionale che estetico, ha interessato l’intera struttura che si articola su una superficie di circa 250 mq, dalle fondazioni alle controsoffittature, che rappresentano un importante elemento di “mascheramento” degli impianti di condizionamento. Questo spazio accogliente e curato nei dettagli ospita un importante ambulatorio di chirurgia plastica e la sua struttura a “ferro di cavallo” offre tre grandi vetrate da cui filtra molta luce naturale. Da una di esse si accede alla zona ingresso/reception con un’ampia sala di attesa. Da questo ambiente, attraverso una porta automatica, è possibile accedere all’ambulatorio vero e proprio che si differenzia dalla zona di ingresso per i diversi materiali e colori utilizzati. È evidente infatti lo stacco materico tra la zona di ingresso rivestita a tutta altezza dai wallpaper decorativo con spunti geometri inneggianti a uno stile vintage, dai toni suadenti, si tuffa abilmente sulla superficie in legno. Il pavimento in legno prescelto, distintivo nel suo genere è Fabrique disegnato da Marc Sadler per la collezione Natural Genius. La superficie, che si connota per il suo effetto tessuto, senza soluzione di continuità, dalla texture calda e graf-

Un ringraziamento speciale a Barili per il coordinamento tecnico del progetto.

MARGARITELLI S.P.A. 06089, Miralduolo di Torgiano (PG) Tel.: 075.988681 Fax: 075.9889043 www.listonegiordano.com info@listonegiordano.com

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Mercato PROTAGONISTI

Alte prestazioni nel segno della SOSTENIBILITÀ POSA DEL PARQUET CON L’ADESIVO ALLEGGERITO ULTRABOND ECO S LITE

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Ultrabond Eco S Lite, adesivo alleggerito a base di polimeri sililati. Il materiale riciclato alleggerito contenuto al suo interno è costituito da sfere di vetro cave.

l legno conferisce eleganza e stile agli ambienti in cui è utilizzato. Esistono molte varietà di specie legnose, ognuna con le proprie caratteristiche. La moderna tecnologia consente ai produttori di parquet di fabbricare elementi in legno di quasi ogni forma e dimensione. Tuttavia, il legno rimane un materiale vivo, che interagisce con l’ambiente circostante. Per offrire il miglior risultato, anche il parquet ha le proprie esigenze di posa: la corretta umidità dei sottofondi, la planarità delle superfici, l’acclimatamento prima dell’incollaggio e, tra le altre cose, il giusto sistema adesivo per incollarlo. Come scegliere? Risponde Marco Albelice, Assistenza Tecnica Mapei SpA

Quali sono i vantaggi? In breve: peso della confezione inferiore alla media (solo 11 kg) con relativa riduzione di costi e consumi nel trasporto, estrema facilità di pulizia da spatole e superfici quando l’adesivo è ancora fresco, eccellente copertura del retro degli elementi di legno da incollare (per i tecnici, ottima tenuta della riga), consumo al 30-40% inferiore rispetto ad adesivi di pari categoria, impiego di materiale riciclabile di alta qualità, riduzione dell’impatto ambientale, certificazione EC1 PLUS in accordo alla classificazione Emicode (bassa emissione di sostanze organiche volatili), perfettamente compatibile con tutti i prodotti di preparazione e finitura del parquet. È inoltre tenace, elastico e resistente.

P.P.: Quali colle si usano per il parquet? M.A.: Adesivi tenaci, in grado di mantenere la presa sui differenti supporti presenti in edilizia (dal cemento al gesso, dalle superfici assorbenti a quelle non assorbenti), privi di acqua, perché il legno rimanga il più stabile possibile entro i limiti previsti dalle norme di riferimento e – concordemente alle esigenze del cantiere – adesivi elastici che permettano di assecondare, ma senza cedere, i naturali movimenti del legno durante la sua vita in esercizio. I pavimenti di legno vengono incollati mediante adesivi a base di resina monocomponente o bicomponente, oppure tramite gli adesivi di nuova generazione a base di sililati.

Gli adesivi per parquet possono creare problemi alle fughe del pavimento? Quando la posa è eseguita correttamente, no. Se al contrario, la posa non è eseguita a regola d’arte (ad es. si lascia emergere parte dell’adesivo tra le fughe del pavimento in legno) oli e vernici normalmente utilizzati per la finitura e la protezione verrebbero a contatto con l’adesivo, producendo in alcuni casi difetti estetici o tecnici. Benché nulla possa sostituirsi a una corretta posa, va notato che l’adesivo alleggerito Ultrabond Eco S Lite è compatibile con tutti i sistemi di protezione e verniciatura della famiglia Ultracoat Mapei.

Esistono adesivi alleggeriti per la posa del parquet? Oggi sì. L’evoluzione della chimica ha consentito ai laboratori milanesi di Ricerca&Sviluppo Mapei di modificare alcune resine poliuretaniche per ottenere la famiglia degli adesivi a base di sililati. Da qui nasce

Infine, perché Mapei? Tra i primi, se non l’unico, produttore di un adesivo alleggerito a base silanica, Mapei non solo produce e fornisce la colla per la posa, può offrire un sistema composto da sottofondi adeguati, impermeabilizzanti, rasature livellanti, adesivi e finiture per la corretta e duratura posa di pavimenti di parquet. ■

MAPEI S.P.A. Via Cafiero, 22, 20158 – Milano Tel. 02.376731 |Fax 02.37673214 www.mapei.com mapei@mapei.it 45


Mercato PROTAGONISTI

La soluzione per il tuo LEGNO ESTERNO IL LEGNO ESTERNO DEVE AFFRONTARE MOLTE SFIDE, MOTIVO PER CUI UNA PROTEZIONE OTTIMALE È ASSOLUTAMENTE NECESSARIA

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er il trattamento di rivestimenti in legno, recinzioni, mobili da giardino, pavimenti in legno e molto altro, Osmo offre una gamma completa per la protezione e la cura di questa materia prima naturale. Per una finitura opaca e priva di biocidi, l’azienda propone Country Color. Disponibile in diversi colori, la finitura è ideale per rivestimenti in legno, balconi, casette da giardino, etc. Resistente alle intemperie, ai raggi UV e ai piccoli danni. Country Color è sicura per l’uomo, gli animali e le piante (resistente alla saliva e al sudore secondo la norma DIN 53160, adatta per i giocattoli per bambini secondo la norma EN 71.3). Tutti i colori possono essere mescolati tra loro, offrendo una varietà infinita di possibilità. Osmo Protettivi Pigmentati per legno funge da fondo e finitura in un unico prodotto. Il risultato è una superficie microporosa, traspirante, idrorepellente, estremamente resistente alle intemperie e ai raggi UV. Dopo il trattamento, i biocidi nel prodotto proteggono il rivestimento da muffe, alghe e attacchi di funghi. Sono disponibili più di 15 colori tra cui scegliere.

nito con o senza protezione filmogena. Come finitura su legno colorato, prolunga significativamente gli intervalli di rinnovo. Come singola applicazione di prodotto, ritarda il processo di ingrigimento con un fattore di protezione UV 12 rispetto al legno non trattato.

Per decking

Per completare la gamma, l’azienda offre anche una finitura specifica per decking. Disponibile in vari colori, può essere utilizzata anche per mobili da giardino. Dopo l’essiccazione, il rivestimento è sicuro per l’uomo, gli animali e le piante (resistente alla saliva e al sudore secondo la norma DIN 53160, adatto ai giocattoli per bambini secondo la norma EN 71.3). La venatura del legno rimane visibile. ■

OSMO HOLZ UND COLOR GMBH & CO. KG Affhüppen Esch, 12 D-48231 Warendorf (Germania) Tel. (+49)02581.922-100 Fax (+49)02581.922-200 www.osmo.de | info@osmo.de

Protetto dalla luce solare

Olio Protettivo UV è invece ideale per tutte le superfici in legno verticali situate nelle aree esterne e viene for-

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SYSTEM

Brevettato sistema di posa per pavimenti in legno.

POSA SENZA COLLA, FLOTTANTE

ISPEZIONABILE

SOSTITUZIONE DI UNA TAVOLA IN 30 SECONDI Posa

Rimozione

Sostituzione

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Ecosostenibile, riutilizzabile, senza colla, ad elevato comfort acustico. Dal 1950 produciamo pavimenti in legno 100% Made in Italy. Il nostro brevetto Clip Up System® permette di sostituire una singola tavola in meno di 30 secondi. Perfetto per qualsiasi ambiente pubblico come uffici, negozi, ristoranti, scuole, palestre, hotel, abitazioni private, per pavimenti sopraelevati o ispezionabili. Disponibile in diversi formati, specie legnose, finiture della superficie e customizzabile.

www.clipup.it T +39 0438 580348 - info@garbelotto.it - www.garbelotto.it CONCEPT STORE | Corso di Porta Tenaglia - Zona Brera, Milano

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