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luoghi della memoria : spazi e corpi
Cosa s'intende per "luogo della memor ia"?
Oggi questo termine deve essere inteso nella sua accezione piì.1 vasta infatti già da tempo la stor iografia italiana, sulle orme d egli analoghi percorsi compiuti dagli storici degli Annales francesi, h a incenrraro il s uoi inte re sse sui "l u oghi" simbolici nazionali. Di recente questi stessi remi hanno acquistato uno spessore diverso grazie aigli sru di di Karl Sc hlogeJ1 o di A ntonella Tarpino 2 • Si tra tta di percorsi nuovi che allargano il concerto di " luo go" anche all'area del paesaggio urbano e rurale 3 o fanno assurgere un singolo oggerro o un singo lo rnonurn cmo alla funzione di ''s im bo lo" identificativo collettivo, come nel caso del Virroriano 4 • Parallelamente si è fatta da tempo strada anche un'attenzione del tutto diversa rispeno a ll e "scrittur e di marmo" oss ia ai resti ep ig rafic i o rnonurn cmali delle città ch e sono stati indagati nella loro valenza sto ri ca, artistica e sociale.
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Se si vo lesse effettuare un te n tat ivo di schernac iz.zaz io nc si porrebbero individuare le seguenti sez ioni temariche: Luoghi della memoria di impronta risorgimenrale (in questa sezione troverebbero posro i "luoghi" legati alle singole vicende risorgimentali, dalle battaglie al la sped izione di Sap ri o ai fatti dell'Aspromonte); Spazi privati (le "case" d e i padri della patria (ad esempio la casa di Mazz in i a Genova o quel la di Gariba ld i a Caprera); gli arc hi v i di pietra (dalle epigrafi a i monumenti sepolcra li, da Sanra Croce ai cimiter i ci ttadini , dai monumenti urb ani alle lap idi cittadine); i musei della memo ri a (da quell i risorgimentali a quel li mi li tari).
Ma acca nto a i luoghi, intesi co m e spazio fisico, esistono anche quelli impostati come fonri e\o memoria, come, nel caso de ll a prima gue rr a mondial e, il Fondo Guerra.
Lo sco ppio della prima gue rra mondiale, sal ut ata nel 1915 come la Quarta gue rra d'Indipendenza itali a n a, aveva richiamaro l'atte n z ione di Paolo Boselli, presidenre del Co mitato Nazionale per la sroria del Risorgimento italiano e futuro presidente del Consiglio del M in istri, c h e aveva auspicaro "di ra ccogl ie re tes tim onianze e do- cumcnti sulla guerra, la quale si presentava come un corollario srorico delle guerre per la nostra unirà Già il5 agosto 1915 Boselli diramò una circolare nella quale venivano indicare le modalità di raccolta dei mareri::tli della guerra e la rete dei collaboratori: erano chiamati a collaborare non solo i suoi membri corrispondenti ma anche gli enri pubb lici c privati, gli editor i e le redazioni dei giornali, gli studiosi e rutri i combattenti. Si ritenne quindi opportuno raccogliere documenti di ogni genere a testimonianza di un evento di cui si intuiva la porcata srorica riuscendo conservando in maniera capillare "la contemporaneità". Questa volontà di documentare memoria della guerra trovò un chiaro rispecchiamenro anche nella graduale politica di celebrazione dci "cadUli" attraverso una triplice duplice attività: la costruzione di un archivio generale di rutti i caduti; l'erezione d i monum enti su ll e vie c sulle piazze delle cicrà italiane e la costruzione di artico lati " luoghi della memoria" coincidenti con i cimireri-sacrari di guerra. Questi sacrari corrispondevano alla necessità di rrovare una forma in grado di elaborare il luno che aveva colpito, seppur in vario modo, tuua la popolazione. Commemorare i morti in guerra era divenraro quindi un gesro civico e sociale, che contribuiva a legare serenamente i singoli e le loro famiglie con la loro comunità. S i cosrruì così il "miro de l caduro", una sorra di religione civile, che faceva sue le ccmariche religiose trasformandole e che in lralia, rrovò la sua espress ione più aJra nel monumento al Milirc Tgnoco, che divenne, ben presto, il simbolo del sacrificio dell'intera collerrività e la simesi suprema Ji rurti i cimiteri di guerra sparsi lungo le lince del fronté. L::t romba del Milire Ignoro, collocata all'interno del complesso del Virroriano, assunse il ruo lo di vero e propr io tempio na:-Lionale, presso il quale officiare il riro della na7.ione7
Un ruolo analogo venne assunro dai cimiteri monumentali di guerra, da quello di Redipuglia a quello di Monregrappa, che dovevano svolgere anche una fun;ione compendiaria e di risarcimento verso le canee famiglie che con avevano neppure potuto dare degna sepolrura ai loro defunci i cui corpi erano Hari sommariamente inumati nei pressi dei campi di baccaglia nei vari cimiteri di guerra e spesso non si era riusciti neanche a identificare. I cimiteri di guerra divennero Jci "monumenti", ossia assunsero quella funzione specifica c he durante I'Ono cenco risorgimentale era srara svolta dai canri monumenci commemoraci dedicati agli illustri eroi della patria. Alla prassi di erigere srawe o targhe com memorarive dedicare a singoli personaggi, si sostituì una m e m oria monumencale collettiva che rendeva a celebrare la memor ia di un luogo anraverso il ricordo degli awenimenci che vi si erano svolri e della moltitudine dei singoli che vi avevano panecipaco.
Questa sorta di monumenti collettivo aveva rrovaro delle sue espressioni già durante le guerre d' in dipendenza: co me n el caso della cappel la ossario crerra per la battaglia di So lferino intorno al 1870; oppure quella analoga di San Marcino della baccaglia. In questi due casi, però, era più evidenre il recupero della lunga tradizione degli "ossari" assai diffuso anche in Italia nella tradizione cr istiana (s i pensi ad ese m pio a ll a c ript a del c imi tero dei cappucc ini a Roma). Tn curti c due i casi ricordati (San Mani no e So lfe- l O. Marco Armicrn, / e momagm dtl/;t p11rrù1. Namm t' mtztont ntllrJ storia d'Ira/io. Secoli XIX t'XX, Einaudj, l(>rino 2013, pp. 93-112. l l. Tullio Vidulich e Corrado Pasquali. Alpini in guerra. Storie di uomini ani di leggmt!a, Società Storica della Gmude Guerra, Rolzano 2000. rino) l'idea del luogo sacro era estesa anche a turro l'ambienrc circostante, vincolato a quesro urilizz.o "civile" Un po' come era capiraro per Caprera, luogo d 'e lezione di Giuseppe Garibaldi, definita nella pubblicistica dell'epoca come "lsola Sacra". Uno dci precedenti illustri più vicini all ' idea dci sacrari militari della Grande Guerra può se mmai essere rinlracciato a Castcllìdardo, nello spazio-ossario, eretto a ricordo dei caduti nella battaglia del 18 settembre 1860 proprio sul luogo dove si era svolra la fase più cruema della battaglia. Quesro era staro l'unico "mo numento" della barLaglia fino al 1912 quando venne inauguraro il gruppo bronzeo di Viro Pardo dedicatO all'impresa di Cialdin i. Non a caso l'obierrivo deii'Ossario di Castelfidardo non era troppo dissimile. Il giorno seguente alla battaglia del 1860 furono raccolti i co rpi di tutti i caduti, sia i soldari pontifici c h e quelli sabaudi, e già il 27 seucmbre 1861 fu posta la prima pietra del monumento-ossario che riporra sulle tàcce esterne delle piramidi i nomi dci caduti. ln questi casi si era passati dal concctro di monumenw ai caduri a quello di Sacrario\sepolcro dei caduti. Non più un cenotafio, ma un sepolcro.
12. Alessandro P.lStore, Alpinismo ntoritt d'fut· /io , Il Bologna, 2003.
13. Sui mmpi di bauaglia. Il Mome Grttpp•t. Guido srorico turisrim, Touring Club Italiano, Milano, l ')28, pp. l O-Il.
Castelfida rdo. L'ossar io d e i caduti d ella battag lia del 18 se ttembre 1860 .
La cappella dell'ossario di S a n Martino.
Accanto ai caduti della Grand e Gu erra alcuni Municipi come qu e llo di Fanna (Pordenone) hanno posto la lapide dei cittadini caduti nel Risorgimento.
Sem bra quindi che l'idea di base non fosse troppo d issimile da quella espressa essi da Douher nel 1921 quando si pre se ntò il disegno di legge inritolaco Sepo ltura della salma di un so ldaro ignoro in cui si sc riveva:
"Le salme dci militari morti in guerra è[ ] sono, per una metà quasi, di individui non riconosciuti. È una molrirudine anonima di prodi che non hanno lasciato alle famiglie, wrro tormentare dai dubbi più angosciosi, il dolce e mesto conforto di poter c ustodire le loro gloriose spoglie. Sono legioni di umili eroi che la grande famiglia della Palria - al le cui fortun e essi hanno fedelmente concorso co l nobi le sac rificio della vita -vuole rivendicare a sé, rraducendo lo c riassumendo, nel suo scnrimenro e nella vo lontà , la volontà e il sentimcmo di migliaia di madri, spose e sorelle doloranti.
Cimitero militare di Gallio nell'Altopiano di Asiago.
Lentini , cerimonia per i caduti nel 1921 ( MCRR).
Una qualsiasi di quelle salme, scelta a tra quella mura e inerte folla ignoco, ha la virtù di un s imbolo e di un monit o; perché rappresenta, da sola, l'eroismo del so ldato italiano che co n la propria morrc, con la soppressione asso luta del la propria i ndividualità , ha co ntribuito ad assicurare la vira e il prestigio della Patria, ad imporre il nome di es1.a al rispeuo e all'ammirazione del mondo; perché ammonisce, infine, che l'essere statO italiano cd essere caduto per l'Ita li a è titolo bastevole per i supremi onori e la sempiterna venerazio n e, all'infuori di ogni a lero segno idenrifìcarore" 8 • Una so rta di celebrazione diffusa e collettiva che aveva anch'essa le sue radici della tradizione del Risorgimento e ndJa culrura della fìne XlX secolo: non più la memoria d i uno ma la il ricordo di molti. Qucsci luoghi\memoriali co incisero con i principali cimiter i di guerra che il Ministero della guerra aveva individuaro quando incaricò una commissione per raccogliere le spoglie non idenrificate che dovevano essere il preludio alla idenrificazio ne della salma del Mi li te 1gnoro 9 • La commissione espl orò con cura i luoghi dove si "p ill aspramente" s i era combatturo, dal Carso agli Altipiani, dalle foci del Piave al Montello , Roverero, Dolomiti , Altipiani , Grappa , Montello, Basso Piave, Cadore, Gorizia, Basso Isonz.o, San Michele, il tratro da Casragnevizz.< al mare. Il sorgere dei sacrari militari diventava quindi la concretizzazione di un diverso sentire del paesaggio, inceso anch'esso come un monumento Uno degli scenari principali della prima guerra mondiale in Italia fu il paesaggio alp in o. I:Adamello , il Monte Grappa, Asiago e tante altre cime alpine dell'arco nordorientale furono t ean·o degli scontri pitt aspri sulla linea inrangibile del la fromiera con il nemico Le Alpi divenravano il crinale di separa-Lione con l'impero austro-ungarico questa linea doveva essere fortificata, difesa, armata e m odellata secondo le esigenze belliche. Questa guerra ad alta quora provocò quindi una serie di azioni che modificarono fortemente il panorama di queste monragne fìno ad allora dimenticate e con fin a re nel novero delle terre selvagge 10 • Fino ad allora la popolazione del la montagna apparteneva ad un m ondo misterioso e paurosa: dai briganti ai contrabbandieri, dagli erem iti ai montanari. Q u esti ultimi secondo lo stereodpo al lora vigente erano schivi , lontani dal la c ittà e dai modi "urbani", a metà strada rra l'eremita e il selvaggio. Con la guerra l'abitatore per eccellenza del la montagna divema "l'a lpino" , l'eroe per eccellenza, in grado di vivere e domare le asprezze della condiz ione di vira momana , tra ghiaccio, neve e gelo che rrovarono delle puruuali testimonianze nella coeva produzione forografìca 11 • Si realizzarono ampie panoramiche paesaggisriche del pan orama ad alt a quota . Queste vedute, eseguire unendo rra loro vari sin gol i scarti, cercavano di restituire una visione a 360 grad i su ggerendo l'esperiema provata sull e verre. Uno sguardo circolare un grado di abbracciare il paesagg io La forografia di guer ra ereditava anch'essa la lezione ottocentesca di Virrorio Sella e , ancor prima del CA! - Club Alp in o haliano, che si era costinùto poco dopo l'unirà d'Italia nel 1863 a Torino poco dopo l'eroica ascens ione al Monviso 11 E già nello statuto de l CA! si intravedono le fìnalirà della fotog rafia alpina alla quale può essere applicato in primo artico lo dello staruro in cui si affermava che il compito del CA1 era que ll o di conoscere e studiare le montagne, "specie quelle i ta li ane" . rimmagine fotografica era quindi la testimonianza del mutamento di senso : dall'es t atica an1 mirazione dei sublimi spazi delle montagne alla conosce n za oggettiva dello spazio naturale. Si passa quindi dal Romanricismo idealista in cui la vis ione del paesaggio innevaro se mbrava conrinuare la poetica pittorica di Cari Gusrav Friedrich ad una v isione consapevo le ed oggettiva, carica de ll 'ered ità intellettuale del positivismo. Ma con l a Grande G u erra la metamorfosi del "luogo-memoria" era stato segnaro anche da a ltre profonde e spesso di irreparabi li profanazioni. Per compre nderle possiamo farci accompagnare dalle paro le di una delle glùde turistiche realizza te intorno a l 1925 dal Touring C l ub lraliano per far vis i ta re i cam pi di battaglia ai reduci nostalgici c agli ita li ani curiosi o appassionati
Quesre le parole per descrivere l'aspetto de l Monre Grappa durame la guerra: "Se le forme e la str uttura del massiccio rimasero co m e le vo ll e for giò la nacura, il suo aspetto murò durante la lotta. I pascoli d ' un verde riposante si rigarono di trincee e di scavi. Caverne, rnacchie, detriti, strade, sent ieri, piste, fasci di fìli srriarono il terreno in ogni senso. Baracche, rende, ricoveri popolarono le val li e pendii [ ... ] Né l'uomo si accontentò di solcare e di a nim a re la plastica, ma penetrò nelle visce re d ella terra e con colossale lavoro di talpa vi ricavò cu ni col i, rane, ri cover i e posrazioni [ ... ] dove rrovarono posro can n oni, mi tragliatrici, motori, uomini , rifornimenti: formidab il e fortezza moderna pronta a res ist e re a n c h e se isolaca" 13 • U no spazio formato e deformaro d alle es ig enze de lla gu e rr a c h e co nse nre a ncor a oggi di leggere alcuni luoghi (dali ' Adan1e llo al Monte Gra ppa; dalle trincee ai can1min amenri di montag n a) come segni della stor ia.
Giuseppe Severini