6 minute read
Giuseppe Paolini
c mai l'eserciro italiano ha avuro un generale che ha saputo abbinare uno straordinario coraggio personale a grandi doti di comandanrc sul campo, questi è sraro Giuseppe Paolini; figlio di Nicola e di Teresa Celli era nato a Popoll, in provincia di Pesca ra, 1'11 apri le 186 1. " Il a p icco li baffi ne ri , a pp u n t it i, un v iso pa ll i do, da c onva lesce nr e, c un i n ce d e re rni suraro Ri spo n de affab ilmenrc, con un cenno succinro, al saluro dei soldati, ma senza distrarsi. Lo si direbbe un gentiluomo di campagna, forse un medico condono che ha indossatO da poco la divisa e la porra con quella caratteristica distinzione, tra inesperta e trascurata. Invece è il generale Pao l ini, co m a nd a nt e della br igata Acqui, m ed agl ia d 'oro" così lo rico rd ava un u fficiale d i complemento nelle trincee d i Monfalcone. ottorenente dci bersaglieri ne l 1882, fu assegnato al 2 ° bersaglieri, in cui rimase fino alla promozione a capitano nel mano 1894. Fu quindi trasferito all'8 ° bersaglieri quale aiuranre maggiore in l·', dove fu agl i ordini del co lonnello Giardina Promosso maggiore nel giugno 1908, fu asseg n ato a l comando d el XXX batragl i o ne bersaglie r i d el 9° reggimento c con esso partecipò all'opera di soccorso delle popolazioni calabro-lucanc colpire dal terremoto, meritando una medaglia d ' argcnro di benemerenza. ell'otrobre 1909 fu trasferire al comando del XV barragliene dell'l l o bersaglieri con il quale nel l 91 1 affrontò la guerra iralo-ru rca . l n Libia fu promosso rcncnce colonnello p e r merito d i gue r ra i l 10 o rrob rc 19 12, d opo il combatt im ento di Scia ra Sciat dove aveva subiro la prima di una serie incredibile di ferire. Dopo aver combattuto anche a Sidi Said e ad Assab, rimpatriò nell'agosto del 1913, decoraro di una medaglia d'argento e della croce di cavaliere del l'Ordine Mili t are di Savoia nel marzo 1913, dec retata proprio per l'artacco a lla baionetta co n dotto alle trincee d i S idi Sai d il 28 g iugno l 9 12 . I n l ralia fu inc:uicaro di formare il 134° reggimenro di mi li zia mobile, di cui assunse il comando e che guidò all'inizio della guerra e fino al 2 7 luglio 1915, quando fu nominaro colonnel lo. Promosso maggior generale per merito di guerra, per l'azione che aveva porraw all a co n q u isLa d el Sei Bus i, fu d esr in aw al coma n do d ell a brigara Benevento c h e g uidò dal 2 al 27 settembre 1915. Nell'ocwbre successivo comandò la "colonna Paolini" che doveva arraccare la trincea a teta alle Cave di Selz c occupare qui nd i il Cos i ch. Il 2 1 o rwb rc g uid ò le forze asseg n a tegli , par i a un a br igara ri nforzata, a l successo no n osra nre subisse quartro diverse ferire che non lo fecero allontanare dalla linea che ad azione conclusa. Ricoverare all'ospedale d i forlì, fu d eco raro d i m edag l ia d'oro su l campo m or u pro p r io d el re P u r ave n do perso la funzionalirà di un braccio, cornò al fronte orre ne nd o i l 24 gennaio 1916 il comando della brigara Acqui, di cui era appena sraro esonerato il comandante, la guidò fin o al 19 gi u g n o successivo m e ri ra n dos i ques to
Il generale p e scarese Giuseppe Paolini.
Advertisement
La tomba del generale Pa olini.
Il generale Paolini con le tre croci dell'Ordine Militare di Savoia, la medaglia d'oro e le due medaglie d'argento.
A Jato, il Cosich dall'altura di Selz dove nell ' ottobre 1915 meritò la medaglia d ' oro.
Selz, il Cosich e Monfalcone giudizio dai suoi dipendenti: "vera tempra di soldaro valoroso, freddo nel pericolo e buono ancorché esigenre coi soldati; insofferenre della formalità , badava alla sostam.a e curava i bisogni e le necessità della truppa." Dopo aver invano attaccato con i suoi reggimenti le posizioni austriache dell ' lnterrorw, sull'Altopiano dei Serre Comuni, fu destinato il 20 giugno 1916 al comando della 4 3 divisione di fanteria schierata sulle stesse posizioni (zona Colombara). Rimase al comando della grande unità fino al2 7 gennaio 1918, ottenendo il20 giugno 191 7 il grado di tenenre generale sempre per meriro di guerra. In quesro lungo arco operativo si distinse nelle azioni contro il Pecinka e nell'occupazione di Castagnevizza ottenendo la croce di ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia. Dopo Caporetto fu in realtà al comando di un corpo d'armata di formazione che coprì la ritirata della 3 3 armata sul Piave, agli ordini del ge n erale Sagramoso, operazione per cui gli fu decretata la medaglia d 'argento. Il 28 gennaio 1918 gli fu affidato il comando dell'Xl corpo, un incarico addirittura straordinario per un ufficiale che non aveva all'arrivo nemmeno la Scuola di Guerra, e Paolini non fu nemmeno in questo caso inferiore alle attese. Guidò infatti la sua unirà fino al2 agosto 1919 , distinguendosi soprattutto nel corso della battag lia del Solstizio, quando sosterrà l' urto del VTI C.d.A. ungherese deii'Isonzo Armee usando brillantemente le poche riserve a disposizione per parare l'avanzata oltre Piave, ne ricavò la croce di commendatore dell'Ordine Militare di Savoia. Dopo aver combarruro in ottobre 1918 alle Grave di Papadopo li e aver raggiunto il Monticano, concluse il conflitto con la croce di grand ' ufficiale dell ' Ordine Militare di Savoia- probabilmente i n pubblico non riuscì mai a indossarle tutte quattro le decorazioni. Fu quindi destinato al comando del C.d.A. di Trieste e nell920 passò al comando della Zona Gorizia, dando notevole impulso alla ricerca ed esumazione delle salme dei caduti del fronte isontino. Fece inoltre parte della commissione per l'individuaz. ione e celebrazione della salma de l Milire Ignow. Ne ll'aprile 1922 fu colloca w in congedo e nel febbraio 1923 promosso generale di corpo d'armata; si accingeva a porre la propria candidatura a sindaco di Gorizia, quando fu stroncato da un arracco cardiaco l' 11 gennaio 1924. È sepolto a Redipuglia.
TI "conquistawre" di Plava, al comando della 3a divisione (brigar<:: Raz,nma e Forlì) durante il pri m o balzo iniza le del 1915 era naro a Novara il 16 febbraio 1851 e divenne sonorenentc d i fanteria nel 1870. Fu alla Scuo la di Guerra c andò quindi in Africa Orientale con compiti di carattere ropografico. Fu promosso colonnello nel giugno del 190 l e destinato al comando del 20" reggimento della Brescia. Promosso magg ior gene ra le nel febbra io 1908, fu destinato iniz ial mente al comando della brigata Modena, ma già nel 1909 fu mandatO al Ministero della Guerra quale direttore generale (Ufficio Personale). Tenente generale dal mano 1912, assunse il comando della divisione di Alessandria con la quale ini7iÒ il conAiuo, guidandola dal 24 magg io al 21 giugno 19 15. Nell a notte s u l 9 giugno 200 fuci lieri volontari del 38" della brigata Ravenna passarono l'lsonzo, occuparono le case di Plava c delle pattuglie avanzarono verso la quota 383. Tuttavia, solo l'Il giugno il l c il fJ battaglione del 28" comandati dal maggiore Pietro Musso c dal tenente colonnello Cesare Colberraldo riuscirono a occupare per poche ore quota 383, ma furono ricacciati da un conr ranacco austriaco che il 12 li costrinse a rirornare sulle posizioni di parren;a; rirornarono all'auacco il 13 con il 3r reggimento e finalmenre il 16, con i rinforzi della Forli e de ll a Spezia, ri usci rono ad attestarsi sulla quota 383. Con la presa de l Monre Nero, questa azione fu il maggior successo del primo balzo iniziale: era l'unica resta di ponte al di là dcii'Isonw. Ceduro il comando di divisione in seguito a un provvedimento di esonero che lo aveva colpiro il 19 giugno, Prelli n o n fu a llon tanaw dal fro n te e dal serrc m bre 1917 al l' agosto 1918 ricop rì l' in carico di Capo Ufficio promozioni speciali presso il Comando Supremo. Nel maggio del 1919 la commenda dell'Ordine Milirare di avoia arrivò infine a premiare il forzamento dcii'Tsonzo c l'occupazione di Plava di quattro anni prima Ne ll o stesso 19 19 morl a B o logna. In punto d i morte c h iese di essere sepolto con i fanti che avevano conquistato Plava. È sepolta a Redipuglia.
Il generale novarese Giovanni P re Ili.
A lato. Il cimitero intitolato a Prelli a Plava.
La testa di ponte di Plava del giugno 191 5 sotto Zagora e la quota 61 l del Monte Cucco (AUSSME).
Il generale perugino Fulvio
Riccieri morto per feri t e n e l combattimento di Fionda r d e l 4 giugno 1917.
Lo schieram e nto d e l 7r Pugli e sull'alpe di Cosmagnon il l O settembre l 9 16