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Ferru ccio Trombi

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Fulvio Ricci eri

Fulvio Ricci eri

Il conte modenese Ferruccio Trombi fu il terzo generale italiano a cadere sul campo di battaglia nel corso del conflirro. Fig lio di Francesco e di Marianna Zerbini, nacque a Modena il 2 agosto 1858, iniziò la carriera a 16 anni alla scuola militare, e fu nominato sorrotenenre al31 o reggimento. Tenente nel 1880, capitano nel 1887, divenne maggiore l l anni dopo e tenente colonnello nel gennaio del 1903. La sua fu in sostanza una carriera "normale", conforrata comunque <.la una crescente stima da parte dei superiori e trascorsa, da autentico troupier, rutta al comando e a conrarro della truppa. Tel triennio 1905-07 fu al 22 o reggimento della Cremona a Reggio Calabria agli ordini del maggior generale Bompiani. Promosso colonnello nel 1910, fu dest in alO al comando del Regio Corpo eruppe coloniali in Soma lia, dove rimase due anni, guadagnandosi la stima del governarore De Marcino. Dopo un breve soggiorno in lralia, forre della sua esperienza coloniale, riparrì per la Libia al comando del 34 ° reggimento fanteria, co l quale fu feriro per la prima volta a Tobruk 1'11 marzo. Dopo tre mesi di conva lescenza, partecipò alla spedizione del generale Ameglia a Rodi, dove guidò la marcia su Psitos, guadagnandosi - unitamente all'azione precedente a Tobruk -la c roce di cavaliere deii'OMS. NominatO comandanre la piazza di Rodi, vi sost i tuì per un certo periodo lo sresso Ameg l ia, dimostrando o ltre a quelle di combarrenre buone doti politico-diplomatiche. Nel novembre 1913 fu promosso maggior generale, senza peraltro alcuna prospeuiva reale di carriera. Due mesi dopo, di conseguenza, chiese di essere collocaro a riposo . Di fronte a ll 'imm i nenza del con fli tto, i l vecchio combattente non aveva però alcuna idea di restarsene a casa. Chiese di rornare in servizio attivo, ricevendo il comando della brigata Alessandria, con la quale fu gravememe feriro sull'altopiano carsico già il 25 luglio 1915. Sarebbe staro sufficiente per molti alrri, ma non per lu i. n 12 otrobre tOrnÒ al fronte al comando del la brigata Livorno nel durissimo settore di Oslavia, dove oltreruno infuriava il colera. All'inizio della quarta battaglia dell'lsonzo operò alle dipendenze della 4a divisione nella zona fondo Val Pcumica all'a l to Sabotino. Ferito il colonnello brigadiere Roffì che comandava il settore, il 27 novembre Trornbi assunse la direzione delle operazioni contro Q. 188. La notte successiva si portò in linea per osservare un elemento di trincea occupato dal nem ico, in prossimir:t di un osservatorio fu però colpito dall'esplosione di una granata a shrapnel. Recuperaro forse con il taciw assenso austriaco, i l corpo fu provviso ri amente sepolto al Lenzuolo bianco. Sulla sellerra di Oslavia fu in seguito costruito un obelisco a lui dedicato. Medaglia d'oro, è sepolro a Oslavia.

Il generale modenese Fe rrucci o Trombi caduto a Oslavia il 28 nove mbre 19 l S.

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La quota 188 dove cadde il gen e rale Trombi.

Papa colonnello comandante nelle Dolomiti P81 o reggimento .

Il generale Papa comandante la brigata Liguria,

Achille Papa

Non è facile rracciare in poche righe anche un semplice profilo biografico di quella che, assieme forse solo a Canrore c a Ch inorro , rappresentò una delle "legge nde" del nosrro esercito nel corso del primo conflirro mondiale. Nato a Desenzano il23 febbraio 1863 da Antonio c Teresa Girardini, secondogeniro di rre figli (Lucia e U li sse), apparteneva alla piccola borghesia che si affacciava, timorosa ma dignitosa, anche al mestiere delle armi. Appassionato di montagna e di storia mi litare, entrò a Modena nel 1880, uscendone nel 1882 per essere assegnato al 47" reggimento rèrrara, allora di stanza a Genova. Una vo lta tenenre, fu uasferiro al 5" reggimento alp ini , dove nel dicembre 1892 mise la terza stella da capitano. Passò quindi al4 ° reggimento alpini e fu assegnato al battaglione Susa. Nel novembre 1895 sposò Eugenia Fedcrici, di origini nobili e ori un da del la Val Camonica, cui lo legò un afferro tenerissimo per cuna la vira. Passò in serv izio di Stato Maggiore a Novara, dove videro la luce le figlie 1èresina e Mariuccia, e nel 1902 fu destinaro al 77" reggimento Toscana allora a Bergamo, non lontano dal Garda. Promosso maggiore nel senembre 1906, fu destinato per il comando di banaglione al 74° Lombardia a Brescia. Occorsero altri cinque anni - gli mancava infatti la Scuola di Guerra - perché arrivasse anche la promozione a tenente co lonnello nel senembre 1911 e il relativo trasferimento al 55" reggimento Marche di stanza a Treviso. Agli inizi del 1915 fu chiamato ad affrontare gli esami per il grado di colonnello e li superò brillanremenre, a dispeno di un'accesa discussione con il presidente della commissione, generale Porro. La promozione comporrò però un nuovo rrasferimenro, stavolta lonta n o dalla naria Desenzano: il lo aprile 1915 divenne infarti il comandante dell'81 o 7òrino, di guarn igionc a Roma Il nuovo incarico lo allonranò dalle sue passion i maggiori: la famiglia che adorava ma nei confronr i della quale era molto esigente, e l'ono. Allo scoppio del conflitto si porrò col reggi m e nro nelle Dolomiti del Sasso di Stria-Col di Lana, dove il 16 giugno occupò il castello d i Buchenstein. Personalmente favorevole ag li esoneri dei co m and i, molti dei quali erano a suo avviso del tutto in adeguati al la g u erra, fece esegu ir e anche due condanne a morte a carico di disertori dell'81 o reggimento. Fu ai suo i ordini c h e avven n e l'eroico e sfort u nato tentativo del te n e nte Fusetti d'impadronirs i del Sasso di Stria. Il 30 novembre fu riconosciuto idoneo al comando briga ca e desti naro a ll a bri ga t a Liguria cui legò buona parre della sua leggenda. Con i fant i liguri e piemontesi combatté infarti s ul Mrzlì ne ll 'Alto Isonzo e nel marzo 1916 fu promosso maggior ge n erale. Ne ll ' apri le s u ccess ivo il generale Tasso ni gl i affidò il presidio di Capo rerto, dove si segnalò per gl i intervenri a favore della popolazione slovena. Nel maggio del 1916 assunse per un periodo il coma nd o inrerinale della 33a divisione , per tornare il 20 maggio al la Liguria e affrontare le fasi de cisive dell'offensiva austro-ungarica s ull 'Alto piano dei Serre Comuni. Fu lu i a convi n cere un titubante generale Rosragno a imbastire la difesa sul lo Zovetto, do ve la sua brigata perse il 40% degli efferrivi, facendo naufragare ogni sogno avversario Ji raggiungere la pianura veneta. Passaro alle dipendenze della 44• divisione del temuto generale Andrea Graziani, fu destinato al Pasubio, dove entrò in linea il 5 luglio. Vi restò fìno all'agosto 1917, realizzando l'inrero difènsivo del Pasubio occidentale e affrontando, sempre in prima linea, rutto il ciclo dei combattime nti dell'estate-aurunno. e ricavò una medaglia d'argento che andò ad aggiungersi alla croce di cava li ere dell' Ord ine Militare di Savoia ottenuta nel senembre l 916 per la difesa dello Zoverro Onenne quindi il comando della 44• divisione, co n la quale fu trasferito prima alla 3 3 e quindi alla 2" armata, dove fu assegnaw al II C.d.A. del generale Montuori Entrò in linea il 29 agosto col compito di ampl iare l'occupazione del NaKobil in direzione di Q. 800 ad est della frazione di Madoni, sull'Altopiano della Bainsizza. Il 5 orrobre, duranre una delle usuali ispezioni alle posizioni più avanzate fu co l pito alla pane destra del torace dalla pallorro la esp los iva di un cecchino. La pallonola esplosiva come neva un meccanismo per eu i appena incontrava reloisrenza esplodeva come una piccola bomba, causando emoragie che se non venivano subito medicare portavano alla morre per dissanguamento. Trombi morì alle 13,30 all'ospedale da campo di Svero; la seconda medaglia d'argemo ponatagli dal generale Monruori, dopo la morte fu tramutata in oro. Ai funerali a Quisca suonò un quartetto d'archi diretto da Toscan ini. Così ne commentò la morte uno dci nostri diaristi, tutt'alcro che tenero nei confron- ti dei superiori: "saggio e tenace, non sarà mai abbastanza compianto!". Fu sepolto nel sacrario militare di Oslavia.

L'arco della brigata Liguria sul Pasubio: "di qui non si passa". Il colonnello Cattalochino con il berre tto d el l 57 ° Liguria e il generale Papa nell'inverno 1916-1917.

M a doni , sulla Ba insizza dove cadd e il generale Trombi.

Il generale Alc eo C attalochino caduto nei pressi di M esnjak nei Lo m di Tolmin o il 25 agosto 1917.

Alceo Cattalochino

Di famiglia sarda, naro a Terni 1'8 orrobrc 1863 da Giovanni Amoni o , allora comandame la piazza, e daJla Agnese Piazzctta, nel 1883 uscì ufficiale di fanteria da Modena - non brillanrcmcnre (146° su 319 ) - entrando nelle file del 33o reggimemo Livonw a Mesl.ina. Promosso renenre nell'orrobre 1885, si segnalò per le ottime dori di disegnarorc. Capitano dieci an ni dopo, chiese di passare negli alpini e fu destinato al 3 ° reggimento con sede a Torino. TI 19 orrobre 1906 sposò Angela Giuseppina Nizza c h e due a nni dopo g li di ede un figlio, Ademaro. Nel g iugno 1909 fu promo sso maggiore c desrinaro :ti r reggimenro alpini, da cui p assò in ottobre a11'8° di Udine, di c ui divenne nel 19 12 co mandante di Deposito. Tenente co lonnello nel genna io 19 14, and(> a coman dare il banaglione alpini Saluzzo a Cuneo, collega d i Romolo Mosca Ri a tcl , s p osta ndos i nel l'agosto in Carnia co l s uo reparto Il 24 maggio 19 15 e ra a l ri cove ro Pi zz.u l e com batté quindi sul Freikofel. Las ciato il suo barrag lion e c g li a lpini il 27 g iu g no , fu des tinatO al comando del 149° reggimenro irapani dove lo ragg iun se il 6 lug lio la promozione a colonnello. Nel serrem bre successivo il 149 ° , alle dipendem.e della 23 3 divisione d ella 3a armata, fu co lpito dal colera che comagiò anche il suo comandante. La lunga degenza ospedaliera e l'isolamemo furono un vero castigo per il colonnello, notoriamente Rmanre delle donne: e della buona cucina. Guarito c tornaro al fronre, fu posto il 21 giugno 1916 al comando del 15r rcggimenro Liguria che guidò in mrri i principali combarrimemi dd Pasubio fino al 5 otrobrc successivo. Riconosciuro idoneo al comando di brigata, fu destinato alla Abruzzi con la quale diede il can1bio alla Milano in vista dell'onava barraglia dell'lsonL.o nel scrrorc Rusic-cimite ro di Gorizia. el ge nnaio 191 7 g li fu assegnato il comando interinale della 23a divisione dove so s tituì iJ titol are generale Garri. Il 2 marzo lasciò la brigara Abruzzi e fu messo a disposizione dd ministero d ella G u e rr a c rrasfcriro a Torino, dove il suo morale non fu cc n a rn c nr c dci migliori. li s uo nome figura infar ti - purtroppo senza ulteriori spec ifl caz ioni- nell ' elenco dei comandanti d i brigata "eso n c ra ri ". Accertò quinJi la "re trocess io n e" a comandante d i regg im ento, seg nalam e nt c del 24r de ll a Belluno di nuova costituzione, a ll e d ipend e n ze de ll a G5a divisione del ge n erale Pirzio B i ro li . TI 23 agosro penetrò nel va ll o ne di Siroka Njva sulla Bainsiz:za e, pur sa p e nd o di ave r nuovRmenre ottenuro un comando di brigara, chiese di n o n lasciare il reggimento senza comandante durante l'offe n s iva. Co lpito il 26 agosto da un colpo di fucile non lonr ano da Mcsnjack, sp i rò all' 1.30 del2 7 agosro all'ospedal e mobile N o 3 "Momeggia" a Molini di KJinac diretto dal maggiore professar Oresle Margarucci, coad iu vato dal chirurgo Luigi Frassi e dalle crocerossine vete rane Cecilia Filonardi , Carolina Monroy, Tin a Fecia di Cossa to e la principessa Anna Maria Borghese De Fer rari. TI m ese successivo gli fu asseg nata la medaglia d'oro. Nell'aprile del 1922 la sa lma fu rraslara al cimitero "A. Papa" di O slavi a c, dopo la creaz ione dell 'Ossa rio , nello sresso il 26 maggio 193 7

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