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Il cimitero degli Eroi di Aquileia, il luogo abbandonato

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Ferru ccio Trombi

Ferru ccio Trombi

Dietro alla Basilica paleocristiana di Aquileia, vegliato dai cipressi, si trova il cimitero degli Eroi, così chiamato fin dal 1915.

"Il cimitero si distacca dalla rerra contigua e fa come corpo con la Basilica, dando un senso augustO c grandioso al lu ogo c n·asporrano di co lpo il visirarore:: in un regno ultraterreno, dove la morte si rrasfigura- scr isse don Celso Costanr ini , ruturo cardinale e all 'e poca cusrode della basilica c parroco-, la Basilica pare la dolce:: santa madre, che protegge il sonno dei figli, cosicché le rombe diventano culle. Per la linea della bellezza monumenrale, ma più ancora per il legame spirituale, la Basilica e il cimitero vanno indivisi: l'assieme dà l'immagine della prora di una mjsrica nave volta verso il Carso. 11 cimitero è bensì, ora, il cimitero dci Cadmi del la grande guerra: ma esso è come un libro più prorondo, in CLÙ le pagine recenti coprono pagine più amiche. Il cimitero ha una sua anrica vim, che è come rifìorira a l soffio di una nuova primavera eroica".

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furono gli ufficali dd Genio della 3• armata dd duca d'Aosta a realizzare la planimcrria, la recinzione e la cappella votiva che riporta la clara 1916. Nella cappella votiva del cimitero il duca aveva progerraro di stabilirvi il sacrario della Y armara. l..-1 decorazione della cappella com i n c iò nel maggio del 1917, ma non fu ma i porrara a conclusione.

Le tracce del vecchio cimitero sono ancora visibili dalle lapidi posre conrro il muro di cinra e contro la Basilica .

Nel 1915 il Comando Supremo aveva farro internare tutti i parroci "non parriortici", tra quesri c'era Meizlich, il parroco di Aquileia. Come suo sost iruro venne sce l to don Celso Cosranrin i, un giovane esperto di arre sacra, amico di Ugo Ojerti c che dopo Caporerto divenne cappellano del comando della 3• armata a Mogliano. L'81uglio 1915 Cosrantini s'installò ad Aquileia col titolo di reggente di quella parrocchia e di conservarorc della Basilica, dove collaborò il cenenre Ojctri che aveva l'incarico di presiedere alla conservazione delle opere d'arre nella zona di guerra.

Anna Sgubin

ltalico Brass, Aquileia le tombe dei primi caduti, ottobre 1915 . Don Celso Costantini celebra le esequie degli eroi caduti sul Carso.

Maggio 1916 . Don Celso Costantini, custode della basilica di Aquileia, con il re ed Edoardo, principe di Galles.

Il Cimitero nel 1916.

Il duca d ' Aosta con i generali dell a 3a armata t ra l e ro se appena pian tate .

Cosranrini trovò una popolazione rispettosa, anche se fredda, infarti gli abitanti erano stati educati all'amore verso l'imperatore e al rispetto verso le autorità; in o l tre rutti i giovani abiLi di Aquileia stavano combattendo per l'Austria e don Celso dovette fare un'opera di educazione italiana con discrezione .

Ma soprattutto, dietro la Basilica trovò un cimitero che dava l' impressione di un luogo poco curato, dove già risultavano sepolti dei militari, italiani ed austriaci, senza che fossero state riesumace le vecchie sa lm e.

Lidea di trasformare quel luogo in un cimitero di guerra nacque da uno scambio di idee rra Costanrini e Ojetti.

Tra le persone e i militari che passavano ad Aq u ileia c 'era Gabriele D'Annunzio, che tra i cipressi del cimitero iniziò il co lloqui o con don Celso, e da lì nacque un'amicizia. TI poeta preparò un salmo per commemorare i soldati caduti al fronte , c h e fu letto i12 novembre 1915; ere verserei del II salmo dei Tre Salmi per i nostri morti furono riportati su una targa marmorea, murata su ll 'abs ide della basilica di frome al monumento ai Dieci Mili ti Ignori; targa che fu distrutta dagli austriaci quando enrrarono ad Aqui leia dopo Caporerro, ma che poi fu riscolpira dagli italiani nel 19 18.

Verso la fine del 1915 il cimitero iniziò a prendere forma, don Celso tracciò i viali, ancora csisrcnr i e Ojetti pensava già a piantare "lauri e rose" per accogliere i caduti. Lungo i v iali che lui stesso aveva progcttaro c attorno le rombe che lui aveva sistematO, tramite un "piano rego latore" che aveva messo a punto , don Celso aveva piancaro una bassa siepe in bosso .

Don Celso Costa ntini celebra le esequie del maggiore Randaccio .

D 'Ann un z io scelse, tra due cip ressi sotro il muro con uno sfo ndo di lauri il luogo dove se ppel lire il suo amico il maggiore Randaccio e lì fece mettere il sarcofago alromed ioevale, v ic ino a l quale si trova a n co ra il cap itello da cu i D ' Annunzio pronunciò il suo commiato dall'amico. Randaccio fu uno degli ultimi a essere sepolto nel cimitero perché g ià nel 1917 dietro la b as ili ca non vi era piLt p osro. In seguito, i caduti vennero sepolri nel nuovo cimitero di Aqui leia e a gue rra co nclusa furono trasfèr iti a Redipugl ia.

Nel 1919 Cosranrini fu nominato direttore del museo arch eo logico e co ns ervarore d el la b as ilica di Aquileia e rimediò con amore alle consegu e nze d ell' incuria e dell'abbandono in c ui l'A ustria aveva lasciato il c i m icero durame l' an no di occupazion e

Nella primavera del 1921 il cimitero fu comp letato inserendo due opere di alto signifi cato: Il Gisto di .Edmondo Furlan ( 1888 - 1974) e L'Angelo della carità di Errore Ximenes ( 18 551926)- per il vo lro dell'angelo Ximenes sem b ra avesse preso come modello il volro della duc h essa Elena d'Aosta , ispettrice generale delle infermiere volont arie . Questi due monumenti rappresenta no l'uno la pietà di v in a e l'altro la pietà uman a verso i ferit i e caduti.

TI 28 onobre 1921, quando si raccolsero nella basilica le salme degli undici soldati ignori, don Costanr ini , che era a Fi ume mandaro dalla Sanra Sede, fu chiamato a compiere il riro, quindi preparò il sepolcro ai dieci rimasti e prese le ultime disposizioni per l'assetto di quello che fu dcrro "il più degno cimitero di guerra" d'lralia. Nel 1921 quando le li bare giunsero ad Aquileia per il rito della scelta del Milite lgnom che sarebbe andato a Roma come simbo lo di tUili i caduti, dietro il cimitero, dal 1919, l'architetto Guido Cirilli stava lavorando alla realizza.zione del Monumento tti Dieci Militi !gnoti, a cui furono aggiunti la lampada e il rri pode in ferro b arruro ad opera d i AJberro Cal ligaris. Cirilli rea lizzò un alrare dove avrebbero riposato i Dieci Miliri Ignori che sarebbero rimasti ad Aquileia c dal 1954, ai piedi del tappeto erboso, a vegliare i militi, fu ru m ulata la sal ma di Maria Bergamas, co le i che, avendo scelto ua le undici bare quella de l soldato sconosciuto che sarebbe srara portata all'Altare della patria, era il simbolo del lutto per rurrc le madri. Sul monumento, davanti l' altare al tappeto erboso che ricopre la fossa sepolcralc dove r i posano i Dieci Militi, c'è una lapide con le parole esaltatrici del sacrificio compiuto dai 650.000 caduti della guerra: "Ma non piangere, o madri, non piangere, che i vostri figli valorosi non sono moni né giammai morranno. Lasciando le spoglie mortali all'oscura terra essi sono saliti alla gloria dell ' immortalità. Porranno murare eventi, persone, generazioni, ma fìnche il sole risplenderà sui fasti umani non verrà mai meno l'onore di venerazione alrissima c di gloria luminosa al sangue per la Parria versaro. Il monumemo che col loro sac rifi cio essi si sono elevato aere perennius non potrà essere adeguato da alcuna arre umana. Su quesro come su un'ara ide- ale rurra Italia pregherà riconoscente c benedirà commossa i suoi figli generosi". Risperro al 1921, le rose, i crisantemi, e la maggior parre del bosso sono andaci perduri. Il cimitero ha perso quella suggestione che aveva ispiraro D ' Annunzio; ora i1 nobile giardino è diventato quello di un severo e austero cimitero di guerra, che poco dopo la metà del Novecento, venne denominato Cimitero degli Eroi. Oggi ci si trova davanti a luogo abbandonaro, dcscnifìcaro.

Il monum e nto ai l O Militi Ignoti dell'architetto Cirill i. La tavola di Beltram e su " La Dom enica del Corriere " sulla sepoltura di Randaccio ad Aquil e ia. Cimitero degli Eroi n e l 1992 , sullo sfondo la tomba del maggiore Randaccio .

Un viale del cimitero nel 1992. La tomba degli altri dieci "militi ignoti" e la tomba di Maria Bergamas.

L'Angelo di carità di Ettore Ximenez n e l 1992.

Edmondo Furlan, Il Sacrificio.

Mari a B e rgam as, madre di Antoni o che dopo aver disertato dall'esercito austriaco si era unito a quello italiano ed era caduto il 18 giugno 1916 sul Monte Cimon e senz a che il suo corpo fosse mai più ritrovato.

Tavol a di Achill e Be ltram e, l a b ara del Milite ignoto sce lta da M ari a B e r gam as il 28 ottobre 1921 .

Le undici bare nella basilica di Aquilei a.

Il Cimitero degli eroi com'era. La tomba dei dieci militi ignoti rimasti ad Aquileia con la tomba di Maria Bergamas " Per tutte le madri".

Il cimitero della Terza armata sul Colle di Sant'E lia prima della costruzione di Redipuglia.

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