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Fulvio Ricci eri

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Giuseppe Paolini

Giuseppe Paolini

Tra i comandanti caduri al fronte assieme ai loro uomini figura questo generale nato a Perugia il21 aprile 1862. Sonocenente di fanteria nel 1882 al22° reggimento Cremona, fu promosso cap i tano nell'agosto del1894. Nel1905 fu in servizio al 54 o Umbria agli ordini del colonnello Pascale, e l'anno successivo passò al 46° reggimenro Reggio, allora alle dipendenze del maggior generale de Chaurand Maggiore dal marzo 1909, fu trasferito ancora, stavolta al39o reggimenro Bologna, dove restò fino alla promozione a renenre colonnello nel serrembre 1913 che ne determinò il trasferimento al l 5" reggimento Savona . In rurro questo periodo i diversi comandami da lui avuti ne sorrolinearono sempre, nelle n ote caratrer isrichc, la singolare "capacità di comando". Nel 1915, ancora tenente colonnell o, ricevette il comando del 3" Piemonte che g uidò all 'inizio del conflitto e anche dopo la promozione a co lonnello. Lasciò il vecch io e prestigioso reggimento nel luglio 1916. Aveva av u to n e l frattempo la responsabi lità prima della conca di Plezzo, poi del sortosettore A lto Fella in Carnia. 113 agosro 1916, riconosciuto idoneo al comando brigata, andò a comandare la Puglie. Co ntribuì , al comando anche di altre forze di fanteria, bersaglieri e alpini , alla conquista dell'Alpe di Cosmagon nel massiccio del Pasubio. Il generale Graziani, non cerro faci le agli elogi, lo definì "un comandante di straordinaria decisione e fermezza, sul quale si p u ò fare sicuro affidamento anche per le più difficili imprese". Ricevette per rale azione la croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia Passato quindi sul Carso di Comeno, ricevette lodi anche dal generale Oiaz, da cui dipendeva la brigata.

Il 4 g iug no 19 17 la Puglie si rrovò in prima lin ea durante una offensiva austro -ungarica mirante ad allontanare la linea i tal iana dalle pendici d cii ' H crmada in quella che Roberto Bencivenga defìnì " la sorpresa ranica di Fio ndar" e che racconta ne La battaglia della Bainsizza: "sop ratt utt o s ul tratto d i fronte tenuto dal 71 o Puglie fra le qu ote 145 nord (es clu sa) e 145 s ud (qu esta però era occupata dall'avversario!); dove due striminziti battaglioni occupavano una estesa fronte, e per necessità di cose, con un a occupazione salt uaria Qui il rerrc no è dominatO dalle p osizioni avversarie e so p rarrmto esposto all 'insi di a di truppe nemiche c h e d iet ro qu es te p osiz io ni possono n ascon d e rsi. Ma quello ch e è più grave - continua Benc ive n ga -, si è ch e di etro al 71 o non vi è alc un reparro di rin calzo; menrre la fronte da esso occupata copre tuttO lo schieramento della brigata Verona e le due galler ie (quella di g. 43 e d i q. 40) dove, per necessità di cose, si addensa no co m a ndi , eruppe e serv izi delle brigate Ancona e Verona

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Le brigate anzidette provenivano dalla fronte del Tremino, dal quale era no sratc improvv isamente tolte durante la battaglia. Esse accud ivano ai lavori, nel mentre s i adoperavano a ri mettere in efficienza i reparri dai quali e rano stati colti numerosi elementi destinaci a formare nucleo di nuove unirà, e nei quali e ra no srar i ri ve rsa ti uomini dei battaglioni territoriali, a lcuni dei quali non avevano neppur cono scenza del fucil e mod. 91 e tanto meno del maneggio di bombe a mano. Sarebbe esagerato dunque affermare che queste unità fossero nelle mi g liori condizioni di impiego , non so lo per l'addesrramcnco e la fusione dei vari clementi, ma anche per l'improvviso passaggio dalla quieta fronte del Tremino, all'inferno del Carso. È contro questo nosuo d ebole e imperfetto sc hieram ento che il mattino del 4 si rovescia l'uragano dì fuoco e, dopo breve preparazione l' urro di truppe austro ungarico particolarmente addestrace a una improvvisa irruzione.

Nell'ordine emanato il 3 0 maggio, è precisato l'obbicrriv o delle truppe, operanti dall'Hermada; vi è detto che menrrc queste agiranno tra il vallone di Brcsrovica e il mare, altre truppe punteranno s ulla region e Fornaza '!:azio ne deve avere caratte re di sorpresa' - cos ì dice testu a lmente l'ordine. Giorno stabilito il 2 giugno. Poi quest'ordine viene modifìcaro, e la sua esecuzione rimandata al 4 giugno.

Modalità: azione di fuoco di artiglieria violento della du - rata di 40 minuù: ini zio ore 4. Quindi irruzione delle &nrerie (vedi schizzo p. 148).

Il gruppo Srraub, secondo la Relazione austriaca attaccava a cavallo della ferrovia, il gruppo Schwarze nb erg a nord.

La notte - co ntinua Bencivenga - su l 4 passa in una calma assol uta , ma al marrino alle quallrO si scatena un uragano di fuoco di artiglieria che sorprende non solo le truppe nelle prime linee, ma tune quelle che si muovono nelle rerrovie sia per il risanamenro del campo di banaglia, sia per i rifornimenti, s ia per cambio ricevuco.

TI terreno scope rto n on permette riparo e rutta questa folla delle rerrovie si rovescia all'indietro, specialmcmc in direzione della galleria di q. 43, dove si spera trovare ricovero e dove del resro sono i comandi della \lérona [co lonnello Alfonso Martei] c della Puglie [generale Fulvio RiccieriJ. Questa folla g iunge su ll a gal leri a quasi conremporaneamenre a rcpani austriaci i quali, senza colpo ferire, sono riusc iti ad attraversare le nostre lince.

Che cosa era accaduto?

Il bombardamento- a d erra della Relazione austriaca - aveva 'strirolaro gli Italiani'. In realtà non rurti perché, come vedremo, dai modesti ripari di fortuna so rgeranno i difensori, non appena le truppe n e miche verranno all 'assalto. Ma purtroppo le no s tre l in ee non sono contin ue: nella zona tra q. 145, nord e il Casello ferroviario vi sono larghi trani privi di difesa e forse anche di vigilanza. Nessuno pensa che, co nrrariam e me a quanto è stato fin ora, ci si limi ti a un bombardamento di so li 40 minuci; c le truppe ce rcano di ripararsi come possono dall'uragano di fuoco, menrre invocano l'aiuto della nostra artiglieria. Ma le comunicazioni, del tuno precari e, so no interrott e fin dal primo momento; cosicché quando le truppe austro-ungariche dopo i 40 minuti di fuoco irrompono a ll 'assalto, esse giungono indisturbate sulle noscre linee; c laddove l'occupazione man ca o è rada, le sor passa. Quesro avviene precisamente tra iiiil/71 ° c illii/86°, c anche tra il Il e il JII /71°. È attraverso questi intervalli che passano i bosniaci di Kovaccvic, dirigendosi direuamenre sulla galleria di q. 43 e portandovi lo sco mpiglio. Nella galleria di q. -13 si trovano i co mandi del le bri - gare Verona e Puglie, un battaglione della Verona e serv izi vari. La galleria occupata da noi nell'avanzata del23 maggio era stata sistemata all'interno dagli austro ungarico come una nave, con le sue cabine e con le sue cuccerre, sicché nell'interno era difficile muoversi e orientarsi. Il comandante della brigata Puglie, il generale Riccicri, non appena ode il bombardamento, si precipita verso la fronte del 71 o reggimento, nel camm ino s i sconcra cogl i austriaci , rifìur a di arrendersi, impegna la lotta e viene ucciso [morì per ferire due settimane dopo l. Ugual sorte trova il comandame dell'86 o colonne llo Srigliani che, dopo aver passato la none dietro i suoi battaglioni, si era ritiraw al posto di comando nella galleria a q. 43. Il comandante della Verona, generale Roversi, con energia e serenità, cerca mettere ordine nello scompiglio e ordina al bauaglione di portarsi fuori del la ga ll eria a q. 43. Riesce in parre e provvede con questi reparti a presidiare l'altura di q. 58 alla propria destra. Nel frangeme ve rrà posra in salvo la bandiera de l reggimemo: staccando il drappo dall'asta, riducendo quello in pezzi, nascosti poi nell'armatura interna della galleria. I pochi drappelli austriaci giunti sulla galleria di q. 43 piazzeranno le mitragliatrici in modo da impedire un nostro riwrno offensivo. Menrre avviene qu esta grave crisi di etro la linea delle nostre truppe - cominua Bencivenga - ,su questa s i combatte vir ilm e nt e.

Schizzo austriaco dello schieramento dei reggimenti il 29 maggio l 91 7 a quota 145 d e li'Hermad a.

Schizzo del g e nerale Bencivenga sullo sfondamento del 4 giugno del 71 ° Puglie ve rso la gall e ria di Q . 43.

Le direzioni dell'attacco austriaco e la linea alla sera del 4 giugno.

La galleria di Q. 43 da dove uscì il generale Riccieri p er l'estrema difesa con gli sbandati dell 71 o reggimento .

Il Ill/71 o è presto sopraffatto: esso ha un'occupazione a nuclei: dei suoi trecento uomini spars i su larga fronre , una parte viene subiro circuita e catturata, ma un nucleo abbastanza forre si stringe attorno al comandante del battaglione e ripiega su q. 11 O

Una larga breccia si determina così fra il Il/71 o c il III/86 ° amaverso la quale dilagano le truppe della colonna Kovacevic per portarsi alle spalle dei reparti laterali.

La situazione si fa grave soprattutto per illl/71 °, anch'esso disseminato coi suo i 500 uomini appena su larga fronte. TI comandante del II/71 o lcapitano Luigi Danesi] chiede rinforzi al colonnello Mario Costa- comandante del 7 1o- che s i rrova qualche cenrinaio di metri a tergo: questi, riunito un gruppo di scritturali e porta ordini, si lancia avanti in aiuro al suo battaglione, ma ogni resistenza è vana. Il battagLione, col comandante del reggimento, rip iega lentameme sostenendo una lotta vivace coi nuclei p iù avanzati dei qual i si scorge "il bianco degli occhi". Inrorno al colonnello ca dono parecchi; il co lon n ello stesso è ferito, ma non per questo abbandonerà i suo i valorosi soldati fino a portare i superst i ti in salvo presso il viadotto, allora cadrà privo di sens i e sarà rrasporraro in un ospeda letto .

Stùla q. 145 nord rimane intrepido ill/71 ° Ma la sua situazione è tragica: non solo le tru pp e sulla destra ne hanno scoperto il fìanco, ma anche su lla sinistra avviene il cedimento del II/69 ° . Con tutto ciò la resistenza è tenace e il principe Schwarzenberg ordina l'impiego dei rincalzi e una manovra avvolge nt e per determinare i l cro ll o dei difensori di q. 145 nord" Il l/71 °, preso di fronte e alle spalle, resistette, ma essendo circondato so lo pochi fanri poterono ripiegare verso i l viadotto" conclude Benicvenga.

Rìccieri aveva raccolto gli sbandati che ripiegavano verso la gal leria di quota 43 e p e r due volte tentò di conrrarraccare, ma la potenza di fuoco rispetto agl i assalitori che avanzavano con mitragliatrici leggere era irrisoria: fu ferito per due vo lt e e fu raccolto dagl i aus tri aci su l campo di battaglia. Morì dopo diciotto giorni di sofferenze il 22 giugno 191 7 nell'ospedale da campo ausrriaco di Du in o. È sepolto a Redipuglia.

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