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Visitare il sacrario di Redipuglia

Se rrincee e forrczze sono vestigia precarie espos t e al capcsc io del tempo, sacrari e ossa ri so n o in vece de fìn irivi, c così p iù di quel le va n no a connotare il senso di sé d i un popolo.

A livello di municipaJità, la connotazione della grande prova srorica superata, ma costata Ja vita ai giovani della comunità, è invece rappresenta t a dalle lapidi che og nun o d egli orro mil a m u n ic ip i italian i h a m ur ato s ull a facc iata s p esso acca n to a l Bo ll ett in o del la Vi tto ri a

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Il numero dei caduti che vi raccolti e le identità locali implicite nei cognomi e spesso nei nomi, disegnano un legame tra i cittadini e gli eventi srorici. Avvalorano, nell a dimensione ep ica, l'idea d i naz ione coesa, di cirradini-soldati generosi, d i Sta to "p anec i paw" prop ri o de ll a co n cez io n e mod erna e in u l t im o democra ti ca. Red i p u glia ( l 00.000 caduti) c Oslavia (60 000) sono degli altari della re ligione civile, non meno dell'Altare della patria con la tomba del Milite Ignoro, rappresentan te turri i caduti nell'immane sacr ificio colleuivo dell'ultima delle guerre per l'unirà nazionale.

Co n il C imi tero deg li ero i di Aqu il eia, R ed i pug lia è un luogo ve ro de ll a memo ria collertiva.

Redipuglia è il più grande tra i sacrari italiani, visitarlo vuoi dire addentrarsi senza sconci nelle violente offensive icaliane lungo I'Isonzo, attraversare idealmente uno spaz io tempora le p e r p iombare ass ie m e ai Cant i ne ll e trin cee scava re a fat ica tra le aspre rocce n e ll e quote de l Carso. Lo stesso roponimo Redipugli a, c h e si può far derivare dallo sloveno sredi polje {campo/rerra di mezzo) può essere assunto come stntus del sacrario e dell'intorno che lo ospita, un luogo senza tempo, una terra d i mezzo, appunro, sospesa era u n passato di v io le nza che la natura copre, ma no n can cell a, e il fm u ro ch e cerca di rec u pe ra re, grazie a s ignificativi i ncervenri, le tracce di tanta violenza per non dover più strappare la terra per i camp i alla frantu m ata roccia carsica Ov u nque si vo l t i lo sgu ardo la G rande Guer ra h a qu i lasc iato il seg n o : resti di tr in cee, lapid i e c ippi co m memorativ i, bombe recuperare tra gli orci poste lungo le mura delle case.

Realizzaro n el 1938 s u p rogetto dell'architetto Giovanni Grep p i e d e ll o sc ultore G ia nnino Cas ti gl ia n i, raccogli e 100.1 87 cadu ri, d i cui 60.330 ig n oti.

Il vicino Colle di S.Elia (quota 48), a occidente della strada statale, da cui inizia la v isita, dove si Lrova un a m p io pa rch eggio, la "Casa de ll a a rm ata" con la dire1. io n e del sac ra ri o, un mu seo d e i cimel i, un a sa la p roiez ion i c una di ristoro, o ra Parco della Rimcmbranza, ha ospitaro, dal 1921 al 1938, il primo sac rario di Red ipug li a : 30 mila ca duti , in seg ui ro tras lati nel nu ovo sacrari o l'itinerario dal museo della 3 a armata al Se i Busi (da VIAGGIARE STORIA). le pendici de l Sei Busi viste dal Colle Sant'Elia, cim i tero d e lla 3 a armata, prima della costruzion e de l sacrario di Redipuglia.

Un grandioso progetro di ristrutturazione, finanziato con incredibile dovizia di mezzi che avrebbe dovuto esser co m piuto enrro il2018, non si sa quando si concluderà . Mol ti rimpiangono il Cimitero degli Invirti delia 3" armata - il vecchio cimitero real izzato sul Colle di $ .Elia nel 1923 (vedi p. 192) -, era diviso in sette settori, con le salme disposte a gironi concentrici, decorato da innumerevo l i ci m eli di guerra: elmetti, bombe, retico lati, cannoni, tra cui era n o sepolti i caduti. Alc u ni monumenti dedicati alle varie Specialità, figure, oggett i dcll'eserc iro, costegg iano la salita al Colle: sono copie di epigrafi presenti nel vecchio cimitero, dettate negli anni '20 dal poeta Gabriele D'Annunzio o dal maggiore Giannino Anco na Travers i. I vecchi cimel i sono stati sost i ruiri da cop ie i n metall o, menrre lungo rutto il percorso , tra resti di trincee e posrazioni, sono visibili alcu n i pezzi di a rtiglieria.

Su ll a vetta, o lrre ad alcuni ricove r i so tterranei, non sempre visitabili, c'è una colonna romana proveniente da Aquileia, da l cui zoccolo lo sguardo corre era le vicine e contese alwre del Ca rso a lla sortostante p ian u ra isontina Al suo posto, nel vecchio cimitero, sorgeva una cappella.

Tornati alla "Casa della 3" annata", conviene v isitare il museo dei c i mel i stor ic i. Nel la staz io ne ferrov iaria poco a nord del sacrario c'è il punro di accoglienza degli esperti Grande Guerra dell'associazione Grade Guerra Sent ieri d i Pace, un punto di i n formazioni turist iche, u n bookshop e il modernissimo museo virtuale del la Grande gu erra - www.rileggiamolagrandeguerra.it- che con i suoi video consenre al v isitatore d'inrcragirc con la ricca documentazione fotografica c documentar ia e in cerri casi di "vedere" sul campo di battaglia i reparri dove combatterono i propri nonn i, bisnonni o zii, è ancora incomp leto a causa dci ma n cati stanziamenti pubblici dirottati su eventi teatrali di durata giornaliera.

Di fianco all'ingresso del sacrar io ci si imba tt e nei resti parzialmente pe rcorr i bil i deUa prima linea italiana si no al giugno 1915. Ma lo sguardo viene rapito verso l'alto, alla fì ne dell ' immensa Via Eroica che conduce al la sommità d el sacrar io Due file di lastre di bronzo riportano i nomi di locali t à di violenti combattimenti, m entre la paro la "Presente", ri petuta tra i n o mi d ei 40 m ila cad uti noti, tuona a ogni passo l ungo i 22 grad oni che conducono alla cima.

O l trepassata la carena, già deJl a corpedi n ie ra Grado, si raggiunge l' urna d i Em anuele Fili be rt o di Savoia, duca d'Aosta, comandante la 3• armata opera nt e su l Carso, circondata da ci n que to m be di general i: ChinottO, Monti, Paol in i, Prel li e Riccier i. ll duca, morro nel 193 1. vo ll e essere sepo lt o q u i assieme a tanti s uoi so ldati e u fficiali. Salici in cima al sacrario, da cui si abbraccia l' immens i tà del monum ento, nell 'ul t i m o gradone è ricavata una cappella votiva: acca n to a essa riposano, in d ue grandi loculi, rrentami la cadut i ig n oti.

Dalla sommità, appoggiata al l' i mmenso c ig lione carsico, si raggiunge in breve il retro, ove un ulteriore museo cont ie n e, olrre a t occa mi cim eli e ricordi perso n a li d e i cad uti , le tele di pi nt e da G. Ciotri che deco ravano la cappel la del vecchio cimitero sui Co Ue di S . Elia . Un vicino osservatorio, mu ni ro d i i ndicaz ion i e p ia nt a in bassorilievo, per m ette di osservare l'an da m e nt o del fronte d a l 1915 all 'otrobre 19 17, indicando località e q u ote di sa n g uin osi scontri.

I..:iri n e rar io prosegue ve rso Gradisca d'lsonzo e d opo poche centi naia d i merri, tm parcheggio a destra e una rabellonistica abbastanza evidente permettono la visita al comiguo cimitero di guerra austroungarico di Fogliano-Redipuglia. Vi sono sepolti 14.550 caduti austroungarici , di cui 2.406 noci, proveniemi da vari ex cimiteri di guerra situati sul Carso. Il muro che lo costeggia c contorna pcrmetre di visitare, ovatrando il rumore del traffico della vicina statale, in silenzioso rispetco le rombe di rami militari dell ' esercito imperiale asburgico, composro, come si evince dai nom inativi dei loculi di militari noti, da nun1erose ernie e diverse religioni. l nomi de i 40.000 caduti sotto i gradoni a Redipuglia.

L a chi e setta sulla so m m ità d e ll a gradin a t a e il v iale nel r etr o d e l sa cra rio (d a VIAGGIARE STORIA) . So tto, il Colle di Sa nt 'Eli a e il mu se o d e ll a 3a armat a d all a sommi tà del Seibu si.

Tornati alla strada statale che entra nei paesi di Fogliano c Sagrado, occorre raggiungere il soprastame paese di San Martino del Carso per visitare la zona monumenrale del Monte San Michele.

Seguire le indicazioni dal centro di Sagrado, passa n do sotto la ferrovia o in alternariva, raggiunro il fiume lsonzo, svoltare a destra e proseguire, mamcncndosi sempre in sinistra fiume, s ino al paese di Sdraussina-Poggio Terza armata, al l a fìne del quale (indicazioni) una stradina a destra conduce a San Mani no del Carso. Dal le case del borgo , disinregraro nel corso dei violemi combarrimenri durame la Grande Guerra, si sale, seguendo g l i evidenti carrel l i, a l soprascance Mome San Michele. So eco questo nome viene indicata una serie di quattro alture (Cima l , m 275Cima 2, m 274- Cima 3, m 274- Cima 4, m 263) del ciglione carsico che costeggia il fiume Isonzo, teatro di violemissimi combarrimemi , come ancora testimoniano le numerosissime linee di trincee imersecamesi tra il folto della vegetazione. Dal 1922 il Monte San Michele è "Zona Sacra" , sottoposto alla tutela del ministero della Difesa. Un parcheggio, la casa che ospita il museo del Monte San Michele, alcuni cippi e cannoni segnalano il punto di arrivo.

Visitato il museo, è da percorrere, seguendo l'opportuna tabellonistica, il sentiero della Zona Sacra, che si snoda rra resti, a volte imponenti, di postaz ioni e trincee.

TI percorso SOtterraneo ricavatO SOttO le rocce di Cima 3, con le can n oniere e le gallerie scavate dmante la Grande Guerra , è al mo m ento in fàse di messa in sicurezza e di recupero.

Segue n do i l senriero, che circonda ad anello le Cime l-2-3 del Mome San Michele e raggiunge la piì.Lbassa e occidentale Cima 4, s i inconrrano 50 cippi commemorativi di alr:rettanri reparti o militar i italiani operanti in zona, nonché ulteriori monumenti - ricordo, anche austroungarici, e innumerevoli resti de ll e barraglle, che hanno insanguinato ogni dosso o località del Carso visib i le daJ Monte San Michele.

Il sacrario di Oslavia, 57.739 caduti , e il Sabotino sullo sfondo.

Gorizi a e il sa cr a rio di Osl avi a.

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