1. FONTI 1.1. FONTI INEDITE a. Famiglia Colacicchi, Fondo Carlo Levi, Firenze L’archivio della famiglia Colacicchi comprende lettere e documenti appartenuti a Giovanni Colacicchi, e le carte che Carlo Levi lasciò presso lo studio dell’amico Giovanni, a Firenze, nel 1945. Non è ordinato. Nel corso della ricerca si è proceduto solo a un riordino sommario delle carte che costituiscono il fondo “Carlo Levi”. Si tratta di circa un migliaio di pezzi, tra lettere, documenti, ritagli di giornali, appunti manoscritti, bozze di articoli, schizzi, ecc. che testimoniano le relazioni private e l’attività pubblica di Levi. Sono circa 500 le lettere, cartoline postali, cartoline illustrate e i telegrammi. All’interno di questo corpo spiccano le missive di Paola Levi Olivetti (60) e quelle di Luisa Levi (91). Le lettere dei familiari (la madre Annetta Treves, i fratelli Luisa, Riccardo – a volte con la moglie Irma – e Lelle) sono in tutto circa 150, e di recente la famiglia Colacicchi le ha consegnate alla famiglia Levi (si veda qui sotto la scheda sull’archivio Levi). Usando questa corrispondenza ho deciso di tralasciare – tranne minimi accenni ove strettamente necessario – le notizie relative alla conduzione del podere di Alassio e quelle relative alla salute o a vicende di famigliari in cui Carlo non era coinvolto direttamente ma solo informato per averne un parere. Nel fondo si trovano alcune lettere che non erano destinate a Levi, ma che per varie ragioni – private o professionali – gli furono recapitate e quindi conservò tra le sue. È il caso per esempio di una lettera di Umberto Saba ad Anna Maria Ichino, e di una della Ichino a Saba (ne parlo in queste pagine nel cap. 5, par. 3). Ci sono anche molte lettere indirizzate genericamente a “La Nazione del Popolo”. Il fondo Carlo Levi comprende altri circa 400 pezzi di vario genere. Si trovano per esempio documenti personali come una agendina, minute di richieste avanzate presso le autorità, tessere annonarie, ricevute d’affitto, fatture d’albergo, conti di lavanderia, ecc. Ci sono poi documenti e manoscritti relativi all’attività nella “Nazione del Popolo”: bozze e copie dello statuto della cooperativa della “NdP”, articoli ricevuti dai collaboratori, manoscritti e bozze di propri articoli, una riproduzione della foto del cadavere di Mussolini pubblicata sulla “NdP”, supplemento del PdA, 6 maggio 1945, la lastra della sua vignetta pubblicata sulla “NdP”, supplemento del PdA, 11 marzo 1945, con il titolo “Il governo Bonomi ovverosia La marcia reale della democrazia”. La collaborazione con “Il Ponte” è attestata dalle bozze dei capitoli del Cristo si è fermato a Eboli offerti in anteprima alla rivista di Piero Calamandrei. Infine, tra queste carte si conservano anche alcuni schemi con le corrispondenze tra nomi veri e nomi fittizi dei personaggi del romanzo. Alcuni documenti riguardano l’attività di Levi nella commissione urbanistica; spicca, in particolare, l’incartamento relativo al concorso per il ponte della Vittoria. Infine, per concludere questa breve panoramica, si segnalano una piccola collezione di cataloghi e inviti di mostre del periodo 1941-1945 e un paio di elenchi autografi di Levi di proprie opere.
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