Vengono anche Montale e Antonio Delfini. La vita sociale non è agevolata dalla guerra, e poi non è sempre comodo salire e scendere da Fiesole. Una sera Montale e Delfini “sono scappati tutti spaventati di dover fare la strada a piedi fino a Firenze, perché credo che abbiano perduto l’ultima corsa di autobus. Così dovranno camminare un’ora a piedi, ma è discesa”. Qui vedo pochissima gente e piuttosto noiosa, ma ora, bisogna rassegnarsi perché c’è un gran buio e tutti stanno a casa loro. […] Montale e Delfini hanno visto quei pochi quadri tuoi che ho con me e li hanno molto molto ammirati16.
2. Un atelier a Firenze Nel novembre 1940, Levi sembra decidersi per il rientro. Paola lo aspetta a Firenze: Dunque verrai davvero?! Adesso mi pare impossibile e sarebbe troppo bello. Io credo che potrai stare dove ti piace. O qui o a Alassio o un po’ qui e un po’ là. Se vieni a Firenze, potresti prendere uno studio o sull’Arno che qualche volta ce ne sono di liberi, o una stanza in campagna da queste parti vicino a me. Forse qui ti piacerebbe, c’è una bell’aria e un bel paesaggio17.
La presenza di Paola bastava a giustificare l’ipotesi di un trasferimento a Firenze, ma forse contavano anche le relazioni che Levi aveva intrattenuto con la città e i suoi ambienti politici e culturali a partire dagli anni Venti. Il primo ricordo fiorentino era dovuto al caso: Riccardo e Carlo avevano vissuto tra Firenze e Fiesole le giornate della marcia su Roma, nell’ottobre 1922, durante un viaggio che era stato offerto loro dal padre. Pochi anni dopo ci fu l’incontro con Carlo e Nello Rosselli. Nel 1925, per il suo servizio militare, Levi passò un periodo a Firenze: fu l’occasione per stringere dei legami con il gruppo antifascista del «Non mollare!». Mentre l’amicizia con i fratelli Rosselli, in particolare con Nello, si rinsaldava nella comune lotta antifascista, durante ultraebolesi del futuro autore del Cristo” (p. 987). Levi ritrasse Gadda nel 1941 e ancora nel 1942 in un ritratto di gruppo in cui, tra gli altri, compare anche Paola Olivetti (entrambi i quadri sono pubblicati in Carlo Levi si ferma a Firenze cit., p. 70, con un breve ricordo di Levi sulle circostanze in cui fu realizzato il quadro del 1941; Ragghianti data erroneamente 1938 il ritratto di gruppo). 16 ACS, FCL, b. 29, fasc. 997, Paola Olivetti a Carlo Levi, 18 ottobre 1940. 17 Ivi, Paola Olivetti a Carlo Levi, 18 novembre 1940.
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