CARLO LEVIA AFIRENZE E LA FIRENZE DI CARLO LEVI (1941-1945)

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qui; che mi sconsigliano il viaggiare. Inoltre aspetto notizie da Torino sullo stato delle nostre case.

Sarà proprio questo il motivo per cui Carlo, scarcerato pochi giorni dopo, non troverà nessuno ad aspettarlo: Luisa aveva dovuto lasciare Firenze e andare a Torino, per verificare i danni subiti dalla casa di famiglia, in via Casalis. 3. L’imputazione È difficile ricostruire un’attività clandestina, almeno quando funziona. Non ci sono notizie precise sull’impegno politico di Carlo Levi dopo il suo rientro dalla Francia nel 1941 e prima del 25 luglio 1943. La corrispondenza di quegli anni non riserva sorprese: era meglio non sottoporre progetti di cospirazione alla verifica della censura. Edoardo Alfieri, richiamato da qualche mese come ufficiale di riserva, fa la spola tra la caserma di Parma e il campo di addestramento di Alba; quando può passa per Firenze; il 22 marzo 1943 scrive a Levi: tu non immagini che sabato e domenica son stato a Firenze! Ho chiesto di te e mi hanno detto di non averti visto: per questa ragione non son venuto a cercarti neppure allo studio. Pensavo che tu fossi ancora ad Alassio. […] Avevo sopra tutto da chiederti certe informazioni di cui è troppo difficile parlare per lettera30.

Quindi Alfieri allude appena a un «gita a Modena», in cerca di un’amica di Milano che pensava sfollata in quella città31. Difficile capire se queste cautele si applicassero per ragioni politiche o per questioni sentimentali. Modena era la città dove aveva domicilio obbligatorio Carlo Ludovico Ragghianti, storico dell’arte, uno dei dirigenti del nascente PdA. Ai primi del luglio 1943, la polizia segreta, l’OVRA, accerta nella zona di Bologna “l’esistenza di una vasta e pericolosa organizzazione antifascista cui aderiscono elementi vari. Il movimento in parola, che si propone di rovesciare il Fascismo per istituire una nuova

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FC, CL, Edoardo Alfieri a Carlo Levi, 22 marzo 1943. Ibidem; Alfieri dice a Levi di chiedere notizie più precise sulla “gita” ad Adriana Martinelli; deve trattarsi della pittrice Adriana Pincherle, sorella di Alberto Moravia, sposata al pittore Onofrio Martinelli. Ringrazio Piero Colacicchi per questa segnalazione. 31

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3. Elenco delle opere citate

17min
pages 287-298

1. Fonti

8min
pages 277-283

2. Scritti e opere di Carlo Levi

4min
pages 284-286

4. Dalla “Nazione del Popolo” all’“Italia Libera” di Roma

11min
pages 266-271

Epilogo

8min
pages 272-275

governo

8min
pages 261-265

2. “Caro compagno, ci rivolgiamo ancora una volta a te”

12min
pages 254-260

3. Questioni che si intrecciano: le rovine “materiali e morali” di Firenze

36min
pages 229-245

2. Giovani, uomini e donne: i rapporti tra i sessi e le generazioni

45min
pages 210-228

3. Contro il “mito di Roma”

8min
pages 193-197

2. Una rivoluzione basata sulla responsabilità individuale

26min
pages 180-192

4. Una tarda primavera

27min
pages 141-151

3. Quando finisce la battaglia?

5min
pages 168-170

3. Clandestini in cerca di rifugio

27min
pages 129-140

2. Donne e uomini nella città occupata

32min
pages 115-128

2. Donne per strada senz’armi, uomini senz’armi a casa

9min
pages 162-167

3. Tra Firenze e Torino

24min
pages 96-107

2. Carlo Levi è libero

11min
pages 90-95

3. Viaggi, bombardamenti e un rifugio in piazzale Donatello

14min
pages 39-45

2. Malgrado tutto: gli studi e i progetti in corso

8min
pages 50-53

3. L’imputazione

16min
pages 72-79

2. Al carcere delle Murate, Firenze

18min
pages 63-71

2. Un atelier a Firenze

14min
pages 33-38

Introduzione

54min
pages 6-27

Elenco delle abbreviazioni

1min
page 5

3. Conseguenze sulle vite dei fratelli Levi

12min
pages 54-59
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