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TREMORE ERED ITARIO SEMPLICE E LA SCLEROSI A PfASTRE

Lettura rntta. ILlla scientlllca del \!5 ?dagglo 1893 nell"o•pe!lal<' militare di Lh orno dal dott. Poeei Paolo, tenrnte medico aiutante in !"

Il 31 del mese di maggio 1892 veniva accollo in osse rvazione in questo ospedale il giovane Lombardi Lnigi di Pasquale. nativo di J>icciorana, della provincia di Lucca. Era capo lista della classe ·1872, giù per due volte rivediiJile.

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Oebho alla cortesia òel direttore di questo ospedale, tenente colonn ello medico )f onti cav. Roberto, se ho potuto studiara questo c:1so che egli mi ha mostrato come assai interessante. Gliene rendo frauanto i dovuti

Il Lombardi, ha anni e fa il contadi no; ha regolare sviluppo scheletrico e nwscolarc. eù è d'aspetto rohusto.

I suoi antecede nti eredita r i sono interessanti. Ha un fratello che ha fatto il soldato e sta bene, sna ·orella è pazza e soiTre di co nvulsi oni , sull a cui natura il malato no11 hn sap uto darci esatte informazion i. Suo pad re vive ancora. ba circa 65 a nn i e. secondo quanti) racconta il nostro iofermo, da mollo tempo ha un po' di tremore alle mani.

Jlice inoltre il Lom bardi che nn suo zio materno ha la sua !'tessa mal auia.

11 Lombardi non bevitore e non fuma. Abi tualmente i.• ,;ano senza alcun seAnO d'avvelenamento . Narra che tìno dalla prima età ha presentato gli stessi di!> turhi che mente lo al11iggono, :o:enza rhe questi t•nn l' andnre degh ann i abbiano subito delle modilìcaziont rimarchevoli.

D' altre malatti e non ebbe a ;;olrri re, ad ecce1.ione di •1 uelle proprie dcll'infan?.ia.

Sa di!'cretamente. ma non ha potuto imparare a scrivere per il tremore alle mani ed attend e a quelle occupazioni da rontadino clte ricltif'dono solo manovre grosn a infatti dei calli assai marcat1.

Stando in piedi presenta un leggero tremore ad ambedue le mani che ;;i ,,gi tano in massa, accennando i movimenti ùi pron a1.io oe e snpinaziooe. Le dita isolatamente non offrono movimento di sor1a. anthe divaricare, ma le della mano aumentano allora di ampiezza. Di steso ,ul letto l'infermo con lnlli i muscoli a riposo. non pre ·enta che il descritto tremore alle Tnlli gli altri mu s,•oli volontari sono esenti da tremore. Lo stes::o avviene se l'i nfermo c seduto su di una sedia: ma se allora gli fa cciamo sollevare alternativamente e simultaneamente gli arti inferiori , anche in tfuestt si produce un tremore ad oscillazioni pi ù ampie che nelle mani e pilt accentuato nei pietli. gollevando le braccia si notano pure oscillazioni piu ampi o e menu ft·equenti in tutto l'arto. Al tronco non anerton o tremori muscolan f' nemmeno alla testa, ma :;e poi fac ciamo bere l'i nfermo ad un Licclliere da noi sorreuo allora anche in i]uesta insorge un certo grado di tremore.

Il tremore si accentua con i movimenti pnrzinli volon- lari. specialmente quando vengono comandati o qua ndo !"iofermo sa di essere guardato, ma non cambia ad ocrhi chiusi od aperti (se non si eseguono movimeo ti volont'l ri). La stanchezza non accr esce il tremore e l'infermo non avv«>rte variazioni nell'i ntensita di questo disturbo quando ha bevuto un po' più del consueto. Non si nota no vibrazioni nei mu scoli della faccia . La lingua sporta f;;ori dalla bocca ha un tremito ad ampie osc ill azioni nel senso antero-posteriore.

La forza muscolare è alc1uanto inferiore al normale.

Tutti i rifl essi sono integri ad eccezione del rotuleo che è le)!germ eote aumentato. Non si constala il feoomen(\ co:.i detto del piede.

Tutte le varie qualità della sensibilità cutanea generale non si mostrano aller·nte, è intatto il senso muscolare e non si hanno zone anestesiche od iperestesiche. Il sonno ò normale e normali pure tutte le funzioni della vita vegetati va. La memoria e le facoltit intellettive, se non squisite. non sono del resto marcatamente deficienti.

La parola é non si ha lo pupille reagiscono bene alla luce e per l'accomodazione. Tuui gli alu·i organi dei sensi specifici funzionano benissimo.

Quando l'infermo sta seduto, invitandolo ad accavallar·e unu gamba sull'altra , vi riesce ma a stento come so gli mancassero le forze per· sollev:ll'c bene l'arto.

Però. nell' effettuare <ru esto movimento, la gamba non trema.

Facendolo camminare sotto coma nd o. al segno di nlt e òi dietro fronte. =-i notano "pes"o delle lievi oscillazio ni. dell'esitazione e talora perJita dr Pquilihrio. :'\orr tarneme a stare su di un piede solo neppure ad ocd1i se non Io si regge. cade a terra. A piedi giunti ed occhi aperti incomincia subi to un tremor·e nelle gambe e l'infe:·mo lRA Il TR E)JOHE ERKDI TARIO SEl!PLICE. ECC. 869 quasi l'Uhito rade (astasia-abasia). Lo stesso succede se al lomhardi si comanda di stare in piedi, massi me ad occhi chiusi , con gli arti inferiori assai divaricali; il corpo va in preda ad ost·ill azioni irregolari, che aumentano d'ampiezza, ed in breve l'infermo cade all'avanti o all'indietro o di fian co indifferentemente, a secon da della direzione nella quale viene spostato il centro di gravita. Ri cer·cando il fenomeno di Romberg, restr·ingeodo più che è possibile la hase d'appoggio del corpo. facendo combacia re il margine interno dei due piedi e qu indi facendo ch iudere gli occhi, si hanno suhito oscillazioni tali cbe l'infermo cade immediatamente a terra Qu esti sintomi sembrerebbet•o a prima vista atassici. l'1meuza del di Ve.stphal, rli quello di Argyll Roberston. dol ori lanci nanti e di distur·bi visivi, per non dire dell' rndamento della malallia e d'nit r ì sintomi di minore impnrtaoza di ag nostica, non cr dovesse ro subito fare escludere l• tahe. Ma potremmo ugualmente escludere una pseudot.rbe tos!\ica t

Vi ha uu gruppo di lesioni dell'innervazione che sono PrJ Ui\ alenu d'intossicazioni croniche ln to<;cron iche da piombo, da mercut'io. da at'senico. Si Iran no fenomeni che talvolta si avvicinano a quelli pet' determinat e loca lizzazi oni nei centri ner·vosi, ma si per la lur() variahilità e per l'assenza di caraltert sistema tici. In o.l tre le alterazioni della sensibili tà {dolori agli arti rnfer 1ort, più pr opri dei muscoli che dei tronchi ner,.o,..i. alterazronr di sensibilità tattile e dolorifica anestesie . ' sprecate, iperestesie, altel'azioni del l'Coso muscolare). ed oltre le alterazioni funzionali della vrsione. e d'altri sen!i si può avere anche paraparesi, che si e.splica specralmente mediante un'azione difettosa dei estensori

(carattèristica delle paral isi tossiche e specialmente delle al· cooliche}. cronic·o si hanno alterazioni nel cammino cht• si a qnelle della tabe, e per ancbe l'alcoolismo rro nico è stato po'lo in quel gr uppo d1 malattie de$CI'Itto nei trattati recenti ùi nevropatologia e decol nome d i pseudo- t:1 be.

Per :;i pnò avere tremore ed andatura pare· ti co-spa st ica .. i poò dunque ammellere nel Lomha1·di qu l'sta specie di pseudo-tabe? La fenomenologia sopra esposta non corrisponde a quella che presenta il nostro infermo e l'inda· gioe anamnesti ca ci dice che egli non fu mai bevitore di vino, o di litJUOri o d' asse nzio.

Si tratterà dunque nel noiltro caso d'una paralisi agitante 0 d'una paralisi generale, d'una sclerosi a pinstre, d'una corea O sivvero il Lombardi presenta una forma di tremore nervoso, o sintomatico di un qnal cbe altro avvele.. namento cro ni co per tabacco, per mercur io: i osclude suuito In paralisi agitante perchè in questa i movimenti attivi non aumentano il tremor·e, che suole invece cess.u·e nelle forti tensiO ni volontarie dei muscoli. falli non avvengono nel caso nostro. Inoltre, tla tanto tempo che il Lombardi n'è a ffetto, la malnLtia t• stata e per di più non so no sopraggiun te rigiditi1 muscolari. come soglion o manifestarsi nella a).!itaote. sappiamo che per ttnesla malattia il sintomo della ri· gid 1til mu scolare è quasi più caratleristico del t1·emore stesso.

In a tale rigiditi1 si ba nella paralisi agitante un alleggiamento di Lutto il corpo.

Non è davvero il caso di pensare ad una paralisi generale. Il Lombardi ha poca memor ia poco intelligente, ma non presenta affallo segni d'alienazione, di dislalia e

TRA

IL TREMORE E RE OITAI\10 SE liPLrCE, ECC. X7 1

meno anco ra rli afasia. n esiste il fenomeno dr 11Robertson .

È r orea mino re la malattia del Lombardi t

In qu ell a han no cont razioni o movimenti co mplessi invol ont ari che pnsscJOo invadere tulte le parti del corpo alternativamente. ora qua èd ora lit. ora in una parte corpo ed ora i n molte contemporaneamente, ora 10 rapida sucr,es!!ione ed ora inter rolle da hmghe pause di riposo . Nella co rea si può quindi dire caratteristico il fallo che i movimenti ro reiri in )!l'aD parte non sono brevi contrazioni ma pre..ent ano una •·erra analogia con i movimenti volomnri. li no.. u·o infèrmo inve·e, ,:;e non gli si fanno dei mose ne sta tranquillo no n mos trando che un JeggierJ ssrmo tremo re, soltanto nell e man i, cara tterizzato da hrevi co ntrazi oni che talora cessa pr·opri o del tutto e ce$sa poi ti e ne le ma ni nelle tasr. he dei pantalo ni. Allora .1nd ae a goa rdal'lo etl a pa rlar gli per· lungo tempo non mostra tremori P. molto nteno contrazioni o mo vimenti complessi in' nlo ntari. La faccia poi non presr nta stiramPnti di so1ta P lu stato p•ic hi co no n olTre alcu na anomalia. L'infermo c ..o, tollerante e non dà segni di eccentricitù. Xella corea l' intervento della volontà accre·ce, è vero, il di sordine motori o, ma negli adulti uno sforzo potente della rol ontà io ge nerale riuscire a diminuire, se non a per ID teru. i moti in,·oluntari. "el nostro infermo imece il tre. mure aum enta in ragione dirella dell:numento dello sfo rzu.

Si tratt erà dunque di uno di quer tremor·i sintomatici cl'un avvelena mento cronico per tahacco o per mercurio 1 Il Lombardi ntm fuma, ed olt re che egli afler·ma òi essere '\lato sempre moderatissimo nell'uso rlell'alcool, come sopra è detto , non si in lui alcuna stimmale d'alcoolismo. Può essere un tremore da mercurialismo ! E in nanLi tutto esi!>te un tremore da Letull e nel 1888 lo aveva per la maggior parte dei casi, ed ora Charcot decisamente lo nega (Le .Jiercrediméd., n . 2i>, giugno in caso trattarsi di vero e proprio tremo re 1stenco. e soltanto ammettendo una va1·ietà d'is ter ia, ·l'ister!a nella quale il veleno farebbe l'ufficio sem pl icemente t.li agente provocatore. Sembrerebbe inoltre che la natu ra diversa dell'intossicazio ne a ves ·e un'inll ueoza sulla forma della nevrosi, e cosi il saturnismo darebbe or igine di prefe renza ad anestesie ed a ad accessi convul:;ivi, mentre il mercu r ialismo dete rm inerebbe sempli cemente questa forma rara di nevrosi, tremore da mercurialism<•. lo ot•n• modo sapp1amo che il Lombardi fa il contadino. non ha 0 mai lavorato in alcuna officina dove una sim ile into.;sica?.ione avesse potuto ave r luogo. ed ino ltre egli afferma di non essere mai stato sottoposto a cure mercurio li.

(nol tre egli dice che questo tre ml)re tal quale or;• si presenta si era munifestato fino dalla infanzia, secondo I[Uanto hanno raccontato i suoi parenti. È dunq ue •1. del Lombardi un tremore nervoso della natura dN tremor• ed ere11iLari, n piuttosto si tratta in questo caso d' un tremore dov uto, a lesioni ad un a sclerosi a piastre t . . . .

Si è voluto ricono sce re io ciascu no de t Lremon dt vane malattie nen•o:;e un a pt·opria indiv idualità. S'è detto che il tremore se o11e, il tremore dell a paralisi agilante entrano nella categoria dei tremori lenti , mentre il tremore della malattia del Ba::edow, quello della paralisi generale. <tu ello dell'alcooli smo ri entran o nella categor u1 dei tremori rapidi.

Nella paralisi agitante le vibrazioni (ad esempio i mo vimenti alternativi di pronazione e supinazio ne) il

IR&OITARIO SBMPLICI, ICC 87:1 numero di 3 o 4 al seco ndo. In c1ascuna di que!lte mal attie quindi il tremore sa rebbe sempre si mil e a se stesso. avre bb e la propri a individualità . Non avverrebbe ques to nell'isteri smo dove può essere lento. rapido e di veloci tà media. Cosi pure sarebbero variabili '!Il ei movi menti involontarii ehe ri sul tano dall'irritazione del fascio piramidale. La localizzazione abitu ale della lesione è nella parte postP.riore del fas cio piramidale nella capsu la interna. ma lo stesso fascio p iramidale può essere imtato in qualu nque punto del suo percorso. ln questn categoria rientrano le emicoree proemie postemiplegit:he e la 'ltetosi

TRA I L

Or bene il tremore del nostro infermo presenta caratteri ben •llslinll tli variabilità nella frequenza delle vibrazioni nei va n i momenti in cui si osserva. ed aumenta coi movimenti volontari. Ma si i• visto poco sopra che non si può trattare in questo caso di co rea minor e e vedremo in seguito che il LomiHlrdi non è isteri co; sa rà dunque un a sclerosi a piastre la 10alattia che presen ta t l segni cap1tali della sclero si a pias tre sono di due ordin i: spi nali e refalici. Tra i primi ha la massima importanza Il tre more intènzionale , che sarebbe patognomoni co di 11u es 1a malattia se non l'osservassi mo talora nell'isteri smo e nell 'idrargirismo cr onico, quando si voglia nt!gare lanatura iste r ica del tre mo re in questa for ma d'avvelenamento. Ma ti tremore del nostro infermo è veramente intenzionale1 A prima vi sta lo sembrerebbe assolutamente ma studiato attenzione s i vede che soltanto in parte è intenzionale. lnfaui è hen si ver o che il tremore incomi ncia od aumenta :;empre quando l'i nfermo vuole eseguire uo movimento o prendere un specin lmente se assai minuto, ma esiste pure talora an.; be qoando riofermo se ne sta inerte, eseguire movimento alcuno. lnollre si nota che, trovandosi

FORIIA DI lRANSlZI ONK

egli in un momento di quiete e non presentando tre more alc un o. questo incomincia subi to guarda ndo l' inferm o, quando pero non tenga le rnflni nelle tasche dei pan tal oni, perchè allora non si verifìca tremore . Non è dunq ue un tremore puramente intenzionale. quale è quello caratteristiCO della sclerosi a piastre , sebbene incominci e si aumenti sem pre nei movimenti intenzionali. l'iondimeno questo tremore presenta moltissime somiglia nze con quello della sclerosi a pias tre. Corr.e quello cessa quando l'ammalato e in com pleto •·iposo e come quello si manifesta con evidenza nelle estrem itit superiori; ed allorquando porta queste verso un punto determi nato o quando voglia avvtr.innre alla bocca un bicchiere d'acqua. i movimPnti ine" Uali ed a sbalzi della mano crescono e si identici "'a quelli che si hanno negli affetti da sc lerosi n piastre.

Nella :.clerosi a piastre :;ono pure esagerali i rotul ei e nel nostro infet·mo questo fatto si veri lit·a sebbene non in modo molto accentuato.

Percuote ndo le estremitil inferiori delle ossa dell ' avambraccio. clei tendini del bicipite e del lricipite si mostran" normali i riflessi tendinei e periostei. Nella ::clerosi a piastre invece questo fenomeno è molLo oolevole ed osti nato.

J.a trepidazio ne spinale, la paraplegia spa:>modica e l'in· cesso pareti co-spaslico , si ntom i ;mportantissimi per la dia· gnosi di sclero si a pi as tre, .-embrerehbe a prima vista che avessero 11n ri sco ntro nell'andatura del nostro infermo. Il Lombardi quando cammina sotto comando solleva p(lco i pi eiti dal s uolo. e non batte prima il tallone e poi il resto della fart•ia inferiore di'l piede, ma tutta la pianta insieme. La cadenza (]el passo è alquanto irt·egolare1 e l' infermo non va diritto al lnogo dove vnole recarsi. ma vi con lievi serp eggia menti. Però l'incedere del Lombardi non è tiiA IL TREMORE trascinante. seuhene alquanto rigido; 5o mi)!lia un poco a 11 uello dell'uùriaco; cam miua a larghe . Stl chi ude ,zii occhi c1u:\sl subito carle a terra in direzion e indifferente, e la cfldnta bene è preced uta da inLrecciameo to delle ln queste però. prima che cada, si riesce a sorprendere un tremo re ad ampi e oscillazioni. Tutto ciò si vflrifica tftH\ndo l'mferruo cammina so tto co mando o a occhi chi usi. ma quan do è tranquillo e non sa d'essere o--ser valo. appena app ena si riesce a notare alcunchè di anormale nella ,..na aod;tl ura, percbè cam mm a un poco a gambe dl\·arieate.

"on sono questi i caratteri dell'incesso nella sclerosi a piastre: nondimeno non si può escludere affatto che, oltrechè rigida, l'a ndatum in questo cas<' sia lie,•emente paretico---paslica. Il Lomuard• fa l'effetto di uno che si sforzi di stare in equ:l•brio: ed infatti credo di potere spiegare i tlisturhi deil'andatura in questa !.! ui sa.

Poichè in qu esto mfermo il tremore incomi ncia o si ac· centua molto ne1 movim enti intenzionali , all orquando SI fa cammiuarll sotto comando, i n orge un certo di tremore ant'he nelle gamue (ad oscillazioni molto nmpie) e •tue:;Lo e ca usa d'trregolarità nei movim en ti volonta r i. subordinata a spostamenti involontari e co ntinui del centro di che es igono dei movimenti diretti ad impedire la cad uta.

Questo effetto si olliene qua ndo l'infermo è ad occhi apPrti, perchè allora le sensazioni visive tattili e muscolari ven)Cono ad percepite da quei cent1·i speciali dei movimenti necessari a far mantenere l'equilibrio. lo altre p:11·ole, per mezzo della vista, del tatto e del senso muilrolare, l'10fermo mantenendo le sue relazioni con l'ambien te. esegue dei movi menti di compe nsazione e si mantiene in equilibrio. Ma allorquando ha chiuso gli occhi . aume ntan- dosi maggior·mente il tremore alle gamoe e spo,tand osi d; più il centro di gravità, i movimenti di compensazione che l'i nfermo vorrebbe fa re , agli altr i, ne aumenta no l'i rregolarità ed egli si abbandona a movimenti tanto più tumultuosi quanto meno eflicaci: non pu ò più av ere esatta co noscenza dei propri rapporti collo spazio , ne viene la vertigine e cade. li prof.' dice di aver notato il fen omeno della titobazione in individ ui nei per qualsiasi esiste va nn' alterazi one nell'energi a muscolare. Co si egli, a mo' d' esempio, trovò in modo spiccato il feoom eno di Romberg, che da al cuni s i vorrebbe patognomonico della tahe, in cer ti del .sis tema nervoso. ma noo tnbici. e<l affe rmò che lo può dare qual siasi con dizione morbosa che sia capace soltanto d'alterare l'energia dell'azione musco lare. Cosi nel nostro in fermo questi di sturbi dell'andatura e dell a stazione erella si potrebbo no spiegare ammettendo una con diz io ne mot·bosa capace soltan to di alterare l'energia dell'azione mu scolare. Quando l' ar-monia delle vari6 azioni muscolari è rotta, ne risulta un movimento imper fetto.

A piedi giunti o nssai divar·cate, anche ad occhi aporti. cad e ugualmen te perchè le o.;cillazion i det tronco, insorte allora a quelle arti inferiori, esigerebbero da questi ultimi dei movimenti di compensazion e per rimediare all o spostamento del centro d t gr·avità.

Ora o per difetto degli or-gani di tras mi ssione dell'impu lso motore a i muscoli , o per t urbata attivitll degli organ i di esecuzi one cioè dei muscoli, come avviene, per esempio, nei di lunga e grave mal attia, l' azio ne armonica non si svolge e non si ha p iù un 'nzione sinergica dòi gruppi muscolari, nè correttezza di movimenti, e si ha quindi l'al teraziMe della .. È per q uesta ragione e non per l'a nestesia piantare , drce 1l che si hann o nel Labico le allerazioni nella stabllrta e nel eamm ino .

Non è il caso di pen sa re qui ad una lesioue del cervell eno , perehl' mancano tutti i fe nomeni !!enernli che accompagna no questa affezion e. e poi perchè nell e lesioni del ce rvell ello, chiudendo gli oc<'.hi, il vaci ll nmento del corpo per solito non a umenta, giacchè la sensi bilitil della pell e e dei muscoli delle estremità in fer iori resta normale quando si tratla di pure affe 7. ioni cerebellari. In c1ueste affezioni inoltre, t1·anne rare eccezio ni, le e:.tremilà superiori non parteripa no all'in certezza dei movi menti. infermi che non so no più in grado di poter cam minar e. compiere co lle loro mani le operazioni più delicate.

Rit eniamo du nque che que, la dell'andatura si possa rueglio spiegare ammettendo semplicemente l' esiste nza .}'gn trem ore ner vuso .

D'al tra par te l't nferruo si trova presso a poco in identiche co ndizio ni fino dalla prima in fa nzia, ed in ta oli annr la malattia no n av rebbe progredito. Non si hann o si ntomi r.efalici. non si ba nistagmo, l'arti colazione della parola è intelligibile, non scanclita, l' inferm o non ha mai sofferto accessi apoplettiformi. non si avverte debolezza psichica. Inoltre , come sopra si è dello, la malattia è rnani les tamenle ereditaria. l.a sua soffr e di convu lsioni ed è pazza, suo padre ha un leggero tr·emore alle mani ed il fratello di sua madre ha questa sua stessa malattia. In co ncl !lsio ne ritengo tra ttarsi di una forma di tremore, della c<Hegor ia dei tremori nervosi . Ora l'età dell 'i nfer mo ci fa subito escludere il tremore senil e. Non ci semllrn un tremore isterico perchi> mancano le stim mate caratteri stiche. Ma non tutti gl i isterict presentano stimmaLe num e rose ed <'S istono pure dell e isterie stim mate. Del il tremore può es.;ere per sè stesso una stimmate e s1 pu ò a\ ere l'isteria monosintoNonostante i ca ratteri prese ntati da que:; to infermo non ci sembrano propr ii dell'isterismo c l'ereditarietà della forma ci fa piuuosto ad nn tre more essenziale eredita1·io.

Fernet (1872} e Uelo\·e (1891} furono i primi che ammisero questa forma di trem ore eredita ri o, senza altro si ntomo di mal aLt ia nervosa. Il professo•·e mo nd iniz iò una ser ie di ricerche, in base alle quali confermò il ra pporto etiologico tra l'eredi tà ed il tremore . Charcot afferma (Leçons du Jlfm·di , 24 luglio ·1887) ·che il tremore ereditario non è differente ùal senile. l' elizaPLIS riportò parecchi ca•i ne i tt uali il tremore co.;ti tuiva uu a spPcie d i transizione trn la :;c leros i a piastre ed il tre more ereditari o semplit·e. rn quc.;ti casi il tremore era intenzio nale ed accompagnato a nistagmo, o si aveva paralisi spasltca, disartria, esadei riflessi •·otnlei.

Ritengo che il ra'>o nostro pos!'a ugualmente co me un a form a di transizione tra la sclerosi n pia,tre ed il tremore ereditario semplicr. lnfatti il tremore. se non purame nte, è però in par te intenzionale. i riOes.-i rotulei so no esagera ti, e l'andatura. oltrecht' co ll e suddescrille anomali e, si prese nta pure r igida e lie vemente pareti co-spastica. del res to man ca no !utti altri se:.;n i importanti della sclero .;i a piast re, sebbene la mala ttia dati ùa molli anni. Si vuole dal Raymonù specialmente r ico nosce•·e una certa dipendenza, almeno io molti casi, tra la nevroo;tenia, la dege nerazto ne mentale e qu esta varietà di disordine moturio ( Le fntlletin médical, 2 marzo

Ricerche Comparative Streptooooohi

Potere patogeno .

Ho sperimentato i miei su topi grigi e su conigli e poi anche su cav1e, su ca ni e su grossi topi. l o tutto bo fatto tooculaziooi su topi gri gi, 10-\. su conigli, 15 su cavi e, 7 su ca ni, 2 su grossi topi. Le vie pre · !!celte per tnoculazioni sono state In ipodermica e il sacco Parecchie volte bo fallo inoculazio ni di rettame nte nel e nella cut e mediante scarilìcazio ni ; altre volte anche nel coogtuntivale e nella co rnea .

Mi ,.on servito se mpre di culture] fresc he in brodo. Io ho seguito il se guente mutodo: Dapprima ho speri menta to su topi. Con 1 c c. dell a cultura inorula,·a in peritoneo nn t • topo, e. llopo morte. preparava da mediante pins tre di una nuova cu ltura in brodo, dell a qu.J(e inocu lava. so llocute o io peritooeo, 0 ,3 c. c. io uu 2• topo. e infine , quan do questo era morto d'infezione. preparava da allo stesso modo, un' alt1·a cultu•·a in brodo. e ne tnoculava 0, 1 r. c. sotto la cute di un 3° topo.

L·, r ultura ottenuta dal 3' topo, qu:10do mo1·h·a, era ino-

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