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ITALIOTE

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ITALIOTE

ITALIOTE

schiera, l'una contro l'altra a volte verso l'esterno che Platone consig li ava per la sua città ideale ...

4 - Salvo che nelle vicinanze delle porte, le torri sono distanziate molto maggiormente di quanto non risulterà in seguito negli esempi romani. Si vuol ricono scere in questo fatto una co ncentrazione conseguente la penuria degli effettivi disponibili ... Si noti pure l'espediente ingegnoso e abbastanza com un e delle mura a dente di sega che permettono il tiro di fiancheggiamento della cortina senza bisogno delle torri e che rinforza con la resistenza trasversale dei salienti la co mpagine totale del manufatto ...

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5 - Dette resistenze trasversali erano tanto più utili in quanto non tutte le c inte poterono usufruire delle buone cave di pietre...

6 - La morfologia e l'apparenza esterna delle mura deriva ovviame nte dalle risorse lapidee di vicine cave locali dalla facilità della la voraz io ne manuale, dalla premura e dalla disponibilità e dalle consuetudini tecniche delle maestranze imp egnate... Si noti che lo strato regolare come capiterà nella casistica quasi coeva e tru sca e poi in quella più tarda romana - permette lavorazioni in certo senso organizzate e s u larga scala ... decisa l'altezza del corso, la durata del lavoro risultava prevedibile all'incirca in funzione della manodopera disponibile... Più facili, in funzione anti-ariete, risultano in questo caso le immorsature trasversali di co ll egamento che, nell'altro caso, o non si realiz zano o domandano ausilio di costose za nch e e arpioni metalicci. Spesso il paramento esterno delle mura viene arricchito co n materiali duri e paramenti a bugna grossa, anche di accuratissima fattura Nè risultano assenti qua e là anche finezze di ricerche e raffinatezze cromatiche "l55 > _ mmeremo alcune realizzazioni emblematiche. Va al riguardo osservato che gli esempi abbondano, ammontando le città della Magna Grecia, finora identificate archeologicamente, a molte centinaia.

Tra esse, tuttavia, poche tradiscono il diffidente avvio della colo ni zzazione, come Cuma. Poche , divennero talmente importanti da non essere mai più abbandonate, come ad esempio Napoli. Poche , invece , per il progressivo alterarsi dell 'am biente finirono completamente , e mestamente spopolate, tramandandoci così, come a Pos eidonia , sostanzialmente integro l' intero perimetro murario con alquante torri. Poche , ancora, ebbero fortificazioni così avanzate da meritarsi una notorietà storica per la complessità dei relativi assedi , come Siracusa con il suo Castello Eurialo.

Ognuna delle menzionate contribuì, però, alla formazione dei concetti difensivi innanzi s intetizzati, obbligandoci ad una breve scheda descrittiva.

Fra gli antesignani scali micenei , tra s formatisi poi in colonie, spicca Cuma, una sorta di testa di ponte su lla terraferma, dopo la fondazione di Pithecusai su Ischia. É intuibile che per una talassocrazia, da un punto di vista meramente difensivo, un insediamento isolano offrisse maggiore sicurezza ed inviolabilità di uno cont inental e, specialmente in un contesto limitrofo ignoto e, non a torto, supposto ostile. E proprio il leggero sfasamento cronologico tra la fondazione di Pithecusai 761 a.C. e quella di Cuma 756 sembra confermare un più ponderato accertamento delle potenzialità difensive del secondo sito, previa una sommaria fortificazione.

La morfologia, infatti, del: " ... luogo scelto dagli Euboici per la fondazione di Cuma appare tipico per le colonie di terraferma: su una collina isolata e ben Esposta nei termini generali l a fortificazione greca e distinta dalla circostante pianura si pone l'abitato; ai quella, ad essa in timamente connessa, italiota, ne esa- piedi di questo è l'insenatura del porto . La somm ità della collina era frequentata durante l'età del Ferro e forse fin dal periodo del Bronzo Fjnale (Xl-X secolo) ... " (56 i Tuttavia iJ: " ... materiale più antico della città greca finora rinvenuto non risale però oltre l'ultimo venticinquennio dell ' VIII seco lo a.C. La colonia greca fu preceduta sull'ac ropoli da un villaggio indi geno, del quale è stata anche scavata, ai piedi della collina, larga parte della necropoli

Delle fortificazioni conosciamo con sufficie nte preci sione il tracciato ... Il sito .. . presentava già alcune difese naturali, che condizionarono l'andamento della cinta muraria. Le mura della città, partendo da quelle dell'acropoli sfrnttavano a s ud-ovest il ciglio di una sella tufacea che discende piuttosto ripidamente verso il mare dominando il litorale: a sud s i sv iluppano sulla sommità di un pendio, non molto accentuato so prattutto nella parte centrale, che degrada dolcemente verso il lago Fusaro. Il lato est della cinta correva sulla sommità della collina, piuttosto elevata (rn. 100 circa) e stretta, del monte Grillo, che poi fu tagliata al centro in età romana. A nord-ovest la cinta muraria si avvantaggia della presenza, a breve distanza, dello sc hermo costituito dal prosciugato lago di Licola, c h e probabi lm ente esisteva già nell ' antichità. I settori maggionnente esposti perchè meno difesi naturalment e erano dunque il lato nord-est, da dove uscivano la via litoranea e quella per Capua e che fu dunque quello attaccato dagli Etruschi nel 524 a.C. e da Annibale durante la seconda guerra punica, e il lato sud: questì sono dunque i punti dove è lecito attendersi difese maggionnente articolate. Che la cinta muraria cumana fosse, a lm eno a ll a fine del III seco lo a.C., potentemente munita di t01Ti, è testimoniato da Livio a proposito di un prodigio del 2 12 a.C. Le mura della città si staccavano da quelle dell'acropoli immediatamente ad ovest della porta sud della rocca, e dovevano correre s ull a so mmità della sella .. . nulla è attualmente visib il e del tratto al di sopra della cosiddet- ta grotta della Sibilla... a causa dei crolli e delle trasformazioni romane ... Per quanto riguarda la c ollina dell'acropoli, protetta da una doppia cerchia di mura anche verso l a città bassa. resti notevoli del circuito erano affiorati all'epoca del Gabrici sui lati sud, nord e es l della rocca .. . si trattava di brevi settori ... " (571 •

Anche la fo1tificazione di Cuma rispecchia la tipica tecnica edificatoria greco-italiota. In particolare: " il muro, in blocchi sq uadrati di tufo, era a doppia cortina, co n la faccia vista a scarpata e tutto l ' elevato in ortostati. Nella parte occiden tale del lato S ad una cortina dello stesso tipo, ma con caratte ri più rece nti , s i è aggiunta una più es terna, in assise piane, come in alcuni sett01i delle mura di Neapolis ... Porte esistevano evidentemente a S ... Non sappiamo quando l'acropoli ebbe una cinta propria Indubbio carattere di fortificazione ha ... un muraglione in blocchi di tufo uniti seco nd o il sistema a ch iave, spesso m. 1.60, con speroni che si addentrano nella scarpata.. . " <58'

Sempre in merito all ' acropoli un breve ragguaglio di Dionigi di Alicarnasso confermerebbe la sua autonoma recinzione: " ... almeno al momento della presa del potere da parte del tiranno Aristodemo, nella seconda metà del VI secolo a.C. ... La fortificazione tardo-antica rese la collina dell'acropoli ... quasi imprendibile. La rocca cumana ebbe infatti un ruolo assai importante durante la guerra greco-gotica'5 9 > _ Al momento dell'inizio del conflitto essa era l'unica piazzaforte della Campania costiera insieme con Napoli ... La vita sull'acropoli, che si spopolò gradatamente dopo tale periodo, si spense nel 1207, quando venne distrutta l'ultima fortificazione rimasta, una munita torre (quella che fiancheggia la porta sud dell'acropoli) ... " l61Jl

Dove, però , la fortificazione cumana appare più originale, ed al contempo più suggestiva e ricca di reminiscenze, è nel cosiddetto 'antro della Sibilla', singolare opera militare avanzata. Consta di una: " ... galleria lunga m. 142,5 larga m. 2,40, alta m. 4,5 , [che] sbocca in un grande ambiente rettangolare , scavato anch'esso nel tufo, con tre nicchioni a intervalli piuttosto regolari verso W, dal lato mare, brevi gallerie laterali di taglio identico, delle quali tre cieche. Delle altre, tutte erano originariamente degli accessi. Da Est, invece, verso il monte, a metà circa dell'intera lunghezza , si aprono tre bracci minori di galleria, di taglio identico, disposti a croce, nei quali, dopo averne abbassato il piano rispetto a quello della galleria principale, vennero adattate in età romana tre cisterne con scalette di discesa, utilizzate probabilmente a questo scopo fino ad epoca piuttosto avanzata La conformazione dell'antro ... spinse il Maiuri a ... [notarne] alcune affinità con opere militari micenee, in particolare con le cosiddette «casamatte>> di Tirinto) ... 11 confronto [invece] che viene subito alla mente è con una delle gallerie del castello Eurialo di Siracusa ... Un passo di [Filone di Bisanzio] ne fa meglio comprendere il complesso sistema:<<bisogna predisporre sicure vie parallele e perpendicolari alla fortificazione affinchè i nemici, dopo aver sistemato i loro petroboli sul bordo del fossato, non utilizzino questo come trinceramento ... » . Inoltre Filone prescrive di collocare macchine da guerra, che dovevano essere ben protette e facilmente accessibili, dietro le difese avanzate, ai piedi della muraglia principale , cosa che permetteva un aumento considerevole della capacità di «fuoco » e della gittata. Polibio descrive le difese avanzate di Siringe nell'Ircania, dove furiosi combattimenti si svolgevano «non soltanto all'aperto, ma anche nei cunicoli sotterranei» ... ". In conclusione , la: " ... galleria a taglio trapezoidale trova facilmente la sua spiegazione come opera militare connessa alla difesa 'attiva' e avanzata di un punto particolarmente importante e delicato della fortificazione cumana, in corrispondenza del collegamento fra il circuito murario dell'acropoli e quello della città, a difesa, forse, di una delle porte , che dovevano aprirsi verso il litorale e l'approdo più prossimo. Le numerose aperture laterali munite di porte, alcune delle quali mai realizzate, servivano ad effettuare rapide sortite e altrettanto rapidi ripiegamenti al piede della muraglia e per disimpegnare le difese avanzate, in un ' epoca che vede un particolare sviluppo delle macchine da guerra ... " (621

Un'ultima osservazione sulle fortificazioni cumane è relativa ai resti di quella che motivatamente sembra una torre, posta a difesa del fianco orientale della porta. A pianta rettangolare, di circa 14 m. per lato, in aggetto rispetto alla cortina per quasi l O m., fu edificata in opera cementizia rive s tita con grandi blocchi di trachite. Conserva nella parte inferiore, non stravolta dai rifacimentj medievali , alcune strettissime feritoie.

NAPOLI

Mentre tra le fondazioni delle prime due colonie cumane intercorsero appena cinque anni, per la terza Partenope, da cui si originerà poi Neapolis, l'interval-

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