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I preparativi degli attaccanti

più ridono. La 9• .\rmara conrrappone,·a 10 divisioni di fanteria c 4 di cavalleria a 9 di fanteria e 4 di cavalleria, 44 7 piccoli calibri e 47 grossi calibri a 350 c 150 rispetLinlmcme; la 7' non aYe\'a suUa carta alcuna supetiorirà rispetto alle forze che la fronteggiaYano e l'l l 'era addirittura più debole. E ciò a dispetto del fano che il suo possibile obicrri,·o, il nodo ferroviario di Lemberg (Lcopoli, Lvov), fosse considerato di importanza strategica, sia rispetto a KoYel sia riguardo alia Buc0\ina.1 3 • \ faYore dci russi gioca,·a però per la ptima , ·olta la disponibilità di murùzioni, con l'H·' , \rmara che, acl esempio, Jisponen di 2.000 proiettiLi per ogni bocca da fuoco, con un surplus rispetto al fabbisogno giornaLiero calcolato eli 100 colpi che era Ji 160.000 proiettili eli piccolo calibro c 40 eli grosso calibro, con un'ulteriore riserva Ji 52.000 proiettili eli produzione giapponese, m-entre le scorre austro-.,pngarichc anunontav::tno a 400 colpi per bocca da fuoco.

Nella prima,-cra . del 1916, grazie anche ai contributi dall'estero, il complesso del materiale d'arcigtieria russo era cresciuto del 60% ti spetto ai ptimi mesi di guerra, rtrl ta,-ia la caustica osservazione del generak Golovin, "Là dove i tedeschi consumano materiali, noi impieghiamo , -ite umane"'-\ a,·e,·a più che un fondo eli ,·crità. Bisogna,·a andare oltre, sopraltutto ora che le risen·e di uomini destinare ad alimenlare il "rullo compressore" commciavano ad assottigliarsi c occorren1 t.m modo diverso di f:u:c la guerra, un modo che Brusilm· e i suoi subordinati cercarono di Lronu:e.

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T prepamtù·i altaccanli.

Il mese di maggio fu il periodo dei prcparaU\"1 per l'offensi,·a, condotti sulla base della diretti,·a n° 1039.

m N."!'. jrecte Golovinl, .La bataille de Calicie, T, op. cit., pp 100, IO..J.. 1 Go lo\ -in, l 'oem!re IISilija Rossii r .\lirony rojm, jGli sforzi Lellici della Russia nella Guerra Parigi 1939, p . ..J.Ol.

Preparativi che vennero ulteriormenr.e accelerati c.1uando, a partire dal 20, le richieste italiane, prima rramitc l'addetto militare Gen. Gic.wanni Romei Longhena, sostenuto dai rapporti del suo equivalente russo a Roma, Col. Enkd, che non nascondeva il pericolo cui l'esercito italiano era esposto, poi direttamente ad opera di Vittorio Emanuele III, che scnsse allo Zar Nicola una lettera consegnata dall'ambasciatore marchese Carlotti, spinsero Brusilov, anche se non E,·ert, ad assicurare che la sua Armata sarebbe stata pronta, al massimo, per i primi di giugno. l negoziati si svolsero in un clima di indubbia tensione e di nervosismo. Merita affidare ad un testimone diretto il racconto della concitazione di quelle ore.

IJ Magg. Marsengo stava partecipando alle cerimonie della Pasc.1ua ortodossa quando venne :nrveroto dal suo attendente che il capo missione desiderava vederlo con urgenza. Rientrato immediatamente all'hotel "lhistol", trovò il Gen. Romei Longhena impet,>11ato a decifrare un lungo telegramma del Comando Supremo italiano. Le notizie non erano affatto buone, gli austro-ungarici era.no passati all'offensiva in Trentina, e il generale lo pregò di mettersi subito in contatto con l'alto comando 1usso per ottenere un colloquio con .Alckseyev:

Tanto mi arrabatro in quella notte, che il mattino dopo veniamo ricevuti, il mio Generale c io, dal Generalissim9 Alexeicff, al quale il Generale Romci espone con tutto il calore possibile la situazione italiana. La mia presem:a ai colloqui Romei-i\lexeieff è doVl.Ha al fatto che il Generale Alexeieff non parl.a il francese, perciò io funziono da interprete di Lingua tussa. Il Generale Romei non dubita affatto che il valore deJJe nostre truppe sappia ricacciare e rinmzzare la baldanza del nemico, ma, per ora, è a conoscenza che gli .Austriaci calpescano il suolo della nostra Patria. Si chiede al Generale 1\lexeieff che, nella qualità di fedele alleato, ci solle,ri dalla pressione austro-tedesca, che

agisca, che si muova, insonuna, col colossale esercito c che metta u1 marcia il fanùgerato "rullo compressore". Milioni c milioni di uomini stanno con le armi al piede nel fango delle trincee c io so che BmssiJoff non ha che un desiderio: 9ucllo di combattere. Tanto per <.limosttare ad Alexeicff che sono al corrcnre di quanto è a\Tcnuro durante il Consiglio di guerra, gli riporto tesmalmcnte le parole pronunciare dal Comandante del fronte Sud-o,-csL . \lcxeieff mi sLa attentamente a sentire c non pensa neppure di interrompere la n1ia foga oratoria. prega di esporgli pacatamente c con molta precisione la situazione dell'esercito i raliano. - Va bene - egli dice finalmente - ma non posso ass1curarvi nulla. Voi conoscete ormai il carattere fondamentale dei Russi, comro iJ quale io non posso lottare. Saranno capaci i,miei soldati di raccogliere i fn;tti che, di p timo impero, la ìntrm·isra, presagita, profetizzata da Bmssiloff menerà .cenamenre loro sottomano? dubito. ll successo completo mi è sempre sfuggito per questa di carattere. I miei uomini sanno morire, ma non sanno perse,•erarc. "\d ogni modo vedremo. n

L'appassionata cronaca di lJUCi momenti ri\·ela il ruolo delle missioni e il peso della personalità dei loro componemi in un'epoca in cui il comano diretto era certo più imporrame che non oggi, l'atreggiamento ma ,·enato al contempo di scetticismo del capo di Suuo 1\laggiore russo, la speranza con cui si guardava a Brusilov, c alla cauta apertura alle richieste italiane, di cuj 1\larsengo era sraro Lestimone nella confcrema di ì\logileY di apr11c. ,-\ torto o a ragione, ma richiamandosi agli accordi italotussi fumari a Pietrogrado il 21 maggio 1915, Cadorna era conYinto che all'cmrata in guerra dell'Icalia era 1·enuro meno il promesso supporto russo e serbo, sul quale egli conraYa

p; M. L\larsengo, Eroi 111cr, op. cir., pp. 70-7 l.

per condurre un'azione concordata e concentrica sull'esercito austro-ungarico. Privo di preoccupazioni sui due fronti principali, il comando di Teschen aveva avuto così agio di trasferire l'intera 5" Armata di Bo.coe,rié sul fronte dell'Isonzo, facendo sfumare la progettata marcia italiana su Lubiana. li timore era che, anche nel momento .in cui veniva attaccato dal Trcnti.no c le lince difensive della 1' Armata sembravano prossime a cedere, l'esercito italiano venisse lasciato solo. Non stupisce quindi che neJJa sua comunica7.ione allo zar del26 maggio, rilevasse un tono "concitato ed esigente" da pa.rtc del comando di Udine e del governo di Roma. Egli scriveva infatti:

Il contenuto di questi negoziati indica la confusione del massimo comando italiano e la mancanza di prontezza, prima di tutto nei loro mezzi per cercare una via d'uscita da questa situazione, nonostante al momenco la superiorità delle forze rimanga dalla sua parte. Solo un passaggio immediato all'offensiva dell'esercito russo era considerato l'unico modo per cambiare la situazione.

Inoltre il Capo di Stato .Maggiore russo riteneva non fosse opportuno agire con precipitazione. È questo il senso della comunicazione inoltrata al Comando Supremo italiano, il 26 maggio alle 18.00, per il tramite del Capo ì\tlissione, Romci Longhena: "Considero assolutamente inefficace cd inammissibile intraprendere senza l'opportuna preparazione un attacco immediato nel senso indicato nelle vostre ripetute comunicazioni. Occorre che l'attacco sia improV\-iso c perciò non è consigliabile richiamare l'attenzione degli austriaci con preventive a7.ioni di.J.nostrative."176 Concludeva riferendo. di aver comunque chiesto ai comandanti dei suoi fronti di accelerare la

176 Comunicazione di Romei Longhena al Comando Supremo i.raliano del 26 maggiO, ore ·18.00, in .-\USS.:'viE, Rcpenorio .L-11 busta 89 fase. 2.

l ,a sensazione esplicitata dal Capo eli Stato J\laggiore tusso trO\·a un'autore,·olc conferma nelle annotazioni con c1.ù, nel dopoguerra, Valori senù di don:r giustificare le '\·h·e premure" esercitate dagli italiani, anche se Ya dettO che due giorni dopo la citala comunicazione di Alekseyev allo zar giunge,'a alla J"taJ•kaun telegramma, a fmna del Gen. Porro, ma chiaramemc dettato da Cadorna in cui si affenna,'a: " ... che questo Comando non tichiedc precipitazione nella ripresa offensiva russa per non sciuparla; ma paiono possibili azioni c.li.mostracive su altri punti che non siano quelli dm·e si ntok Come Yedrcmo, la collaborazione offerta dai russi non sarebbe stata prin1 eli controp:utica . . \bbiamo già osserYato che, con molta probabilità, almeno alcune delle tattiche che assicur:trono il successo iniziale, degli attacclù del "fronte sudoccidentale" erano gift stale implcmematc o quanto meno

1"7 . \. Bobrov, ('!VI)If', op. cit., p. 150. P8 \ . \ 'al01i, l..Llf/f<'ITtl di'i Ire l11;pni, op.cit.. p. 2-tS: "Tali sollecitazioni erano nelle abitudini di tutti i belligcrami c non comencvano naturalrnentc nessun obbligo da parte della porcnza wllcdtara, se non di ordine puramenrc morale. L chiaro che se i non fossero stati in alcun modo apparecchiati a un'offensi,·a, non solo non avrebbero an1ro il do\'ere di muo,·crsi, ma anebbcro anzi ùoYuto smrc feDni. In realtà essi cr71 no prcparaLi e gli :\JJe711i lo s:1pcvano; soltanro gucsra loro prcpnrazionc non era ancora Sul telegramma di Cadorna, consep;aro 1n _ -\US$.\IE, Repertorio L- li busta 89 fa$c. 2., si veda la nota di lT,\UCUS (Gcn .. \ùriano _ \lbert.i), in E. von Falkenhayn, Il CollltllldD S11p1ì'1110 lrduto dal /9 f.l. n/ 1916 nrl/r .rttP drd.rioni piti ÌIIIJ>Ottanfi, Provveditorato Generale dello Stato, Roma 1925, p. 179, mie nota smentisce tndircwunenrc t1uamo sostenuto da \. Bohrov, Bmsilonk{)' prol)'l', op. cir., p. 149, sul tono "intollerabilmente esigente" delle richieste avanzate dai capi militari italùLni c da l .N. Golovin, Bm.rilor's Offmsirl', op. ci r., p. 582 sul fano che il C.omando Supremo italiano an:va richic.:sto che l'offensiva vc.:nisse htnciata entro 2-t mc.

sperimentate nei mesi precedenti. Non ci sarebbe stam altrimenti ma teriaL.nente il tempo per porlc in atto. 179

La prima eli tale misure riguardava il problema della segretezza, o meglio dell'impossibilità di garantirla. Subiro dopo essere subenrraro a l vanov, Brusilov aveva clisposm che giornalisti e corrispondenti di t,rtlerra abbandonassero BerdicheY e i quarti eli generali delle Armate dipendenti; non aveva alcuna intenzione - fu la comnrùcazione di Knox a Londra - che a Pietrogrado si sapesse cosa intendeva fare prima che lui non avesse deciso di consentirlo. E alla successiva richiesta della zarina su quando pensava eli uuztare l'attacco ave,7 a nsposto che, trattandosi di un'informazione della massima segretezza, lui stesso aveva fatto dj tutto per. .. dimenticarla. 180 Abbiamo già osse1Tato come, in particolare sul teatro eli guerra orientale, le ferrovie e il loro andamento obbligaco costituissero degh indicatori dùave del luogo, mentre l'incremento del loro traffico era un indice non meno chiaro del tempo in cui un'offensiva sarebbe scattata, un indice che non poteva sfuggire alla

17'J .R. Leìn, Ei11 Bii/1(/Jiis, op. cit., p. 84 la ritiene tma domanda inutile, Emile Terre, nello stesso volume, avanza viceversa la resi che, pur mancando ricerche relative ai processi di apprendimento e diffusione delle esperienze nell'esercito russo, proprio "l'offensiva BmsiJov" dimostra che ufficiaJi Ctilno stati in grado eli valutare gli err01j commessi, cui si cercava poi eli rìn1ediare mediante direttive distribuite alle truppe. E questo anche la gran parte di loro conti.nuavil a milntenersi fedele alle com-inzioni rradizionilli. Die Dmlsrlmt t•rrbrcwcheN, op. cit., p. 143. La dìrertiva eli Brusilov n°. 1039 del 6 aprile 1916 ill.lc .r\rmate 7", 8", 9" e 11' può essere letta integralmente in L.V. V c ros h ni kov, T3ntJi lol;.rk!J' proryt;: Opera/Ùt//0-5 trategidmly Oc!Jerk, !L'offensiva Brusilov: saggio operativo-srrmegico] Gosudarstvcnnoyc voycnnove izdatel'sravo narkomata Oborrouy Soyuza SSR, i'vloskva 1940, Prilozhcniyc 2 (.-\ppenclice), pp. 157-158 111 elib . .rbp!.m/ m/ Hode.r/ l 3 726-vctoshnikov-l-v-bmsiloPskfy-pro!ytJ-opemt ... rulcimo accesso 18 maggio 2020] ISO J.H. Cockfield, lnm Gmeml, op. cir., p. 124 c ;\.. Bobrov, 13msiloliskjypm!Yil, op. cit., p. 163.

ricognizione Gli immancabili disertori, spinti dalla necessità di farsi accogliere amicheYolmentc, c di conseguenza disposti a rin:lare guanto a loro noco, anebbcro cona:ibuito a completare il quadro.182 Ton

lXI P. Huuar, Rmsia:r Las/ C:osp. op. ci r., p. Il O. Olrrc alla differenza numerica, 32 linee ferrmiaric ùa Gcm1ania e . \usrria-L'ngheria \"Crso il con fine russo contro le 13 russe. \i era una - e come vedremo dcrcrminante - di rrcrenza di capacitù: 776 tradortc giornaliere delle Pmcnze ccmmli a fronrc delle 223 russe! Si ,·eda E.J. ScrgecY, l{mslallds Kriegserfalmmgm, op. cit., p. 307. SuiJe fcrro\·ie in gi n::dano inoltre i contributi ù.i j.\'C Kipp, Stmtegic l{ailroadr rwrl the Dilfllllllos tlj".\fodtmì:;f11ÌOII, in D. Schimmelpennmck \·an der Oyc. R\\·. ;\ lcnning, lhr "[sar's \lililm)' fiiiJOI"tliÌOII i11 /;11prrirtl R11s.ria jirilll Peti'/· lhe Greot In !he \\'oodrow Wilson Ceoter PrcssCambridge lJ ui\·ersity Prcss, Cambridge et al. 2004. pp. 82-104 c :\. llerwood, Thr ,\!osi (tttostrophir 011estiu11. fV,ifwr!)' Dcrelop111ml rmrl ,\ lilifal)' Stmtcgy i11 L.Etll! l;;;pnicll &wia, in T.C. Ottc, K. ·eibon cum di), fVtiiiJJf!.)'S tllld Tll/ent{!/Ìolltl! Politirs: P.-11/Js oj E111pire, /8.J.8-19.J.5, Rourlcdge, London pp. specifico della Galizia, si '·eda \.S. Bcloy, Ga/itsfpkqpt bitrct lLa battaglia in Galizia!, c;os. izd-vo. Otd. mycn. Lit., .\Ioksva 1929, pp. 36 31, in hnp://www.grwar.ru/librarrt lkloy-Galicia/ BG_002.1uml !ultimo ncccsso 24 maggio ln un collo<.tuio dell'anno scgut.:Jlle con il >ocialisra bdj.,ra E. \ anden·dclc, Tht7P .Asprrts oj the RJI!sirm ]{,oflltion, -\llcn and l 'nwin. London 1918, p. anche in h rrps:/ l archÌ\'c.org/ details/ rh rceaspccrsofruOO\'nndiala/ pagc/ n8/ m od e/2up rultimo accesso 13 maggio BrusilO\, affrontando il problem01 ùdle diset·1.ioni, ne avrebbe minim.i.zzaro l'in1ponanza, t)ll:tmo meno per il fronte da lui comandato. sostenendo che la maggior parte di esse a\"\'CIÙ\·a in realtà nelle e Ycrso le rcrro\-le. Si , ·eclano a riguardo anche _-\ . .13. \stash<w, De!'(!rtit:rlro i bor'/Ja s IIÙIII' tsarskoi mmii rgorb• pm·oi II!Ìroroi rOÙfJ, !Diserzioni c ri w l te nell'esercito zarista negli anni della Prima Guerra Monù.ialcl in "Rossiiskaia istorua", a. 4, 2011, pp. _1 . Bush.nell, lvi!Simt Ptasmtl.r rmrl Solrlin:r Jr"orlr/IFar l: llolllc a11rl Fro111 in in Jlistory", a. 56, 2017, pp. e J. Simmons, /Jesntio11 i11 t be Fvmia11 Ant()'• 19/.J.-/917, in.\. llen\·ood cr al., Thf Jlilila!)' E."\petimrr i11 Crmt lrnr attd Rtrol11tio11, /91·1-1922, Indiana Univcrsity Prcss, Blooruingron 2019, pp. 393-4l4. 1'\el citaro roma=o di Slezkine, riportaLO da BobrO\·, il problema delle

c'erano molti mocli per evitarlo. Brus.iJov chiese cli conseguenza a tutti i suoi comandanti di studiare un piano d'attacco sui rispettivi fronti, coordinato dal <.Juartieunascro generale del "fronte sud-occidentale", Magg. Geo. Nikolay Nikolayevich Dukhonin, sviluppando e perfe;r,.ionando quanto già prodotto .in realtà fm dall'autunno dal Ten. Col. P.S. Makhrov, capo dell'ufficio dell'Sa Annata, è presumibile con la se non l'esplicita approva7-ione cli I vanov.183 Il falto che CJ uesti - come pure è stato sostenuto - nutrisse poca fiducia nei comandanti ai suo.i orclin..i e nei mezzi a loro disposizione, anche in vista di una semplice azione din1oscrativa, non è 1.m motivo sufficieme per negare che la preparazione fosse iniziata molro prima dell'aprile-maggio 1916. simultanea delle t}uattro 1\nnatc avrebbe tenuto nell'incertezza i comandi avversari su quale fosse lo sforzo principale e la direzione d'attacco privilegiata. Il nuovo comandante lo chiariva così. nei suoi ricordi:

viene così liquidato da '"\Tcssuna ricogmztone, nessun cl.isertore sarà in grado di cl.irgli nient'altro che il farto che un attacco è in preparazione in quest'area. \ra t}uale di loro è gucllo principale? E quale di loro ha attirato nme le sue forze? Da che parte aspettare il colpo? Lo priveremo eli fiducia. 'on una si.ngola spia che lavora tra di noi dirà dove colpiremo, perché solo io e il mio capo di stato maggiore lo sapremo. Sigrtot:i, lo saprete c1uando riceverete un ordine per l'offensiva. Chi di voi inizierà per primo? Yedremo." . \. Bobrov, Bmsilot:skiy op. cit., p. 166. 183 C:o5Ì Golovine frccte Golovinj, La bataille de Ga/iàe, I, op.cit., p. 106 c più rccemcmente S. G. l\ielipovic, N a.rtllpleii!J'e Yugo-Zapad11ogo, op. cit. e :\ . Bobrov, 13m.ri!oJJ.rki_y (JrtN)'r, op. cit., p. 343, peraltro molto ctitico nei confronti del tentativo del primo eli "t1dimemionare" il mito di Brus.ilov. Per un giudizio sulla personalità di Tvanov, i cui successi sul fronte sudorientale erano dovuri in gran pane al fatto eli avere avuto a lungo quale capo cJj Stato Magf,riore proprio il Gen. ,\lekseycv, si veda A. T. Dcnikin, The Caren; op. cit., p. 226.

... ero sicuro che ci fosse ancora l'opportunità di sfondare con successo il fronte anche in così difficili. Già in precedenza ho parla1o di una delle condizioni principali per il successo di un attacco - dell'elemenco sorpresa, e per quesw, come dcno sopra, ordinai eli preparare teste di pome per l'atmcco non su un solo sito .indicaw, ma su.U'intero fronte di tmte le _ -\rmate che mi erano state affidate, in modo che il nemico non potesse capire dm·e sarebbe srato attaccato e non potesse riunire un forte gruppo di risern.: per contrastare la mia azione. Tutti capiscono che le sole forrificazioni, non importa quanto siano robuste, non possono respingere l'auacco senza il sostegno eli una forza adeguata e la mia seeranza di successo era principalmente quella di indebolire le forze nemiche sul mio frontc. 184

e sarebbe dc.rinra, come poi accadde, un'incertezza nell'impiego de.Ue riserve che, oltre allo sconcerto, anebb.e ingenerato confusione nelle retrm·ie, pm·ere eli vie di comunicazioni lnngo l'asse nord-sud, osmcolando trasferùnenri eli truppe da un settore all'altro.

Jon erano molri nell'esercitO russo a coniliddere questa imposta%ione del problema operati,·o. Più di qualcuno stando almeno alle di sarebbe stato in seguitO convinto che iJ successo ottenuto dell'offensint fosse piuttostO dovuto all'accmara preparazione dei fronti d'attacco da pane delle unirà in linea e che il comando non ,.i avesse aftàtto avuto la pane rivendicata da Brllsilo,· . l•'ino ad allora il traffico radio era stato il ,·ero rallone d'Achille delle grandi unilà msse, che :;i erano fatte quasi sempre intercettare ed m·evano tjuindi prca\'\'Crtito il nemico sulle loro mosse essenziali. Il comando eli Bercliche\ mise però in piedi un'operazione eli inganno c di copcrrura che prc;redeva una fitta rete di comunicazioni radio fasulle, mentre gli ordini ,·cri , ·ennero emanati dm::mre incontri faccia a faccia

1114 .\. _ \. Bmsilo,· . . \loi JV.f{IOIIIÌIInll()'n, op. cir., p. 198. JR' _ \. Knox, ll''itb thf R11ssitm Ama•, li. op. cir., p. 437.

186 Di fronte al Gruppo Fath, fino a poche settimane prima dell'offensiva, gli osservatori eli artiglieria austriaci e tedeschi potevano scorgere intere mandrie pascolare tranguillameme tra le diverse linee russe e ".immaginare", in un pomeriggio domenicale, persino delle signore in mantellina bianca visitare le linee avversarie, per "sollevare il morale" dei combattenti. 187 ;\ tutte le Armate del ''frome sud-occidentale" venne poi ordinato di non sospendere le licenze fino ad una setumana prù11a dell'attacco, Ù1 modo che nemmeno al.l'interno si avesse sentore della sua imminen%a e delle sue dimensioni. 188 r\.i soldati in lù1ea, infllle, vennero spesso fornite informazioni vaghe o fuorvianti per fare i.t1 modo che se avessero disenaco, o fossero stati catnuati dall'avversario in una delle di "prelievo" delle sentinelle avanza[e e dei piccoli posti, avrebbero contribuito involontariamente a "depistare" l'intclligence avversaria. 189

Di gucsta accurata preparazione era parte integrante un altro dci proYvedù11.enri legati al mantenimento del segreto, cioè la realizzazione di ripari protettivi per interi reparti nella stessa prùna linea o nelle sue in1mecliate ad.iacem:e, collocati

IS<> P. Buttar, lvmia's Las! Casp, op. cit., p. 131. .-\ riguardo delle intercetta:òoni radio e dell'eccessiva facilità con cui la sLoriografia ha attribuito ai mssi la trascuratezza nel controUo del proprio traffico radio, si veda i\'1. Pòlùmaru1, Gemtall flltell{gmce at li:Y.m; 19 /.f.-1918, UJ "The Journal oflntelligence History", a. 5, 2005, pp. 33-62, qui p. 52 187 K Tnzinghcr, Fiilif Jabre 11111er Waifim 191-1--1919, G.\ L d. R. Franx Schubert, Wien o.]. (ma 1936), p. 122. 188 .. 'ìtratt:giche ocberk ''qY'!Y 1914-19/8 G.G., C:hast'\' [Saggio strategico della Guerra 1914-1918, Cap. \'l in http:/ / www.grwar.ru/ Jibrary / Strateg_Essay_ 5/ SE _ 05 _ 04.html [ultimo accesso 8 maggio 2020]. 189 O almeno ciò è guanro riteneva il servizio infonnazioni redesco, si veda la citazione dei materiali d'archiv;o del Gcn. D. Gempp in M. Pòhlmann, Gen)J(IJI lntclligmte, op. cit., pp. 47, -J.9. Da notare che l'autore attJ:ibuisce il fallimenw dei setYizi rcdcschi u1 l:apporto all'offensiva di nrusilov alla "profondità" dello schieramento adottato c non alla mohip.licazione delle direttrici di attacco.

a sufficieme profondità c prOYYisci di rinforzi tali da resistere anche ru calibri maggiori. Le esperienze francesi neUa con le places d'armee di ]offre e quelle redcsche in previsione dell'mtacco a V erdun, i noti "tunnel'', av-eYano confermato l'importanza di poter a\·ere il maggior numero possibile di uomini al riparo dalle granate nemiche, in grado di imerYcnire nelle prime fasi deJI'artacco e di. alimentare Ja riuscita di evcnmali sfondamcnti. 1'," Il recente "1917" di Sam l\(cndes ha illustrato con efficacia il modo con cui i tedeschi a,·e,·ano prO\TÌsco le loro lince con questa tipo di insmlla7.ione, che verril adottata anche dagli austriaci con esiti e conseguenze di,·crse, come , ·edremo. La decisione di Bwsilo\' fu di Cjuesto tipo di lavori, in parte già realiz7.ati per proreggere le truppe dai rigori u1vernali, all'intero complesso della Linea fino al confine rumeno. ln tal modo nessuno dei soldati russi in u-incea anebbe "leno" .,

l'impegno in qucsro tipo di lm·ori come un sq, tno mequivocabilc che,l'atmcco sarebbe toccato al suo tratto di fronte, né gli osseJTarori ausrro-ungarici avrebbero pomro trarre conclusioni analoghe. Nello stesso tempo sarebbe staro possibile concentrare sulla prima linea, divenuta "base di partenza per l'attacco", un numero di uomini molto maggiore di quello che ,.i si sarebbe pott110 schierare m precedenza, senza rischiare effetti de\'asran ti 111 caso di intervento dell'artiglieria a\TCrsaria.

Sarebbe stato cosi possibile alimentare tre consistenti ondate d'attacco, yuando nelle precedenti offcnsi,-e il rnancal'O, tempesLivo inrcrYcnto delle riseJYe, per lo più

J'J•• \"a norato peraltro come uno dci maggiori csperri di aniglieria, E.Z. Rarsukov, /lr1illerù!J• JJJiroroi roit!J•. I:\rLiglicri nella G uerra i\londialcj in E .. \. Roltin, LY. Zhigarcv, Kaplun (a cura di), Artillrri.r()•: Sbormk stalfi i rasskazor, ì\folodaia gvarùiia, [. \rriglicri: raccolta eli articoli c st01ic] 1939, pp. 97 118, t]Ui p. 98, imputi gli crrmi ranici nell'impiego dcll'arriglieria, c non solo, da parre mssa aU'adegumnenro troppo pedisset]UO alle dottrine francesi e alla mancata Yalorizzazioue delle esperienze [arre nel corso delle guerre conrro l'impero ottomano e il Giappone.

troppo lontane dal fronte c bloccate dalle cortine di sbarramento dei pe:t.:%i a Juoga gittata di cui le forze delle Potenze Centrali erano più c meglio fornite, era srata una delle ragioni del fallimento. Fino ad allora anche l reparti che erano riusciti ad affermarsi sulle trincee avversarie, avevano poi ceduto per mancanza di un tempestivo afflusso delle riserve e del rifornimento di munizioni. Era accaduto appunto, a mar7.o, sul Lago Naroch alla 22• Divisione del I Corpo d'/\ rmata, che aveva salvaro dall'ultimo ripiegamento solo un mig.liaio dei 5.500 uomini che avevano partecipato all'attacco191 •

Per BrusilO\' poi era indispensabile accorciare la distanza d'attacco; ridurre cioè il tempo in cui le ondate eli assaltatori sarebbero state esposte all'azione delle batterie e delle mitragliatrici avversarie, che nemmeno la più accurata preparazione di artiglieria era in grado di neutrali7.7.are compleramente. Si traltava di una realtà di cui tutti gli eserciti in campo avevano dovuto prendere atto di fronte al fallimento degli attacchi frontali c all'impossibilità eli garantire alle ondate d'assalto, declinate appunto dal tiro avversario, un appoggio di fuoco capace di neutralizzare la .reazione dei difensori. Coniugare nel migliore dei modi i tre fattori fondrunentali del combattùnento, fuoco, movimento e urto, era rutt'altro che semplice. Lo era ancor meno nel momento in cui, con la guerra dl posi7.ione, uno di questi, il movimento, vetùva meno, e tutto si riduceva a integnu:e con la maggiore efficacia possibile 1'a7.ione di fuoco dell'artiglieria con la capacità d'utto della fanteria. 192 Le risposre sarebbero state nel complesso analoghe ìn rutti i teatri bellici: massimiz7.are il volume di fuoco dell'artiglieria, per quanto la disponibilità di materiali potesse pcnnetterlo, e minimiz7.are la distanza che le fanterie a'rrebbcro dovuto percorrere per piombare sulle trìncce nenùche. Si gitmse

l? t :--..J. E. Podorozhny, / -1m;(ya, op. ci t., P- l J 2. t92 i\ lette efficaccmcnre a fuoco iJ problema i_n rapporto a Brusilov E. Stenstròm, T11/i j(l/iike, op. ci t., pp. 75-76.

così a proporre l'avanzata sorto l'arco delle traiettorie nell'ulriJna fase del bomban.hunento di preparazione, per poter precedere l'aYYersario in quella "corsa al parapetto" che determinava di fatto il fallimento o la riuscita dell'assalm. In buona sostanza l'arraccame dove,·a riuscire ad atwtvers::tre la terra di nessuno tanto rapidamente da arrivare allo spalco della uincea a\Te.rsaria prima eh<.: vi arrivasse il difensore, uscito dai ricO\·cri nei quali si era riparato durante il bombardamemo .• -\ tal fine era necessario non solo aprire n1rchi adeguati in numero c per ampicz7.a nei reticolati, m.a anche .rcali;r,zare 1wori d'approccio, secondo le antiche regole della guerra d'assedio, per ridurre al mirùmo lo spa7.1o da au-raversare esposti al ft1oco aYversano.

L'ufficiale c stonco britannico Basil Liddell Hart lo sù1recizza,·a nclle.sue memorie dell'inizio della bat,.mglia della Sonunc, neJ luglio 1916: "1 .c ultime probabilità di successo dipendeYano dunque dal farLO che la fanteria all'assalto riuscisse o meno a superare la 110 mal/ :r la11d prima che i tedeschi li vedessero abbastanza bene per tirare o fossero pronti a sparare."193

Sul front:e deU'Isonzo, a nosu:a volra, al guestionario ill'·iato dal Comando Supremo altennine del primo anno di guerra a 1 O comandanti Ji. reggimento per raccogliere suggerimenti sulJe moualirà Ji attacco delle famerie a sistemi trincerati, 9 rispondenmo chiedendo "]a,·ori di approccio fmo ad arrin1re in prossimità dei reticolati, per poi aprire brecce nelle difese passi\'e e irrompere infine sulle posizioni Il questionario, che suona come una smenrita della Yisione di un Comanuo Supremo chiuso Ù1 una rorre d'avorio e sordo alle esigenze che dai reparti al fronte, stimola,·a risposte dalle <.JUali sorsero altre ir1dicazioni inrere::;santi, che caratterizzarono l'e,·olu;.done

191 B. LiddcU l J:a rt, L'm'ft' op. ci r., p. 2-L l'li G. T .ongo, Lr di111mlimlr. La fimlt'IÙT italia11a 111'1/'ùifèmo cm:rito del .lalli'vlidJefl', T ti nera progetti, Bassano del c..; rappa 2002, pp. 170-173.

tattica degli eserciti nel campo delle battaglie di materiale. 195 Le risposte furono mrviamente diversificate, anche se con molti elementi comuni, ed a titolo di esempio vale la pena esaminare quelle del colonnello 1\ ttilio Tl1ermes, all'epoca al comando del 141° Reggimento fanteria, brigata "Catan%aro", duramente impegnata nell'estate e nell'autunno sul Carso, m1 San .Martino ed il Mome San Michele. 196 ll Gen. Brusilov non avrebbe potuto chiedere un promemoria più chiaro cd esaustivo delle sue innovazioni tattiche.

Per guanto riguarda l'attacco a posizioni trincerate emerge infatti dalle risposte di Thermes la chiara propensione per un'impostazione "metodica", fondata su una lunga e meticolosa prepara7.ione del terreno e su un concorso deLl'artiglieria più aderente alle necessità della fameria. La sua preoccupazione era di ridurre il più possibile l'intervallo di tempo in cui gli attaccanti si trovavano esposti alla reazione del difensore. Le ttuppc dovevano poter arrivare, senza subire gravi perdite, a non più di 50-60 metri dalla trincea nemica, distann massima alla quale si poteva sferrare l'assalto, affidandosi alla baionetta e al lancio delle bombe a mano, e ciò imponeva la costruzione di canuninamcnti di approccio, con il classico andamento a zig-zag, raccordati ogni 50 metri circa da trincee crasversali. Queste dovevano poi avere salienti e rientranti in grado di servire da appostamenti per mitragliatrici e nuclei di tiratori,

L<JS Comando Supremo, cll:colare n. 944, Q11esiti Jtt!l'a'{jonr dd/a ja11ferill, Rep. E -.5, (art. 91, XTV Coq)o d'Anmra. L% F Cappellano, B. Di (\larrino, r_:, esercito forgiato m/le lli11cee. L 'eml11:{/o11e lattica del/'esmito italia110 ,e/fa Grande Gmmr, Gas pari Rditorc, Udine 2008, pp. 94-97. 'll1ermes si renderà in seguito responsabile della "decima:àone" del 141 ° reggimento fanteria avvenuta sull', \ltipiano dci Sette Comuni durante i combattimenri difensivi della primavera del 191 G, il solo caso tn cui, nel corso del conflitto, anche un ufficiale venne fucilato senza processo. Si veda ;'v!. Plmriano, l. Guenini, Fmilate i ja11ti della Cuanzaro. 1--<t.fille della legge11da .m/le deri111a:{joni diii/a Crcwde Gmrra. Mo11te Mosriagli e Sa11!a 1\tfmia La Lo11ga, Gaspari, C dine 2007, pp. 5.3 c

sisremaci in modo da poter agire d'infilata, ed in quelle più a-vanzate, che costir-ui,·ano le "parallele" di partenza, non si doYe,·ano apriJ·e singoli sbocchi offensi\"1., descinaci ad essere individuaci e tenuti sotto ciro, ma un gradino concinuo nel parapetto, cosicché un'intera ondata potesse uscu:e simultaneamente all'assaho.

Con la fanteria attestata a 50-60 metri dal nemico, l'ultimo atro della preparazione del terreno era l'dimina:;,ione del recicolato. Scartaro il ricorso alle pinze tagliafili, e ritenuto incerto e rischioso l'uso dei tubi di gelatina, non r:imanen che affidarsi al ciro di demolizione dell'arLiglieria, sempre che questa a\·esse bocche da fuoco e munizioni sufficienti. , \ tal proposito Thermcs affen11a \'a con decisione l'utilit·il dellancìabombe, la cui azione and;wa combinata con guella dì pet:Y.i di piccolo calibro schierati sulle prime linee cd in grado di citare con punramcnto diretto e d'infilata. L'esigenza veniva quantificata in una batteria di lanciabombe c un:;t di cannoni da campagna o da montagna ogni 300-400 metli e la fiducia in questo nuovo impiego di t]UesLC anni era tale da far ritcnere che, con una loro azione ,;.olenta e dì bre\-c durata, a patto di rcgìstrarne il tiro nei giorni precedenti, si potesse fare a meno del concorso tlci medi c grossi calibri. l !intervento di qucsre bocche da fuoco era peraltro rilenuw indispensabile per controbattere e neutralizzare l'arciglicria nemica (ciro di controbatteria), per fermare i conmmacchi (riro dì sbarramento), per isolare le posizioni attaccate battendone le , ·ic d'accesso (ciro d'interdizione). Tra le innovaziom nell'armamento introdotte sul "fronte sud-occidentale" al momento dell'offensiva, figurava - non a caso - il largo impiego dci lanciabombc da 90 mm, da ucilizzarc ne!J\ùtima fase della preparazione soprattutto per l'apertura dei \'archi nei rcticolaci.

Né si dc,·e credere che le proposte sottoscrirte da Thcrmes fmissero semplicemente con l'arricchire il già mastodontico carreggio burocratico degli alti comandi. In p1ena

concordanza cronologica con l'offensiva eli BrusiJov, il metodo d'attacco da lui auspicato venne infatti applicato da Badoglio per l'approccio e la conc1uista finale del Sabotino, il pilastro settentrionale della difesa di Gorizia; vcnin così completameme ribaltata l'idea ripetuta per anni alla Scuola eli Guerra che la conquista di questo, come di altri "piL1stri" difensivi, sarebbe dovuta avvenire di slancio, impiegandovi qualche ora al massimo.' 'lì

!97 , \ltro tema cruciale nella conduzione dell'attacco a posizioni fortificare era il movùneoto della fantelia sotto l'arco delle trflietLorie dell'artiglieria, un compito tutt'altro che semplice data la paura che questo metodo di approccio ist.i.ntivamente ispirava e i fre(]Uenri errori di tiro dci pezzi impiegmi nd tiro di distruzione. Mancano testimonianze precise farro che i russi avessero mai tentato di adottare nel corso del conflitto una sinllie tattica, mentre altrove l'idea dell'avanzata sotto l'arco delle traiettmie fu sviluppata ftno al punto di verifica me sul campo le possibilità di. attuazione. Per quanto il Regio Esercito uno di questi esperimenti fu portato a termine con ::;uccesso, proprio il20 luglio 1916, da un plotone deUa s• Compagnia dell'8° Reggimento fanteria nel settore del Podgora, in preparazione alla Sesta Battaglia dell'lsonzo: "In seguito ad ordine ricevuto eli spinge11ni il più possibile sono le lince nemiche protetto da .raffiche eli fuoco delle artiglierie, col mio plotone composto eli 36 soldati, 2. caporali, 1 cap. magg. ed un sergente, mi porrai alla trincea avanzata, cliscemlendt> dal camm.inamento dell'elemento 13. Pestati, avanti circa 20 metri da detta trincea avanzata del Grafenberg, attendemmo le diciotto e trema. Infatti (1uesr'ora ci fu annunziata da una poteme raffica. Con i miei uomini in carena ed il disco nel centro del plotone, avanti. due o tre passi, avanzai molto lento caHsa pi.anre abbattute dall'artiglieria, ed altre (secondo i.l mio modo di vedere) erano abbattute (difese accessorie). ;\li spinsi, ed incontrai un reticolato da tre a quattro mcrri d.i. profon(lità con fili racli e resi molto lunghi, fissato a paletti di ferro, distante dalle loro linee una cinquantina eli metri. Varcato questo reticolato senza bisogno di far varchi, pel motivo che i ftli eran molto racli, m'avvicinai con poca farica iii secondo reticolato. Nessun varco era aperto in questo reticolato. Distante dalla loro ttincea circa 30 metri (ove la nostra artiglieria batreva), feci un po' di sosta, per verificar meglio l'effetto dei nostri tiri, indi ripiegai. Nel ritorno, la frase che più correva ;;ulla bocca dci miei uomini eta "sotto queste raffiche, nessuno più ci fem1a, entriamo in Gorizia colle mani in tasca". Senza nessuna perdita e con animo lieto rientrammo." ,-\ USS!\IE, Kep. E-1,

l /apertura di ,-archi nei propri reticolati, con Jo sposr.amcmo dei "cavalli di Frisia", cnt uno dci segnali che indicavano all'a\rvcrsario l'i.nuninenza di un attacco, c guesto era panicolarmenre Yero sul fronte orientale c per l'escrcico dello zar, che spesso esegui\·a questa operazione alla luce del giorno c prima dell'inizio del bombardamcn to eli preparazione. La conferma era venuta dalle dichiara:.doni dei prigionieri, sulla sincerità delle quali, soprattutto nel caso eli shni. c ruteni particolarmente Yessati dalla tigida disciplina imposta dagli ufficiali austriaci, esisrcnno pochi dubbì.

198

Da guì l'ordine daro ai comandanti d'.Armaca eli far dei tunnel di approccio al eli sotto degli ostacoli passivi, che consemissc.:r<.> agli attaccami di "emergere eli sorpresa" neUa rerra eli nc.:ssuno. Quest'ultima poi anebbe doni[O essere "accorciata", spingendo avanti trincee eli approccio fino a ridurre la clisranza ·finale d'attacco a meno di 400, passi e,

Racc. 141, Y \rmara, Opera7ioni 1916. Si ,

·cda inoltre B. Di :\farcino, Lngllrrradl'llafnnlnia 191 i-1918, Ed. Gino Yaldagno 2002. pag. l }0-l 32. I'JR . -\. \\iatson, Hil{g oJ Steel. Cmllfii!J' a/1(1 / 111Sitin-l i11 lf'/()r/r/ Jf'l'ar l , Basic Books, 'ew \" ork 20 14, pp. 154-156. lo n va dimenticalO che nelle zone di confine la milirarc austro-ungarica :n en1 secondo alcw1c fonù, fino a 60.000 procedimenti conrro turri i gruppi nazionali o sociali (preti insegnanti) sospettaTi di conniven7.a con i russi: H. l Defitistm, l lfllri slreikmde ./-lrbrilrr iiJI Erstm ll"eltktieg, in K.R. Sraclier (a di), Sozitilistmpìvzesse. PolitisdH }IIStiz in Ostemìcb 1870- 1936, Europa,·crlag, \X'ieo- :\ fiinchcn- Zurich 1986. p. l 54. Ed almeno 620 gali7iani furono giusTiziati per dalle aurorirà austro-ungariche nel biennio l 9 l 4/ 5: E . .H a id, Cnlirin: A B11bJJm'k agaimt R11ssir1? and 1/io/wre ùt a Border !be IIYor!d lf:7m; in "f-::uropean Rcwie of lliswry/ Rc,·ue e uropécnne d'histoirc", a. 24, pp. 200213, qui p. 207. Da parte tedesca. nel solo l 9 l 6 furono rcgisrrari olrre 5.000 casi d1 prcsunro spionaggio, con - 31 condanne e -!17 esecuzioni: :\1. Pohlmann, Grmtal/ l11tell(genrr, op. cit., p. inoltre intcressanre a riguardo la testimonianza del Ten. DeklcYa, che pur partito volontario per il fronte, non manca di annotare la sua ,·olontà di passare a fianco dci russi in difesa della causa s)a,·a e eli registrare l'ostilirà dei ruteni: l"n !iffìrialt tllfsltituYJ, op. cit., pp. --, 86.

possibilmente portarla vicina ai 200. Nel ritornare ad un parallelismo con iJ fronte italiano, non si può non tilcvare come queste clirettÌ\'e fossero analoghe alle prescrizioni sull'attacco metodico, "con metodi ossidionali", in1partite da Cadoma alla 2" e alla J' :\ rmata già sul ftnirc del 1915.199 Sul Carso però, e su buona parte dd fronte italiano, il suolo roccioso richiedeva mezzi tecnici che non erano necessari nei terreni deU'Ucraina e della Galizia.

L'organizza:?.ione del terreno volma da Brusilov doveva interessare tutto il fronte eli ogni Armata e non l.imitarsi alla zona che ciascun comando di grande unita anebbe prescelro per esercitarvi lo sforzo principale, e questO era vero soprattutto per 1'8", aUa quale comunque negli intendimenti di Brusilo,- (e n eU e pressioni di .Alekseyev) sarebbe toccata la spinta principale verso ovest (Vlaclimir Volinski) o verso sud-ovest (il nodo ferroviario eli Kovel). Sia per non dover rivelare troppo ai propri comandi in linea, sia per ingannare l'attenta ossexvazione austriaca, trincee d'approccio dello stesso tipo andavano proiettare neUa "terra di nessuno" , anche là dove non era xealmente previsto di attaccare. 1\nche se pex le preclisposizioni fittizie era previsto che lo scavo venisse effettuato solo a metà, ne derivò comunque un lavoro enorme per le truppe in linea, controllato c aggimnato due volte la settimana, in base ai nuovi dati raccolti dall'inrelligence, da parte degli ufficiali eli Stato Maggiore delle singole Armate. 1m>

L'attacco vero c pxoprio doveva svolgersi su di un fronte medio eli 15-20 verste (da 16 a poco più di 21 km), calcolando lo spiegamemo dj un reggimento ogni 800/900 m, con una densi.rà quindi di circa 4 uomini per ogni metro del tratto da sfondare. Il problema cruciale restava guello del sostegno dell'artiglieria. Numero dei pezzi e quantità di

B. Di Martino, La gnerra di 111im .flfi_/irmti del/{/ GrttJide G11mn, Edizioni Gino Rossato. Yalùat:,rnn 2012, pp. 67-96. 2°" L\'. Vcroshinov, Bmsilo11skJ' Proryv, op. cit., p. -1-7 e 1'\.l _ Golovin, Bmsilo11's Q_(JèJ!siw, op. cit., pp. 580-581.

munizioni disponibili, anche all'inizio deU'offensi,·a, erano decisamenre migliori del 1915 c come tali sarebbero sraci unan.imemenre riconosciuti dalle fonci austro-tedesche. Anche nel corso delle operazioni su] Lago Naroch L lucsti elementi però non erano stati sufficienti a scarclinare le elifese ayrersarie, in cerci casi i fanci non erano arrinù nemmeno ad intaccarle, disseminando eli cada,•eri l'intera "fascia d'attacco"? 11 L'uragano di fuoco, che aYeYa in effetti caratterizzato il "cuneo offensi,o" di l\lackensen, si era lì di.tnosrrato inefficace di fronte a l_inee difensi,·e mulciple, dOLate di ricm·eri profooeli, che consenti\'ano la consetYaziooe eli risetYe intarce, che pQ[e,·ano essere così elispiegate al momento Come gli inglesi an1to modo di scoprire a proprie spese nel corso della battaglia delia Somme, un bombardamento indiscruninato e prolungato nel tempo creava serie di crateri tutto inromo alle trincee, fornendo così eli fatto ai elifensori e alle loro mitragliatrici altrettante posraziorti, qualora le difese campali ne fossero state distn1tte.211 ·' Brusilov nelle sue isuuzioni per la battaglia escluse esp.licirameme gualsiasi ciro "a massa". Inoltre anche se nell'azione eli marzo si era cerc:uo, con successive riprese <.li fuoco intervallare da brevi pause, di attirare i clifensori al di fuori dei inducendoli acl uscire in trincea Jurante la fase di preparazione, lo stratagemma non aveYa prodotro i risultati attesi per la mancam:a di collaborazione tra arciglieri e fanti, un problema che a\·eya ris.,ruardato sia la preparazione che J'cscCl.lZÌone dell'offensi,'a. Gli arciglieri a\·evano visto

Per il ruolo giocato dal Ten. Col. Ceorg Hrucluni.illcr, allora ancora scm.isconosciuro, nell'org:mizzazionc vincente del fuoco difensi\'(l ùell'arriglierin tedesca, si n:da P. Strong, S. \[arblc, Arlilleo· i11 t/;e (,'rllfll 11'{11; Pc n & Sword, 20 l l , pp. l 06-1 O"". z.•z J .. \. Sanhom, l11tjmial Apombp.rr, op.cit., p. L'esperienza fatta da Hrusilov nel corso della titirara di (;udice-Tarnow gli ;1\'C\'a in,cgnato che oltretutto gli artiglieLi non erano tecnicamente all'a.lrezza: si veda l Cornish, T!Je IVmim1 Am:r, op. ci t., p. 99. M n. Liddell Il an, L 'arll' dr/la g/ICrm. op. ci r., P· 2-L

ignorati i propri problemi e le difficoltà di wi non erano in grado di venire a capo; i fanti si erano spesso sentiti abbandonati al loro destino. Gli austriaci, nell'azione offensiva che stavano mettendo in atto in Trentino e sul fronte veneto, si erano garantiti il supporto diretto dell'artiglieria, collegando le punce. più avanzare delle colo1me d'attacco coi comandi eli artiglieria mediante pattuglie di telefonisti che avevano sceso km di linee. 20'1 Gli auscro-ungarici avevano poi fatto un uso sapiente dei dati trasmessi dai veliYoli in servizio d'artiglieàa con le F/iegerraclioJtalioJt, che permettevano agli osservatori in volo di aggiustare il tiro dei medi e grossi calibri anche su bersagli di opportunità, come accadde in Val d'Astico nei confronti delle posizioni italiane arrecrate, man mano che esse rivelavano la loro pre.senza?05

L'impiego del velivolo per J'osseJTazione del tiro, da tempo di uso corrente sul fronte occidentale, e ahneno clall'aurun.no del1915 anche su guello italiano, dove il Regio Esercito lo avrebbe magistrahnente utilizzato nella preparazione della Sesta Battaglia dell'Isonzo, sul fronte orientale, e da parte dell'esercito russo in particolare, era ancora a uno staclio pionieristico.206 L'aviazione imperiale

Si vedano le memmie di uno degli ufficiali addetti alle pattuglie di telefonisti: J. Loschnig, lvir greije11 o11! Die Tùvlrr Ojfe11siw 1916 des steirùrhm k.k. Lalldwebr-I'!faJJ!erie-Regimmt:r Graz N 1: }, Vcrlagsbuchhandlung "Styria", Graz und \Vien 1917, pubblicato con l'autorizza:àone dell'Ufficio stampa dd Comando Supremo eli Teschen. 20S P. Pozzato, L '!ifjèH.rifla tm.rtrÌtTCtl de/1916 - Strt!ft)..peditùm- e !et t'0/1/tVtJJOSSa italiaNa, Gaspari, Udine 20'1 6, p. 39. 11 collegamento radio a:a i velivoli d'osservazione e le batterie eh calibro maggiore nell'esercito k.u.k. è clocw11entato fin dai primi mesi del 1915: R. Czerni_n-.\lorzin, KriPgseiudlii!'ke mtd Erùmml/lgm, op. ci.r., p. 79. 206 Si veda a riguardo V.B. Karataev, A _ \.. Chursin, .\.S. Semenov, Tbe Rtmimt APiatùm in the Fù:rt lvorld ll>'(lr: t/;e h ?a!11res oj/ l!tillery .hre Comctio11, .in "Bylye Gody", a. 43,2017, pp. 301-308 (in russo), che si avvalgono dei doctUnenti relativi Jell'archivio georgiano, che tivelano guanto macchinoso c complesso fosse ìJ sistema russo che prevedeva il lancio

russa, pur porendo contare su alcuni mezzi di eccellenza come i guadrimotori Jlva Muromcrs disegnati da Igor h·ano, ·ic Silwrskii, di cui peraltro solo due esemplari erano assegnaci al "fronte sud-occidencale"y' , sconm\a la debolezza di una bas<.: industriale che non riusci,-a ad afunentare in misura sufficiente i reparti, senza contare che guesci erano dispersi su un fronte molto ampio e manca,·ano di personale addestrato. Fino ad allora i ,-clivoli russi erano stati impiegati soprattuttO in nùssioni di ricognizione c.: collegamento, e solo saltuariamente a supporto dell'artiglieria, ma con BrusiloY anche questo sarebbe cambiato. Il4 giugno il ciro dci grossi calibri sul "frome sud occidemale" a\'rcbbt;, avuto la guida via radio da pan<.: eli aerei specificamente atu<.:zzau.2 " 8 _-\ fa,·orire un Ji,·erso approccio, inteso a fornire ai comandanti informazioni dettagliate atr:rm·erso l'e:iecuzione di missioni di ricognizione fotografica, fu la maggiore disponibilità di mMetiali consentita, come nel caso delle munizioni, da una mobilitazione industriale che cominciava a dare i suoi frurti, anche se l'industria aeronautica russa era ben lontana dalle produzioni in serie e fortemenrc dipendente in lermini eli kllow boJv dalla tecnologia di ilnportazione, soprattutto francese. Jn w1 rapporto stilato dal Magg. Marsengo ai primi di agosto per il Comando Supremo l taliaoo, c che avremo occasione di citare più Yoltc Ì11 seguito, si può leggere a riguardo: " ... la Russia, se può fabbricare aeroplani, non può fornire i motori. Se ne sono

di mpporri sulla batteria da parre dcll'osscrYatore e/ o la segnalazione mediante bandierine rosse e blu. 2117 Si veda Ria 1 1)\'osri, htLps:/ / ria.ru/20160604/ l ..J.42440337.html [ultirno :lcccsso l 0 maggio 2020]. Sull'a,·iazionc russa e il suo mancato sviluppo sul piano industriale, si \eda G.T.. Stamper Jr .. Tbr SikorsA:J S 16 a11d Rll.fsiall ,4ùrlioll dmi11g tbe Grmt War, in "\\'ar in l a. 7. 2000, pp. 65-81 e il saggio del Gcn. Di Marrino in questo volume.

G.L. Srampcr J r., Tbe Sikorsk:J• S f 6, op. ci t., p. 76, che cita come fonrc W. Rurhcford, Tbe Rlfssirm Amo• i11 lr''odd lr(rr l, Gordon Cremonesi, Loudon 19-s. p. 198.

chiesti 300 alla Francia, questa ha risposm offrendone soltanto 20. Le trattative l comandi di grande urlità e sopratUitto i comandanti eli batteria del "fronte sud-occidentale" ebbero così a disposizione per la prùna volta mosaici fotografici, che permettevano eli localizzare con precisione gli elementi della sistemazione difensiva av·versaria c le postazioni d'artiglieria.

Della tenacia c della detenninazìone dei piloti russi a garantire un'adeguata "copertura" delle istallazionì e delle posiziOni avversarie, tanto della fanteria quanto dell'ru:ti.glicria, è buon testimone un ufficiale eli artiglieria austriaco, Karl Iozingher, che nel suo libro eli memorie annotava:

Passavano i giorni. Il nemico sviluppava una intensa attivicà esplorativa . .Aerei sorvolavano le nostre posi:òoni, andavano in cerca delle nostre batterie e dei nost.ri osservatori. Essi vennero \"iol.enternente. bombardati, ma non si lasciarono distogl_ie.re dal loro compito. Se uno doveva ripiegare, ne. attivava un altro da una d.iversa direzione. Incrociavruno a grandi altc:r,ze sopra Studenica c i boschi, dove si trovavano i comandi dj gruppo e di brigata. Si portavano come. grandi a<-Jui.l.e. Tl nostro ardente desiderio d.i abbatterne. almeno uno non andò purtroppo a buon fwc.21 o

Queste infonnazioni vennero p01 mcegrare da quanto rivelato dai prigionieri e dai disertori, nonché da LU1 accurato lavoro eli raccolr.a d_i dati internazionale e locale. Il prùno era dov·uto i..n larga parte all'abilità del Col. Pavel Ignat'ev,

209 Dall'. \ddetto militare a Picrrogrado, L mssa SII KQw/ (RappQt1Q del NiaggiM: lvlarse11go), n° 67 del6 agosto 1916 in :\USSr.m, Repertorio L-11, b. 88. fase. 1. Il rapporto era sraro redatto iJ 3 agosro. Su qucsra, come sul.lc alrrc qucstionj relative all'aviazione, si veda il saggio dd Geo. Di rvlattino in questo vohrn1e. 210 K Tnzingher, Fiillf}abre, op ci t., pp. 137-138.

coadiuvato a Parigi dal frarello che vi svolgeva il ruolo di addetto militare (Pa,·cl, sotto falso nome, figurm·a quale corrispondente di guerra), che era giunro nella capiLale francese al corrente dci proposici offensi,·i eu Bn1silov per iJ 19 16.211 Il secondo si basan principalmente sul fatto che ora erano gti austro-ungarici ad operare in una regione a loro sempre meno favorevole, dm•endo comunque garantirsi la cominua7.ione del lavoro dci comadini c non guadagnandosi soverchie simpatie per le requisizioni messe in ano dalle loro amorid e per il lavoro coarto e le numerose corvée imposri. alla popolazione.212 Oltre 10.000 galiziani, sosperraci tli mssofilia spesso per semplici ragioni emiche, erano stari rinchiusi nei camp! di concentramento eli Tercsin e Talerhof, do,·e le condizioni eli \'it.a e la disciplina erano così dure da causare la morte ili oltre 1.700 I on stupisce che i russi potessero trm·are facile tanto più che Brusilov, fin dall'inizio del conflitto, era stato uno dei comandanti più attenti nel punire le azioni di saccheggio degli uomini ai suoi ordini nei confronti dei civil?H. Va comurK]tlC osseJYaro che, da una pane come

211 . \ • • \ larshall, lvwia11 op. ci t., p. -1-05. 212 li. Ledtngcr, Ord11111!g srbqlfm, in l lannes l.edinger et alii, 1/abs/J!Irg.r

JdJI!IIIIi/gtr J:Vùg. f iflr OS/tmir!Ji.rr-1//!gtln.rdJm 191-1/9/8, Residem \ erlag, :-i t. Polren S:1lzburg-\\'icn 201 -J., pp. 1-J.S-170, yui pp. 152 e ss. e .\!. Schmitz, /1/s ob die op. ci r., pp. 47-51. m P. Hardy (a cura di), Galit.rk.aia Vomi!J'f Pre.r111pleniia Ga/Jsl111rskoi Jlollarkbii 191-1-1917 gg., [Persecuzione galiziana: crimini di guewt della monarchia degli \sburgo 191-J.-19171, Tnm1bull, Connecticut 196-1-; si \'ednno inoltre G. l Joffmann, X Ì\f. Coli, P. Lesiak, Tbtllrrbof 191 -J./9 36: Dir Gurbirble rines m:gessmm l .L!gl!J 1111d seiner Opftr, Gabriel \'erlag, TJemc 1 O e Talerbof Etrmal .\ ll'tJiorf in www.orthodm:england.org.uk/pdf/ ralerhof.pc.lf Jultimo acces'o 22 aprile 20201. .J. \. Sanborn, flllpflitil / 1porafypsr, op. ciL., pp. 60-6l. Si tratta c.li un at1eggiamenro, quello dd risperto c de]J'e(]Uanirnità nei confronti di tutti, che ISrusilo\' ama 'otlulincare nelle ' ue memotic. Si veda :1d esempio l'episodio m cui sostiene di :l\'er promosso al grado di aspirante alfiere

dall'altra del fronte, le artiv1tà di i.ntelligencc c eli controspionaggio facevano degli ebrei il loro bersaglio privilegiato, giustificando spesso con l'accusa o il semplice sospetto di spionaggio le azioni più nefande perpetrate contro di loro, compresi veri c propri pogrom che si verificarono anche nel corso dell'offensiva dell'estate del 1916. Nel maggio 1915 un ordine del Capo eli Stato maggiore russo metteva in guardia sull'esistenza eli LU1 complotto giudaico-tedesco finaliaato al pagamento eli prostitute infette perché diffondessero la lue tra gli ufficiali mssi.215 Tale atteggiamemo era agevolaro dal fatto che le comunità israeliciche si erano a loro volte divise, aUo scoppio del conflitto, tra un partito filo-germanico e LU1 entusiastico appoggio alla causa :<.arista, dando ad entrambi gli schieramenti ragioni per dubitare della loro fedeltà.216 Tutto questo non escluc\e,·a affatto l'utilizzo eli membri delle con1urutà israelitichc, in particolare e professionisti, nelle rispettive reti informativé 1ì . Uno degli

un soldato ebreo che era stato decorato con la Croce di San Giorgio di 1'' classe per le sue imprese come esploratore (probabilmente Meer Bondar'), nonostante la discriminazione nei confronti degli ebrei lo vi.etasse esplicitamente: .-\...-\ . .Brusilov, Moi vospo!I!Ùtan!ja, op. cit. pp. 101 s. A riguardo si veda O. Budnickij, Vieu;t in der /-/oh/e dBJ LJilven: j11dm in derm.rsi.rcbe!l /lrmee, "Osteuropa", 64 (2014) llraduY.,i.one dal russo di \'era Hanu11crl, pp. 171-1 8-+, gui p. 181.

S . .1-learne, Se.'' 011 tbe Fnmt: Pm.rtit!I!Ìoll cmrl Vcmrca/ Di.retm Ù1 RIISsia's Fit:;t World IJ"'lar, in "Revolutionarv Russia", a. 30, 2017, pp. 1-32, gui p. 5 nora 25. 2IG ,-\. Solgenitsin, Dm imie111e. e lmi e Ru.r.ri p1i111a della Controcorrente, Napoli 2007, pp. 573 c ss. Si veda inoltre E. Lohr, Natiollaliifttg T be R!ISsitm E111pire: T be CaJJ,rpaigns agaì11s1 E 11t11Ql Alimr dmi11g I!Podd ili"ar I, 1-brvard L'niversiry Prcss, C unbLidge (1\·lass.)-London 2003, pp. -l-04, 406,410-4 11 . 217 Si veda, ad esempio, M. Hoen, Die l<ii111pje im O.;tm, in J\1. Schwarte (a cma di), Der gmsse IVieg 191-f.-1918, Y, Der ii.rten'l!icbisd.J-mtgmiscbe Ktieg, J.A. Barth, l .eipzi.g 1922, pp. 225-283, gui p. 225, dove la "società ebraica" viene indicata come il barometro della situazione mili tare. Per le disposizioni antisemite russe, con le lettere del Gen. lanush.kevich

scopi principali dcll'ar6,·ità eli spionaggio zarisra - peraltro non ignmo alla controparte austriaca - era quello di individuare i tra t ci di fronte affida ci ad mliLà prevalenza sla,·a, nella com·in7.ione, o quanro meno nella speram:a, di uKontrarc al momento dell'azione da parte di popoli "fratelli" una resistenza minore, se non proprio una resa Lo slogan che gira,·a anche nelle trincee

(Starka) al governaro re militare della Galizia cunrc Bobùn:-kii. si rimanda a: E. Lohr, The R11ssia11 ./lm!Y a11d thr .Jm,s: ,\las.r Dtpoltlllioll, l Iostagu tmd l '1()/mre IVorld lr'ar I, in "The Russia n Re\'icw", a. 60, 200 J. pp. P. r T!Je H. oh· oj Pn:rrmali{)' Ùilhe 1·/rs/ ( 1911-1915) HIISSÙlff Ormpatioll oj Galiria tllld B11kori11a, in J. Ocl..d-C:hcn et al., A11ti jmish l Rtthi11ki11g thr i11 Eastl :.mvprnll 1/i.rtoo•, Indiana Uoi,·crsity

l'rcss, Bloomingwn 2011, pp. 52-73 c alla rassegna di fonri a cura di S. Tiepolaro. u esp11lsio11i di 11/tiSSn de,gli dmi mssi dmmtl<' la Gra11dr G11m-a (19/.f.-19 l 7), ·'DEP". rivista on-line dclrUniYcrsirà ÙJ \' cnc..:ia, in https://www.univc.i r/ media/ allegato/ dc p/ n7 pdf rulrimo accesso 28 maggio Sugli ebrei c il loro ruolo, presunto c reale, ncUc reciprocHe reti di spionaggio, si vedano J. \. San bo m, l111pçria/ Apotnjyps;•, op. cit., pp. 54-55; l. AJI'it(/emo e rilomo.

l:.11ropa 191-1-19+9, Laterza, .Bati 2015, pp. e la di Solomon Zejm'il Rappopor1 citata in P. .Be;:st, IVorld lritr 011r i11 Carpathian .ì lomrtt!ÌIIS, on Books). in 'T bc Polish Rcview", a. 56, 20 Il, pp. 249-25\>, qui p. 258. Sull'arteggiamenro. gcneralmeme tollerante, assumo da Brusilm· nei confronti degli ebrei, di cu1 pure ordinò um dcporra%ione in SibeLi.a per timore di azioni eli spionaggio c.Ia loro du:ctte, insiste J.H. (ockfield, R11ssia's ltv11 Gmrml. op. cir. pp. 68 69; le accuse di cfft:nuari in Galizia anche dai rcparri del fronte sud-occidentale nel corso dell'offensiva sono a,·anz<Hl.: dn O. Budnickij, Uimst i11 der 1-lb"IJ/f des UJvell, op. ci t., p. 177. Sul problt:mn del "gm·crno" russo della Gal.i.zia, sia nel corso della prima occupazione, sia dopo la riconguisra nd opera di Brusilov, si veda inoltre P. (;arrell, Ivmia a t W 'm7 The l 'ie/1) jir)/// Almr. 19/..f.-Fe/mmty 1917, in 'The J ournal

of ffistory", a. 8, 20 (5, pp. 668-700. t1ui pp. 661)-689. m Da notare che t}l]e spesso poi smenòra dai fani, cosri ruil'cè im'ecc uno dci rcfrain prcfcriLi da parte della mernorialistica austro-ungarica: <.!all'opera di Schonowsky-Schom\ics, . \ . • \ngenerrcr, L11rk. Der m.rsi.rrbr D11nbbmch ù11 }lfiiÌ 1916, \X'icn-Leip?-ig, 19 l 9, p. 70 a O. Gallia n, bei l11rk. l 'o111 f feldmklll11pfder dwtsrhm Ostm-eirher i111 l 'ii/knbfer dPr 11/0t:rrbell Dolla/111/0IItllrhir, Koehlcr & :\mclang,

Leip:àg o.J. (ma 1938), sctitta esplicitamente per rivendicare la necessaria unità dei "tedeschi" :1 nord c a sud delle .-\lpi. E non tisulta assente nemmeno in quella russa, si Yedano, ad esempio T .. N. Vojwlovskij, T 'schodi/ k rom'!)'/ Mar.r: po .rlerlatll Pqji!J', ll.'uscita dal marzo sanguinow: :;eia della guerra l .\ioskva l 998, p. 285 ripot1:atO in E.S. Senjavskaja, Die T '0/ker Ostenrit:!J.C,gam.r i111 Ente11 a11s Jirht des ms.ri.rchen Ge__g11en, iJl B. I3achinger, \Xì. Dorni.k (a cura di), ]eiiSeit.r tleJ SdJiitzellgmbms, op. cÌl., pp. 325-3-J.O, lJlli p. 329 e lluanto sostenuto da S. N. BazanoY (lvi, p. 331). Tnrercssanri a riguardo l'analisi dj M. Gòrny, Polmfmg, op. ci t. c ]c osservazioni di. J .R. SchintUer, Stea/lJro//ered i11 Galiria, op. cit., pp. 33-34 a delle preoccupazioni del Comando di Teschcn per i corpi a reclummento 11011 tedesco o magiaro e delle contromisure messe i.n ano; da notare come c1uesr'ultimo aurore ritenga che tale problema, spesso da diserzioni più o meno "mitizzare", come CJUCJla del 28° k.u.k. di Praga al Passo Dukla nel 1915 o del 36° k.u.k .. che nella norte dal2G al 27 maggio a Sieniawa si sarebbe fatro sfondare pressoché senza combattere, perdendo 31 ufficiali. c 1543 uornini di truppa, fosse stato in larga parte risolto nella prirrutvera del 1916. Sugli evcmì che videro protagonisti t]uesti due cot1Ji :>i rimanda alle annotazioni eli parte austriaca riportate in Deutschmùonalen Geschiiftstelle (a cura di), Das 1/erha/tm der T.rtherhm i111 Weltk1ieg, Selbstverlagc Dr. J lans Schiirff, Wien l 918, pp. 325-326, 33-J.-336. Sul presunto tradimento dd 28° e la manipolazione da parte deiJe autmità militari k.u.k, si veda R. Lcin, The "belrt.!JICII" oftbe k.lt.k. regi111e111 28. Tmth or legmd?, in ,-\. Suppan, R. Lein (a cura eli), Easl E11ropea11 Irlentitie.r i11 the 19th anrl 20t/; Cmtlt!)', Lit Verlag, ;\runster 2010, pp. 231-255, che ha ripreso ed approfonclito le precedemi ricerche eli Richard Plaschka. Sul cedimcnw della l O" divisione (Gcn. . \rthur von ,_\lecenseffy), e i.n particolare del 36° reggirnemo, Sl cWunga R. Czernin-1\lorzin, 1111d E limtmmgm, op. ci t., pp. ·1 +4-J 46, che riportando la cifra eli 82.000 disertori slavi a favore dei russi entro la fine del 1915, osserva come contro nLuneri simili i tradizionali strumenti repressivi risultassero rotaJmemc inefficaci. Ciò non gli ilnpedisce di osservare che, soprattutto dopo la defezione tli reparti "cechi" dell'8° reggimento k.u.k., l'astio neì confronti dei boemi da parte degli austriaci di nazionalità tedesca fosse giunto al Limite dell'esplicita ostilità (lvi, pp. 172-173). In realtà più che ad un attegg-iamento precostituito di rifiuto della fedeltà all'Tmpcro da parte delle nazionalità slave, si assiste piuttosto ad LUl progressivo dete1iorarsi eli tale fedeltà nel corso del conflirto, anche se non soprattutto a causa dell'atteggiamento discdm.inatorio e repressivo

era che "J popoli slavi non poLe\'ano 01·tenere la liberazione senza l'aiuto delia Russia, ma quest'ultima non anebbe , ·into la guerra senza il sostegno eli tutti i popoli shn·i". A questa scopo non mancaYano nemmeno colpì di mano mirati a camu:are quegli clementi austriaci che, per eccesso di confidenza o mancanza di esperienza, si cotnpona,•ano in maniera incauta quando eli presidio negli a\·amposti o nei "posti di ascolw" proiettati nella terra di nessuno; il che capita,·a soprartutro agli osservarori eli artiglieria. 219 .\Ila fine il r.racciaro delle linee ausr.riachc così rica\aro risultò quasi perfettamente cou1cidente con <]uello riportato nelle carte mTersarie Da ultimo, ma non ceno quale

messo in atto dalle autorirà militari, c al suo acuirsi negli ultimi due anni d t guerra; è quesro, ad esempio, il caso degli slo,·acchi del -, 0 reggimento k.u.k. documentato in . \. Piahanau, A Priest al TI;_: hv111. Jo.ref Tiso Jotial ldi·Ntities i11 '1'/Je 1'irsl II"m; in "Rcvue des L::rudes Sla,·es", a. 88, 201-, pp. 721 -""41, qui p. 728. I n generale :;ulla del "uadimenro" neii'Tinpero nusuo-ungarico, rim.anda ai contributi di i\ f. Cornwall, 7 ÌlltiSOII i11 cm [im of C!Jmw: T/;e Ca.re oft/;e /ltibsbmg Montlrrf!J·, Publishcd online Cambridge L niH:rsity Press: \pril 2019, pp. in i riferimenti bihliogntfici della nota ì di p. 126,

1n h Itps:/ l \\Ww.academia.edu/387 49269/'l rcason _

in _ an _ l :.ra _of_Rcgim e _

Chang... ]tùtimo accesso 18 maggio c \'\'. \fcmzel, op. cir. pp. 374 c ss. Per quanto rit,ruarda l'opposizione ceca all'T m pero ausrro-ungarico si veda K. Pichlik, L 'actirili alllitl!ll!ic/;im!le df.r TdJtqNes, in "Re\'ue d'llistoirc .\fodernc et C0memporaine", a. '16, 1969, pp. 87-99. \:a infine osst:rvato che anche il trattamento di favore riservato dai russi ai prigionieri carruraci delle \'arie 1L1zionalirà sL1,·e fa,·orì non di rado le fughe di tjucsri ultimi, che tentavano di rientrare ncllc proprie Linee. Indicativo a riguardo il rapporro allo zar del Col. Mordvi_oo'' del l O Jicembrc 191 S. ci taro in J.;\. Sanbom, llllpnia!Apombpst, op. ci1 .. p. 13-l. '1 9 l, '- l n . , :ang 1er, r: -.,(} .l , '!Ili;. twre, op. • ctt., p. l '>8 . 22" GolO\m, flmsilor's 0Jfe11J'ire, op. cit., p. 579: "Le nosrre informazioni erano così accurate che quando il comanJanre ùi battaglione ausr.ro-ungarico, che era srato [atto prigioniero, venne portato da mc, il pùtno del suo sctton:, che gli fu trovato addosso, non rì$ultò più accurato di quello che era sraw distribuito ai comanda n li delle anact.:anti, fino alliYcllo dei comandanti di compagnia."

fattore più trascurabile, ordinò ai comandanti delle singole batterie di portarsi in trincea con i reggimenti con cui avrebbero cooperato, di individuare con loro i bersag.li e di concordare le modalità con cm effettuare il bombardamento iniziale c, soprattutto, il success1vo allungamemo del tiro sugli elementi retrostanti dell'organizzazione difensiva.

Uno dì questi ufficiali, il vcmunenne, futuro archimandrita Iov, abbinato acl un comandante di compagnia, ci svela il modo curioso con cui porrò a termine il suo incarico di esplorazione della linea avversaria:

Il terreno fra k trincee era coperto da erba alta. Maggio era arrivato col suo sole brillante. J soldati ci prepararono berretti coperti di erba e fiori e il giorno set,ruente, parlando a sussurri, avvicinammo la batJiera dei reticolati, demmo un'occhiata a ciò che ci serviva, e facemmo ritorno senza problemi alla nostra trincea. Nli era stato dato il cornpito di distruggere i nidi di mitragliatrici e di aprire due varchi nei reticolati eli circa 1 O Sa'{jJetts f21 metri] og.nLLno. 221

l pezzi di lov ci sarebbero riusciti impiegando solo il lO% dei colpi clestinati\r.Ì in precedenza!

Ogni batteria doveva avere dei propti specifici bersagli su CLli orientare il tiro anche grazie al supporto dci tecnici francesi c giapponesi, dai cui arsenali provenivano alcuni dei cannoni dell'artiglieria Lussa di grosso e grossissimo calibro. 222 Brusìlov intervenne personalmente a regolare l'intera catena logistica del rifornimento munizioni del

22l Riportato in J.. -\. Sanborn, l111pnia/ /lpoctt/ypse, op. cit., p. 124. Il tema della collabora;,;ione di turri gli elementi coinvolti nella preparazione di artiglieria voluta da BrusiJ.ov venne sottohneato da E.Z. Barsukov, A rtillnis!J'Il!Ù"Ol'Oi, op. ci t., pp. 11 O, 11 :2. 222 Questo stando almeno a guamo presente in Kriegs :\rchiY Wicn (d'ora in poi K .-\.W.), .\ls-\X!k: Rus 5, Der /1011 Ltt.-k ùN SotJIIJter

"fronte sud-occ.idemalc", stabili quami e t]uali scone spettassero a ciascuna Annata, fece infine allestire dei depositi per le ca11:uccc nemiche catmrarc e delle officine di riparazioni per fucili c Jrutragliarrici c.li cui l'esercita russo conrinuaYa a consen·arc un'ecccssh·a \'arietà. La dotazione giornaliera di colpi per ciascun soldato ammoma,·a a 255 carrucce, che si erano ri,·eJatc un peso eccessivo per i singoLi, al punro eh<.: non di rado se ne libtraYano nel corso delle marce di an;cinamemo al frome. li comando di Bcrdicht\' ridusse la quantità a 200, disponendo di com·erso che numerose riSCITCtte venissero costituite in prima linea tanro per i fucili russi, quanto - se non ancor di più - per quelli ausrriaci223 . Sarebbe messa in at:ro solo una "cortina di fuoco" (1-elfenvalze) i.nunediatamente dopo la quale, se non addiritntra sotto il suo arco, sarebbe scattata la prima ondata d'attacco, scgue];)do l'esempio dj quanto fatto da BtuclunùJicr in marzo22 '\ c si fece tutto il possibile per C\Ùare la dispersione dei tiJ·i c per differenziare il compito dci di\·ersi pezzi, in modo da ottimi.zzarne l'impiego. Va ricordato che l'attacco sorto la parabola di Liro dell'arciglieria, che pure il Gen. YladUnir t\f.DragonlÌro,· a,-e, ·a introd orto nelle esercitazioni delle scuole n1ilita ri msse fin dagli anni '90 cleU"800, era osmcolato dal fatto che il cannone da campagna (il PuciloY r-- rod. 1902 da 76,2 mm, soprannomjnato la "falce della morte") era carauer.iL:7,ato da una , ·elocità inizia[<.: della granata molto e)e,·ara e da una traiettoria tesa; ciò obbliga,-a a privilegiare il tiro di in filata c a collocare i peni in prossimità della fameria.2 :! 5 r\lexandcr Nikolayevich Winogradsky, uJ1 ufficiale supetiorc di artiglieria che agli inizi del 1916 era sLato

m L.\\' . \•ctoshinoY, Bmsilor:rlq PlV!J'I', op.cit., pp. 58-59. Srrong, S. \farble, / lrtillro' , op. cir., p. 109. .\.1. Denikin, The op.cit., p. 36 e S. \ndolenko, Sto1ia, op.cit., p. 322. Sulla progettazione e la realizzazione di yuesro pezzo da campagna, giudicato tra i migliori della Prima guerra mondi:ùe, si veda E.Z. BarsukcJ\· , . 1rtilll'fis(J• 111Ùvroi, op. ci r.. p. 98.

trasferitO all'8• Armata, ancora al comando eli Brusilov (quindi ben pri.ma della conferenza eli Mogilev), riassumeva così le indicazioni rice,rute dal superiore comando e le misure eli conseguenza adottate:

Le comunicnion.i ftuono rafforzate e il camuffamento incrementato. r\ causa dei limiti della nostra avia7.ione, non fui in grado di familiarizzare le batterie col tiro diretto daU'osset-yazione aerea, o eli ottenere foto delJe nostre postazioni che potessero rivelarmi eventuali difetti nel camuffamento. l- .. J la mia seconda preoccupazione fu di stabilire strette relazioni t:ra le mie batterie c le fonnazioni eli fanteria, e non solo superficialmente per salvare le apparenze. Questa fu la cosa più difficile da ottenere ed io incontrai ostacoli creati dalla scarsa conoscenza da parte dei fanti di CJuanto l'artig]jeria sapeva fare. i\11entre eruest'ult:ima aveva ancora alcuni guadri che, se non avevano già servito nella loro specialità, avevano comunque acc1uisito durante la guerra una forte esperienza snlle modaLità con cui condurre il combattimemo, la maggioranza degli ufficiali eli fanteria, salita eli t,rrado per rimpiazzare le perdite, promossa eli recente e priva eli esperien7.a, era incline ad avanzare richieste che l'artiglieria non era in grado di soddisfare. Ciò nonostante feci tutto quanto in mio potere per tener conto dei elisagi della vita dei soldati in trincea. Un regolare sostegno da parte dell'artiglieria alla fanteria, senza frizioni, è il fattore più importante per stabilire il forte legame necessario tra k due armi. [ ... ]

Richiesi ai miei subordinati di visitare regolarmente le linee della fanteria e eli stabilire rapporti con i loro camerati; per contro chiesi a c1uesti ultimi di \risirare gli osset-varori di artiglieria. Assieme studiarono il terreno, discussero gli obiettivi e il livello di intervento riclùesto all'artiglieria - in

ogni caso specifico e raggiunsero f11cilinentc e rapidamente un buon grado di comprensione rcciproca.22 t•

Si u:attanl di c criteri che il capo di Stal'o Maggiore di Brusilm· , Geo. VladislaY Napoleonm·ich Klcmbm·sk·y, sulla scorta delle indicazioni del Col. \'.F. 10t:ey della 9' Armata, considerato il più importante specialista ùi artiglieria del "fronte m·ent ribadiro come rincolanci per rurci i comandami d'artiglieria delle . -\.rmatc in subordine:

l ,a preparazione tecnica dell'artiglieria Je,-e esprimersi principalmente nella,. selezione di posizioni iJ più possibile vicine al nemico, in un'accurara scdra del bersaglio con l'intento di prendere suJ fianco le aree attaccate e, in particolare, di stabilire la più suecra connessione, possibile tra la fanteria e l'artiglieria. A quesr'ultin1o scopo, gli ufficiali di artiglieria \anno, ùwiati alla prima fila delle trincee, per regolare il fuoco delle loro batterie; tut l i gli obiettivi Yanno numerati con cura, si devono produrre disegni prospertici, le cui copie siano distribtùre ai comandami di compagnia e di battaglione; Ì11fine, occorre prendere tutte le misure affinché iJ collegamento telefonico u:a la fanteria c l'artiglieria non , -enga interrotto. Z:?s

\. ' . \ViJ1ogrndsky, l..fl Glfmì' .mr lr front l!l'il'll!al- b 11 !Vrssie - On Roll!lltiJiie, ?\fis au poinr et commcnté par le généml \[allctcrre. Chadcs La\·auzdle & C., 1926, pp. 15-1-155. 11 .J.R. Schindlcr, SteniJiro!lmrl i11 Gnlirin, op. cir., p. 39 c P. Strong, S. Marble, A tti/leo•, op. cir., p. 108. 21R \'.Y Stmtegidmf.:.!J• Orherk l O.J''!J' 19/.J.-/918 ITratt:uo srr:ncgico sulla guerra 191-1-19181 in G.G. C:hasL' \', Ko;lliss[pt Po lssledormt!Jw i Tspol'zol'ltii!J'II O!!J•!ti ,ìliroro;• i GmifHiniiSkf!)' per lo swdio delle esperienze dciJa Guerra mondiale c della guerra ci\ilcl http./ / www.grwar.n.•/ library/ Srrateg F.ssay 05 0-'".htnù [tùtimo 8 aprile 2020).

L'artiglieria leggera. i cui sen·enri a\·e,·ano spesso sorpreso i tedeschi all'inizio della guerra per l'abilità e la precisione acquisire in Mancim:ia, sarebbe stata agli ordini diretti del comandante della fanteria in linea. Quella pesante sarebbe stata schierata a non più di 4 km dal frome, in modo da assicurare la protezione piLt "profonda" possibile ai propri attaccanti c da impedire il r::tpido accorrere delle riserve nemiche. Solo in caso di efficace reazione dei cannoni da campagna austriaci, essa anebbe dovtlCo impegnarsi in un tiro di neutralizzazione che consentisse alla fanteria di allargare la breccia iniziale, alu.-imenti il suo compito sarebbe stato quello di interrompere i collegamenti con le reu:0\·1e c isolare i principali comandi.

Resta,·a infine da modificare la tattica della fanteria. Non si trartava di LUl problema da poco. Come osseJYato da Winogradsky, gli ufficiali di fanteria a·tevano subito poco meno di una falcidie dall'inizio della guerra, il che aveva prO\·ocaro un'accelerazione delle carriere anche maggiore degli altri eserciti: era guindi difficile poter comare su comandanti ili battaglione o reggimento dotati di esperien:ta e preparazione, mentre molti degli ufficiali subalrerni - a prescindere dall'accusa spesso riperuta di pigrizia e disinteresse per la vita degli uomini in l.i.nea2..09 - di esperiem:a bellica mancavano rotalmenre. Forse con una punLa di esagerazione, Lobanov-Rosto\'sky sosteneva che un tenente che fosse sopravvissulO un anno al fronte, pott:Ta ritrovarsi a comandare un battaglione col grado di tenente

22'1 Si \'Cda a riguardo quanto sostenuto ùa K Petrone, Thr Grral ll'iu; op. cit., p. 113 a proposito ùdlt: lettere censurare inviate dal fronte c pubblicare nel 193-J. su "Krashny arkhi'"' in cui risultano documenrari tanto episodi di sadismo e disinteresse da parte degli ufficiali nei confronti dei loro sottoposti, l)Uanto modelli complctameme diversi di leadcr!'hip ndl'cserciro zarist:l. Come nota b studiosa statunitcntic, ciò risulta $ingoiare daco che si tratta di um1 documentazione selezionata appunto per mettere in luce il m:1ltrauamcnro dei soldati da parre dci loro comandanti.

colonnello?"' Le pron·iucnze del nlli1tstro Polivano,· avevano t]Uanto meno impedito che le num·c classi di ]e,•a Yenissero mandare subito in linea, sen7.a un precedente periodo di addestramento neUe rctrm·ie, ma anche così i reparti di fanteria russa continuavano a mancare dì coesione e non avenu1o occasione di creare l'indispensabile amalgama tra veterani e reclute e prepararsi dan·ero al combattimento come reparto c non come insieme di singoli. Bntsilm· cercò ili porre rimedio a questa situazione riprouucendo ncUe alcuni dci capisaldi più robusti della difesa an•ersatia che dm·e,·ano essere attaccaci. Secondo una pratica ripresa e perfezionata tanto dalle Stttr/1/!ntppen quanro poi daglj arditi italiani, tali posizioni simulate dm·e,·ano essere ripetmamenre attaccate, cercando dì ridurre sempre più i tempi dì approccio c dì indiYiduan·i le delle armi dì reparto. Alle uuppe n,on veni,·a ri,·elato che tali posi:t.ioni ripcoducentno fedelmente quelle austriache, per OYYie ragioni di sicure:t.za, ma la somiglianza era tale che, una ,-olta conquistate le trincee reali, le unirà così addestrate vi si sentirono perfet ramente orientate. È ancora Winogradsky a documentarlo con efficacia:

La fanteria mise in pratica c adottò metodi di attacco a posizioni fo.rtificaLe, opportunamente preparare a questo scopo. Anche noi [artiglieri] a,·emmo l'opporrunità di sruruare il modo più efficace di garantire il supporto con tempi c Lerrcni reali, jm·ecc ili dover puntare sulle sole ptobabilirà. All'ini:t.io ili maggio, stendemmo accurati piani per l'arriglie1ia utilizzando i risulmti w queste ricognizioni. Questo tipo ili Ja,·oro, dm·c nulla era lasciaro al caso o

.\. LobanoY-Roswvsky, Thf Gri11diJ1g .\li/1. Rt111ÙJiscmm f!flrnr llllfl &,v/11tio11i11 IVwia. 1913-1920. ;\lacmillan Compa1w, .New York 1935, p. 189. l n btrps:/ l 0+09955 &view- 1 up&setl= 182 l ultime) accesso 13 maggio 20201. Su figura Ji arisrocratico "Yolontario" nella Guardia duranrc la guerra. si ,-eda . \.\'\' . \'\"ildman, Thr E11d oJ thr fuJSsùm. op. ci t., p. 28.

all'imprO\TtSa7.ionc dcll'tùtimo istamc prima deU'azionc, ma in cui im-ece erano stati consideraLi c t:t\1sci in anticipo tutti i dettagli importanti era qualcosa dì num'o per noi.231

La fanteria ancbbe attaccato ancora ad ondate successive, ma ciascuna di esse anebbe do\-utO sv-olgere un compito specifico, pur essendo a conoscenza dell'incarico delle altre, in modo da garantire m1'azione uniraria e la possibilità di supporto reciproco "azione durante". La prima ondata doveva irrompere attrave.rso i varchi aperti dal Lim di preparazione nei reticolati, per poi lanciarsi con le bombe a mano contro le di anni di reparto e i pezzi di artiglieria da campagna sufficiemcmcnre \Ìcini alla linea c sopra\'\Ìssuti al Liro di neurralizzazione. Se giunta prima nella "corsa al parapetto", inoltre bloccare le uscire nella trincea delle " 1 a ne di volpe" (l•itcb.rloc/)(JIJ, l'cquivalenle ammo-Lmgarico delle places d'armee francesi, costringendo gli occupanti alia resa. l ,a seconda ondata, che dm-eva scgLLire la prima a non più di 200 passi, si sarebbe subito proienara sulla seconda linea. Anche l'e la difesa non era ancora condotta secondo i criteri di c1uella che sarebbe stata definita ''d'C tresa l . ,oy> c asttca -· , l e , espenen7.C di guerra avevano insegnato che era inutile, se non controproducente, presidiare le prima linea con la maggior parte delle forze a

2.11 .\.'\J. \\'inogrndsky, L..a CHttTI', op.cit., pp. 157-158. Si \·eda inoltre 1.:N. Golovin, Bm.rilof•'s Offmsù·r, op. cit., p. 581. 232 , \rmy \X!ar College (a cura di), Gm11r111 rmtl /JJtstriall Tatliml S111tlie.r, 'l'ranslation of caprurcd German ami _ \usttian documcnrs ancl i.nformarion ohtained from German nnd prisoners - from the Btirish, french and Imlian sraff. Go,ernmenr Printing Offtce, \'\ashingron 1918, pp. 223-226. In https: l l archiYe.org/ ùctails/ gennanausrrianraOOgenniala lulrimo accesso 1 ° maggio 20201 Sulle origini c i problemi legati all'adozione della "difesa elasticn" o "difesa in pruft)ndirà", si veda il S})ggtO di C. Stachclbeck, "l..es.ro11 i11 U"'IPl: 'J 'he (;em;mt A m(y, f 'iii(.Y a11tl the Elaslit i11 Depth in f9f 7, in ".Journal of .\Witat-y and Srrmegic Studics", a. 18,2017, pp. 118-135.

disposizione, quando si disponenl eli un secondo e di un terzo sistema dj trinceramenti. Era su questi che andavano concenuate le aliquote maggiori, da impiegare poi in rempesti\-i conwuracchi per riconquismre i tratù di trincea avanzata pcrduù. Da qui per l'attaccante la necessità di giungen·i prima che il presidio a\·esse poruto guarnire efficacemente queste linee arretrate ed an:iYare le postazioni blindate delle armi di reparto. anche il possesso dd complesso di trinceramenti, sarebbe stato compito della terza e della quarta ondata trasportare in a,-anti le pcsanù mitragliatrici assicurare i margini dello sfondamento, possibilmeme ampliarlo c consentire infine alta cavalleria eli sfruttarlo, spingendosi .in profondità nelle retrovie av,·ersarie.

Un buon esempio di guamo i fanci russi assimilato lezione, non certo ed implementata nel giro delle poche settimane precedenti l'a7.ione, è dato dal resoconto dcll'auacco subito dal 28° reggimenro Sc/;iitzm di Pisek, un corpo composto per lo più da boscaioli boemi di nazionabtà tedesca, incluso pertanto nella silloge succcssi,·a cLLrata da Konrad Leppa, nel 1940, con chiari riscontri ecl intenti politici:

Poco dopo i russi attaccarono num·amente in due ondate le compagnie del li T battaglione. Di num-o la metà degli artaccanti cadde a mezza suada e solo una parte giunse fu1o ai retjcolati. una rcrza ondata si alzava intamo dall'opposta uincea. Questa però si gettò a terra - uno spettacolo inusualc per gli uomini dcJ II battaglione - a lO o 20 passi dayanri al rericolaro ed aprì un fuoco d'inferno contro i confusi difensoJ:Ì dcl lll battaglione. Il loro fuoco di,·cnne visibiJmeme più debole. Poi giunse a dar manforte una guana ondata d'attacco russa, che raggiunse quasi senza perdite la terza, alcu11Ì uomini delia guale aYeYano già aperto Jci varchi nei reticolati . .A quel punto le due ondate .riunite mossero in a,-anti e penetrarono anche nelle trincee del III

battaglione. Già alcuni dei suoi cedevano. I russi si misero subitO alle loro calcagna. ] /i.rruzione cm riuscita! Nessuna forza di supporto si slanciò a chiudere la breccia. I russi straripavano già dietro la nostra trincea.233

Non si trattava quindi dell'applicnionc della teoria dell'infiltrazione, per la quale i russi mancavano di un armamento adeguato e del numero di ufficiali subalrerni e sottufficiali necessario a guidare, in autonomia, i nuclei di penetrazione?34 Costituiv::t comunque un indubbio progresso rispetr:o a tutto guanto era stato fatto fmo ad allora e le cui ombre pesavano tahnente anche su alcuni comandanti d';\rmata del "fronte sud-occidemale", da far loro dubitare dell'esito dell'attacco, spaventati com'erano da!Ja relativa scarsità dell'artiglieria pesante (Lechitski), o dall'apparente incrollabile delle pos1210n1 avversarle (Kaledin). Probabilmente condividevano l'opinione eli parecchi colleghi secondo cui lhusilm- stava così per gettare alle orciche c1uanto di buono fatto fmo acl allora, trascinandoli ovviarncnte con sé nella caduta. 235

Va reso atto al comando di Bcrdichev di non aver trascurato nenuneno l'aspetto psicologico. Consapevole

233 Bei Ober!J'" - Jrhii.tzell-.lvgi!JJC/11 28 (28 gùrg11o 1916), in K. Leppa, S!fdetmdmt.rche im !Peltkrieg 19/-f-18. Ei11 1/e/dmblfch, .-\. Franz Gotb & SohJJ, \XIien 1940, pp. 323-328, CJui p. 324. U testo pubblicato sorto l'egida nazista rispondeva ch.i.arameme al compito di tivendicare il. carattere tedesco dci Sudeti, dimostrato col valore sul c:unpo. 234 Per questa, come per le altre innovazioni ratticbe d.i matrice tedesca, si vedano G. Seccia, Gli innomlori delle lattù·he tedesche 11ella Gra11de Cmrm; Lossberg, H"tier, BmcbJJJiilleJ; l Iqffn;tmll, i\far\''Ìa F.dizioni, Voghera 2014 e C.Th. Mùller,Jm.reit.r der Mc!lerialsdJ!ac!JI, op. ci t., pp. 233 ss. Sulla carenza di sotmfftciali nell'esercito russo superiore a qualsiasi altro grande esercito europeo, si rimanda a W.J.\ 1. Pinter, i\rfobilizntioH for l.l;;'tlr m1d RJtssiall Sode():, in C.\Y./. Reddel (a cura di), 'JivHsfom;atioll i11 Rt1ssia11 aJI(/ So vie! Militai)' History, Proceedùtgs rif the Twe(jib Militai)' HisiOIJ' CS'AF Amdm!J' l-3 Ottobcr 1986, Unitecl States . \ir Force ;\cademy, Wasbingron D.C. 1990, pp. 39-50, qui p 45.

deUa forza che la fede religiosa continuava ad imprimere in soluati che consideranmo la figrua imperiale ;w-volta da un'ama sacmle, BrusiJo,-- a sua volta fc1Tente ortodosso dispose che l'icona della i\ (a donna di Vladimir n:nisse condotta neUe rerrovie, in modo che i popc potessero imparùre con essa la benedizione alle truppe destinate al primo attacco::!36 Del resto la propaganda russa non a\'ent forse sempre inucntificato l'imperatore Guglielmo Il col figlio del demonio, rappresentandolo come tale nelle caricatw:e? mtcrcssanrc notare che nel tcmalÌ\'o, alquanto maluestro, di giustificare lo sfondamento delle linee ausrroungariche, nonché il, cedimenro di qualche proprio reparro, la stampa germanica cercò eli accreditare una ,-cr::;ione molto più sanguinosa. dire della "Kolnischcn Zeimng" ripresa dal ùiffuso T il segreto del num·o russo srant nel faLto che, una ,-olta che la prima ondata <WC\'a impegnato dirertamente i difensori, l'artiglieria campale alle sue spalle avrebbe "isolato" il settore d'attacco da c1uclli conten1llni, per poi massacrare indislliuamcme i propri fanti

2>r. https:/ / mir2-k tY / anici es/ l 63 l 0330/ brusilovskii-prorvv-yarkayapobcda-ili-krO\'a\'Oc-porazhenic juJtimo 20 aprile 2020J. l). Re} rau, Srm!OII!, Riltmls, flllrl Mimckr: Thr Rm.ritm Oriodo.\· CII'!J.J' i11 11'11'1 flllrl l'iety ili lUI' Trenclm, in . \. r lcywood C[ Il l., ]/Je ,lfi/ilmy Experima, l ndiana Universi[}' Pn:ss, Bloomington 2019, pp. 293 326. La fede ortodossa di Bmsilo\' tr0\':1 confcnna nelle disposizioni testamentarie che chtede,·ano per il corpo la sepolrura nel \'cncrato monastcro di a .\losca. C(Jme ticorchwa la moglie, Nadc?.hda \'ladinlirovna non solo non ,; fu alcuna imcrfcrenza da parte delle autorirà comuniste, ma per rrc giorni il reyuicm rituale \'enne rccirato due \'olte. Si K. Petrone, Gn!fl!if:''ar, op. ci t., p. 62, cui si rimanda anclte per i rifcruncnti archi,isli. nelle note 97. [07, p. 31l. Tale fede non gli :1\'C\'a comunt1ue impedito di commentare già nel 1914: ·'lo aspetto treni carichi di munizioni, loro me ne mandano carichi di pope." Citllto .J.l r. Cockficld, Rlts.ritl's froJI Generai, op. cit. p. 68. Relari\·amente agli russi sulla questione si rimanda a F..J Sergee,·, lvmla11rls K1irgmjahnmgm, op. cir., p. 314, nora 24.

e quelli avversari. 237 J /autore dell'articolo non si poneva evidentemenre il problema di come sarebbe stato possibile convincere nei giorni successivi al primo gli alai corpi eli fanteria a costituire Ja "prùna ondata"! Nella logica della reciproca "demont%7.a7.ione" dell'avversario, si trattava eli una mossa quasi scontata ctù si abbù1ava il timore, alùnerltato ad arte, della crudeltà della cavalleria cosacca. 238

Le innovazioni del "fronte sud-occidentale", olu:e che dalle esperienze dei precedenti fallimenti riassunte dal rapporto di Scherbatchev alla .S'tavka dell'inverno, nascevano da un confronto con quanto stavano facendo gli altri belligeranti, ciascuno sulla scorta della diversa cultura organizzativa del proprio esercito e dalla struttura sociale di ctù esso era l'espressione. Quello italiano non faceva eccezione. Nella circolare Criteri d'ùnpiego della fanteria tte/la guerra di trincea, diramata da Cadorna il l O luglio 1916, veniva ribadita l'importan::r.a della S011Jrcsa, condizione essenziale per il successo, e si raccomandava perciò eli evirare schemi e stereotipi nell'impostare l'azione.239 Per ottenerla si ti.proponeva l'idea di attaccare su un fronte il più ampio possibile, per disperdere i mezzi del nemico, ed in particolare il fuoco della sua artigbe1-ia. La pressiOne

m C.H. Baer (a cura eli), Der Vi.i/kerk1itg, X. op. cit., p. 15J. È citare a riguardo quanto riportato nel citato romanzo del Gen. Krasnoff: "- Eccellenza - disse il comanchuue eli fanteria - è proprio qui che comincia la nostra discussione .. vostro piano è lll morte cerra per un pUf:,mO di uomini, c i soldati non si decidono a marciare ad una m o n e cena, mentre in un assalto generale si elice sempre che vi è qualche pwbabilità di sfuggire." Dal/'aqllila i111pPria/e, op. ci t., pp. 385-386. 238 Da parte loro, i. russi non avevano rn<Hlcato eli sfruttare l'uccisione da parte te<.lesca eli un muneru imprecisato di ostaggi della città polacca eli confine di Kalisz, nei primi giomi eli guerra, per accusare l'esercito avversario di atrocità e barbarie, per stigrnatizzare le <1uali venne realizzato un film "Krwawe dni Kalisza" [T giorni di sangue di Kal.isz] proiettato a Yarsavia. J . .A .. Sanbom, Ùltperial Apoca(ypse, op. cir., p. 56. 239 B. Di .\L'ltlino, L1 G!lerra dellajèwtelia /915-19/8, op. cir., pp. 134'138.

esercitata non avrebbe dovuto però essere uniforme, perché si poren1 sperare di sfondare solo dm·e si fosse radunara la maggior pane dci mezzi di distruzione c addensato il grosso delle forze, da cui l'idea di uno o più sforzi principali raccordati da azioni sussidiarie. Il che è csanamcme <.]uamo Brusilo,· si proponeva a livello opcralÌ\'0, auaccando bensì lungo l'i.nrero frame dal Pripjer al confine rumeno, ma assegnando aiJ'Sa _Armata c, in subordine alla 7", nella 13ucovina meridionale, il compitO di esercitare lo sforzo maggiore. Una , ·alta conquistata la prima linea nemica era .in1perarivo non sosrarvi, ma procedere risolucamenrc i11 avanti, \'erso le posizioni dell'artiglieria, per prin tre iJ difensore della sua base ili fuoco. La ilifferenza maggiore che emerge tra l'impostazione russa e quella italiana(; Jcgata decisamente al1crreno. infatti Brusilo,- pre,·cde,-a di impiegare a tale scopo la ca,·alleria, sfnmando i ,vas lÌ spazi delle pianure dell'est, Cadorna, dopo il mancato successo iniziale dei suoi montati, prcvedc,-a a questo punto unll sow1 per pcrmeLLcrc alla propria artiglieria di portarsi in a\·ami, riordinare i rcparli, far affluire le risen·c cd impostare una num·a fase di preparazione, dandole il carllttere metodico rich icsto.

Ton sfuggiYa al Capo eli Stato :\Iaggiore italiano la facilità c la rapidità del logoramento della fanteria, che doveva quindi avere a <.lisposi7.ione forze numerose e scaglionate in profondità per pmer sostenere e rilanciare l'azione. :--Jon potendo avere nt_(,l"Ìonc: da sola eli trinceramenti prorctti da rcricolaci c difesi da anni automatiche, essa anda\·a lanciata all'assalto solo dopo un'adeguata preparazione e con un adeguato accompagnamento da parte dcll'artiglieria.140 Il

211' Secondo Cadorna, di oLtusitiì neU'impiego del mareriale umano: "1 .'auacco non può, dunque, essere operazione improvvisara: dt:ve per conrro venire ponderatamente concepilo sulla base eli Hccuratissime ricogni:6ioni, pn:disposto minuramcnre, coUa maggiore rapid.itiì possibile. s(ruttaro in tutti

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