9 minute read

L'Impero e gli alleati dell'Imesa

russa, secondo una fonte tedesca con addi.tittura 150 sc1uadroni su sei ondate su eli un fronte eli 3 soli km.485

L 'fmpero zarùta e alleati de!l1ntesa.

Advertisement

Il 24 giugno sulla linea della Somme i tedeschi si chiude-vano nei loro bunker per resistere ai primi tiri eli una preparazione eli artiglieria che si annuncian senza precedenti sul fronte occidentale. l .'offensi\Ta che l'avrebbe seguita si sarebbe impressa ncUa rnenwria anglo-sassone come il paradigma stesso della Grande Guena: un immane sacrificio di vite umane, oltr.ctutto dci volontari, dci "Kitchener people", il cui scopo ultimo, S''atuti ben presto gli obiettivi strategici, sarebbe stato - cotne a Verdun - il logoramento dei difensori in LUla gigantesca battaglia di attcito.486

Pochi giorni dopo in un telegramma indaro al suo addetto militare a Roma, i\lekseycv ribad_i,ra le richieste da inolcrare al Comando Supremo italiano. La comunicazione recitava testualmente:

Entro domani 28 corrente sarà inizam sulh fronte anglofrancese una llmga e vigorosa di artiglieria, Col giorno 2 luglio calendatio it-'lliano noi anemo ultimato i movimenti eli uuppa e di matetiali necessati per rafforzare il Gmppo Annate Bmssilov, le quali tiprenderanno subito energicamente la loro avanzata. S.M. l'Imperatore ed io preghiamo vivamente il Comando Supremo italiano di appoggiare la nostra azione continuando la controffcnsiYa (già cosi felicemente iniL.iata) con

+ss Tcn. c-;·en. von Hofacker, Der \'\' . Kohlhammers Veclag, Snmgan 1928, p. 151. Eberharcl :\.lfred Konrad Karl von 1-Tofacker, fu uno dei generali prussiani protagonisti a C:aporetto; il figlio Caesar tenente colonnello della IVebm;arbt, amico c cugino di von Stauffenberg, venne coinvolto nell'attentato a Hider, arrestato e giuswiato nel dicembre ·1944. Si veda [Lù timo accesso 13 giugno 20201. 4X6 G. Gross, Attlitio11 or A.1111ibitatio11? T!Je battle of !be .'ì OIJIJJN ;,, the ro11text rifGmJJaJ/11 s/ralegy ù1 /916, i11 1-J.. Srrohn (il cura di), T be rif tbd'oi!JI!Je, Osprey Publishing, Oxford- ;e w Y od;. 2016, p. 51.

,;gore c forze tau da impegnare e logorare nel Tremino su una larga fronte le for..:e ed i mezzi del

Ncl Jicordare i successi messi a segno dall'S. 1\1111ata, con la relativa minaccia a Kovcl e Vladimir \'oli.nsky, e ignorando srranamcnre la CO!ll)UÌSra della lktCO\Ì.na, egli rìcordaYl'l a Cadoma la di conser\'are '-igore alla ripresa offensiva già iniziata dagli italiani. Trattenere il maggior muncro di reparti ausa:o-tmgarici a sud delle Alpi non era affatto nel mero inrertsse russo, ma in quello dell'imera causa alleala. Un auacco contro il nemico comune che riguadagnasse al Regio esercito possibilmeme il terreno perduro in Trentine, ma soprattutto infliggesse alla s· .-limata k.u.k. sull'Jsonw il maggior numero di perdite possibile, era il contributo richics[O dalla causa dell'Intesa. Un secondo rclegrrunma, ul\-iato due giorrù dopo, anebbc comenuLO una riclùesta ancor più pressante, concludendosi icasticamente con un "ora

Se si considem l]Uanto stava accadendo in quei gionù sul fronte it.:iliano, si ha ·la riprou che (adorna non it,rnora,·a affatto questa esigenza, ma paga,-a piurtosro lo scotto - non sempre riconosciuto dai suoi critici anche arruali - della agli impegni presi con gli alleaci. Dal 21 giugno avc,·a impartito le diretljve per una comroffensiYa in Trencino, c la decisione di proseguirJa a più riprese fmo al 25 luglio - con quella che Lussu anebbe condannato in Cn tiiiiiO sii/l'Altipiano come "la ,.j,-a pressione sul fronte dello Zcbio"J11 '', priYa a suo parere di <.1ualsiasi plausibilità ratr.ica - nonosrame l'intenzione di tiprenùere quanto prima sull'Isonzo, può essere ,·ista, almeno in parte, come una risposta alla richiesta di

4Hi Telegramma ili Romei Longbena :li Comando Supremo italiano delle 23.00 del 27 giugno 1916, in . \ USS\ rE, Repertorio L-l l busta 89 faK 2. 1111i Tscmral'ny \rkhi' \!oscow, 1299, pp. ci raro in P. Buttar, futssttl:r L1st Gasp, op. ci t., p. 226. T n dj telegramma, inviaro appunto il 29 giugno, non rimane traccia nel citato rcpcrrorio .\USS\rE, Reperwrio L-Il busta 89 Case. 1. IH'J E. Lussu, l ·Il mmo SIIII'A/tipimw, E i naucli, Torino 1945, t1ui nta cdi7.ionc, in panicolarc cap.:\.\'.

_-\lekseyer. A \Jl'appello cioè -lanciato dal comando di Logilev - che l'Intesa non lasciasse da soL1 la Russia, ma esercitasse, a partire dai primi giorni di luglio, nna pressione concenttica sulle Potenze Centrali. Per quanto aLroce gucstr1 logica possa apparire al lettore odierno, o la si possa imputare alla "cicca" dctcnninazione di Cadoma rispetto ai comandami degli altri eserciti essa rispondera alla sola strategia che l'Intesa aYeYa saputo S\'iluppare alla fine dell'anno precedente a Chantilly. Nessuno era stato ancora in grado di offrire una prospettiva cau:ica promettente, al di là della crescita esponenziale della potcm:a di fuoco e alh1 sovrabbondanza dei materiali belJici garanuta dall'apparato industtiale. Lo stesso Romei Longhena do\·ette in questa fase considerare cccessh·e c poco realistiche le richieste annzate dalla Starko al Regio esercito, se in una comunicazione a Udine deUa metà appunto del mese di luglio osservava:

Gli è che qua si ignorano le grandi dif.h.colrà delJa nostra guerra 'alpestre', difficoltà che nonostante quanto narrano i comwucati ed i giornali italiani e guanto noi riferiamo, questi circoli militari non riescono a concepire, abituati come sono a considerare ogni teatro di guerra alla stre!,rtlll dci loro, piani e facili, e dove per la natura c la conligurazione del terreno i 12tvori di di fesa non presentano ncppur lontanamente i caratteri di resistenza che si incontrano sulla fronte it:alo-austriaca. Per com-incerc di tali cose sarebbe opportuno che ufficiali russi competenti fossero imiraci a risirare la fronte italiana. '')('

va poi dimenticato come, a dispetto anche dei successi messi a segno fino a quel momento da HrusilO\· , il morale del popolo tusso, ma spesso anche dci rincab:i che \'Cnivano mandati al fronre, fosse onnai lontrmo dagli "entusiasmi"

1 ')11 Telegramma ùi Romci Longhena al Com:tntlo Supremo del 14 luglio 1916 in .-\CSSi\f.E, Repertorio L-l i busta 89 fase. 2. Per un giudizio t]uamo iJlgiusto suUa presunta "im:ttucidine" italiana c il scarso apporto offerto all'l m esa, si veda \.I. Denikin, Tbl' Cm'i'rr, op. cit., p. 262.

dell'esLate del 1914. Nelle retro,-ie i ùfiuri di obbedienza e le diser-/.ioni in gran nwnero nei reparri destinaci a ripianare le penJite delle tmicà combattcmi crcsce,·ano eli settimana in sertimana. L'impossibilità per gli a!Jeaci dell'Intesa eli fornire iJ suppono richiesto, spesso \'ÌSlO come miracolistico, le rassicurazioni sempre meno conYinccnci a livello politico c le promesse di affaristi senza scrupoli fatto il resto, alimentando un sentimento di disillusione e malcontento generali. Dal canw loro gli ambienti finanziari reuescb.i ln·e,·ano faLto il possibile, anche munire incontri diretti con esponcmi dell'econonùa e dell'industria russa mTenut.i. a Stoccolma, per spingere l'Impero zarisra ad una pace scparaLa. 1 'JI F.,·geny JSergee,· nel suo contributo sull'"csperienza mssa eli guerra" osseJTa:

li senso di delusione e eli affronto, che avevano .preso il posto del pauiottismo e della <.lisporubilità a sacrificarsi, Ycnnero Lenuti desti mecliante la critica agli alleati [promossa con ogni mezzo dalle PoLenze Centrali], cui si imputm•a la passi,·i.Là durante le operazioni offensi\e stù fronte oriemale, le loro strategie clilawrie nella fornitura di sostegno tecruco c materiale, persino una consapc,·olc diffusione del conflitto, attraYcrso cui la Russia e le Potenze Centrali doYe\'ano annientarsi reciprocamente, in modo che la pace potesse essere dettata a condiziotù fa,·ore\·oli per Londra e Parigi.492

Era quin<..li indispensabile per poter mostrare che la Russia non era la sola a sactificarsi per la causa comune c che gli sraci dell'Intesa - l'l nghiltcrra in p ti mis che aYeva trauo gioYamenro in ·Mcsopotanùa dalle vittorie zarisre comro i turchi- non sta,·ano mandando a motire la giovenrù russa per i loro egoistici interessi se non addirittura

-191 \ . 11obrov, Rmsilol'sk!_y ptVI)'I' , op. ci r., pp. 228-229. m E.J. Scrgccv, Rlm/cmds op.cit., p. 315 c i rifcrimenri hibliograCici deUa nota 26.

pet la economica britannica sul continente, tasto su cui batteva con insistenza la propaganda 1.edesca.493

493 G. Cigliano, Gttem:l, impem, op. cir., p. 180. Si vedano inoltre le testimonianze di E. \' andcrvekle, T/mc A-pcds, op. cit., p. 133: della propaganda tedesca è sempre la stessa; essi tentano di i russi che sono vittime dell'impetialismo c britatlO.Ìco, per il quale stanno commettendo il grave cnore di farsi uccidere. È soprattutto conrro l'Inghilcerra che sono orientate le loro argomentazioni." Tn https: l l archi ve .org/ details/ tlu:eeaspectsofruOO,,and.iahl/ p age/ n8/ m od e/ 2up rultimo acce oso 13 maggio :2020] c \. l ,obano\· -Rostovshy·, Tbe Mi//, op. cit., pp. "l ptincipali argome.mi contro gli :\Jlcati erano i segucnri: dallo :;coppio della guerra il fronte aveva conosciuto una gigantesca battaglia, praticamenre senza un giorno di respiro. I .à dove la Francia, dopo la "battaglia della l\[arna" e la cosiddetta "corsa al mare", si era sistemata comodameme nelle t1incee lasciando il compito a noi. [ .. ·l Ogni volta che la Francia si è trovata in è srara sostenuta, noi abbiamo attaccato; ma quando l'aiuto l'abbiamo chiesto noi la Francia non si è mossa. li risultato fu che mentre la Francia accumulava munizioni c granare, noi consumando le nostre. Se la l,.rancia avesse attaccato mentre noi sravamo vincendo brillantemente sui C:arpazi, la guerra sarebbe probabilmente stata vinta; ma niente è stato farro c la mancanza di munizioni ci ha costretm alla grande li tirata. [ .. . ] Le voci secondo cui i britannici si dicevano "disposti a battersi fino all'ulrima goccia di sant,ruc dei soldati russi" sono a loro volta di dubbia origine." Si veda inoltre B.l. Kolonickij, Po/ìtiéeskc!)afimktija a11glojàbiì Pen>oj miro l'f!/ I'(!JI!J' [La funzione politica dell'anglofobia durante la Prima guerra mondiale!, in:

Ross!Jtt i Pm•t!)a !I!ÙVI'tlja vojna: Mc!!erjab: IIH;?dtmmvduogo lltlllé!IIWJ kolloktùrtllrt !La l\.ussÌ<l e la Prima Cuena " \ londialcl, Sr. Pctersburg 1999, pp 271- :287, tttù p. 273. Il tema venne ripreso alla vigilia del secondo conflitto mondiale da Tu. Velvet, Proryl', in F. .. \. Boltin, L\' . Zhigarev, .\L\1. Kaplun (a cura di),A'Iillerìs(J• , op. cir, qui p "136. \'a derro che :\lekseyevpmeva peraltro comare sulla corrente intellettuale dci che faceva della solidatiecà con i popoli progrediti di Europa (francesi, britannici, belgi) la base per la sua idea palingeoctica eli una "nuova Europa" che sarebbe nata dal conflitto: .E.J Sergeev, &rsslmtds K1ie,gmjàhnmgeu, op. cit., p. 311. C:osì come, del resto, non mancavano posizioni eli radicale rifìuto dell'intera Europa "industriale": r. Srcpun, Als icb, op. cit., p. 224: "In generale però l'imera energia indusuiale dell'Europa ci è profondamente ostile. Passerà ancora molta

acqua sotro i ponti prima che noi imp:triamo a ,.;,·ere senza con l'Eumpa. T .o sai, dall'inizio della guerra non ho mai smesso di temere che alla Cint: tutti i popoti d'Europa- ranto i nostri alleati l)Uanto i nostri nemici - in 1.111 senso cbc al momento ancora mi sfugge si tmirmmo tOIIItv la .ifottllllala TVtSSia. J>m.w tt q11ulf 111ie parole!' dell'autore, ufficiale di artiglieria, gui in una lcrrera ad un amico del aprile 1916).

This article is from: