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Apprezzamenti e decisioni di Superroarina »

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Intanto era uscita da Messina la Tp Pallade per andare incontro alla 3a Divisione, ma alle 11.15 Marina Messina comunicava che la Tp era rientrata in porto a cagione del grosso mare.

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Invece il Ct Pigafetta, uscito da Taranto a richiesta dell'Amm. Iachino per l'analogo scopo di scorta alla Littorio, incontrò la Nb alle 16.14. Dovettero però rinunciare a prendere il mare i mezzi antisom nel Golfo di Taranto ed anche la scorta aerea antisom rientrò poco dopo aver decollato dall'idroporto di Taranto.

A mezzogiorno il Comando della II Squadra ( che era a T arante sulla Duilio) informò la Littorio che il Grecale non era ancora rientrato. Esso arrivò alle 09.45 del giorno dopo, 24 marzo, a Punta Stilo dove si ancorò con gravi avarie a ridosso della Punta, essendo nel frattempo un po' migliorato lo stato del mare.

Alle 17.41 del 23, a 4 miglia dall'inizio della rotta di sicurezza degli sbarramenti difensivi deDa base di Taranto, un siluro - evidentemente lanciato da un sommergibile - passò di poppa alla Littorio.

Successione degli arrivi in porto il 23: A Messina: alle 14.20 il Gorizia, alle 15.45 il Fuciliere (con l'aiuto di un rimorchiatore, avendo il timone immobilizzato), alle 15.45 l'Alpino, alle 18.00 l'Aviere, alle 18.30 l'Oriani, alle 19.36 il Geniere.

J1. Taranto : alle 18.42 la Littorio, con Pigafetta, Bersagliere, Ascari.

Successione degli arrivi in porto il 24: A Messina: alle 10.00 il Trento, alle 13 .00 il Bande Nere.

Quanto al Grecale, fu preso a rimorchio a Punta Stilo alle 06.20 del 25 marzo dal rimorchiatore Atlante e - scortato dalla Tp Cantore - fu rimorchiato fino a Crotone, dove giunse la sera

stessa poco dopo le ore 23. Il 2 aprile - dopo aver riparato alla meglio le avarie - partì per Taranto alle 00.20, arrivandovi il medesimo giorno.

30° Ricerca dei naufraghi del LANCIERE e dello SCIROCCO

Per quanto questO argomento esuli dal quadro degli avvenimenti strategico-tattici legati alla seconda battaglia della Sirte, merita di essere svolto nei suoi aspetti essenziali. Si è già veduto che le prime navi inviate subito ( cioè il mattino del 2 3 marzo) alla ricerca del Lanciere furono il Trento e il Geniere: ma il primo, dopo circa otto ore di faticosa navigazione ebbe ordine di andare a Messina, sua base, e il secondo dopo un paio d'ore fu costretto a desistere per sopravvenute avarie.

Intanto Superma.rina aveva ordinato che la N. O. Arno, già tenuta pronta a muovere all'ordine :fin dal pomeriggio del giorno 22 marzo, lasciasse Augusta - dove si trovava - alle ore 12 del 23 per andare in soccorso del Lanciere. La nave, date le grandi difficoltà di disormeggio incontrate per il vento violentissimo, non era riuscita a lasciare il porto, con l'aiuto di alcuni rimorchiatori, che alle 18.45. Inoltre Supermarina aveva di.sposto per il giorno successivo 24 marzo le seguenti operazioni di ricerca e di soccorso, che le condizioni meteorologiche proibitive avrebbero reso ineseguibili il giorno 23: esplorazioni con idrovolanti Cant Z.506 da r.m. di un'ampia · zona compresa tra il parallelo su cui si era svolta la battaglia e il parallelo di Siracusa e tra il meridiano del punto A (lat. 35° 30' long. 18° 00', che era il punto verso cui era stato diretto il Gruppo « Littorio » alla partenza da Taranto) e le coste della Sicilia; ricerca eseguita dalla sezione costituita dal Ct Folgore (C.C.

Renato d'Elia) e dalla Tp Pallade, che erano a Messina. Queste due unità batterono il mare durante il giorno 24 e rientrarono a Messina il 25. L'Arno rientrò ad Augusta il 29, dopo cinque giorni di ricerche.

Le ricognizioni aeree furono ripetute dall'alba al tramonto nei giorni 25, 26 e 27. a) Risultati ottenuti dagli idrovolanti.

Il giorno 24 nessun naufrago fu scorto dagli aviatori: tempo cattivo, visibilità mediocre.

Il giorno 25, alle 08.10, un idro avvistò in lat. 35° 40' longitudine 16° 58' (circa mg. 110 per 126° da Capo Passero) un battello con tre naufraghi. Non potendo ammarare per il forte moto ondoso, l'idro rimase sul posto in attesa della nave ospedale cui aveva segnalato l'avvistamento; perduto poi di vista il battello, non riuscl a ritrovarlo e rientrò, sostituito nelle ricerche da altri due Cant Z.506 e più tardi anche dall'Arno. Ma i tre naufraghi non furono, più rintracciati .

Il giorno 26 fu l'unico fruttuoso, anche perché il mare si era calmato e la visibilità era migliorata. Alle 08.30 un idrovolante trasse a salvamento i due soli superstiti salvati del Ct Scirocco (sergente nocchiere Michele Perugini e marinaio Domenico Frisenda) in lat. 36° 14' long. 15° 26' (30 miglia per 150° da Capo Passero). Essi avevano percorso in tre giorni, trasportati dal vento e dal mare, circa 80 miglia dal punto stimato di affondamento del loro Ct. Alle 12.40 un altro idrovolante ricuperò ben 7 naufraghi del Lanciere in lat. 35° 12' long. 17° 24' (circa 140 miglia per 130° da Capo Passero). Questo punto si trovava circa 25 miglia a sud del punto in cui il Lanciere aveva lanciato il suo « S.O.S. », perché nel frattempo si era messo in quella zona forte vento da nord. I 7 naufraghi dichiararono che ai due battelli su cui si trovavano erano inizialmente aggrappate una settantina di persone, ma che soltanto loro erano rimasti vivi. Il personale di volo riferì che per un'ampia distesa intorno al punto di ricupero si trovavano molti cadaveri galleggianti, relitti ed una vasta chiazza di nafta. b) Crociera della Sezione «Folgore-Pallade».

Il Ct Folgore e la Tp Pallade lasciarono Messina alle 06.35 del 24, coll'ordine - dato dal Comando M.M. della Sicilia di dirigere per il punto lat. 36° 24' long. 16° 02' ( 46 miglia per 111 ° da Capo Passero, posizione corrispondente alla massima deriva valutata come possibile per lo Scirocco). Raggiunto alle ore 15 tale punto, procedettero alla ricerca lungo la direttrice 115°

Il Bande Nere alla battaglia della 2• Sirte

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