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PRESENTAZIONE

La maggior parte degli storici - scriveva il Comandante Alfred Tbayer MA HAN nel 1890 nel libro ' 'L'influenza del Potere Marittimo nella storia.. - non ebbe mai soverchia dimestichezza con le cose marittime.

Ma anche egli trascurava un aspetto fondamentale delle Marine e cioè l'in!luenza che esse hanno sempre esercitato nella evoluzione delle conoscenze scientifiche e delle conquiste tecnologiche.

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E' infatti indubbio che le marine hanno svolto un ruolo primario anche se spesso sottaciuto e dimenticato, nel consolidamento del concetto stesso di progresso.

Questo è pa1ticolarn1ente vero per il Mediterraneo nel cui ambito, sin dall'antichità , si svilupparono i più intensi scambi commerciali e culturali tra i diversi popoli che vi si affacciano, con un'influenza massima sul resto del mondo a quel tempo conosciuto al momento del consolidamento dell'impero romano.

D'altra parte, al pari di tutte le infrastrutture dì scambio anche iI MediteJTaneo fu luogo di razzia e di grassazione, nella fattispecie la pirateria. Paradossalmente, proprio quando la marina da gue1Ta imperiale romana non ebbe più flotte nemiche da contrastare iniziò per lei l'incessante e non meno impegnativo compito di garantire la sicurezza delle rotte mercantili per il contrasto di O!o,'Tii attività e tratftco considerato illegale. Per oltre tre secoli le unità della Flotta Romana, con base principale a Miseno, incrociarono su tutti i mari conosciuti senza interruzione di continuità.

Da Gibilte1Ta al Mar Nero, dal Mar Adriatico al Mar Rosso e Arabico, ogni specchio d'acqua, ebbe assicurata la sua sicurezza grazie ad una continua vigilanza garantita dalla combinazione di un capillare sistema di comunicazione e di avvistamento costiero e dalle caratte1istiche più avanzate di cui godevano le navi di Roma nei confronti di tutte le altre unità mi l itari. L'area in cui quella flotta operava coincide, in buona sostanza, con quella in cui oggi si concentra l'interesse e le att ività dall'Opera.:ione Active Endeavow; che ha quale missione il contrasto della minaccia terroristica nelle acque internazionali del mediterraneo. Analoga coincidenza si osserva tra la sede del comando della flotta Pretoria con quella di Nisida sede del Comando della Componente Marittima delle Forze Alleate.

ln ambito marittimo da sempre, il tennine sicurezza si presta ad una ce1ta ambiguità d'interpretazione potendosi riferire, in tutte le possibil i combinazioni, alla nave ed a.Ile s ue rotte ma anche al modo di preve- nire o contrastare le offese nemiche e alla ricerca del modo migliore per minimizzare gli effetti dei risc hi ambientali cui sono esposti i mezzi navali. Questa distinzione e le relative esigenze di salvaguardia sono ben evidenziate dalruso di due termini di satèty e security presenti nella lingua inglese. Ovvio, pertanto, che per soddisfare questa duplice esigenza si siano da sempre sfruttate le più avanzate tecnologie applicandole secondo modalità sempre innovative. li più recente esempio di stretto legame tra una esigenza di sicurezza da soddisfare, una possibile soluzione tecnologica da adottare ed un modo innovativo di applicarla all'ambiente maiittimo , è rappresentato dal Automatic Identification System. Esso rappresenta l'equivalente marittimo del sistema di identificazione utilizzato dagli aeromobili civili, e da poco obbligatoriamente imbarcato su tutte le navi mercantili di stazza superiore alle 300 tonnella te. Questo sistema ha fatto fare un grosso passo in avanti all'operazione Active Endeavour passato da "Platforrn based" a "Network based". Collegato alla catena GPS (Global Posi t ionìng System - sistema di posizionamento su base satellitare, a copertura globale e continua, gestito dal dipartimento della difesa statunitense), l' AIS fornisce in tempo reale i dati di posizione e gli elementi circa l'identità dell ' unità su cui è installato.

Queste infonnazioni , relative a circa 7000 navi al giorno che si muovono in Mediterraneo, vengono poi analizzate e valutate automaticamente attraverso un sistema esperto definùo come Maritime Safety and Security Information System. I software dell ' MSSIS forniscono in tempo reale a l lanni circa ogni eventuale comportamento sospetto, focalizzando su di essi l'attenzione delle unita aeromarittime NATO . TI sistema quindi agisce, con effetto moltiplicatore sulle capacità di sorveglianza del Comando di Nisida, riproponendo, dopo 2000 anni, su base e l ettronica, il sistema di avvistamento utilizzato dai romani.

A partire da questa applicazione tecnologica inizialmente finalizzata ad esigenze di "safety", l'Oper-azione Active Endeavom ha rappresentato il banco d i prova per realizzare in campo marittimo e nella esecuzione di una operazione reale, quello che nella NATO è definita come la "trasfo1mation" ovvero la capacità di innovare profondamente l'intero processo a partire dal modo con cui Lma operazione viene concepita e realizzata in tutti i suoi aspetti. E quindi. anche circa le modalità di impiego dei mezzi di superficie, subacquei ed aerei. Ciò, senza escludere la stessa organizzazione della Centrale Operativa Marittima del Comando della Componente Marit-tima delle Forze Alleate di Napoli in cui pe r la prima volta, il personale delle "Operazioni" lavora accanto a quello della branca "Jnfonnazioni'' e "Intelligence".

Dal suo avvio nell'ottobre del 2001 , l'operazione

Active Endeavour ha continuato ad evolversi con progressi sostanziali in tlltti i settori e con un sempre più ampio coinvolgimento di nazioni non-NATO. Oggi coinvolge anche quattro nazi on i partner, Russia, Ucraina, Israele ed Albania. le quali hanno formalmente accertato di fornire supporto all'attività NATO mediante lo scambio di informazioni e/ o con l'apporto di Unità militari di superficie.

In totale, oltre 30 nazioni forniscono dati aggiornati al sistema MSSTS, parte dei quali provenienti da sistemi basati a teITa e parte fomiti da unità di superficie, aeree e subacquee appartenenti a Paesi che si affacciano sull'oceano Pacifico, Atlantico cd Indiano.

Questo secondo volume della serie "Pompei" 1• destinato a raggiungere un altrettanto ampio pubblico internazionale. ci propone con grande efficacia ciò che della tecnologia, i cui sviluppi almeno in parte ancor oggi ci avvaliamo, ebbe origine sulle Unità della flotta romana e soprattutto ben si presta a rappresentare lo sforzo dell'uomo in tutti i tempi per rendere il mare ed il suo utilizzo più sicuro.

11 testo e le immagini tracciano un quadro accurato ed avvincente dj un gran numero di innovazioni tecnologiche scaturite in quel contesto e per quelle finalità

Con grande originalità Flavio e Ferruccio Russo, sollecitando la nostra curiosità su quegli apporti della tecnologia navale almeno in parte dimenticati, li hanno organizzati facendo riferimento ai quattro elementi fondamentali: fuoco, aria, terra ed acqua ai quali gli Antichi attribuivano l'origine dell'universo.

Molti di quegli appotti sono ancora una realtà imprescindibile della nostra quotidianità . Il fenomeno essendo simi le a quanto accaduto per il linguaggio, rende sensato considerare quest'opera una sorta di dizionario etimologico della tecnologia, con i suoi riscontri più significativi preservati dal Vesuvio nel 79 d.C.

Dopo aver letto questo libro sarà più facile per tutti ravvisare nelle esigenze della navigazione uno dei maggiori stimoli al progresso tecnologico. Ma sarebbe grave errore considerarlo limitato al solo scopo della Difesa, essendo in ultima analisi la inderogabile ricerca della Sicurezza, in tutte le sue accezioni, il primario bisogno dell'Umanità.

I- 79 d.C. Rotta su Pompei - indagine sulla scomparsa di un Ammiraglio - dicembre 2006.

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