2 minute read
PREFAZIONE
Non posso cominciare a sc1ivere queste poche righe senza dire con chiarezza che mi sono sentito onorato dalla richiesta degli Autori di scriverle; se avrete la pazienza di leggerle fino alla fine, il motivo sarà evidente.
Da alcuni anni sento l'esigenza di parlare agli allievi che frequentano le mie lezioni. di almeno un po' di Storia dell' [ngegneria. Non credo si possa avere una ''cultura tecnica" se si ignora quanto è stato fatto nel campo da coloro che ci hanno preceduto. La cultura, in qualunque campo, consiste nel comprendere e non solo nel saper fare. Dunque credo fennamente sia necessario sapere come nei secoli si è arrivato a comprendere un fenomeno ed a concepire una applicazione di quanto si era compreso; credo poi sia doveroso insegnarlo alle nuove leve di studiosi e trasmettere loro i I gusto per le realizzazioni tecniche del passato.
Advertisement
Ebbene: questo libro risponde magnificamente a questa esigenza
Viviamo in un tempo nel quale si è facilmente portati a credere che la nostra generazione abbia inventato e scoperto quasi tutto, gli Autori ci mostrano che non è così. Allora lasciamoci guidare dagli Autori in questo viaggio particolare. Nel leggere ci stupiremo nell'apprendere quanto fossero geniali gli scienziati / ingegner i/ait igiani di due millenni or sono, e di come avessero brillantemente risolto tanti problemi con i mezzi a loro disposizione. Poi apprenderemo di realizzazioni la cui concezione è di una modernità sorprendente e molti di noi dovranno ricredersi sulle idee che probabi lmente avevano del passato.
Per la mia fo1111azione professionale, dovrei forse dire che ho trovato particolannente interessante la parte che riguarda i meccanismi e le macchine: ma non è stato così : ogni argomento è stato interessante e mi ha stupito. Molto piacevolmente stupito: questa è la espressione esatta; non solo dal punto di vista tecnico-scientifico perché in questo lavoro c'è di più. Non voglio anticipare nulla di quanto leggerete ma desidero citare una frase degli Autori che mi è pa1iicolarmente piaciuta: l'avanzamento in conclusione non deve immaginarsi per scatti improvvisi di cervelli singolari: non è mai esistito nella storia un unico genio, inventore di tutto, ma una sterminata teoria di artigiani e di ingegneri, di .fìloso.fì e di scienziati. di pe1feziona10ri e di sperimentatori testardi che, non fermati dalle innumerevoli sc011fìtte ma esaltati dai rari successi. hanno costruito, giorno dopo giorno la nostra odierna comoda realtà.
E continuano a farlo con il medesimo entusiasmo.
Gli Autori, io credo. parlano anche di se stessi e della loro passione per le loro ricerche; questo è il senso del libro e questo è quello che, in sintesi. occorre trasmettere ai giovani se vogliamo che la loro preparazione sia cultura piuttosto che erudizione.
Uno degli Autori di questo libro è un'ingegnere che mi ha insegnato parecchie cose, una di quelle che mi è piaciuta di più è stata quella che "ingegnere·' deriva da una radice sanscrita che ha il significato di "generare, dar vita"
Non c'è dubbio che questo libro sia un parto degli Autori e nel senso più bello di questo tem1ine: Essi hanno profuso nelle pagine la loro passione ed il loro amore per quello su cui svolgono le loro ricerche e di cui ci raccontano. Anche competenza, certo, su questo non c"è dubbio ma, più ancora, passione ed amore. Allora: giudìcare da un punto di vista tecnico il loro lavoro e presentarlo è relativamente facile, ma farlo per l'altro aspetto è impossibile. Per gli aspetti tecnici e per quanto si può apprendere, il libro ha, immagino, un prezzo di copertina; per le altre cose, gli Autori ci chiedono di accettare questo loro dono
Cesare Rossi
Ordinario di Meccanica Applica/a al/e Macl hine Facoltà dì Ingegneria - Università di Napoli "Federico Il"