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CINEMATISMI E AUTOMATISMI
T RA LE PRh'vIE CATENE CINEMATICHE VI FU IL PA.RA,"ICO
E FRA LE PRJ ME MACCHINE AUTOMATICHE LA G ANASCIA CHE SI SERRAVA PER AZIONE DEL PESO C HE DOVEVA SOLL EVARE E SI APRJVA AL SU O CES SARE
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CONGEGNI PRESENTI ENTRAMBI SULLE GRU PER CL CARI CAM ENTO DELLE NAVI NE I PORTJ. SU DI UNA ARMA
PER IMPIEGO NAVAL E, UNA CATAPULTA AUTO MATICA A RIPETIZIONE , LA SIN TESI 0T UN GR AN NUME RO DI CINEMATISMI E AUTOMATISMI DELL' ANTICIDTÀ .
Sempre a 1idosso dello stesso arco storico, Filone di Bisanzio colloca un 'arma per tanti versi avveniristica, al punto di potersi definire, a buon diritto, automatica: la catapulta a ripetizione. AI di là della s ua funzione la macchina attribuita a Dionisio di Alessandria, che 1isu lta operante intorno al I secolo a. C nell ' arsenale di Rodi , va considerata un condensato dei più avanzati cinematis mi e automatismi meccanici , molti dei quali praticamente sono ancora di vasto impiego. 58 > Generalmente consisteva in un serbatoio, nel quale era contenuto un discreto numero di dardi , in un dispositi vo di alimentazione a tamburo ed in una catena di movim e ntazione.
La descrizione dell'arma lasciataci da Filone , come è facilmente comprensibile, non fu redatta per fugare ogni dubbio, mancando tra l ' altro un glossario tecnico e un taglio analitico. In pratica , stando a Filone, i dardi erano collocati in una tramoggia verticale che li trasferiva , uno alla volta, nel la scanalatura di tiro mediante un tamburo rotante mosso alternativamente da una camma guidata a z ionata dalla s litta. In definitiva ba s tava perciò la sola rotazione del verricello per far muovere il tamburo , la s litta, il meccani s mo di agganciamento e quello di scatto. Il ciclo si ripeteva automaticamente s en za solu z ione di continuità o inv ersion e di rotazione del rocchetto, fino all'esaurimento del caricatore , che , comunque poteva r eintegrarsi senza sospendere il tiro. E ' interessante os s erv are che la trasmi s sione del moto dall'albero del verricello agli altri organi a vv eni v a con due catene a maglie piane, trascinate da rocchetti pentagonali. Queste , simili a quelle delle moderne motoseghe , di s ponevano di denti interni che s'inserivano nei v uoti del rocchetto motore p e ntagonale e del1 ' analogo di rinvio, evitandone la fuoriuscita. Modelli affini di carene , dette di Galle, sono al pre -
2 I 5. Moderna catena di Galle.
2 16 . Ri costruzione vi r tua le della caten a della ca tap ul ta a ripetizione di Dionisio d'Alessandria.
217. Ricostruzione virtuale dell'intera catapulta.
2 I 8. Rilie vi planimetrici ortogona li del la stessa sente attribuite a Leonardo da Vinci e trasmdtono il moto in tutte le biciclette e le motociclette.
Uno dei denti interni più lunghi trascinava nel moto la slitta che, a sua volta, trascinava la corda caricando le matasse del motore. Durante il moto una camma ad essa solidale provocava una rotazione di l 80° al cilindro alimentatore, che prelevava un dardo dal caricatore e lo depositava nel canale dinanzi alla corda. Giunta la slitta a ridosso dell'estremità posteriore dell'arma. il dente la lasciava, mentre un riscontro ne apriva il dispositivo di scatto. Un istante dopo lo stesso dente. completata la rotazione nel rocchetto , riagganciava la slitta da sotto, trascinandola nuovamente ma nella direzione opposta. In prossimità della testa dell'arma, il secondo riscontro chiudeva l 'arpione dopo che aveva recuperato la corda, mentre l'alimentatore prendeva un altro dardo dalla tramoggia. Mezzo giro nel rocchetto e il ciclo si ripeteva.
Dal punto di vista balistico la sua cadenza di tiro doveva attestarsi intorno ad una media di un colpo ogni paio di minuti: ben poca cosa rispetto alle nostre armi automatiche, ma certamente impressionante per l'epoca. E paradossalmente proprio perciò anche inuti le , poiché finiva per far concentrare i dardi tutti nel medesimo punto, in uno spazio talmente breve da essere sempre il medesimo bersaglio. Un 'indubbia dimostrazione di tale potenzialità la si constatò agli inizi del '900, quando ne venne realiz zata in Germania una riproduzione in grandezza naturale: durante la prova tenuta alla presenza del Kaiser, una sua freccia spaccò in due parti la precedente!
2 I 9-220. Museo delle navi di Mainz, Germania: sulla prua della nave è stata montata la catapu lta a ripetizi one. Per le s ue peculiarità d i fu nzionamento, la macch ina d i Dionisio r isul tava l'am1amento ideale per un mezzo in mov imento. 22 1. Esploso della ricostruzione della catap ult a a ripetiz ione. 222. Dettaglio cinematismi. 223-224. Dettagli o degli alimen tatori della catapulta e della mitragliera Gatling
Note
1-Cfr. E.N.LUTTWAK, La grande strategia del! 'Impero romano. di I al f!T secolo d C., Milano 1981, pp 82-83. Circa le affinità tra l'urbanistica ippodamca e l'accampamento romano cfr G CULTERRA. Architettura ippodamea, contribu10 alla storia Roma 1924, pp. 477 - 495.
2- Cfr.AA.VV., Les enceintes augustés1111es dans I 'occident romani (France, Ttalie. Espagne , Afrique du Nord), Att i del Co ll oqu io internaziona le d i Nimes 9-12 ottobre 1985, pu b blicati ne l Bo ll ettino n° 18 dell' Ecole Antique dc Nimcs, 1987.
3-Cfr. Y.GARLAN, Guerra e società nel mondo antico, Bologna 1983, pp 22 1- 223
4-Cfr. F.RUSSO. indagine sulle Forche Caudine lmmutabiliLà dei principi militare, Roma 2006, pp. 77- 85.
5-Cfr. PSEUDO IGINO, De munitionibus castromm; cfr. POLIBIO di MEAGALOPTLI, Storie, lib.Vl, 27-34.
6 -Cfr. Y.LE BOHEC, L ·esercito romano. Le armi imperiali da Augusto alla fine del terzo secolo. Urbino 200 I. pp. 173-176 e 215-218.
7 -Cfr. M. LEGU I LLOUX, le cuir et la pelletterie à I 'époque romaine. Paris 2004, pp. 154-159.
8 -Cfr.G.P ISAN I SARTORIO. Mezzi di trasporto e trajjko, della serie Vita e costumi nel mondo romano, Roma 2005.
9-Cfr. AA. VY., Pondera, pesi e misure nel! 'antichità. Libra 93. 2001.
10-Cfr. N DAVEY, Storia del materiale da costruzione, Vero na 1965. pp . 219 -226; cfr. AA.YY., Homo jaber. Natura, scien=a e tecnica nell 'a11tica Pompei, M il ano 2002.
11-Cfr. VITRUVIO, De archirectura. lib. X, 16.
12-Cfr. VTTRUVIO, De arc/1itectura, \ib. X, 16.
13-L'ind izio principale per la co ll ocazione cronologica di Erone è il riferimento a lito lo esemplificativo del! 'eclissi di luna, descritto ne l capitolo XXXV de ll a sua Dioptra, interpre t a t a da rinoma t i storici de ll 'ast ronomia come quella del 62 d.C.
I 4-Da G.BOFFITO. Gli strumenti della scien:::a e la scien:::a degli strumenti. Roma 1982, ristampa dell "edizione originale Firenze 1929, pp.31-35.
I 5-Da G.BOFFITO, Gli strnmenti della scien:::a , cit.. pp. 24-29. Ed ancora sulla hale.sn-iglia pp. 61-66.
16-CfrAA.VV Ho1110.fàbet: Natura. scien:::a e tecnica , cit.. pp.
17-Cfr. D.STROFFOUNO , La ciltà misurata. Tecniche e strumenti di rilevame1110 nei trattati a stampa del Ci11q11eu:nto. Roma 1999, pp. 61-65.
18-Cfr. AA.VV., TRAIA NUS. Co,pus artium muniton1111 romanorum. ultimo aggiornamento 24 aprile 2007. versione e lettronica http://traianus.redris.es. agrimensoria. topograjìa Romana. squadro agrimensorio.
19-Cfr. VITRUVlO, De archietcrura, lib. vm, 6.
20-Dall"arabo al-hadad: piccolo regolo rotante, imperniato nel centro di un cerchio graduato, in modo da consentire la stima degli angoli per traguardo.
21- Giambattista Venturi (Bibbiano 1746 , Reggio Emil ia 1822): allievo dello Spallanzani fu ordinato sacerdote nel 1769. di vendo ordinario nell' Università di Modena nel 1774.
Fu per volere di Napoleone membro del parlamento della Repubblica C isalpina carica alla quale rinuncio nel 1798. Ordinario di fisca nell'Univarsità di pavia, trascorse, suoi ultimi anni dedicandosi ai suoi studi umanistici e scientifici.
22-La traduzione è contenuta nel trattato di G.VENTURT, Commentar,j sopra la storia e le teorie del/ 'oltica del cavaliere Giambattista Venturi reggiano. membro del cesareo regio istituto di scien:::e etc. della società italiana di Verona. e di più altre accademie, Bologna 1814, pp. 82 e sgg.
23-G.VENTURL Commemare , cir., pp. 88-90.
24-Cfr. F.R USSO, Tormenta. Venti secoli di artiglieria meccanica, Roma 2002, pp. 223-227.
25-Da G.BOFFlTO, Gli strumenti della scien::a , ciL pp. 116-117.
26-M.DA UMAS (a cura di), Storia della scienza, Bari 1969, vol. i, pp.188 -191: anche VlTRUVJO nel De architectura da una rievocazione del Problema di Delo nel lib.lX. 3.
27-AI riguardo cfr. Dizionario d'Ingegneria, fondato da E.PERUCCA, diretto da f.flLlPPL alla voce ca/colatore analogico, Torino 1969, voi. ll,pp. 311 e sgg. ln breve: un calcolatore analogico diretto è un modello di sistema fisico, di realizzazione e trattamento più semplici che non quelli del sistema originale.''
28 -Circa le caratteristiche del Mesolahio se ne ha una dettagliata descrizione in Vitruvio, De archilectura. lib lX, cap. JIL nella Epistola di Eratostene al re Tolomeo. Cfr al riguard o la traduzione di Daniele Barbaro, Vcnetia l567 , pp. 368 e sgg.
29-Cfr. P.JAMES, N.THORPE. li !ihro delle antiche invenzioni. Milano 2001, pp 135 - 137.
30-Cfr. \VSAND ERMANN, li primo.fèrro cadde dal cielo Bologna 1978, pp 60 - 64.
31-Cfr. B.FRAU, Tecnologiagrecaeroma11a. Roma 1987, pp. 46-71.
32-Da LUCTO ANNEO SENECA. Apocolocyntosis., li.
33-Cfr. VTTRUVIO, De architectura, lib. lX, 9.
34-Da ATENEO, Deipnosophistae. XIII, 567 c-d.
35 -Cfr. E.CERULLT, V.L.GROTTARELLl, Indu strie e tecniche. in Ethnologica. L'uomo e la civiltà. Milano 1965. voi. Il. pp. 540-544.
36-Da M.DELLA CORTE, Case ed abitanti di Pompei Napoli 1965, p. 84, nota 1.
37-Cfr. A.MONDINI, Storia della tecnica voi. I Dalla preistoria Mille, Torino 1973. p. 117.
38-Cfr. G.UCELLl, Le navi di Nemi, Roma 1950.
39-Cfr. G.Dl PASQUALE, Tecnologia e meccanica , cit., pp. 169-208.
40 -11 vero limite dipendeva soprattutto dal numero di uomini che poteva essere impieati in ciascuna macchina . di gran lunga inferiore nella mota rispetto alle stanghe del cabestano.
41-11 tipo di gru romana a braccio inclinato sostenuto da numerose corde, che ne consentono pure la variaz i one delI' inclinazione, viene attualmente definito gru a Derrick. Gli esemplari magg iori montano bracci che possono raggiungere varie decine di metri e carichi di diverse tonnellate. Appariengono a questa tipologia di grn anche i picchi di carico d'impiego navale.
42- Cfr. T.K.DERRY, T.I.WJLLJAMS, Tecnologia e civiltà occidentale, Torino 1968 pp. 198-199.
43 -Not iz ie sulla grande opera si leggono in STRABONE, Geografia, VTII, 2, l
44 -G.P lSANl SARTORIO Mezzi di trasporto e tra.[(ico, Roma 1988.
45 -Circa le sospens ioni con cinghie di cuoio cfr J.A. WEL-
LER, Roman traction \\'Slem, versione elettronica in http:/N1ww.humanist.de/ rome/ rts/ wagon.htm l
46-Per scartamento ferroviario si intende l'interasse fra le rotaie misurato a 14 mm sotto il piano di rotolamento. Quella di 1435 mm è utilizzata in Europa. ad eccezione della Spagna e del Portogallo. nella Cina, negli Stati Uniti e nel Messico Lince interne secondarie come ad esempio in Italia, intorno a l Vesuvio la Circumvesuviana, avendo u no scartamento minore, pari amm 950, vengono definite a scartamento ridotto.
47-Cfr. F.RUSSO, Tormenta , cit., pp. 57-95.
48- E' di questo avviso anche VlTRUV!O, De architectura, lib. X, 22.
49 -Da FLAVIO RENATO VEGEZIO, L'arte militare, traduzione di A Angclini, Roma 1984, p. 47.
50-D a CATO GIULIO CESARE, La guerra gallica, traduzione di F.Brindesi lib. Il, 30-31.
51 -Cfr. M.PAGANO, Il teatro di Ercolano. e A.BALASCO, l 'archùettura del teatro di Ercolano, in Gli antichi Ercolanesi. Napoli 2000, pp. 75-86.
52- Cfr. G.TODARO, Bracconaggio e trappolaggio, Bologna 2006, pp. 85 -162.
53- Cfr. R. FTESCHL Dalla pietra al lase,: Roma 1981, pp. 61-73.
54- Cfr. F.RUSSO, Tormenta navalia. Le artiglierie navali romane, supplemento Rivista Marittima giugno 2007, pp. 94-105.
55-Cfr. E. W.MARSDEN, Greek and roman artille,y. Historical development. Oxford 1999. pp. I6 e sgg.
56-Va precisato che la balestra ad arco metal\ ico si diffuse so l tanto a partire dal Xl V secolo. Cfr. O.DE FLORENT II S Storia delle armi hianche, Milano 1974, pp. 135-140.
57 -Cfr. ABIASIOTTI, Serrahire e chiavi romane del museo archeologico nazionale cli Napoli, Modena 1998. versione su CD
58-P cr la catapulta a ripetizione cfr. F.RUSSO. Tormenta namlia , cit., pp. 135-156.