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Un traguardo diverso
NON TUTTI CORRONO PER LA VITTORIA FINALE UN TRAGUARDO DIVERSO
di Paolo Severgnini
Sono mille i motivi per cui si affronta la 24 Ore. Alcuni aspirano alla vittoria finale, per altri il semplice taglio del traguardo è di per sé una vittoria. E poi c’è che si prepara per arrivare a un traguardo diverso, come nel caso della P88.
Il bello di LM è che nella sua storia ha ispirato diversi personaggi ad affrontare o ad inventarsi sfide o scommesse da vincere.
C’è chi ha vissuto per vincerla o solo per finirla, c’è chi ha provato ad affrontarla da sola e c’è chi si è inventato particolari record solo per avere il proprio nome scritto nella storia della competizione.
È il caso del team Welter-Meunier i cui proprietari (Welter e Meunier) vogliono mettere una firma nella storia superando i 400 km/h sull’Hunadieres.
L’idea nasce nell’87 quando, provando la loro nuova WM P87, il pilota Migault tocca i 416 km/h su un tratto autostradale chiuso della Calais-Reims.
Il team si presenta a LM con una evoluzione della p87 denominata p88. Carrozzeria disegnata ultra aerodinamica nella galleria del vento Peugeot, motore, sempre della casa francese, V6 da 3000 cc capace di 950 Cv a 2.8 bar di pressione.
Come si evince la Peugeot resta nell’ombra ma appoggia in maniera importante il team.
Dopo delle prove disastrose la P88 scatta per la gara con il solo obiettivo dei 400 km/h.
Tutto viene pianificato per questo scopo e si attendono le condizioni ideali. Queste arrivano intorno alle 21. La macchina rientra, vengono parzialmente chiuse tutte le prese d’aria in modo da garantire un ottima penetrazione aerodinamica, pressione del turbo al massimo. Dalla Michelin arriva un treno di gomme con un ridotto coefficiente di rotolamento. Si parte. Allo speed track la macchina tocchera’ i 409 km/h.
Il record sarà omologato a 405 per rendere omaggio alla Peugeot che è in procinto di lanciare quel modello sul mercato.
Missione compiuta. La P88 si ritirerà alle 2 di notte con il motore arrosto ma il suo nome rimarrà indelebile nella storia della 24 Ore.
Per la cronaca l’anno seguente la Mercedes toccherà i 400 orari nelle qualificazioni. Poi arrivarono le chicane a tagliare questi exploit.
La Welter-Meunier P88 in azione nella Le Mans del record di velocità sul rettilineo dell’Hunadieres, dove la vettura toccò i 409 km/h.