Eterno Auriga - 2018

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L’AMORE È IL LINGUAGGIO DEL CUORE Jayanti Kumari

S

EDUTO NEL MIO GIARDINO DI montagna in piena primavera, il mio cuore era pieno della Divina Presenza di Swami e dissi: “Amato Swami, con quali parole, con quali espressioni e in che lingua posso trasmetterTi la profonda gratitudine che il mio cuore sente per Te?” Immediatamente, in un lampo, arrivò la limpida e perfetta risposta del Divino Maestro: “L’amore è il linguaggio del cuore.” Quindi, per parlare con Swami, il cuore deve essere pieno d’amore. E con questo intenso amore per il mio Divino Guru, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, Gli offro la mia profonda e amorevole gratitudine per aver guidato la barca della mia vita attraverso gli abissi della sofferenza, del dolore, delle sfide terrene ed essermi stato vicino nelle sconfitte, nelle invalidità fisiche e nelle difficoltà finanziarie, conducendomi verso le sacre rive del Suo Amore Divino, da dove ha accompagnato ogni passo che ho compiuto. Spesso, mi ha dato il Suo amorevole Darshan in sogno e mi ha detto che cosa fare. Come una madre, Egli mi fermava se Gli sfuggivo di mano. Come una madre, ascoltava i miei scoppi d’ira, ma non demordeva. Se non voleva che andassi in un posto, mi veniva in meditazione e mi diceva: “Perché vuoi andare lì? Che cos’è che non può darti Swami? A che cosa non può rispondere Swami?” I Tre Comandi di Swami Quando una volta sfidai il mio Signore e volli andare a una riunione, persi l’indirizzo Eterno Auriga

o, piuttosto, l’indirizzo del luogo di ritrovo (in Svizzera) scomparve dalla mia borsa e non potei andarvi. E ancora: quando mi intestardii e fui irremovibile nel volere rimanere a tutti i costi in America (1976-1977) e “litigai” con il mio Swami, Egli diede tre fermi comandi. Il primo fu: “Torna in Svizzera” (7 aprile 1977). Quando Gli disobbedii, mi rimproverò e disse: “Smettila di importunarMi col tuo volere rimanere. Non puoi restare. Taci e canta i Bhajan” (giugno 1977). Il terzo comando fu per la mia protesta: “Che cosa farò in Svizzera, Swami? Non ci sono devoti, quindi niente Bhajan.” Subito arrivò la Sua correzione. Egli disse: “Molti devoti, molti Bhajan. Non chiederMelo qui (Ameica); quando sarai là, ti guiderò” (ottobre 1977). Feci ancora un’altra richiesta: “Allora, posso passare il Natale con i miei amici (devoti Sai in America)?” Prontamente arrivò il Divino Comado: “Natale in Svizzera” (dicembre 1977). Non protestai più e pensai che Swami potesse arrabbiarsi con me. Avevo un’ultima domanda. Chiesi a Swami: “In quale veste dovrei andare?” Risoluta arrivò la risposta del Guru: “Turista.” Ancora una volta, pensai nel mio piccolo io: “Come posso andare come turista? Dopo tre mesi, che cosa farò?” Pensai che Swami non avesse sentito bene. Così, per precauzione, rifeci la stessa domanda. Swami ripeté l’ordine con fermezza e autorità: “Ho detto un visto turistico.” Con quanta velocità dimentichiamo la “Parola” Suprema del Guru e ricadiamo nelle nostre menti piccole e instabili, costruendo supposizioni e calcoli, e calpestando completamente la Sua Divina Saggezza e Conoscenza Assoluta del passato, presente e futuro di ogni essere su questa terra, su tutto ciò Giugno 2018 23


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