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fondale per effetto meccanico (moto ondoso, calpestio dei bagnanti ecc.), si aggregano in superficie, in zone riparate, compromettendo l’uso ricreazionale delle acque. I flocculi si trovano spesso associati a schiume di colore bianco o marrone chiaro. L’intensità dei fenomeni rilevati lascia presupporre la presenza delle specie d’interesse anche in altre zone presenti lungo il litorale, caratterizzate da substrato roccioso. Tale supposizione è stata confermata dall’osservazione microscopica di campioni di macroalghe prelevati con l’intento di definire l’estensione reale del fenomeno. L’analisi del materiale bentonico ha confermato la presenza di elevate concentrazioni di Ostreopsis ovata, inoltre il popolamento microfitobentonico è spesso risultato costituito da altre microalghe quali Prorocentrum lima, Coolia monotis e saltuariamente da Amphidinium spp. Allo scopo di comprendere e gestire meglio il fenomeno, sono state svolte alcune analisi supplementari nel corso di questi anni di monitoraggio. I risultati ottenuti hanno confermato mediante analisi di tipo biomolecolare, svolte dal dipartimento di scienze biomolecolari, sezione biologia ambientale dell’università di Urbino, l’appartenenza di Ostreopsis alla specie ovata nei campioni di Faro Torre Cervia (San Felice Circeo), Porto Romano (Formia) e Bagni Pirgo (Civitavecchia). Inoltre, è stata confermata la produzione di tossine dal Centro Ricerche Marine di Cesenatico, in campioni naturali. 5.1.2
Monitoraggio di Ostreopsis ovata: l’esperienza di ARPA Liguria
Approfondimento a cura di ARPA Liguria: C. Cuneo e F. Grasso Nel luglio 2005 a Genova si verificò un’emergenza sanitaria da sintomi simil-influenzali, che in pochissime ore portò circa duecento persone ad accedere al Pronto Soccorso, per aver frequentato il litorale genovese.
Dopo le valutazioni e le indagini analitiche effettuate, fu possibile collegare con certezza il fenomeno alla fioritura dell'alga Ostreopsis ovata, associato a condizioni meteomarine favorevoli alla presenza di aerosol. A seguito di questo evento ARPAL e Regione Liguria oil avviarono un percorso di studio, ricerca e regolamentazione che portò prima a monitoraggi volontari solo in alcune regioni poi a linee guida e procedure nazionali, omogenee lungo tutta la costa italiana. ARPAL, inoltre, grazie alla competenza di Claudio Grillo, primo scopritore a inizio millennio della presenza di Ostreopsis in Liguria insieme a Giancarlo Pasini, ha partecipato ad alcuni progetti europei sul tema (es. ENPI M3-HABs e Algawarning) che hanno portato allo sviluppo di un servizio integrato per il monitoraggio, il conteggio automatico e la valutazione del rischio da microalghe tossigene. ARPAL da qualche anno esegue sistematicamente il monitoraggio quindicinale da giugno a settembre nelle sedici aree in cui ha suddiviso la costa ligure. In alcuni punti sentinella ritenuti potenzialmente favorevoli alla fioritura di Ostreopsis ovata, con caratteristiche quali acqua poco profonda, basso ricambio idrico (ad esempio, in presenza di strutture antierosione), fondo roccioso-ciottoloso e presenza di macroalghe, personale dell’Agenzia esegue campionamenti in colonna d’acqua e su macroalga secondo quanto indicato dal Rapporto ISTISAN 14/19 e ripreso dalla Delibera di Giunta Regionale che ogni anno regola la balneazione in Liguria. Nel periodo di controllo, la sezione del sito ARPAL dedicata a Ostreopsis ovata fornisce l’aggiornamento dei risultati del monitoraggio, con visualizzazione della concentrazione di microalga rilevata in ogni punto di controllo e contestuale attribuzione della fase di Routine, Allerta o Emergenza, in linea con il Rapporto ISTISAN 14/19. In Figura 17 si riporta la schermata della sezione del Portale di ARPAL dedicata a Ostreopsis ovata.
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