Studio dell'area di influenza per la gestione delle aree di balneazione - Parte 1

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l’insolito aumento nel numero di specie aliene nel Mediterraneo, creando anche conseguenze in termini di competizione per le risorse disponibili e di instabilità degli ecosistemi. Inoltre, anche la realizzazione di strutture portuali e opere per protezione dei litorali dall’azione del moto ondoso (es. moli, barriere frangiflutti, opere radenti), forniscono un ideale substrato per neo-colonie di polipi che riescono così a riprodursi con maggiore facilità: nello specifico, nella fase sessile, ovvero quando le meduse si trovano allo stadio polipoide, determinate condizioni di salinità, temperatura e disponibilità di prede possono portare alla formazione dei bloom stagionali di meduse. Sebbene le meduse siano tra i primi organismi multicellulari che abbiano popolato il nostro pianeta e il loro ruolo ecologico sia molto importante, perché hanno una funzione di “filtro” dell’oceano, partecipano alla biodiversità marina e contribuiscono a bilanciare le catene alimentari, allo stesso tempo i loro bloom rovano numerosi impatti con risvolti socio-economici. Alcuni di questi impatti riguardano gli impianti industriali e quelli di acquacoltura ed anche la salute umana. Infatti, ogni anno, nelle acque del Mediterraneo, le meduse colpiscono oltre due milioni di persone di cui almeno 150mila si rivolgono a un ospedale. I bloom di meduse possono provocare anche l’intasamento delle centrali elettriche e nucleari (si citano, ad esempio, il caso di Rabin Orot in Israele, e chiusura dell’impianto nucleare di Torness in Scozia). Gli effetti negativi che le fioriture provocano sugli impianti di acquacoltura, ad esempio, sono riconducibili alla carenza di ossigeno che può verificarsi se le pareti della gabbia vengono ostruite da un’eccessiva presenza delle meduse. Questa riduzione di ossigeno porta ad una riduzione della capacità di alimentarsi dei pesci e anche mortalità causata da danni diretti o da ferite che consentono ai patogeni di entrare nel pesce. Sebbene, quindi, la norma sulla balneazione non preveda misure di gestione per questo fenomeno è molto importante sviluppare sistemi che riducano il rischio tra i bagnanti. Ad oggi ci sono alcuni esempi quali le reti antimedusa che proteggono aree di balneazione ma sarebbero altrettanto efficaci sistemi di 86

allerta rapido sulla presenza delle meduse lungo un tratto costiero. A tal proposito di seguito si riporta un box in cui è illustrato un progetto finanziato dalla Commissione Europea ad ISPRA inerente lo sviluppo di un sistema di allerta rapido basato sull’identificazione di bloom in alto mare mediante immagini satellitari e del loro avvicinamento a costa mediante modelli matematici previsionali. 5.2.3

Bloom di meduse nelle aree costiere: proposta di un sistema di allerta rapido

Approfondimento a cura di ISPRA: A. Orasi, A. Bruschi, R. De Angelis Per la gestione delle fioriture di meduse si potrebbe beneficiare di modello di previsione che ne indichino anticipatamente la loro possibile dispersione lungo un dato tratto costiero. Per questa finalità, l’ISPRA ha proposto un Progetto (Satellite Tools for Jellyfish Blooms Detection) che prevede la messa a punto di un sistema di allerta rapido basato su l’identificazione di bloom in alto mare mediante immagini satellitari e del loro avvicinamento a costa mediante modelli matematici previsionali. In particolare si intende:  sviluppare opportuni algoritmi per l’individuazione di banchi superficiali di meduse nei mari italiani, incrociando le immagini da remote sensing, gli avvistamenti in-situ disponibili, quali, ad esempio, Spot the Jellyfish (Occhio alla Medusa) e le condizioni meteo-marine.  mettere a punto sistemi di previsione dell’evoluzione spaziale dei bloom individuati, tramite l’accoppiamento di opportuni modelli matematici oceanografici che tengano conto di parametri fisici e chimici influenti sulla presenza delle meduse. L’implementazione del sistema di allerta, ad oggi invia di sviluppo, presuppone che vi sia una sovrapposizione tra l’avvistamento a costa e la copertura, spaziale e temporale, delle immagini satellitari disponibili Figura 22


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BIBLIOGRAFIA

25min
pages 115-125

APPENDICE B: FORMAZIONE E NATURA DELLE SCHIUME: SPIEGAZIONE DEL FENOMENO

3min
pages 127-130

5.4.1 Il ruolo delle Agenzie Regionali

26min
pages 95-114

5.4 Gestione dei dati di monitoraggio e dell’informazione al pubblico

11min
pages 91-94

5.2.3 Bloom di meduse nelle aree costiere: proposta di un sistema di allerta rapido

6min
pages 87-89

costieri

1min
page 90

5.1.1 Monitoraggio della proliferazione di cianobatteri nel lago di Garda: l’esperienza di ARPA Veneto

2min
page 83

5.2.2 Formazione di schiume in mare

3min
pages 85-86

5.1.2 Monitoraggio di fioriture di microalghe Margalefidinium Polykrikoides: l’esperienza di ARPA Puglia

4min
pages 81-82

5.1.1 Monitoraggio di Ostreopsis ovata: l’esperienza di ARPA Marche

2min
pages 79-80

4.4.2 Gestione dell’inquinamento di breve durata e relative criticità

12min
pages 68-72

5.1.2 Monitoraggio di Ostreopsis ovata: l’esperienza di ARPA Liguria

2min
page 78

5.1 Gestione e controllo delle proliferazioni algali

1min
page 74

5 MISURE DI GESTIONE

2min
page 73

4.3 Criteri per l’allocazione del punto di monitoraggio

7min
pages 62-65

4.2 Criteri per la delimitazione delle acque di balneazione

10min
pages 57-61

3.3 Approccio metodologico

1min
page 34

3.3.1 Analisi retrospettiva

4min
pages 35-36

1 INTRODUZIONE

9min
pages 10-12

2.5 Riesame della Direttiva sulle Acque di balneazione (2006/7/CE

14min
pages 20-24

2.2 Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane (91/271/CEE

3min
page 17

2.4 Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE

2min
page 19

2.3 Direttiva sull’inquinamento da nitrati da fonti agricole (91/676/CEE

2min
page 18

1.1 Oggetto e scopo del Manuale

5min
pages 13-15
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