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R E P O R TA G E
LA NUOVA MECCA DELL’ARRAMPICATA Scoperta da alcuni scalatori francesi e portata sul palcoscenico mondiale durante l’ultimo Petzl Roc Trip, Manikia ha ancora tantissimo potenziale e pareti che aspettano di essere scalate _ dalla nostra inviata Tatiana Bertera
re territori poco conosciuti ma con un grandissimo potenziale per quanto riguarda l’arrampicata e l’outdoor, dando alla popolazione autoctona tutti gli strumenti per portare avanti il progetto in maniera autonoma. Ciò significa anche, come accaduto ai chiodatori di Manikia, insegnare ai local come si attrezzano falesie e multipitch in sicurezza, come si effettua il primo soccorso, come si crea uno sport d’arrampicata e, successivamente, i lavori di manutenzione. LA LOCATION - Da Manikia il mare non si vede. Rimane nascosto
dalle pareti rocciose alte fino a qualche centinaio di metri. Calcare rosso, giallo e grigio, estremamente lavorato; “tufas” che corrono verso il cielo e grotte tra le cui stalattiti è possibile scalare e, capacità permettendo, tracciare la propria linea di salita. Eppure il mare è là, oltre le montagne, distante solamente una mezz’oretta di auto. Il paesino è piccolo e, per ora, privo di alberghi o strutture ricettive. Gli abitanti, incuriositi dagli scalatori che da tanto lontano vengono per quelle pareti che per loro sono “solamente” roccia, li accolgono con gioia. Stanno lentamente realizzando che per la piccola Manikia, paesino di poche anime da cui i giovani “scappano” per mancanza di lavoro, il turismo outdoor potrebbe costituire la rinascita. Ci chiedono come è la scalata, ascoltano interessati le nostre risposte. Qualcuno ha sentito parlare di Kalymnos, che vive di arrampicata, e sono curiosi di sapere se le tufas di Manikia sono come quelle della più famosa isola greca. Ci raccontano che qua le primissime vie di arrampicata furono attrezzate nella zona di Vrisi, diversi anni orsono,
Sotto, il base camp Petzl alla base delle pareti
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i quelle greche, Eubea (o Evia) è tra le più grandi. Seconda solamente alla più turistica Creta, su questa isola collegata alla terraferma da un ponte, il turismo internazionale è un fenomeno in via di sviluppo. Eubea è nota per il mare azzurro, le spiagge e le belle coste. In Grecia è conosciuta come “il mare degli ateniesi”, data la vicinanza, perché i flussi di turismo estero paiono non essere ancora arrivati se non in una minima percentuale. In pochissimi però sapevano che qua, oltre al turismo balneare, un’altra attrattiva può essere costituita dagli sport outdoor e, in particolare, dall’arrampicata. Questo fino al 12-15 maggio, periodo in cui, a Manikia, si è svolta l’ultima edizione del Petzl Roc Trip. A cui hanno preso parte i top climber, ambassador del marchio francese provenienti da tutto il mondo e una community “ristretta” di “soli” 150 partecipanti dall’Europa. Una scelta coraggiosa quella di non aprire il Roc Trip 2022 a migliaia di scalatori? Certamente, ma non per questo meno partecipata, anzi. Per la prima volta l’avventura è stata anche virtuale e da ogni parte del mondo i fan del marchio hanno potuto registrarsi su petzl-roctrip.com e seguire, quotidianamente, le attività della giornata. In questo modo, cioè limitando il numero di partecipanti e quindi i grandi spostamenti, il brand è riuscito a lanciare un messaggio di sostenibilità forte e soprattutto concreto. La nostra rivista è stata l’unica italiana presente e, attraverso articoli quotidiani pubblicati sul proprio sito web e sui canali social, è riuscita a mostrare al pubblico italiano e in contemporanea allo svolgimento dell’evento, la nuova location. L’obiettivo dei Petzl Roc Trip è quello di valorizza-
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