D AT I & S TAT I S T I C H E
COSTI E RITARDI DELLE MATERIE PRIME Una problematica condivisa dalle aziende della sportindustry al centro del webinar promosso da Assosport. Qual è la situazione reale e quali sono le prospettive? _ di Karen Pozzi
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’incontro è stato promosso da Assosportex, il gruppo di Assosport che rappresenta l’eccellenza della filiera italiana del tessile sportivo. Un webinar con lo scopo di fornire alle imprese informazioni utili per fronteggiare l'emergenza materie prime. Una difficoltà che si riscontra in tutti i comparti e si concretizza in un aumento dei costi, nelle difficoltà degli approvvigionamenti e nei ritardi delle consegne. A intervenire sono stati relatori coinvolti quotidianamente nelle dinamiche dei trasporti e dell'approvvigionamento, in grado di fornire una panoramica completa sull'argomento.
no subito forti rincari. Il relatore ha mostrato questa realtà analizzandone la correlazione con il prezzo del petrolio, con la speculazione finanziaria e con l'effettiva scarsità di materia per taluni mercati (come il rame). Ha poi posto all'attenzione di tutti una domanda: i prezzi sono aumentati perchè l'offerta non riusciva in alcun modo a soddisfare la domanda (30% rispetto al periodo pre-Covid) o stiamo parlando anche di speculazione finanziaria? Non si può generalizzare ma sicuramente esistono due gruppi di materie prime, quelle che aumentano solo per speculazione seguendo il petrolio, e quelle che scarseggiano davvero e che preoccupano di più. È il caso dei metalli, che vengono ampiamente impiegati nella sportindustry. Da qui sono state presentate le previsioni di temporaneità o permanenza dei rialzi che si prevedono non cessare almeno per tutto il 2022.
CIRO RAPACCIUOLO (CSC Confindustria) ha aperto con una visione ottimista sul mercato italiano: grazie alle vaccinazioni e alla riduzione delle misure di contenimento, la ripartenza è stata forte, gli scambi sono in forte aumento e il PIL è cresciuto. Con la crescita del mercato sportivo è aumentata anche la domanda di materie prime, che hanCiro Rapacciuolo
CECILIA GILODI (Confindustria Moda) ha invece presentato la fotografia delle materie prime tessili. Secondo un'indagine di Confindustria Moda sulle aziende associate (aprile/maggio 2021), solo per il 22% (20% per il totale TMA) del campione la pandemia non ha influito sui costi delle materie prime utilizzate. Per una larga maggioranza, invece, ovvero per il 72% (76% per il TMA nel suo complesso) delle aziende, le materie prime Cecilia Gilodi stanno sperimentando degli aumenti, di portata lieve (34%) e forte (38%). Da ultimo, il restante 6% (4% per il complesso del TMA) indica un calo. Per gli intervistati le materie prime che hanno subito un maggior rincaro sono, in ambito abbigliamento, cotone/lino, fibre man-made e prodotti chimici. Sulla scia della precedente indagine, con riferimento al secondo trimestre 2021, il 64% del campione segnala che i costi delle materie prime utilizzate sono ulteriormente aumentati rispetto ai mesi precedenti. Il 29% indica che i prezzi sono rimasti sui livelli molto elevati dei mesi precedenti. Solo per l’1% sono, invece, diminuiti. A crescere sono il cotone (fino a 46,6% in settembre), la lana e le fibre sintetiche (poliestere 49%, nylon 27%, acrilico 74,4%). A settembre 2021 anche le fibre artificiali (viscosa) registrano una crescita tendenziale del 17,3% in euro.
COMMODITY LEGATE AL PETROLIO (correlazione dei prezzi mensili nel periodo 1999-2021)
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati banca Mondiale
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