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Lo sport oltre lo sport con gli Special Olympics World Games
from Stadium n. 7/2023
by Stadium
A Berlino i Giochi Mondiali Special Olympics animano la città con 7.000 atleti di 190 delegazioni, protagonisti di una rassegna che rende evidente il potere inclusivo dello sport
di Alessio Franchina
Èil 1968, siamo a Chicago nell’Illinois e stanno sbocciando gli Special Olympics World Games. Nel giugno di quell’anno, infatti, all’interno della struttura sportiva del Soldier Field, si tiene la prima competizione targata Special Olympics, in cui si incontrano e confrontano circa 1.000 atleti con disabilità intellettive, provenienti da Stati Uniti e Canada. È il 2023, sono passati 55 anni e la competizione è ormai mondiale. Quest’anno gli Special Olympics Games si sono tenuti per la prima volta in Germania, nello specifico negli impianti della città di Berlino, accogliendo delegazioni da circa 190 Paesi e registrando numeri impensabili al momento della nascita. Sono stati 7.000 gli atleti Special Olympics che hanno testato le proprie abilità sportive in 26 discipline diverse, alcune delle quali presenti ai Giochi di Berlino come esempi di sport unificato, in cui gli atleti con disabilità scendono in campo insieme a compagni senza normodotati, in un’unica squadra. Non si tratta solo di sport. Un evento come quello che Berlino ha avuto la fortuna di accogliere, dal 17 al 25 giugno, parla alle persone non solo attraverso i risultati sportivi, le misure raggiunte o i tempi registrati in pista.
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Gli Special Olympics World Games parlano una lingua comprensibile a tutti, in cui lo sport più che mai diventa inclusione, strumento di dialogo con la società, tessuto connettivo.
Gli Special Olympics Games sono solo la punta dell’iceberg di un movimento di inclusione globale, quello di Special Olympics, che tocca le corde di ben 5 milioni di atleti in tutto il mondo, ma non solo. A far parte del movimento e a condividerne i valori non sono solo coloro che partecipano direttamente alla sfida sportiva; il potere di questo sodalizio travalica i confini familiari e tocca allenatori, tecnici, volontari, tutti coloro che sperimentano la potenza dello sport che diventa inclusione e strumento di inserimento. Ma torniamo a Berlino e riavvolgiamo il nastro fino al mese di giugno, quando la capitale tedesca si è tinta dei colori di più di 20 discipline sportive. Tra le 190 delegazioni presenti, anche quella dell’Italia, che ha tifato e accompagnato i suoi atleti nella capitale tedesca. E non poteva mancare il Centro Sportivo Italiano, da sempre vicino alle tematiche dell’inclusione e della disabilità e convinto che lo sport sia uno strumento per educare e trasmettere il valore del rispetto di sé e degli altri. Dopo le emozioni vissute a marzo nel corso dei Giochi Nazionali Invernali Special Olympics disputati a Bardonecchia, dove il CSI era presente con 43 atleti in gara (su un totale di 250 partecipanti), giugno è stato un nuovo mese di entusiasmo e commozione.
Nelle venue berlinesi, oltre ad un complessivo di 3.000 allenatori e 20.000 volontari in maglia viola, hanno reclamato spazio e divertimento i giovani di 13 società sportive del CSI, in rappresentanza di tutto il Paese, alcune provenienti da località piccole ma arrivate cariche di energie. Gli atleti del CSI hanno mostrato e dimostrato la propria voglia di fare bene sia negli sport di squadra che in quelli individuali, scendendo in campo in dieci diverse discipline: basket, calcio a 5, beach volley, pallavolo, nuoto, bocce, tennis, atletica, ginnastica ritmica e golf.
La delegazione italiana conta 142 componenti, di cui sono 97 gli atleti pronti a mettersi in gioco. Tra questi, 19 sono CSI, protagonisti di grandi emozioni, storie e anche risultati. Pesa, infatti, lo zaino degli Azzurri al ritorno da Berlino, con un bottino che brilla di 24 bronzi, 29 argenti e 23 ori, molti dei quali portano la firma degli atleti del Centro Sportivo Italiano.
La prima medaglia azzurra della delegazione arriva declinata al femminile e giunge proprio dalla ginnastica ritmica targata CSI, con Bambi Becattini dell’AIPS Versilia di Camaiore, che si aggiudica il bronzo nell’all around. Ma non finisce qui per la giovane toscana classe 2007, che conquista un bronzo collettivo nella ritmica con le quattro compagne del team e porta a casa l’argento al nastro e ancora due bronzi alla palla e alle clavette. I metalli più preziosi arrivano poi nel golf, nel nuoto e nel calcio a 5 unificato. A dominare le buche è Giulia Feltrin dell’ASD Sport Life di Treviso, mentre in acqua doppio oro al collo di Raffaella Morgavi, orgoglio del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, che sprigiona grande entusiasmo nei 25 metri dorso e nei 50 stile libero. Emozioni contenute a stento al momento della finale della Nazionale Special Olympics di calcio a 5, il 24 giugno. La sfida è contro il team del Porto Rico, con la speranza di rinnovare quel risultato che ha portato l’Italia sul tetto del mondo nel 2006, sempre a Berlino. Proprio come tanti anni fa, il match si decide ai rigori e, tra i piedi investiti di responsabilità, ci sono quelli di Alex Cristian Capponi, atleta della Polisportiva Sociale Castellinsieme.
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E poi ancora un argento dietro l’altro: dal tennis con Serena Gatta dell’ASD Brixia Smile Onlus; dalle bocce per Mauro Nervo della Viceversa ASD, a medaglia sia nel doppio unificato che nella quadretta unificata; tris sui campi del volley, con l’argento nel beach volley femminile unificato e nella pallavolo femminile e mista unificata.
Ma, a partire dalla Cerimonia di apertura del 17 giugno nello Stadio Olimpico di Berlino fino alla Cerimonia di chiusura del 25 presso la Porta di Brandeburgo, non si sono tenute solo competizioni sportive. Ad animare la città, infatti, i colori, la musica, gli spettacoli e l’intrattenimento dei festival che hanno contornato la rassegna mondiale. Nelle diverse venue dell’evento, tante le esperienze che hanno unito team e famiglie, momenti culturali e di confronto, insieme ai congressi ospitati nel quartiere fieristico della città, la Messe Berlin. Numerosi dunque gli spazi riservati per la kermesse sportiva, dall’area per famiglie e accompagnatori alla SO Activity Zone, dove persone con e senza disabilità hanno avuto modo di sperimentare diverse discipline sportive. Nell’emozione della serata conclusiva, nel corso della Cerimonia in cui era presente anche il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, l’Italia ha ricevuto un importante testimone. Nel 2025, infatti, sarà la città di Torino ad ospitare i Giochi Mondiali Invernali targati Special Olympics, che arriveranno per la prima volta in Italia, dall’8 al 16 marzo.
Se la tappa di Berlino è già alle spalle, la strada verso l’inclusione deve essere lastricata giorno dopo giorno.
La delegazione italiana conta 142 componenti, di cui sono 97 gli atleti pronti a mettersi in gioco. Tra questi, 19 sono CSI, protagonisti di grandi emozioni, storie e anche risultati
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