3 minute read

1993 DAL PATTO ASSOCIATIVO ALLA NUOVA PROGETTUALITÀ

DOPO GIOCASPORT, ARRIVA UN’ALTRA PROPOSTA DI ATTIVITÀ PEDAGOGICAMENTE INNOVATIVA: SI CHIAMA FANTATHLON, HA IL SIGILLO DI GARANZIA DI TELEFONO AZZURRO, È DEDICATA AI BAMBINI E ALLE BAMBINE DI PRIMA FASCIA, DAI 3 AI 10 ANNI

Fantathlon è un programma complesso, in cui si mescolano proposte di gioco, di educazione corporea, di vita di relazione e di festa: un insieme creato pensando ai troppi bambini intrappolati davanti alle TV, in case minuscole, in quartieri senza zone verdi di spazi sicuri. Ed è anche la risposta che il CSI dà alla ratifica italiana della “Carta dei diritti dell’infanzia” appena lanciata dall’ONU, che prevede il diritto al gioco e al movimento.

Fantathlon non è solo per il CSI: è messo a disposizione di scuole, associazioni, operatori sociali, famiglie. Nonostante ciò, rimane un’invenzione di élite, poiché richiede spazi e operatori specifici.

Nel 1994 si conclude, dopo 13 anni, il lungo lavoro del CSI per darsi un nuovo Statuto e un nuovo Regolamento organico. Oltre che a tenere conto delle novità intervenute sugli scenari sportivi e civili, e in primis l’avvento delle Regioni, le innovazioni sono tutte dirette ad assicurare democrazia e trasparenza maggiori, come del resto richiede un clima nazionale che respira Tangentopoli.

Il 1994 è anche anno di Congresso nazionale, che coincide con il cinquantesimo di fondazione del CSI. A sorpresa si presentano sul palco tre testimoni che hanno scritto episodi fondamentali della storia associativa: il fondatore Luigi Gedda, 92 anni, che racconta le tensioni ideali e politiche che condussero alla nascita della nuova Associazione nel 1944, in un’Italia ancora attraversata dalla guerra; mons. Nicola Pavoni, Consulente Ecclesiastico nazionale negli anni Cinquanta e autore con Gedda di quella “avventura d’amore”, come la definisce, che fece nascere dal nulla ed espandere rapidamente il CSI; Grazia Fuccaro, protagonista della fusione tra CSI e FARI nei primi anni Settanta. La festa ufficiale del cinquantesimo ha luogo qualche mese dopo, ma è questo il momento in cui la riscoperta delle radici diventa motivo su cui pensare il futuro.

Sono per il CSI anni ricchi di una creatività che produce tante iniziative: la Conferenza organizzativa “Time out. Associazione o impresa?”, a Loreto nel giugno 1995; l’apporto all'organizzazione dell’incontro-pellegrinaggio “Lo sport va a Loreto”, promosso dalla CEI (giugno 1995); il Seminario nazionale “Oltre la siepe: handicap e sport”, a Roma nel dicembre 1995; il lancio delle “Olimpiadi Giocasport”(aprile 1996); la nascita del “Forum nazionale giovani”, aprile 1996, con l’incontro “Giovani al tiebreak”. Anche la CEI fornisce un importante contributo di pensiero sullo sport, presentando (maggio 1995) la nota pastorale “Sport e vita cristiana”. Le due novità più rilevanti hanno come scenario il XVI Congresso, “Verso il Duemila dello Sport e della Società” (Assisi, 31 maggio-2 giugno 1996), dove viene presentato e firmato da tutti i delegati il “Patto Associativo”, carta di riferimento dei principi guida dell’Associazione, e viene lanciata la “Nuova progettualità”, una filosofia e una metodologia che permette a Comitati e società sportive di creare progetti sportivo-educativi ad alto profilo sociale e umano, rispondenti ai bisogni e alle risorse del territorio.

Un nuovo programma per giovanissimi: Fantathlon

Nel 1993 prende il via la nuova attività di Fantathlon promossa dal CSI in collaborazione con Telefono Azzurro.

Cinquantennio del Centro Sportivo Italiano

Testimoni della storia del CSI: mons. Nicola Pavoni, Luigi Gedda, Grazia Fuccaro.

Cinquantennio del Centro Sportivo Italiano

Il saluto del Presidente CSI, Donato Renato Mosella, al Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, nell’udienza al CSI per il cinquantennio dell’Associazione.

This article is from: