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1985 LO SPORT EDUCATIVO NEGLI ANNI DEL RIFLUSSO

NEGLI ANNI OTTANTA L’ONDATA LUNGA DEL '68, MATRICE DI UN IMPEGNO GIOVANILE SOCIOPOLITICO FORTE ANCHE SE ESPRESSO IN MODO ECCESSIVO E SBAGLIATO, SI ESAURISCE E SI COMINCIA A PARLARE DI RIFLUSSO, DI UNA TENDENZA GIOVANILE AL DISIMPEGNO, AL CONFORMISMO, ALL’EDONISMO

La domanda di senso che si coagulava nella protesta diventa scoraggiamento, mancanza di ideali e di speranza. La nuova situazione impegna il CSI a chiedersi se e come la proposta sportiva, con la sua valenza educativa, può contrastare il pericolo dell’alienazione giovanile.

Al Convegno “Educare oggi attraverso lo sport” (Sorrento, 7-9 dicembre 1984) fa seguito la Conferenza dei Presidenti delle società sportive su “Sport e condizione giovanile” (Rimini, 1-3 novembre 1985).

La risposta è univoca: la possibilità di vincere la scommessa educativa passa attraverso la società sportiva, non fabbrica di campioni ma servizio reso a ciascuno, in un concetto di sport diritto di tutti e strumento di formazione continua. È una mission che va comunicata e diffusa, anche per contrastare un modello che, basato sulla competizione esasperata, aumenta il rischio di alienazione invece di ridurlo.

“Promuovere l’associazione per lo sport, per la società civile, per la comunità cristiana” diventa il tema dell’Assemblea dei Presidenti provinciali del 1986. Nella stessa Assemblea debutta... Pinocchio. Il burattino di Collodi è il simbolo di una nuova attività per ragazzi: Giocasport. Si colma la vecchia lacuna dell’anello mancante tra l’attività ludico-motoria dell’infanzia e l’attività sportiva degli adolescenti. Giocasport, rivolto ai ragazzi di 9-14 anni, porta in uno speciale zainetto decine e decine di giochi di movimento, giochi sportivi, giochi di animazione, grandi giochi. L’animatore di Giocasport ha così la possibilità, scegliendo e intrecciando le proposte in un percorso consequenziale, di costruire l'iter pedagocico che ritiene più adatto. Attraverso esperienze di gioco sportivo, il ragazzo impara a concepire negli anni a venire lo sport come gioco. Per un’attività nuova di zecca che entra in circuito, ce ne sono altre che hanno bisogno di essere rivitalizzate, perché in crisi di partecipazione.

Nascono così le “campagne nazionali di promozione sportiva” del CSI, ciascuna delle quali impegna l’intera rete associativa a riproporre all’attenzione generale, e per un periodo di almeno un anno, una certa disciplina.

La prima Campagna di promozione è “Correre CSI” dedicata alla più semplice delle attività sportive: correre, appunto. Segue la Campagna “Sport chiama donna”.

La Conferenza

La Conferenza nazionale dei Presidenti delle società sportive svoltasi a Rimini nel novembre del 1985. L'intervento di Paolo Borghi in rappresentanza del CONI.

NUOVA ATTIVITÀ PER I PREADOLESCENTI: "GIOCASPORT"

In occasione dell'Assemblea nazionale del 1986, viene presentata all'Associazione una nuova proposta di attività per i ragazzi: Giocasport, un servizio promosso dal Centro Sportivo Italiano con l'Azione Cattolica dei Ragazzi, gli oratori e le parrocchie. Giocasport significa riscoperta del senso ludico nello sport, una esperienza di “gioco-sportivo” per prepararsi ad affrontare lo “sport come gioco”. Con Giocasport il CSI intende contribuire a determinare il valore formativo e umano di una fase delicata e fondamentale della vita e dell’esperienza sportiva, fissando alcuni criteri metodologici ed alcune forme di attività accessibili e praticabili da tutti i ragazzi. Giocasport è sinonimo di attività per tutti, per chi non ha niente rappresenta uno spazio nuovo, per chi fa altre cose è uno spazio in più, per chi pratica lo sport tradizionale è uno spazio diverso. Per questo le proposte di attività hanno diverse caratteristiche tecniche, metodologiche ed organizzative; infatti possono essere organizzate sia occasionalmente (la domenica in piazza con gruppi eterogenei di ragazzi), sia come attività continuative con specifiche finalità educative. Per lanciare l'attività Giocasport, il CSI ha scelto l'immagine di Pinocchio,

in una moderna visione grafica, come elemento per rendere visibile, riconoscibile e unitaria la proposta, ovunque e da chiunque attuata. Pinocchio non è soltanto un burattino caro a tutti i ragazzi; è il simbolo della stessa condizione preadolescenziale. In lui ogni ragazzo può riconoscere simpaticamente se stesso. Infatti, la favola di Pinocchio rispecchia l'avventura di ogni ragazzo che dall'infanzia si sforza di affacciarsi alle soglie della giovinezza, verso la maturità. Le avventure di Pinocchio offrono spunti ricchissimi per fare dello sport un'esperienza educativa divertente e di grande interesse. Giocasport offre indicazioni anche a questo riguardo, per trarre dalla favola di Pinocchio elementi di riflessione sullo sport e sulla vita. Dal punto di vista tecnico, Giocasport abbina l'elemento gioco e l'elemento sport in un'attività originale e unitaria, cioè veramente ludica e nello stesso tempo veramente sportiva. Dal punto di vista organizzativo, la qualità preminente e caratteristica di Giocasport è la duttilità, la sua totale adattabilità alle esigenze e situazioni più varie, senza per questo perdere di identità e di valore.

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