Andrea Vignaroli(1)
traffico &mobilità
IL MINIMETRÒ DI PERUGIA: ESPERIENZE DI INTEGRAZIONE SUL TERRITORIO
SENZA DUBBIO, UNO TRA GLI INTERVENTI PIÙ INTERESSANTI E CORAGGIOSI SUL PIANO DELLA MOBILITÀ URBANA E PROBABILMENTE LA PIÙ IMPORTANTE E INNOVATIVA SFIDA ATTUATA DA UNA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA PER AFFRONTARE IN MODO STRUTTURALE IL MIGLIORAMENTO DELLA CRITICA VIABILITÀ CITTADINA CHE, TRA IL CENTRO STORICO DELLA CITTÀ E L’IMMEDIATA PERIFERIA, INDIVIDUAVA UNA SOLA DIRETTRICE PRINCIPALE VOCATA AL TRAFFICO SU GOMMA PUBBLICO E PRIVATO
C
oncepita per integrarsi con gli altri sistemi tradizionali di mobilità (autobus, ferrovia regionale e ferrovia nazionale), l’introduzione del minimetrò ha collocato a pieno diritto Perugia all’avanguardia tra le città di piccola-media dimensione a maggiore offerta di trasporto pubblico urbano.
1. La stazione Fontivegge
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Tale scelta, intrapresa per favorire lo sviluppo sostenibile del territorio sia dal punto di vista della qualità della vita e dell’ambiente che dal punto di vista economico, ha introdotto - attraverso le sue sette stazioni - più punti di interscambio con le reti di trasporto sia urbana che extraurbana, per offrire - anche negli spostamenti intermodali - rapidità, puntualità, sicurezza, facilità e flessibilità di utilizzo. Il minimetrò offre un indice di disponibilità di oltre il 99% e, dall’entrata in esercizio nel 2008, nel 2018 ha fatto registrare oltre 30 milioni di validazioni, con un trend di crescita solo nell’ultimo anno del +4% e una propensione al miglioramento, atteso anche in conseguenza del nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile appena adottato dall’Amministrazione Comunale. Preso atto di come la mobilità ormai sia uno degli indirizzi consolidati (definiti nel 2013 dal Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane) e considerati strategici per la politica delle città italiane, si possono delineare cinque macroaree di intervento tra cui vi sono, oltre a mobilità, welfare locale e istruzione,
6-2019 STRADE & AUTOSTRADE
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