ambiente&territorio
Fabio Camnasio
TASSARE IL SETTORE AEREO PER AIUTARE L’AMBIENTE? LA COMMISSIONE EUROPEA HA FATTO CONDURRE UNO STUDIO SU UN PROBLEMA DI GRANDE ATTUALITÀ
I
n un periodo nel quale la lotta ai cambiamenti climatici diventa sempre più importante, un tema ritorna ciclicamente: la soppressione del regime fiscale preferenziale del settore aereo. In effetti, attualmente il carburante per l’aviazione non è tassato, a differenza di quello per i trasporti stradali o marittimi. Alcuni Stati hanno deciso unilateralmente di applicare una sorta di “tassa sul kerosene” da far pagare alla Compagnie aeree. La Francia, ad esempio, ha deciso che tutte le Compagnie, comprese quelle extraeuropee, debbano pagare un supplemento per ogni passeggero in partenza da un aeroporto nazionale, supplemento che varia fra i 2 e i 10 Euro circa, a seconda che il volo sia nazionale, europeo o internazionale. La decisione francese (e degli altri Stati) è stata vivacemente contestata dalle Compagnie aeree e dalle Associazioni dei consumatori, visto che in definitiva saranno questi ultimi a pagare la tassa, potendo ragionevolmente presumere che le Compagnie aeree alzeranno i prezzi per compensare. In questo difficile contesto, le Istituzioni europee non hanno ancora preso una posizione ufficiale. Lo studio sulle conseguenze di una nuova tassazione nel settore aereo potrebbe essere un punto di partenza.
1. Il carburante aereo beneficia di un regime fiscale particolare
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STRADE & AUTOSTRADE 1-2020
2. Il settore dell’aviazione è uno dei principali responsabili dell’emissione di sostanze nocive
Come detto, il regime di tassazione del settore aereo è particolare in Europa; se da una parte i singoli Stati membri possono applicare determinate imposte (tipo la tassa d’imbarco), dall’altra il carburante aereo è esente da ogni tipo d’imposte e molti Stati applicano un tasso di IVA pari a zero. Per cambiare questo sistema a livello europeo occorre l’unanimità fra gli Stati membri. Da notare, inoltre, che i Governi nazionali possono applicare imposte sui voli nazionali ma non su quelli internazionali. Questo regime particolare ha contribuito in maniera importante al grande sviluppo del settore aereo: le Compagnie possono proporre biglietti a prezzo più basso, invogliando la domanda dei consumatori, con conseguente aumento del numero dei voli. Ciò non è particolarmente positivo per l’ambiente, visto che il settore aereo è uno dei principali “imputati” dell’aumento delle emissioni nocive. D’altra parte, un aumento del numero dei voli significa più posti di lavoro ed è quindi benefico in campo sociale. Attualmente, la media europea delle varie tasse sui biglietti aerei è di 11 Euro (anche se si va dai circa 40 del Regno Unito allo zero dei Paesi Bassi). L’abolizione di queste tasse, mostrano gli studi più recenti, porterebbe ad un aumento del 5% dei passeggeri, con conseguente aumento delle emissioni nocive (+4%) e
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