rassegne&notiziari
A cura di Nilufar Lebasi(1)
IL NOTIZIARIO
ERF www.erf.be
LE STRADE SONO UNA FONTE INNEGABILE DI BENESSERE SOCIO-ECONOMICO E SEMPRE GIOCHERANNO UN RUOLO DOMINANTE NEL SETTORE DEI TRASPORTI: LA EUROPEAN UNION ROAD FEDERATION COORDINA IDEE E OPINIONI DEL SETTORE STRADALE IN EUROPA FUNGENDO DA PIATTAFORMA PER IL DIALOGO E LA RICERCA
LA MOBILITÀ E LE INFRASTRUTTURE STRADALI DEL FUTURO Come cambieranno la mobilità e le infrastrutture stradali nel futuro? Ecco i risultati dell’analisi di benchmark in 20 Paesi. Routes de France, la European Union Road Federation (ERF) e la Fédération Nationale des Travaux Publics (FNTP), in collaborazione con la Federation of the European Construction Industry (FIEC) e la Confederation of International Contractors’ Associations (CICA), hanno redatto un’analisi di benchmark iniziata a Marzo 2019. L’analisi riguarda 20 Paesi (Stati Uniti, Canada, Messico, Cile, Argentina, Cina, Corea del Sud, Giappone, Portogallo, Spagna, Francia, Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Austria, Norvegia, Svezia, Finlandia e Sudafrica) e offre un quadro generale sull’impatto delle nuove forme di mobilità sulle infrastrutture stradali precedentemente all’emergenza sanitaria provocata dal virus Covid-19.
I RISULTATI PRINCIPALI I punti chiave sulle nuove tendenze della mobilità in tutto il mondo Le principali tematiche relative alle nuove forme di mobilità possono essere suddivise in diversi blocchi: digitalizzazione (elaborazione e utilizzo dei dati personali, cybersecurity), governance (partnership e grado di coinvolgimento del settore pubblico e privato), sostenibilià (riduzione dei gas serra, sviluppo di veicoli
e modalità di trasporto a basse emissioni) e obiettivi perseguiti (controllo e riduzione della congestione, sicurezza stradale, grado di accettabilità sociale). A seconda delle regioni studiate, le strategie adottate differiscono per portata e grado.
Un’integrazione eterogenea delle nuove forme di mobilità in Europa I Paesi europei rappresentano la metà dei Paesi presi in analisi in questo studio. I risultati mostrano che il Nord Europa sembra essere più pronto nell’integrare le nuova forme di mobilità rispetto ad altri Paesi europei. È il caso della mobilità elettrica. La Norvegia è da diversi anni il riferimento, così come la Svezia, per le sue ricerche sull’elettrificazione stradale. Anche i Paesi Bassi hanno un ruolo guida nella distribuzione di una rete di stazioni di ricarica. L’Europa meridionale sembra dipendere maggiormente da regimi di sovvenzioni per sostenere il settore. Gli Europei devono implementare una rete di stazioni di ricarica efficiente e densa, una condizione sine qua non per lo sviluppo della mobilità elettrica. L’industria automobilistica europea considera l’elettromobilità una questione strategica, anche per il trasporto merci e la logistica. In questo senso, la European Battery Alliance è un’iniziativa da accogliere e incoraggiare a livello dell’UE. L’analisi presenta infine differenze più marcate riguardo alla mobilità autonoma e connessa. I Paesi Bassi rimangono i più avanzati, con un chiaro supporto alla digitalizzazione di tutte le attrezzature stradali. I Paesi scandinavi, la Germania e il Regno Unito hanno legislazioni sperimentali aperte sui veicoli autonomi, strategie e piani nazionali dettagliati e un forte sostegno da parte dell’industria automobilistica e delle start-up. Spesso vengono citati MaaS, C-ITS e tecnologie di mappatura. I Paesi dell’Europa meridionale sono più cauti in questo senso, avendo anche quadri legislativi più restrittivi per quanto riguarda la diffusione di questo tipo di mobilità.
EMERGONO OBIETTIVI E PIANI D’AZIONE OMOGENEI PER QUANTO RIGUARDA LA MOBILITÀ URBANA
1. Un esempio di nuove forme di mobilità urbana
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STRADE & AUTOSTRADE 6-2020
Gli Europei hanno l’obiettivo dichiarato di ridurre l’inquinamento e ridurre l’uso della propria auto per gli spostamenti in città. Grandi città e governi stanno enfatizzando la mobilità alternativa e riducendo l’uso di auto private a favore del trasporto pubblico.
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