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SINCE 1999

GUIDA AL TEMPO LIBERO & BENESSERE - INSUBRIA

by

Night & Day

n.118 - www.tinotte.ch -

Numero speciale 32 pagine

Tecnologia/sicurezza CM del Panettone Tradizione dello Crèfli e spampezia



EDITORIALE

tinotte.ch

Un 2021 splendente! Gentili Lettrici, Cari Lettori, un anno bisestile da dimenticare sta giungendo alla sua attesissima fine, ma gli esperti non ci danno ancora sicure e rassicuranti previsioni su cosa ci aspetterà nel 2021. Anzi, temono che lo strascico degli avvenimenti negativi finirà molto lentamente per farci approdare a una nuova normalità, diversa da quella finora vissuta. Per il momento ci dà forza il fatto che quest’anno sia giunto al suo capolinea. Infatti, per molti quello trascorso è stato infelice dal punto di vista privato, sociale e professionale. Di peggio, forse, poteva solo esserci un conflitto mondiale…e poco ci è mancato! Un 2020 nefasto a cui anche il Time ha eletto la sua fine ad avvenimento dell’anno dedicandogli una delle copertine di dicembre. Il settimanale statunitense (TIME è un acronimo per “Today Information Means Everything” – Oggi l’informazione significa tutto -) di solito dedica le copertine a un personaggio che per le sue qualità e/o imprese si è distinto, ma per la prima volta quest’anno vi figura la scritta 2020 con una grande croce sopra

IMPRESSUM

SINCE 1999

GUIDA AL TEMPO LIBERO & BENESSERE - INSUBRIA

n. 118 dicembre 2020 - gennaio 2021 Editore. A.R.T. Promotion SAGL

Amministrazione & redazione via San Gottardo 26 - CH-6900 Lugano Info-line +41 91 605 73 00 Telefax +41 91 605 73 04 E-mail info@tinotte.ch Internet www.tinotte.ch Direttore responsabile David Camponovo +41 76 328 60 90

a sottolinearne la fine. Tuttavia, per simpatizzare ancora con l’inglese, the show must go on e quindi dobbiamo colorare di speranza i giorni a venire. La speranza di riuscire a domare questo immenso incendio di sofferenza e restrizioni. Come ha fatto il corpo dei pompieri per cercare di contenere e spegnere l’incendio che ha devastato lo storico e pregevole Mulino di Maroggia. Evento che personalmente mi ha rievocato nella memoria l’incendio che rovinò lo storico ponte di Lucerna anni addietro (Kapellbrücke 1993). Lo stesso poi ricostruito e che continua a far bella mostra di sé. Il mulino - ne siamo sicuri sentendo le parole del signor Alessandro Fontana - rivedrà la luce. Ce lo auguriamo perché tale struttura è molto più di un edificio! Ma quando all’imbrunire si vedono dei chiarori allora la speranza è che prima o poi in fondo al tunnel tornerà la luce. Nonostante tutto. Per quello che bisogna combattere che bisogna lottare e perché no investire negli addobbi delle festività. Altrimenti la vita che colore avrebbe? Una filosofia che è al tempo stesso l’augurio che rivolgiamo a tutti i nostri lettori per affrontare il nuovo anno. David Camponovo Dir. resp. e giornalista RP da oltre

by Night&Day Impaginazione e grafica A.R.T. Promotion SAGL Immagimedia grafica@tinotte.ch Fotografia CD-Media SAGL fotoritratto.ch Sylvana Raschke dalla Chiesa Tipografia

david@tinotte.ch

www.fontana.ch Ticino by Night&Day

La foto di copertina, artistica, non rappresenta gli standard di sicurezza dei pompieri ticinesi. Durante il sevizio i capelli devono essere raccolti e inseriti nella giacca. Foto di Sylvana Raschke dalla Chiesa

Hanno collaborato

Doriano Baserga, Stefano Benassi, Campus, Sergio Cavadini, Silvio Di Giulio, Alessandro Furiò, Miriam Maarouf, Marco Papagna, Stefano Pedrazzetti, Paolo Pellegrini, Pier Paolo Pedrini, Alberto Polli, Sylvana Raschke dalla Chiesa, Claudio Rossi, Charlotte Saccomanno. Ringraziamento speciale: Nemo Estintori, il Corpo Civici Pompieri della città di Lugano e Il maggiore Mirko Domeniconi.

Gli orari di apertura o chiusura dei locali pubblici nostri partner possono subire delle variazioni a seconda delle leggi anti-Covid-19 promosse da Cantone e/o Confederazione. In ogni caso ci scusiamo in anticipo per eventuali dimenticanze, modifiche o errori.

RIVISTA APOLITICA E ACONFESSIONALE

© - Articoli e foto contenuti in questa rivista sono soggetti a copyright. Ogni riproduzione anche solo parziale deve essere esplicitamente autorizzata dall’editore.

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SOMMARIO GUIDA AL TEMPO LIBERO & BENESSERE - INSUBRIA

SINCE 1999

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by Night&Day

EDITORIALE & IMPRESSUM 118: numero speciale, perché?

n.118 - tinotte.ch

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TECNOLOGIA____________________________ L’antincendio in Canton Ticino 6 United Commun. Collaboration (UCC) 8 BENESSERE ____________________________ Mascherine chirurgiche made in Ticino 9 A tu per tu con Andrea incerti 10 L’alopecia ai tempi del Covid-19 12 GASTRONOMIA ______________________ Rassegne invernalil Mendrisiotto 14 Lasciatevi sorprendere! 15 Prelibata cucina asiatica a Lugano 16 Coppa del Mondo di Panettone Ecco i tre qualificati alla selezione Svizzera 18

Luca Danesi verso la finale internazionale 19 Panetteria Schröder: una tradizione ticinese che continua 20 Lo Chef della Polenta 22 Rist. S. Michele 30 anni di fiorente attività 23 San Salvatore d’inverno ancora più bello 24 SPORT Si scia in Valle di Blenio Hockey: unico protagonista: Covid-19 Maradona: una leggenda

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MOTORI ____________________________ Formula1: 7mo sigillo di Lewis Hamilton 28 Tre luganesi nel comitato dell’ACS-Ticino 28 Auto a guida autonoma 2 29 SPECIALE BELPAESE Hotel Losanna, Cervia

LEggi che ti passa

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In collaborazione con

Finalmente Natale!

Cartolibro A-Z s.a.

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Libri per ragazzi Enciclopedie Saggistica

Ricette e racconti per giorni di festa Guido Tommasi Editore a cura di Sergio Cavadini L’intrigante “foodblogger” che scrive sotto pseudonimo ci spinge verso la magia del Natale e delle giornate di festa che lo seguono. Visto l’anno molto particolare che stiamo per lasciarci alle spalle, l’invito a coniugare gustose ricette con spunti e racconti monotematici viene proprio a... fagiolo!

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EDITORIALE

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118: numero speciale, perché? L’editore

2020: Siamo partiti subito forte con la prima tappa del pluriennale concorso Miss Tap Model al Centro Polisportivo di Olivone, il 04.01.2020, per poi dover annullare (a malincuore!) tutte le successive tappe. Così è stato per tutti i nostri più classici degli appuntamenti salvo pochi eventi secondari. Ma soprattuto non abbiamo potuto sostenere i nostri fedeli partner nelle loro iniziative. Davvero un annus horribilis per gli organizzatori eventi. Dicembre ci ha riproposto dilemmi che avevamo incontrato in primavera. Dover modificare chiari piani di lavoro e dover decidere cosa fare. Dopo aver cambiato tre menabò alla fine abbiamo deciso di pubblicare un

numero speciale 32 pagine al posto delle 68 previste. Nonostante le pagine siano più che dimezzate il giornale propone interessanti contenuti. Abbiamo dovuto sospendere il concorso +Frizzante (dopo aver già dovuto farlo con il Concorso Mangiar Bene). Ai concorrenti chiediamo un po’ di pazienza sul prossimo numero avranno la loro chance. Sacrificare vari speciali, tra cui lo speciale Leventina e Valle di Blenio verranno proposti integralmente sul prossimo numero nella speranza che le stazioni sciistiche possano restare aperte (nel rispetto delle regole anti-Covid). Abbiamo cambiato copertina. Possiamo anticipare che si tratta di una chicca. Una vera opera d’arte. Non possiamo svelate

di più: aspettate febbraio. La nuova copertina è, invece, dedicata al corpo dei Pompieri. Perché? Il giornale che avete in mano porta il 118. La protagonista è una ragazza. Ecco il nostro obiettivo promuovere tra le giovani questa affascinante professione, solitamente appannaggio del mondo maschile. Infine la nostra redazione appoggia lo sfogo della categoria Gastro Suisse e Gastro Ticino, che pur capendo la situazione sanitaria esprime perplessità sulla modalità di comunicazione e tempistica imposta dai vari esecutivi. Come giornale ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto nei 20 anni e in questo difficile 2020, dai clienti ai collaboratori per il loro encomiabile disponibilità e lavoro.

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TECNOLOGIA - SICUREZZA

TEA engineering Sagl

L’antincendio in Canton Ticino “A cosa servono le normative? Non è successo mai niente, non succederà mai nulla”. Questa è la frase tipica che spesso ci sentiamo ripetere da proprietari e committenti rispetto alle misure antincendio previste dai nostri attestati di conformità o perizie d’incendio. Eppure, l’esperienza insegna che con il fuoco non si scherza e purtroppo l’evento accaduto poche settimane fa ai Mulini di Maroggia lo conferma tristemente. La problematica degli incendi in Ticino è già documentata a partire dal lontano Medioevo quando era diffusa la pratica di appiccare il fuoco nei terreni cespugliosi e boschivi al fine di aumentare le aree dedicate alle attività di pascolo. Gli statuti locali del Cantone emanavano norme per proibire l’accensione di fuochi all’aperto e nelle immediate vicinanze di zone abitate. Lo Stato dimostrava il proprio senso di responsabilità verso la cittadinanza istituendo un servizio pubblico (già allora denominato Polizia del fuoco) per controllare come venivano depositate le ceneri dei focolari all’interno delle abitazioni. A partire da questi semplici compiti di controllo e dai primi regolamenti forestali (il primo risale al 1857) si è progredito verso provvedimenti legislativi sulla prevenzione degli incendi che hanno portato negli anni a sviluppare norme e direttive sempre più all’avanguardia. Purtroppo, nel Canton Ticino, a differenza di tutti gli altri Cantoni della Svizzera, non esiste un’unità amministrativa che si occupa esclusivamente di Polizia del fuoco. Inoltre, il nostro Cantone, parimenti ad altri confederati, non si avvale di un sistema

Francesca Comolli , Gianluca Papagni e Alessandro Furio alle porte della sede. A lato la sede principale di Melano. - Servizio foto a cura di Sylvana Raschke dalla Chiesa.

di assicurazione monopolistica statale, bensì di un sistema assicurativo privato.

pianti sufficientemente protetti contro i rischi d’incendio.

Visti i limiti presentati da tale struttura, il Canton Ticino, grazie al Dipartimento del Territorio, ha reso vincolanti Norme e Direttive Antincendio federali (ossia in vigore anche negli altri Cantoni della Svizzera) che stabiliscono provvedimenti da adottare e soluzioni tecniche da rispettare per costruire edifici ed im-

I Municipi, indicati nella Legge edilizia cantonale come autorità di protezione antincendio, provvedono alla vigilanza sul rispetto delle prescrizioni in materia. Per fare questo, si avvalgono di Tecnici Riconosciuti (iscritti all’albo Cantonale) che lavorano su un progetto per garantire il rispetto delle misure edili,


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“in un ristorante esistente è importante anzitutto verificare le vie di fuga in base al numero di persone previsto dalla patente di esercizio.”

tecniche ed organizzative imposte dalle direttive antincendio. Le prescrizioni antincendio riguardano tutte le tipologie di edifici ed impianti, nuovi o esistenti. La sicurezza delle persone, in primis, deve essere sempre garantita. In particolare, per gli edifici pubblici in cui sono presenti utenti che non conoscono il luogo (es. ristoranti, alberghi, sale cinema) si deve garantire sempre l’evacuazione sicura delle persone e permettere il tempestivo intervento da parte dei pompieri. Inoltre, anche il regolamento di Legge Edilizia impone al proprietario di edifici realizzati prima dell’1.1.1997, che costituiscono un reale pericolo per le cose e le persone secondo il diritto precedente, di adattare i medesimi secondo un concetto di protezione che renda accettabile il rischio residuo. Se sulle nuove costruzioni il compito è relativamente “semplice” (essendo i Tecnici Riconosciuti generalmente coinvolti sin dalle prime fasi della progettazione), potersi adattare alle prescrizioni in vigore negli edifici esistenti può risultare un esercizio parecchio difficile. Tuttavia, con una valutazione del rischio riferita all’oggetto e l’adozione di provvedimenti compensativi si può raggiungere quello che in gergo viene definito “rischio residuo accettabile per la sicurezza delle persone”. Ad esempio, in un ristorante esistente è importante anzitutto verificare le vie di fuga in base al numero di persone previsto dalla patente di esercizio. Altri aspetti da valutare riguardano la struttu-

info@teasagl.ch teaengineering www.teasagl.ch

ra portante, le compartimentazioni tagliafuoco, la reazione al fuoco dei materiali da costruzione, la conformità degli impianti e i mezzi di spegnimento.

gerente possono garantire un allarme precoce in caso di pericolo e soprattutto un’evacuazione immediata delle persone che non sono familiari del luogo.

Occorre un’attenta analisi della situazione, ma se per motivi plausibili (se ad esempio si tratta di un edificio protetto dalle belle arti o di valenza storica) non è possibile rendere completamente conforme l’oggetto esistente alle normative vigenti si può far riferimento alle già citate misure compensative.

TEA engineering opera nel campo della progettazione e della consulenza antincendio oltre che della sicurezza sui luoghi di lavoro. I Tecnici riconosciuti TEA sono attivi su tutto il territorio elvetico con esperienza e competenza nei diversi settori, dal privato al pubblico, dal commerciale all’industriale, dal ricettivo all’agricolo. Il nostro compito è quello di allestire concetti di sicurezza conformi (per gli edifici nuovi) e a misura (per gli edifici esistenti) che tengano conto di tutti gli aspetti, non per ultimi quello economico e dello stato di fatto.

Si tratta di provvedimenti che non sarebbero obbligatori per la destinazione d’uso del caso, ma la cui integrazione fa alzare la soglia del rischio su un livello di sicurezza per le persone, ad esempio impianti di rivelazione d’incendio, impianti o mezzi di spegnimento e/o misure organizzative. L’elaborazione di un “manuale delle emergenze” e la sua applicazione da parte del

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Siamo a disposizione per supportarvi in modo tempestivo, efficiente e affidabile rispetto a qualsiasi esigenza in materia di protezione antincendio.

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TECNOLOGIA

United Communication Collaboration (UCC) A cura di Marco Papagna (Direttore Ticicom) Cos’è la UCC? Per Unified Communication Collaboration (UCC) si intende l’integrazione di tutte le piattaforme di comunicazione: outlook o altri servizi di posta elettronica, telefono, video, conference call, database etc. L’UCC ha per obiettivo quello di mettere in relazione questi mondi tra loro diversi. È una rivoluzione nel campo della telefonia, resa possibile dallo sviluppo dell’informatica. È stato dunque stravolto il nostro modo di fare telefonia. L’UCC permette di collegarsi da qualsiasi dispositivo a tutte le risorse informatiche necessarie per svolgere il proprio lavoro, ovviamente in funzione delle autorizzazioni di ogni utente. Quest’ultimo processo passa dalla configurazione di account con un punto d’entrata protetto ed un perimetro delimitato. Adesso le frontiere tra telefonia mobile e telefonia fissa sono sempre più sottili. Ma allora perché non utilizzare semplicemente e gratuitamente WhatsApp? Perché presentano dei limiti enormi: in primis perché con WhatsApp si può contattare solo qualcuno che ha anche WhatsApp. Se è vero che gli utenti sono sempre di più, è anche vero che non tutti - per vari motivi - utilizzano questo programma. In secondo luogo, WhatsApp non permette un collegamento con la rete fissa ed in terzo luogo l’insicurezza sulla reale localizzazione e sull’utilizzo dei dati aziendali dovrebbe perlomeno far riflettere. L’UCC offre delle alternative molto più efficaci e molto meno rischiose.

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Parlando degli applicativi legati all’UCC: cosa, oltre alla telefonia e alle videoconferenze, ci permettono di fare? Ad esempio, la presentazione di diapositive, la condivisione del proprio desktop durante una web conference con la possibilità di interagire sullo stesso documento in più persone, divisione dello schermo in più parti e ovviamente anche la condivisione di file durante la conferenza. E dal punto di vista dei costi? Bisogna ricordarci che alla base di tutto c’è uno scambio di dati che si effettua sul web, che per definizione non ha frontiere. I pacchetti di dati (che trasportano qualsiasi tipo d’informazioni, della voce all’immagine o al file) viaggiano su fibre ottiche e arrivano ovunque esista una possibilità di connessione ad internet. Le uniche restrizioni sono politiche: non tutti i paesi accettano infatti la “libera circolazione dei dati”. Ma a parte questo, è possibile pensare che il costo delle telefonate verrà un giorno azzerato – magari in cambio dell’ascolto o della visualizzazione di un messaggio pubblicitario. Con questo tipo di modello, più la gente comunica, più ci sono guadagni a livello pubblicitario. Ma non solo, più comunichiamo e più chi ci fa comunicare raccoglie dati su di noi e ormai lo abbiamo capito: i dati sono l’oro del XXI secolo. E se parliamo di sicurezza? Anche questo aspetto va preso in considerazione quando si cerca la soluzione ideale per la propria impresa: bisogno trovare il giusto compromesso tra costi

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e sicurezza dei dati. Purtroppo, questo punto non è ben chiaro a tutti ed il ruolo di Ticicom è innanzitutto quello di spiegare come funzionano le varie soluzioni e quali sono i rischi e i benefici di ognuna di esse, in modo da identificare con ciascun cliente quella più adatta a lui. Una cosa è sicura, come abbiamo visto per la sicurezza informatica (o Cyber Security), la sicurezza telefonica verrà sempre di più messa sotto pressione. Anche questo è un aspetto da prendere in considerazione quando si vuole implementare una nuova tecnologia. Riassumendo La United Communication Collaboration (UCC) permette alle nostre imprese di aumentare la loro produttività. Collega i dispositivi e gli utenti - indipendentemente dal luogo in cui si trovano e a condizione di avere accesso ad una connessione ad internet – permettendo lo scambio di dati quali la voce, l’immagine, le presentazioni, i documenti o semplici file. Le opzioni disponibili sul mercato sono estremamente numerose, ed il ruolo di Ticicom è innanzitutto quello di aiutarvi ad identificare la soluzione più adatta alla vostra organizzazione e alle vostre esigenze. È importante non sottovalutare la questione della sicurezza, oltre a quella del costo, dell’affidabilità e della scalabilità del nuovo sistema. Ovviamente, Ticicom vi consiglia durante tutte le tappe: dall’analisi all’implementazione e alla manutenzione, passando sempre da una corretta formazione.


BENESSERE & FASHION

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TIMask:

mascherine chirurgiche made in Ticino A cura della David Camponovo e Sylvana Raschke dalla Chiesa

L’idea è nata a metà aprile, grazie ad un servizio andato in onda su Teleticino che narrava la storia di un ristoratore di Varazze costretto a chiudere il proprio locale a causa della pandemia COVID-19 e che ha pensato di riconvertirsi producendo mascherine. Proprio in quel periodo la Svizzera aveva dei problemi legati all’approvvigionamento delle mascherine.

Come vede il futuro di questo settore? Come tutti, mi auguro che la pandemia finisca il prima possibile. Per quanto riguarda il futuro della produzione di mascherina, c’è e continuerà. Ci sono dei settori e delle realtà che necessitano dell’uso della mascherina tutti giorni. Per esempio, le aziende alimentari come ad es. tutte le case farmaceutiche, sicuramente nell’ambito sanitario, ecc. La mascherina, come prodotto in sé, non ha una data di scadenza. È l’utilizzatore che ne determina l’efficacia: perché l’umidità del respiro ne altera

la trama, che diventa meno fitta e quindi non più protettiva, quindi oltre le 4/6 ore al massimo questo strumento di protezione diventa inutile. Ha qualche consiglio per quanto riguarda l’uso? Indossare una mascherina è un atto di generosità verso gli altri e, di conseguenza, verso sé stessi. La mascherina rappresenta il primo presidio sanitario da impiegare per proteggersi. Naturalmente senza altre regole igieniche non è sufficiente, ma rappresenta un ottimo esempio di educazione sociale. Il Team quasi al completo

Così nell’imprenditore ticinese Moreno Lazzaroni è nata la volontà di saperne di più e di replicare il progetto socialmente utile e coraggioso del ristoratore di Varazze. Ed è proprio lì che si è recato ed ha acquistato una linea di produzione per essere in grado di fornire ai ticinesi delle mascherine a km 0. Quello dell’imprenditore ticinese è stato un investimento vivo e deciso. Signor Lazzaroni, da quanti dipendenti è composta la sua azienda? Abbiamo un totale di 9 dipendenti e siamo fieri di dire che sono tutti residenti nel Mendrisiotto.

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BENESSERE & FASHION

A tu per tu con Andrea Incerti A cura di David Camponovo

In tempi di coronavirus, hai il piacere di raccontarci il tuo stato d’animo, come pure la tua opinione nei panni di sindaco di Bissone? Penso che ciascun sindaco ha a cuore i suoi cittadini, in particolare i giovani per il loro futuro (leggi scuola e poi lavoro) e la memoria storica del paese, cioè i suoi anziani soggetti a rischio se contagiati. Lungi da me di isolare o tutelare questa fascia di popolazione ma di aiutarli a superare questo momento difficile. Da sindaco, da uomo e soprattutto da cittadino, non smetto di parlare di umanità. Dapprima ci tengo a dire che i giovani si contagiano al pari degli anziani e anzi, forse di più, perché frequentano molte persone. È anche vero che rimangono asintomatici o guariscono in fretta, quindi un anziano come me è al fronte per aiu-

tare i suoi cittadini e lottare contro la teoria che questo mondo occidentale sta crollando a causa degli anziani. Pensi quindi che il virus sia sottovalutato? Io giro si il canton Ticino per le mie diverse attività e vedo un grande rispetto per questo virus mascalzone. La gente ha capito quanto siamo esposti e fragili. A causa sua, è sempre di più, tutti fanno il possibile per proteggere l’altro, per prendersi cura di lui stesso. E concludo sull’ironico con chi parlo: ma prima di questo stramaledetto virus vi ricordate di che parlavamo?


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Sei stato fondatore e presidente, per 40 anni, del FC Rapid Lugano femminile. Come potrà lo sport amatoriale sopravvivere? Diventa sempre più difficile, lo sport amatoriale che vive su incassi delle buvette, delle tasse di iscrizione (come settore giovanile) e dei contributi GS fondamentali per il sostegno finanziario, credo che molte società faranno una fatica immane. Se pensiamo alle piccole società che vivono grazie alle feste di paese, che organizzano iniziative per poter raccogliere fondi, e il carnevale, che anch’esso dava loro linfa vitale, allora credo davvero che sarà un’annata molto dura.

Biografia

Andrea Incerti inizia la carriera alla farmacia Bianchi di Lugano e, in parallelo, frequenta a Trevano la scuola professionale, dove ottiene nel 1969 un secondo diploma quale assistente di farmacia. Nel 1970 viene eletto segretario dell’associazione aiuto farmacia e, dal ’73, ne è presidente. Dal 1976 è assunto quale delegato medico della Roche Consumer Health. Molti hobby, tra i quali eccelle il calcio: nel 1975 fonda l’Armonia calcio femminile, divenuta poi FC Rapid femminile vincendo un titolo svizzero nell’81 e arrivando tre volte in finale di Coppa Svizzera. Sono ben 15 i titoli di campione svizzero e coppa svizzera vinti con le juniores. Oggi è presidente del Raggruppamento San Bernardo, diretto da Simona Gennari fiore all’occhiello per l’attività dei giovani futuri calciatori con una grande sensibilità per i bambini con disabilità. Da giovane lavora al cinema Cittadella, prima come maschera, poi come cassiere, e oggi come direttore. Al cinema non si perde mai una proiezione lasciandosi cullare dai sogni che quest’arte sollecita. Da oltre 15 anni è membro dell’Associazione ticinese cinematografi della Svizzera Italiana. Di grande bontà d’animo e sensibilità, è attento anche ai problemi che costellano i

giovani e nel 1990 fonda la comunità per il recupero dei tossicodipendenti “Il Gabbiano” a Bioggio. Tra le distinzioni che lo onorano c’è la laurea conferitagli nel 1987 dalla Kensigton University of California in “Master of Art personal administration” e la nomina di Giovanni Paolo II, nel 1990, quale Cavaliere del lavoro dell’ordine di San Silvestro Papa. Nel 1994 è presidente del Legislativo comunale, carica che avrà per ben 7 volte. È tuttora vice presidente del PPD nel circolo del Ceresio. Dal 1995 diventa vice presidente del consiglio parrocchiale di Bissone e attualmente presidente. È anche coordinatore della Casa Do Menor in Brasile, che si occupa dei bambini delle favelas che vivono in uno stato di totale abbandono. Li visita ogni anno e a loro invia medicinali, generi alimentari, materiale didattico e computer. Nei suoi numerosi compiti di dirigente di attività in campo farmaceutico, cinematografico, politico e sociale, ha sempre dimostrato di sapersi battere per le buone cause, al di là di ogni schieramento politico, nutrendosi di volontariato e di impegno concreti, soprattutto a favore dei più deboli e meno fortunati. Dal 2016 è Sindaco di Bissone. Nel 2020 viene nominato presidente Amici

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BENESSERE & FASHION

Caduta di capelli anomala a ciocche o chiazze?

L’alopecia ai tempi del Covid-19 Con i professionisti di CR Lab Swiss, con sede a Lugano, scopriamo come risolvere la problematica Lo stress da pandemia arriva nelle nostre vite come un uragano, puo’ causare una grave perdita di capelli che se non affrontata per tempo si tramuta in un vero e proprio disagio a livello psicologico.

Abbiamo riscontrato che più di un quarto delle persone che contraggono il virus riportano un’insolita caduta di capelli a ciocche, che in alcuni casi aumenta fino al formarsi di chiazze glabre sul cuoio capelluto più o meno grandi. La percentuale di persone affette da alopecia è aumentata con il sommarsi dei casi di stress post covid. Di norma il 70% degli uomini dopo i venticinque anni inizia ad avere problemi di diradamento o di alopecia. Alle donne succede dopo la menopausa, con una percentuale del 50%, e l’alopecia riguarda il 35% di quest’ultime. La prevenzione come sempre è la miglior soluzione, perdersi cura di sé a 360 gradi partendo dalla testa ci aiuterà ad affrontare un periodo difficile distogliendo l’attenzione sui media e accendendola su se stessi.

Ogni giorno ci troviamo di fronte a notizie di familiari e amici che hanno contratto il virus, e diciamocelo, questa volta sono davvero tanti. L’aggravante della crisi economica, il pensiero della morte, la paura dell’isolamento incidono negativamente sul benessere dei nostri capelli. È possibile ritrovarsi affetti da alopecia perchè l’emotività, lo sapete, è tra le prime cause della caduta dei capelli.

Perdere i capelli è un vero e proprio trauma, c’è chi lo accetta facendo un grande lavoro su se stesso ma c’è anche chi non lo sopporta e nel 2020 possiamo dire che essere calvi è una scelta. Cosa fare? Sicuramente rivolgersi al centro CRLAB dell’Insubria più vicino a te, fissare un appuntamento conoscitivo, effettuare un Tricotest ed affidarsi a chi di capelli ne sa da più di 50 anni.

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GASTRONOMIA

Rassegne invernali - Bevi e mangia passeggiando “Ciàpa sü e porta a cà”, Balerna La “Rassegna del Gallo”, l’inedita rassegna da asporto organizzata dai ragazzi della Sgüra Fest e da un gruppo di esercenti di Balerna, è iniziata alla fine di novembre e si protrarrà fino a febbraio 2021. È una chiara risposta ai rallentamenti e alle limitazioni imposte dall’emergenza Covid. All’insegna del “Ciàpa sü e porta a cà” basta prenotare il pasto desiderato, ritirarlo entro le ore 16.30 e gustarselo tra le mura domestichi. L’articolato piano organizzativo vede coinvolti, nei giorni e con le proposte di menu che sono scaricabili sia da www.balerna.ch sia da www.sgurafest.com, l’osteria Centrale, il grotto S. Antonio, il ristorante Meridiana, il Crotto dei Tigli (vedi sotto), il ristorante del Popolo, l’osteria Mazzola, il ristorante Mattarello, il grotto del Mulino, il Ristorante Borgovecchio e la Bettolina. Un’iniziativa degna di encomio che dà letteralmente “lustro” agli “sgüra” boys e ovviamente agli esercenti e ristoratori partecipanti.

Terminata la “Rassegna del piatto nostrano”, Valle di Muggio L’ 8 dicembre si è chiusa la 22.ma edizione della Rassegna del piatto della Valle di Muggio che anche quest’anno ha avuto il successo che si meritava malgrado i “paletti” imposti dalla pandemia in corso. Infatti la riduzione dei posti a disposizione nei sedici ritrovi partecipanti, la limitazione numerica dei gruppi e la mancanza, entro certi limiti, della clientela di frontiera (costretta agli orari dell’italico coprifuoco) ha solo parzialmente condizionato il desiderio di gustare specialità e piatti nostrani , rigorosamente descritti in dialetto e in ritrovi assolutamente unici e caratteristici come unica e caratteristica è rimasta di fatto la valle di Muggio. www.provalledimuggio.ch


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Macelleria Angelo Valsangiacomo

Lasciatevi sorprendere! Nonostante questo Natale sarà diverso dagli altri, noi della Macelleria Valsangiacomo faremo come sempre il nostro meglio per sorprendevi, emozionavi e starvi vicino il più possibile. Ecco perché da noi potete trovare tutto quello che vi occorre per poter allietare la vostra tavola. Qualche esempio? Appetitosi antipasti già pronti, squisiti capponi già cotti, filetti, prodotti a km 0, e tanto altro, quanto basta per soddisfare i gusti di ogni invitato! La Macelleria Valsangiacomo augura a tutti un buon Natale.

Macelleria Valsangiacomo Via Giuseppe Motta 51 CH-6850 Mendrisio Tel. +41 91 646 16 62 Fax +41 91 646 91 62 ul.macelar

www.angelovalsangiacomo.ch

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GASTRONOMIA

Novità - Ristorante HKyoto

Prelibata cucina asiatica a Lugano A cura della Redazione

prensivo della collezione di piatti, che ha raccolto da tutta l’Asia.

Le cucine di Hong Kong e Kyoto sono famose per la produzione di cibi deliziosi e sani. La signora Bao ha viaggiato in una moltitudine di luoghi panoramici nel corso della sua vita, ha assaggiato e imparato molti piatti, apprezzando e coltivando l’arte culinaria.

Così è nato HKyoto. Un ristorante che unisce la cucina sensazionale che si trova sotto i grattacieli di Hong Kong e quella dei negozi di sushi che si trovano lungo il fiume di Kyoto. Qui offriamo una raccolta di piatti freschi e di prima qualità.

Ristorante Giapponese

HKyoto

È rimasta costantemente colpita dallo streetfood e dai migliori ristoranti dei luoghi più diversi, e questo ha creato dentro di lei un forte desiderio di portare la stessa impressione persistente alle altre persone. Ora da adulta e madre di due figli, la signora Bao ha deciso di stabilirsi a Lugano, dove la sua passione per la gastronomia dà vita a un ristorante unico, com-

Via Zurigo 3 CH-6900 Lugano Tel. +41 91 222 40 40 www.hkyoto.ch Hkyoto Orari Lu-sa: 18.00-22.00 11.30-14.00 Domenica chiuso Anche Take away


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GASTRONOMIA

Coppa del Mondo del Panettone Ecco i tre qualificati alla selezione Svizzera Lo scorso 5 dicembre, in una Lugano imbiancata dalla neve, si è svolta la Selezione Svizzera della Coppa del Mondo del Panettone all’interno della magnifica Villa Ciani. L’evento è stato realizzato in collaborazione con la SMPPC. Dopo una giornata di lavoro la giuria ha qualificato tre pasticcerie che passano così alla finalissima prevista a novembre 2021, per confrontarsi con i migliori panettoni artigianali qualificati nelle Selezioni in Italia, Spagna, Stati Uniti e Francia. https://coppadelmondodelpanettone.ch Secondo Mastro Giuseppe Piffaretti “La Selezione Svizzera è stata una bella sorpresa, per niente scontata. Il livello qualitativo è sempre più alto: la sfida quindi è più vivace che mai, anche verso chi si era qualificato nella precedente edizione. Questo permette di vedere emergere nuovi talenti, confermando che il fatto che il Panettone sia realmente un prodotto vivo.”

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Per la finale internazionale della Coppa del Mondo del Panettone si qualificano: Pasticceria Danesi di Melano Pasticceria Peverelli di Bellinzona Casa San Rocco Allegra di M.Inferiore 1) Giuria al lavoro e 2) Il team al completo

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Luca Danesi verso la finale internazionale “Siamo stati premiati soprattutto per il gusto” A cura della Redazione - Sylvana Raschke dalla Chiesa Potevate scegliere liberamente gli ingredienti? Gli ingredienti non erano liberi, ma standard, tutti del territorio e selezionati dal comitato. Sono variabili i quantitativi; ci sono delle percentuali minime da utilizzare, ma sono quelle del classico panettone milanese.

Cos’è cambiato oggi rispetto a quando è nata la pasticceria Danesi? Niente di particolare, diciamo che cerchiamo di portare avanti la tradizione e di migliorarci poco per volta. La Danesi era nata come panetteria da Fabio e Cinzia Danesi nel 1982 e negli ultimi anni stiamo diventando principalmente pasticceria.

Da quanti anni si è specializzato? Nella pasticceria sono ormai vent’anni che lavoriamo, però nel panettone ogni volta è una continua specializzazione. Ogni anno cerchiamo di migliorare.

Ha mai ricevuto onori simili per altri prodotti? Come questo no, ma da tempo siamo apprezzati per la colomba pasquale. Con la squadra svizzera abbiamo ottenuto la medaglia d’oro alla Host di Milano per il dessert al piatto. Ma essere stati scelti per poter andare alla finale è stata una grande gratificazione.

Il discorso del miglioramento viene dato dalla selezione dei prodotti che vengono utilizzati e degli ingredienti, perché puntiamo sulla qualità. La farina la prendiamo ancora oggi dal Mulino di Maroggia, che in questo periodo, dopo il fatale incendio, arriva dalla Svizzera interna. Il nostro miele e il burro, ad esempio, sono prodotti di alta qualità. Luca Danesi con il panettone finalista. © foto Sylvana Raschke

Si aspettava un risultato simile nella Selezione Svizzera della Coppa del Mondo? Non me l’aspettavo e sono sorpreso, anche se il pensiero, la speranza era di arrivare tra i primi tre. L’obbiettivo era quello.

Cosa pensa l’abbia privilegiato rispetto agli altri? Il mio pensiero è che sia stato il gusto, gli aromi scelti. Noi utilizziamo un miele fatto appositamente da un piccolo produttore di qua, del Mendrisiotto. Gli aromi dell’arancio e del limone sono effettivi e facendo cuocere questi alimenti, secondo me, danno un particolare sapore al panettone. Questa è la ragione per la quale siamo stati premiati, soprattutto per il gusto.

Un aneddoto simpatico da raccontare? Di aneddoti ce ne sarebbero tanti... mi ricordo in particolare un episodio di qualche anno fa quando abbiamo fatto delle prove con dei panettoni. Dopo aver appeso tutti i panettoni sugli stampi, ad un certo punto ci siamo girati ed erano tutti erano caduti per terra! Eravamo pietrificati, questo era stato un anno traumatico... Abbiamo rifare tutto. Per fortuna non è successo mai più. Il vostro obiettivo? “Fare i panettoni sempre migliori. Il panettone più buono lo faremo domani. L’obiettivo è perfezionarlo, e poi vedendo come si lavora il prodotto un giorno dopo l’altro, il pensiero è di superarlo in sapore e qualità ancora una volta.”

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GASTRONOMIA

Pasticceria Schröder: una tradizione ticinese che continua A cura di David Camponovo

A Renato Schröder, rappresentante della seconda generazione alla conduzione della panetteria Schröder, chiediamo come ha iniziato. La storia della pasticceria inizia quasi 60 anni fa: nel 1963 ad Airolo, dove mia madre Martha e mio padre Bruno Schröder si trasferirono da Gstaad. La valle stava vivendo un periodo economico fiorente: c’erano tanti militari e soprattutto i cantieri per la costruzione dell’autostrada e del tunnel del San Gottardo. Tempi d’oro. Nel 1971 ci siamo traferiti a Chiggiogna, dove siamo tutt’ora, e con la costruzione della panetteria-ristorante abbiamo anche ritirato il Campeggio Gottardo. Qual è il segreto per fare un buon panettone (quasi) a km 0? Naturalmente il burro e i tuorli svizzeri, il lievito madre che non sia acido, per l’uvetta ci affidiamo a dei fornitori italiani di lunga data. Una menzione speciale va al dolce folcloristico di Faido che racchiude in sé storia, tradizione, religione ed arte: lo “spampézi”. Quali le sue origini e caratteristiche? Lo “spampézi” dovrebbe avere la sua origine a Osco. Si produce solo in alcuni comuni della bassa valle, come Chioggiogna o Faido. Si dice che molti degli abitanti della bassa valle emigrarono nei ristoranti di altri stati europei, come la Francia e tornarono in patria con nuove ricette. In Leventina i dolci erano perlopiù destinati a consumarsi durante le feste speciali quali quelle religiose o ancora nelle sagre di paese. Per questo dolce si utilizzavano delle formine, dette moduli, intagliate nel legno con incisi diversi motivi. Alcuni moduli, donati dalla gente della valle, si possono trovare al Museo Stagna di Giornico. Qui vengono organizzati dei corsi di “spampézi”

Take away a disposizione


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Utensile: stampo detto anche modulo.

RICETTA SPAMPEZIA Ripieno burro morbido 200 gr zucchero 250 gr miele 200 gr amalgamare i tre ingredienti e poi aggiungere grappa 50 cl noci grattugiate grossolanamente leggermente tostate 1.2 kg e, a richiesta c’è la possibilità di portare a casa una formina creata da uno scultore. Gli ingredienti semplici che compongono questo dolce erano facili da reperire: farina, burro, miele, … Ogni famiglia ha la sua personale ricetta e modulo.

Il nome deriva dal tedesco Kraft (forza), un nome deciso che rispecchia i suoi ingredienti (burro, miele, zucchero e panna) per una ricetta che racchiude un apporto energetico e calorico non da poco. Gli spalatori li mettevano nel taschino e poi lo succhiavano come una caramella.

Avendo tra i suoi ingredienti le noci, potrebbe evocare la famosa torta grigionese. Quali sono le differenze tra i due dolci? La differenza è che la torta grigionese ha il caramello nel ripieno, restando più pastosa e pesante. Nel dolce ticinese noi mettiamo la grappa, il miele, il burro e le noci.

Speriamo che queste tradizioni non vadano perse… Il mio obiettivo è di rilanciare lo “spampézi”, un dolce che racconta la storia della nostra valle e delle famiglie che la abitavano e che sta scomparendo: crosta croccante, ripieno a base di noci macinate e una ricetta custodita con amore: sono queste le caratteristiche.

Quali altri prodotti ha in produzione? Un’altra specialità è il Crèfli, un biscotto a forma di taschino che misura 8x10 cm. Questo dolce nasce e veniva usato ad Airolo per gli spalatori della neve che tenevano aperta la strada del Gottardo quando si passava con la carrozza.

“Al nos mangee...” è una simpatica rassegna gastronomica promossa da Roberto Bosia (ETiCinforma) che negli ultimi 7 anni ha promosso lo Spampezia.

Pasta frolla farina 2 kg zucchero 900 gr burro 800 gr grappa 150 cl latte 1/2 l Presa di sale, aromi a discrezione CRÈFLI SENZA RIPIENO 3 kg di farina 500 gr burro 1/2 litro di latte o panna 750 gr miele 1 kg zucchero 2 bustine zucchero vanigliato 2 bustine di lievito 1 cucchiaio di bicarbonato 1/2 bicchiere di anisette, s ambuca o grappa Il crèfli può essere ripieno con noci, uvetta nera e altri ingredienti...

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GASTRONOMIA

A tu per tu con

Lo Chef della Polenta A cura di David Camponovo Chi è Mirko Corradini? Sono nato e cresciuto nel Canton Grigioni, precisamente in Val Mesolcina. Figlio unico, ho studiato economia e mi sono laureato. Dopo 10 anni di esperienza nel settore assicurativo e finanziario, mi sono reso conto che non era la mia strada. Quando ho deciso di iniziare col business della polenta, non avevo alcuna conoscenza gastronomica, ma la voglia di imparare ed il grande entusiasmo, mi hanno permesso di superare facilmente questo ostacolo. Oggi sono davvero molto felice di quanto creato.

Il primo giovedì di dicembre siamo andati a fare un’escursione a Locarno e davanti alla Piazza del mercato abbiamo incontrato Mirko Corradini, una persona eclettica che ci ha fatto molto piacere conoscere e pertanto intervistare. Come finisce un uomo laureato in economia, attivo nell’ambito della finanza, a deliziarsi e deliziarci con la polenta? Semplicemente ho ascoltato la mia anima...ho fatto un salto nel vuoto, ma l’entusiasmo e la voglia di fare e credere nel mio potenziale mi ha portato a costruire quello che sono, “Lo Chef della Polenta”, in collaborazione con la mia compagna Samantha. Siamo partiti nel mese di ottobre 2019 in piccolo e adesso ci stiamo consolidando sul nostro territorio.

Il punto di svolta è avvenuto quando abbiamo deciso di abbinare alla polenta lo spezzatino. È il nostro cavallo di battaglia molto apprezzato dai nostri clienti. Noi proponiamo e promuoviamo anche prodotti nostrani quali formaggi, salumi e altro, rigorosamente del territorio. Per quanto riguarda il mio personaggio, “Lo Chef della Polenta”, questa è la svolta più importante della mia vita. Quando oggi si pensa al polentaio ti viene in mente l’omino un po’ anzianotto, con un po’ di pancetta... magari con la sigaretta e gli zoccoli. Quindi mi sono detto che questa immagine andava rivista e un po’ curata. Io e la mia compagna lavoriamo con passione, ma soprattutto con il sorriso ed è per questo che i clienti ci

cercano. Abbiamo tanti abbinamenti. Cito ancora il nostro piatto di battaglia, la polenta con lo spezzatino, ma anche polenta e luganighetta in umido, polenta e gorgonzola, polenta taragna con formaggio nostrano... abbiamo anche margherite di capra, che sono robiole molto molto buone. Facciamo anche servizio catering. Per essere aggiornati e per sapere dove siamo settimanalmente, seguiteci sui social. Il saggio e istruttivo motto di Mirko è che “ho avuto tante difficoltà nella vita, ma mi sono sempre rialzato!” Veramente un bell’esempio di voler tenacemente seguire la strada che si sente dentro. Soprattutto con passione!

Lo chef della Polenta di Mirko Corradini, Losone Tel. +41 78 829 89 69 lochefdellapolenta@gmail.com lochefdellapolenta


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Ristorante San Michele di Caslano

30 anni di fiorente attività Servizio a cura di David Camponovo

Il mitico Cordon Bleu alla Dino

Siamo con Agostino e gli chiediamo di raccontarci il suo curriculum lavorativo. Dopo le scuole dell’obbligo, nel 1972 lascio la natia Sardegna per andare a Camogli in Liguria per frequentare la scuola alberghiera di stato E. Barsanti per le navi da crociera. Mi diplomo nel 1975 a cui seguono 5 anni sulle più belle navi da crociera. Nel 1980 arrivo in Ticino e lavoro 8 anni per l’albergo Svizzero di Capolago della famiglia Bordogna, poi con mio fratello e un socio prendiamo lo Sport a Pregassona, dove abbiamo fatto 4 anni, poi ho preso il grotto Reina ad Agno. Dopo 10 anni il mio socio è partito per cui l’ho tenuto da solo con la moglie ed è sempre andato tutto bene: chiudevamo la domenica, riuscivamo a fare le vacanze. Abitiamo qui vicino e passavamo spesso davanti al S. Michele e ci dicevamo: “Bello ‘sto locale”, ma non venivamo mai a mangiare perché ci sembrava molto austero. Poi siamo venuti un paio di volte con i ragazzi del calcio. Un giorno ho saputo che il locale era fallito e che era in vendita e con un socio lo presi. Non era certo un affare: aveva due fallimenti alle spalle avvenuti entro i primi due anni di gestione, era conosciuto come un posto per svizzeri tedeschi, d’inverno chiudeva...

La gente del posto qui non ci veniva. I primi anni è stata dura, poi piano piano chi ci conosceva dal Reina veniva a trovarci. Per almeno 5 anni siete andati avanti con due locali… Sì, mia moglie era al Reina e io andavo avanti e indietro, nell’attesa che il S. Michele prendesse piede, poi era comunque impegnativo gestirli entrambi. Come avete sviluppato il potenziale del locale? Il potenziale era di poter comprare le mura perché oggi pagare l’affitto costa molto di più rispetto ad avere la tua proprietà. Eravamo vicino a casa e il posto bello, con la terrazza sul lago, senza auto che passano ed è così diventato il salotto di Caslano. Noi gli abbiamo dato un’impronta. Il fatto che la gente del posto ci conoscesse è stato un valore aggiunto. Abbiamo portato una sicurezza alla gente che ci conosceva dal Grotto Reina. Quando fai parte della comunità è tutt’altra cosa. Poi se dobbiamo fare un confronto con il Reina abbiamo alzato un po’ la qualità. Lì era più pizzeria, qui abbiamo puntato più ristorante. Abbiamo conquistato gli ospiti che erano diffidenti all’inizio e il passaparola è stato fondamentale. Avete rinnovato il locale e portato la vostra esperienza alzando il livello, mentre l’altro locale, per tenere un

Passaggio di consegna tra l’attuale e la prossima gestione.

rapporto con un altro tipo di clientela, ha mantenuto la pizza… Come detto ha aiutato molto il fatto che eravamo di Caslano e che vivevamo la realtà del posto, quindi nella ricerca dei nostri successori abbiamo privilegiato anche chi abitava nel posto. In un momento non facile Franco Passoni ha deciso di mettersi in proprio: dopo 30 anni in cucina si è detto “Adesso o mai più”. Anche il posto, ci passavo davanti e l’ho sempre visto come un bel ristorante da gestire. Ci sarà una continuazione.

Il personale rimarrà lo stesso, i piatti che sono stati vincenti lo saranno ancora. Sicuramente ci sarà il Cordon Bleu martedì e giovedì, le pizze alla pasta integrale e alla pasta al carbone vegetale, la selvaggina che qua è molto richiesta, gli asparagi, i carciofi... Seguiamo la stagionalità dei prodotti, il più possibile al km 0. Quindi lo chef proseguirà con i suoi piatti e io porterò la mia esperienza come valore aggiunto. Continuerà ad essere un posto dove organizzare cerimonie, eventi e banchetti. Siamo ottimisti. Grazie della fiducia Ago e Patrizia Trattoria San Michele Ristorante - Pizzeria Via San Michele 50 CH-6987 Caslano Tel +41 91 606 68 05 www.ristosanmichele.ch

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GASTRONOMIA

San Salvatore d’inverno ancora più bello Servizio a cura di David Camponovo Forti della prima positiva esperienza del 2019, confortati dall’ottima ripresa dell’attività turistica da inizio giugno e dopo l’indispensabile pausa tecnica di novembre, il team della Funicolare Monte San Salvatore ripropone l’attesa apertura invernale della struttura. Sabato 5 dicembre le fiammanti rosse del San Salvatore riprenderanno a fare su e giù dal crinale del “Pan di Zucchero” luganese. Per le prime due settimane di dicembre, l’attività sarà limitata a sabato e domenica. Dal 19 dicembre e fino al 6 gennaio, Festa della Befana compresa, la funicolare sarà in esercizio quotidianamente senza interruzioni. Quindi dal 9 gennaio al 7 marzo, si proseguirà con l’apertura ogni weekend con corse regolari ogni trenta minuti, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.00. Ovviamente oltre alla funicolare, per tutto il periodo invernale funzioneranno a pieno ritmo anche i fornelli del Ristorante Vetta, che sotto la curata gestione dei coniugi Mogliazzi è diventato un ritrovo fisso per gli amanti della buona cucina. Gli stessi gestori del ristorante tra le diverse prelibatezze offrono una cucina à la carte legata al territorio oppure una conviviale e profumata fondue. Durante le festività natalizie e di fine anno si potranno gustare allettanti suggerimenti gastronomici il giorno di Natale, Santo Stefano, per il cenone di San Silvestro o il pranzo di Capodanno e per l’Epifania a prezzi forfettari che variano dai CHF 59.delle feste comandate fino ai CHF 110.- a

persona di fine anno compreso la risalita in funicolare. Tutta l’offerta, trasporto in funicolare e ristorazione, viene assicurata nel pieno rispetto delle disposizioni sanitarie vigenti. Oltre all’emozione del viaggio in funicolare e agli spettacolari paesaggi cosa ancora offre una gita invernale in vetta al San Salvatore? una visita al museo, il collaudato parco giochi, il percorso naturalistico con la simpatica segnaletica a fumetti, i numerosi punti panoramici con le istruttive tavole sinottiche, la mostra fotografica “San Salvatore 4x4” e la stupenda ed esclusiva esposizione a cielo aperto del manifesto turistico dal titolo: “Dalla Galleria del San Gottardo 1882 alla Galleria di base del Ceneri 2020”. Quest’ultima, è una vera e propria chicca, dove si vuol portare a conoscenza di un periodo storico rilevante attraverso un gran numero di pannelli elegantemente illustrati, corredati da esaudienti didascalie esplicative in quattro lingue. Dulcis in fundo, c’è una importante novità dedicata ai piccoli. “Il rapimento del

Bafalòn” è il titolo della nuova iniziativa editoriale promossa dalla Società San Salvatore, scritta da Paola Rovelli e Dario Tognocchi con le gioiose illustrazioni di Simona Meisser. La fiaba si trova in vendita nelle principali librerie del Cantone al prezzo di franchi 19 (FontanaEdizioni Pregassona) oppure in cassa a Paradiso. I più giovani escursionisti potranno cercare l’eroe delle favole del Monte San Salvatore all’interno della casetta alberata recentemente allestita nelle immediate vicinanze del parco giochi, luogo che ha creato un‘opportunità ludica e meravigliosa che idealmente vuole abbracciare la natura esistente. www.montesansalvatore.ch


BLENIO E DINTORNI

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Inverno 2020/21

Si scia in Valle di Blenio Per la stagione invernale 2020/21 la Valle di Blenio ha deciso di continuare la collaborazione tra le 2 stazioni sciistiche, Campo Blenio e Nara con la stagionale valevole per ambedue i comprensori. Oltre alla stagionale unica si potrà ottenere uno sconto del 20% sulla Filovia Malvaglia al Campra Lodge. Gli impianti hanno aperto sabato 12 dicembre. A partire da subito si possono ordinare le stagionali ad un prezzo veramente vantaggioso. Con l’abbonamento stagionale, si potrà ricevere uno sconto del 50% presso le stazioni sciistiche di Bosco Gurin, Airolo, Carì, Disentis, Ski Arena Andermatt-Sedrun, ObersaxenMundaun e Briegels.

Le scuole svizzere di sci hanno aperto le iscrizioni ai corsi collettivi con diverse possibilità, tra cui il corso di Natale, di Capodanno e di Carnevale. Oltre ai corsi, le scuole propongono delle lezioni private, l’organizzazione di gare, il noleggio materiale, gite con racchette (con diversi percorsi segnalati) ed interessanti itinerari per pelli di foca. Gli impianti unitamente alle Scuole Sci, hanno elaborato dei piani di protezione anticovid. Le rispettive direzioni, invitano la gentile clientela ad attenersi al rispetto delle regole e delle norme igieniche accresciute. Con l’obiettivo di poter dar seguito alla stagione, è importante che ognuno faccia la sua parte seguendo la segnaletica e le indicazioni del personale.

Info impianti Amici del Nara SA Tel. +41 91 871 11 11 www.nara.ch Società Cooperativa Impianti Turistici Campo Blenio-Ghirone Tel. +41 91 872 21 15 www.campoblenio.ch Info Scuole Sci Tel. +41 91 871 15 71 www.sssnara.ch Tel. +41 79.834.80.96 www.sssblenio.ch Bellinzonese e Alto Ticino Turismo

www.bellinzonese-altoticino.ch

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SPORT

Lugano e Ambrì a singhiozzi causa la pandemia

Unico protagonista: Covid-19 A cura di Doriano Baserga - foto CD Media Sagl

Nessuna compagine di National Swiss League è stata risparmiata dal virus. Numerosi i casi da settembre ad ora, il Lugano in quarantena già due volte, una volta l’Ambrì e addirittura tre per i Ticino Rockets. Ma pure tutte le altre squadre non hanno potuto schivare il virus per cui il campionato continua a balbettare con diverse squadre che hanno giocato meno partite di altre. Un campionato falsato? Forse poiché riprendere dopo una quarantena non è facile per nessuna squadra e tanto meno giocare magari diverse partite di fila. Non guardiamo la classifica anche se Zurigo, Losanna e Zugo sono lì in vetta pronti a spiccare il volo.

L’americano di origini italiane, precisamente lombarde, è un trascinatore nato. Ha già più volte indossato la C di capitano e il casco giallo di top scorrer. Insomma Mark Arcobello non è arrivato sulle Rive del Ceresio a vivacchiare, ma per essere un protagonista assoluto del campionato. Con la sua carica ha più volte trascinato il Lugano verso la vittoria e con gli altri talentuosi giocatori si spera che la squadra sappia mantenersi verso le zone alte della classifica. Se la squadra avrà la possibilità di giocare con regolarità potrà raggiungere traguardi molto ambiziosi. Ma per il momento la troppa incertez-

Il Lugano si difende tra il quarto e il sesto posto ma la squadra ha un potenziale sicuramente superiore a quanto dimostrato finora. Partito il fuoriclasse Carr, non confermato dalla società per questioni di Budget, il ritorno del finlandese Lajunen non ha scaldato il cuore a nessuno. Rientrato dall’operazione all’anca non ha ancora potuto dimostrare il suo completo recupero. Ma per fortuna la formazione di Serge Pellettier può disporre di uno straniero fuoriclasse come Mark Arcobello. L’ex Berna sta dimostrando a Lugano di avere una stoffa da vero leader.

Radicata nel territorio, orientata al futuro

Banca Raiffeisen della Campagnadorna 6855 Stabio - Via Boff 2 Sede - Banca di Consulenza 6883 Novazzano - Via Boschetto 1 6852 Genestrerio - Piazza Baraini 6877 Coldrerio - Via Monte Generoso 2 Tel. +41 91 640 71 71

za del virus offusca anche la parabola ascendente del Lugano. Stesso discorso dicasi per l’Ambrì che seppur con più regolarità ha dovuto però confrontarsi con degli infortuni importanti tra gli svizzeri e stranieri. La bravura di coach Cereda ha però dato quel qualcosa in più alla classifica e la formazione della Leventina è lì a lottare per le prime 8. Non essendoci la retrocessione la squadra può giocare con maggior tranquillità ed essere più concentrata per l’alto della classifica, dimenticandosi del fondo che per una stagione non comporta delle sabbie mobili rischiose. Quest’anno potrà tornare il pubblico?


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Ritornando ai bianconeri la buona notizia è la conferma di Tim Heed fino al termine della stagione. Contratto in scadenza il 15.11.20, Hnat Domenichelli è riuscito a trattenere il forte difensore, non senza difficioltà causa il ristretto budget dovuto all’assenza di tifosi dalle piste. Heed è molto felice della conferma; “Ringrazio la società di questo sforzo, da subito mi sono sentito parte di questa società. La mia famiglia ed io siamo felicissimi di essere qui in Ticino e a Lugano in particolare. Ho un ruolo chiaro all’interno della squadra e mi sento uno dei leader in assoluto. “ Non ha avuto difficoltà ad ambientarsi, dalla Svezia alla California in NHL e ora

a Lugano a giocarsi nuovamente il futuro per ritornare nuovamente un giorno oltre oceano. Ma al momento il suo unico pensiero è Lugano e lo sarà fino al 30 aprile 2021. Un ultimo accenno triste riguarda la figura di Piergiorgio Grassi, figura molto nota negli ambienti del Lugano. “Ul Tuli” si è spento in questi primi giorni di dicembre all’età di 77 anni. È stato un esempio di sportivo volontario al servizio della società bianconera. Con lui sparisce un altro personaggio del passato che a Lugano ha gestito per decenni il tavolo degli ufficiali di gara, come cronometrista e spiker. Lo ricorderemo con grande affetto e la sua inconfondibile

voce ci mancherà. Alla figlia Lucia il senso del nostro più profondo cordoglio. Piergiorgio Grassi - © foto La Regione

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MOTORI

Formula1: il settimo sigillo di Lewis Hamilton Testi a cura di Sergio Cavadini

Il GP di Turchia, svoltosi lo scorso 15 novembre, ha laureato campione mondiale -per la settima volta- Lewis Hamilton. Con tre gare in anticipo rispetto alla fine

del campionato il “cannibale” anglo-caraibico ha rivinto il titolo piloti e quindi uguagliato il record fin qui detenuto dal “Kaiser” germanico Michael Schumacher. Ma quest’ultimo ha vinto ben 5 titoli mondiali di fila (dal 2000 al 2004) mentre Hamilton “solo” 4 (dal 2017 al 2020)! In barba ai “rumors” che da tempo si rincorrono nel mondo della F1 -e in particolare quelli riguardanti la continuità

o meno del sodalizio Hamilton/Mercedes- c’è da scommettere che l’inglese cercherà di eguagliare quello che gli manca ancora già nel 2021. Ricordiamo che quest’anno il titolo costruttori è stato assegnato alla Mercedes dopo il GP di Imola: il settimo consecutivo dal 2014 dopo quelli precedentemente vinti nel 1998 e nel 2009. © www.express.co.uk

Tre nuovi luganesi nel comitato dell’ACS-Ticino L’ultima assemblea dei delegati della sezione Ticino dell’Automobile Club Svizzero si è tenuta a Vezia, presso Villa Negroni, lo scorso 29 ottobre. Tra le trattande anche quella concernente le nomine statutarie. Del comitato presieduto da Giacomo Garzoli (Locarno) e accanto a Simone Gianini (Bellinzona),

Fernando Quadri (Vaglio) ed Elvezio Codoni (Chiasso) fanno ora parte anche i neoeletti luganesi Alex Farinelli (Comano), Sabrina Gendotti (Massagno) e Raide Bassi (Lugano-Cadro). Ricordiamo che l’ACS-Ticino, di cui è direttore Gianmarco Balemi, ha una propria sede a Lugano in via Dufour 1. - © tio.ch


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Auto a guida autonoma 2 Testi a cura di Sergio Cavadini

Continuiamo il discorso iniziato sull’ultimo numero di TbyN&D occupandoci in particolare dei livelli che contraddistinguono le vetture già dotate da questa tecnologia in continua evoluzione. Già perché se i primi due livelli, che non sono più propriamente una novità e sono quelli per intenderci che vanno dai più basilari sistemi di guida assistita (tipo bip bip quando ci si avvicina a un ostacolo) a una collaborazione “integrata” tra pilota/auto (tipo frenata d’emergenza anticollisione decisa dal sistema), quelli successivi stanno arrivando a poco a poco. I sistemi di livello 3, parzialmente già adottati da diverse case automobilistiche, tendono a “monitorare” e ad “adattare” -correggendo eventuali errori del conducente- il movimento del veicolo

all’ambiente e al traffico in cui si trova. Il conducente resta sempre primattore ma il passo avanti non è certo di secondaria importanza. Tra questi veicoli “intelligenti”/supersensoriati troviamo l’elettrica Tesla, un’auto decisamente innovativa, che sta conquistando notevoli fette di mercato un po’ ovunque e che -così sembra- sia addirittura in grado quando sarà in possesso di tutte le autorizzazioni tecnico-legali del caso (che cambiano tantissimo da paese a paese) di “sbloccare” anche livelli superiori per i quali risulterebbe già predisposta!

Siccome di acqua sotto i ponti ne dovrà passare ancora tanta avremo senz’altro il tempo di continuare a scriverne sul prossimo numero.

Tesla Model 3 © cdn.motor1.com

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SPORT

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Diego Armando Maradona

Una Leggenda Proprio negli ultimi mesi si è discusso tanto sulla pausa forzata dello sport a causa della pandemia che ha colpito il mondo intero. Lo sport che a volte unisce e divide. Un po’ come la fede calcistica, ma sicuramente sul suo talento non ci si può sbagliare: “la mano de Dios”. El Pibe de Oro, un fuoriclasse, sono solo alcuni degli appellativi di Diego Armando Maradona. Sì, perché all’età di 60 anni si è spenta una delle più grandi leggende del calcio mondiale, rivaleggiando per fama solo con Pelé, un campione che ha vinto poco rispetto al suo immenso e straordinario talento. E pensare che c’è chi sostiene che il talento non esiste, che è solo questione di esercizio, di ore e ore di sacrificio, almeno diecimila dicono. Ma di fronte a certi fenomeni (non solo sportivi) che brillano in modo impareggiabile rispetto agli avversari non ci si può che inchinare (e alcuni ricredere).

Nato il 30 ottobre 1960 a Lanús, cresciuto a Villa Florito, un paesino distante dal centro di Buenos Aires, Diego Armando Maradona sarebbe potuto diventare uno di quei giocatori fortissimi e sconosciuti, e fors’anche nemmeno un calciatore. Sulla sua infanzia difficile e le sue origini umili, è stato scritto tanto. Maradona ha appassionato ed emozionato più di una generazione al gioco del calcio. L’Argentina e il mondo calcistico, e non solo, lo piangono e gli dedicano giorni di lutto. Tra alti e bassi nella sua vita fuori dal campo, accanto a lui c’erano i tifosi, quelli che non l’avevano mai lasciato da solo, nemmeno per un istante e lui ne era ben consapevole: “Sarò eternamente grato alla gente. Riescono a sorprendermi ogni giorno - spiegava - quello che ho vissuto in questo ritorno al calcio argentino non lo dimenticherò mai. Ha superato quello che potevo immaginare. Perché sono stato via per molto tempo e a volte ti chiedi se le persone ti ameranno ancora, se proveranno le stesse cose… Quando sono entrato in campo a Gimnasia il giorno della presentazione, ho sentito che questo amore non finirà mai”. © calcionapoli1926.it

© Ansa

Sui social network ci sono tante parole a lui dedicate e anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, si è espresso così su twitter: “È morto Diego Armando Maradona, il più immenso calciatore di tutti i tempi. Diego ha fatto sognare il nostro popolo, ha riscattato Napoli con la sua genialità. Nel 2017 era divenuto nostro cittadino onorario. Diego, napoletano e argentino, ci hai donato gioia e felicità! Napoli ti ama”. D’altronde i colori della maglia napoletana e argentina sono uguali. Lui che è stato un punto di riferimento per migliaia di ragazzi che sognavano di diventare calciatori, che avevano nella vita un solo obiettivo: essere come Maradona. Vederlo muoversi sul campo da calcio sempre con la stessa leggerezza nelle gambe, con quella ineluttabile e ferrea volontà negli occhi, quell’espressione di eterna sfida ha fatto sì che più generazioni si appassionassero al gioco del calcio. Un affetto che non passava inosservato nemmeno al miglior tocco di palla della storia. Per Maradona il calcio era vita: ”Sono stato molto felice, il calcio mi ha dato tutto quello che ho, più di quanto potessi immaginare.” Resterà per sempre El Pibe de Oro.


BEL PAESE

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Hotel Losanna ***

Cortese e familiare con la vera cucina romagnola Viale Italia 94 I-48015 Cervia - Mi.Ma. (RA) Tel +39 0544 72375 fax +39 0544 255070 hlosanna@cervia.com www.hlosanna.com www.hlosanna.it

Hotel-Losanna-Cervia

Situato a metri 50 dal lungomare e dalla bella spiaggia di Cervia. Gestione Familiare dal 1970, da padre a figlio. Camere semplici dotate di confort e balcone, cucina genuina con pesce ogni giorno, e un galà romantico a lume di candela ogni settimana, con menù svizioso.

Biciclette, telo mare, palestra, ascensore e parcheggio. Si parla anche Tedesco, Francese, Inglese, Rumeno e Ungherese. Gli ambienti sono come sempre puliti ed in più sanificati. La Romagna è felice di ospitarvi. Vi aspettiamo per l’estate 2021!

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