![](https://assets.isu.pub/document-structure/210317114235-7a46121b7f9d3551a980c3bd2e6a06d9/v1/84ffff52297699b35e64f4c28387c8c6.jpg?width=720&quality=85%2C50)
5 minute read
Dentro la storia
I bambini, in cerchio o seduti nelle loro postazioni, sfogliano il libro e iniziano a fare ipotesi prima della lettura da parte dell’insegnante o da parte dei bambini stessi. • Che cosa racconta questo libro? • Chi è il protagonista? • È maschio o femmina? • Che cosa fa? • Che cosa non vuole fare al mattino? • E a scuola, che cosa non vuole fare? • Perché è sempre solo? • Cosa fa quando è ora di cena? • E prima di andare a letto? • Cosa fa sotto le coperte? • Come finisce la storia?
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210317114235-7a46121b7f9d3551a980c3bd2e6a06d9/v1/c36fd545a39344b525f1851f070df8a3.jpg?width=720&quality=85%2C50)
La lettura condivisa ha grande importanza e, pur essendo una storia breve, il contenuto ha grande intensità e significato. La lettura da parte dell’adulto offre l’opportunità interpretativa, che rende più chiara la trama. Successivamente i bambini procedono con una riesposizione orale del testo, alla quale potranno apportare modifiche e nuovi contenuti.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210317114235-7a46121b7f9d3551a980c3bd2e6a06d9/v1/89528f6a4e3cc3e546ae6eda7ae179ab.jpg?width=720&quality=85%2C50)
• Realtà e fantasia
Il protagonista vive una duplice dimensione: quella reale del bambino arrabbiato, e quella fantastica, del bambino felice di fare le cose di tutti i giorni. Con gli alunni possiamo provare ad arricchire i contenuti espressi, aggiungendo e descrivendo nuovi momenti.
Il bambino della storia si arrabbia per tutto: - non si vuole alzare - non si vuol pettinare - non vuole fare la pipì - non vuole i biscotti - non vuole indossare le cose che la mamma gli ha preparato.
Il bambino della storia sotto le coperte immagina: - di alzarsi volentieri - di andare in bagno - di fare colazione con latte e biscotti - di lavarsi i denti - di vestirsi da solo - di avere tanti amici.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210317114235-7a46121b7f9d3551a980c3bd2e6a06d9/v1/18729018c3732e81d563658c1168a063.jpg?width=720&quality=85%2C50)
Parliamone con i bambini. La realtà e la fantasia anche in loro si mescolano con facilità e, talvolta, manifestano un comportamento che non corrisponde a ciò che davvero desiderano. Alcuni alunni sono vulnerabili alla frustrazione, non accettano l’errore, non sopportano di sbagliare e, di fronte alle richieste dell’adulto, possono assumere atteggiamenti di rifiuto o provocatori. Magari il loro desiderio è di comportarsi bene, ma alla fine non riescono, è più forte di loro. Parlare del tema della rabbia attraverso una storia non è colpevolizzante ed è di grande aiuto per affrontare situazioni difficili. Il bambino in difficoltà sente che la sua rabbia è compresa e, magari, può imparare a esprimerla in un modo più adeguato.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210317114235-7a46121b7f9d3551a980c3bd2e6a06d9/v1/d94683da16ae779e9608fa7b5132e2d8.jpg?width=720&quality=85%2C50)
• Le azioni del protagonista e le azioni dei bambini
• E se il protagonista fosse un nostro compagno di scuola?
• I segreti della rabbia
La storia narra le vicende di un bambino, ma le azioni che gli vengono richieste sono quelle di ogni giorno: quel bambino deve alzarsi, lavarsi, vestirsi, fare colazione… proprio come tutti gli alunni. Confrontiamo la storia con la vita quotidiana. Procediamo con delle “simulate”, inventandone insieme il “copione”. Alcune scene racconteranno le vicende di un protagonista arrabbiato, altre di un bambino triste, altre ancora di un bambino molto ubbidiente. Naturalmente i contenuti e le espressioni mimico-gestuali saranno amplificati, per rendere tutto più divertente.
Proviamo a inventare scene di vita scolastica che hanno come protagonista un bambino arrabbiato, che però desidera avere tanti amici e vorrebbe sentirsi amato da tutti.
La storia parla anche di tutte le emozioni che talvolta sono nascoste dalla rabbia. Raccontiamo ai bambini storie brevissime, che descrivono particolari situazioni e invitiamoli a indovinare le emozioni prevalenti. Non è facile, ma, con un po’ di allenamento, i più grandi possono riuscirci.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210317114235-7a46121b7f9d3551a980c3bd2e6a06d9/v1/472a4f1995f159427be82138bb461cdd.jpg?width=720&quality=85%2C50)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210317114235-7a46121b7f9d3551a980c3bd2e6a06d9/v1/0b0d287797041a7f5b8641a2a3f6ba76.jpg?width=720&quality=85%2C50)
• Conversando con i bambini
• Ti è mai capitato di arrabbiarti come il bambino della storia? • Che cosa ti era successo? • Sei stato arrabbiato per tanto tempo o per poco tempo? • Come hai fatto a calmarti? • Chi ti aiuta di solito a calmarti? • Qual è il trucco per calmarti quando sei tanto tanto arrabbiato?
• Io mi arrabbio quando…
Invitiamo i bambini a parlare della rabbia, di tutto ciò che scatena in loro questa emozione forte, che fa venire voglia di gridare, di rompere le cose. La rabbia è uno stato d’animo importante, con cui entrare in contatto. Per imparare a gestirla in modo non distruttivo è necessario conoscerne la causa.
- Annalisa si arrabbia tanto quando non riesce a fare la matematica.
- Alessandro si arrabbia tanto quando non gli concedono di giocare alla Play.
- Laura si arrabbia perché non vuole fare i compiti.
- Federico si arrabbia tanto quando il babbo e la mamma vogliono che vada a dormire.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210317114235-7a46121b7f9d3551a980c3bd2e6a06d9/v1/ced9a9d43d9a8d3d649ffa5678945c42.jpg?width=720&quality=85%2C50)
• La scatola della rabbia
• Al posto della rabbia
• Inventiamo un’altra storia sulla rabbia
Ogni bambino disegna la propria rabbia. I lavori vengono piegati uno ad uno e messi dentro a una scatola. Così saranno custoditi con cura.
Che cosa possiamo fare quando la rabbia ci esplode dentro? Arrabbiarsi è normale, ma dobbiamo capire bene perché siamo così arrabbiati. Se non si capisce si esplode e, se si esplode, poi ci sentiamo soli e non capiti dagli altri. • Cosa c’è dentro la nostra rabbia? • C’è un po’ di tristezza? • C’è la paura di sbagliare? • C’è la voglia di fare una cosa diversa da quella che ci hanno chiesto? • Siamo un po’ delusi? • La rabbia, come sappiamo, si mescola facilmente ad altre emozioni, che vanno comprese ed espresse, altrimenti rimangono lì, sconosciute e sole.
Gli alunni possono svolgere l’attività divisi in gruppetti e inventare un racconto: • Chi sono i protagonisti? • Dove si svolge la storia? • Cosa succede al protagonista? • Perché si arrabbia? • Prova anche altre emozioni? • Come si risolve la faccenda? • Chi lo aiuta?
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210317114235-7a46121b7f9d3551a980c3bd2e6a06d9/v1/8b1df7c0ab288d04402a6cdd4d2d72b0.jpg?width=720&quality=85%2C50)
L’insegnante può passare tra i banchi a dare una mano ai bambini durante lo svolgimento dell’attività. La storia può essere scritta, raccontata oralmente oppure anche disegnata.
• Trucchi antirabbia
Il primo trucco, come abbiamo visto, è capire se la rabbia nasconde un’altra emozione. Il secondo trucco è fare respiri profondi alternati a respiri brevi. Il terzo trucco è chiedere all’insegnante se si può fare una cosa diversa, perché quella non ci riesce tanto bene. Il quarto trucco è andare vicino all’insegnante e dire: “Sono arrabbiato, perché…”. Il quinto trucco, se non sappiamo perché siamo arrabbiati, è farci aiutare dall’insegnante: “Sono arrabbiato, ma non so dire perché, mi aiuti?”. Poi ci sono un sacco di altri trucchi: possiamo trovarli insieme e, man mano, scriverli su un cartellone per non dimenticarli.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210317114235-7a46121b7f9d3551a980c3bd2e6a06d9/v1/91be6f99531bf34d48d9d58ad889cd70.jpg?width=720&quality=85%2C50)