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Quando si impara a leggere?
QUANDO SI IMPARA A LEGGERE? Il ruolo della scuola
Il processo di apprendimento della lettura è lungo e complesso e ha inizio nei primi anni di vita, grazie agli stimoli che il bambino riceve dalla famiglia e dalla Scuola dell’Infanzia. L’Alfabetizzazione Emergente, che precede l’apprendimento nel contesto della Scuola Primaria, ha inizio intorno ai due anni, quando il bambino incomincia la sua scoperta del sistema simbolico e rappresentazionale. Questo processo prende vita grazie ai contatti che i bambini hanno con il codice scritto ed è quindi di fondamentale importanza l’apporto della famiglia e della Scuola dell’Infanzia. Infatti, così come per tutte le altre abilità del bambino, sia quelle sociali, che quelle affettive ed emotive, l’apprendimento della lettura ha bisogno di una base solida su cui costruirsi giorno dopo giorno, di un sostegno, un’impalcatura, offerta dagli adulti di riferimento, che venga poi progressivamente smantellata con l’aumentare dell’autonomia nei vari compiti e nelle varie abilità.
La lettura congiunta rappresenta il contatto più intenso e reale che i bambini hanno con le convenzioni e le regole del codice scritto e, quindi, i momenti di lettura ad alta voce e di focalizzazione dell’attenzione sul libro possono fornire occasioni di apprendimento. La lettura di libri ad alta voce consente infatti ai bambini di confrontarsi molto presto e molto intensamente con il registro scritto e con la lingua stampata su carta, di mettersi in contatto con la grammatica e con regole oratorie che normalmente non emergerebbero in conversazioni normali. Tutto ciò è molto importante per preparare il bambino al momento dell’ingresso nella scuola.
Successivamente, sarà compito proprio della Scuola Primaria rafforzare il rapporto tra i bambini e i libri; essi impareranno a leggere in modo autonomo, potranno condividere con i compagni le storie, incrementare la capacità di ascolto attivo delle letture fatte dagli insegnanti, sperimentarsi scrittori di storie inventate, accrescere le loro competenze e il loro vocabolario… I libri sono già presenti nelle Scuole Primarie e la nostra guida si propone di suggerire agli insegnanti modi diversi per utilizzarli, per dar loro nuova vita. Ecco che leggere un libro di narrativa non ha più uno scopo esclusivamente didattico, ma è un’attività che si fa anche solo per puro piacere, per dare valore al tempo libero, per entrare in mondi nuovi e tutti da scoprire. Ascoltare l’insegnante non serve solo a rispondere alle domande successive per ottenere un buon voto, significa anche affidarsi alla sua voce calda ed espressiva, lasciarsi trasportare in una dimensione diversa, mettersi nei panni del protagonista vivendo insieme a lui emozioni a cui poi poter dare un nome. E se le attività e la lettura non vengono portate avanti a scopo esclusivamente valutativo, ciò non significa che non possano portare apprendimento, crescita e soddisfazione, sia per i bambini che per gli insegnanti!
La lettura dialogica
L’insegnante che legge ad alta voce con poco trasporto, senza intonazione e con scarsa convinzione ha senz’altro di fronte un gruppo di bambini che percepiscono la noia dell’adulto e la fanno propria: sbadigliano, chiacchierano e ridono tra loro, non prestano attenzione e fanno fatica a concentrarsi. Leggere con i bambini è un’altra cosa. È quello che avviene quando l’adulto tiene in mano un libro che ritiene veramente bello e interessante, lo legge con espressività e trasporto, immergendosi nella lettura senza dimenticarsi di buttare ogni tanto uno sguardo sul suo pubblico. È ciò che si verifica quando l’insegnante ogni tanto fa delle pause, si ferma a parlare di qualche parola strana o nuova, perché capita di incontrare vocaboli un po’ difficili durante la lettura di una storia; basta solo immedesimarsi nei bambini e cercare di capire su cosa soffermarsi. Accade quando si fanno domande sulla trama, si ascoltano le riflessioni dei bambini, si danno delle risposte alle loro domande e si aiuta a ragionare su quanto viene letto… e forse anche ad immaginare quello che verrà dopo. Ecco la differenza tra la lettura ad alta voce ai bambini e la lettura ad alta voce con i bambini. Durante la lettura con i bambini, questi ultimi sono partecipanti attivi, attori principali e si assiste a un dialogo costante e pieno di spunti, che arricchisce il vocabolario e stimola le loro capacità di comprensione del testo e di immedesimazione nel protagonista, creando ricche opportunità di apprendimento e crescita. Molti studi hanno dimostrato che anche semplici interazioni durante la lettura con bambini portano più benefici rispetto alla semplice lettura ad alta voce del testo.
Queste indicazioni di lettura si basano su tre regole principali e sono una semplice guida per leggere con i bambini in modo interattivo.
1. Incoraggiare la partecipazione del bambino, attraverso domande semplici ma stimolanti (Cosa? Dove? Chi?
Quando? Perché?), senza limitarsi a domande con risposta dicotomica (sì/no). In questo modo il bambino viene coinvolto e invitato a parlare della storia in modo più approfondito.
2. Restituire dei feedback al bambino, che possano servire a fornirgli informazioni importanti, utili per la comprensione. Per esempio, l’insegnante può ampliare quello che il bambino ha detto, aggiungendo particolari, correggendo eventuali errori ma anche commentando positivamente il suo intervento, senza aggredirlo con rettifiche inutili che potrebbero portare a una diminuzione di disponibilità e di attenzione da parte sua.
3. Adattare lo stile di lettura alle crescenti abilità del bambino. Scegliere testi adeguati e un ritmo di lettura giusto per i tempi attentivi di coloro a cui ci stiamo rivolgendo. Se il testo è troppo semplice, i bambini si annoieranno e non saranno stimolati. Se è troppo complicato, faranno una gran fatica a seguire la storia e vivranno una esperienza poco soddisfacente che aumenterà le loro resistenze nei confronti dei libri.
Un tipo di lettura dialogica, che coinvolge appieno il bambino nella storia, è ciò che serve per massimizzare gli effetti di questa buona pratica sul vocabolario, sulle abilità linguistiche e di letto-scrittura, sulle competenze di tipo emotivo e relazionale. Imparando a rendere il bambino partecipe della lettura ad alta voce, l’insegnante provvede a creare per lui uno spazio in cui sperimentare nuove parole, dare vita a personaggi e fatti immaginari, ampliare il suo pensiero creativo e giocare con i suoni e le immagini. La visione di un bambino come agente attivo del suo stesso sviluppo è alla base di pratiche di lettura efficaci, con risultati duraturi e aiuta l’insegnante ad adattarsi con spontaneità all’età dell’alunno, evitando discorsi e momenti di interazione poco spontanei e vissuti dai bambini come eccessivamente “didattici”.
Leggere per…
La lettura ad alta voce contribuisce a creare una disponibilità all’ascolto, a stimolare il collegamento tra movimenti del corpo e ritmo del linguaggio, a facilitare e sostenere le prime risposte di tipo verbale del bambino. Dal punto di vista cognitivo aiuta ad accrescere le capacità linguistiche, di comprensione ed espressione, amplia i tempi di attenzione e crea consapevolezza della lingua scritta e del significato dei caratteri stampati, del fatto che essi non variano e possono essere letti e riletti, del fatto che esista una direzione da seguire durante la lettura.
FUORI DAL GUSCIO
Leggere con i bambini aiuta loro a capire il ritmo e il suono del linguaggio e aiuta a porre le basi per una prima comprensione della grammatica delle storie e della struttura narrativa.
Dal punto di vista socio-emotivo permette al bambino di crearsi un rapporto tutto personale e affettivo con i libri e di assumere un atteggiamento positivo nei confronti della lettura, accresce le capacità di riconoscimento delle emozioni attraverso il contatto con le storie, stimola la curiosità del bambino e aumenta in questo modo il desiderio di imparare a leggere, fornendo la giusta dose di motivazione necessaria perché questo avvenga velocemente.
La lettura ad alta voce con i bambini porta a una conoscenza precoce di diversi generi letterari, crea un territorio e un contesto comune dove adulti e bambini possano scambiarsi idee, emozioni e immagini, pone le basi dello sviluppo sociale del bambino, educando al silenzio, all’ascolto e al rispetto dell’altro. Non è certo il semplice atto di leggere che permette di percepire tutti questi effetti positivi, è molto importante anche la qualità della lettura e lo stile con cui gli adulti leggono.
Parlare di emozioni attraverso i libri
Leggere libri e comprendere il significato delle figure è un’attività sociale e non individuale: toccando, ridendo e guardando le immagini con l’insegnante, gesticolando e indicando le figure si crea una vera e propria conversazione sociale tra due o più partecipanti. I bambini dimostrano lo sviluppo delle loro competenze socio-emotive in molti modi. Bambini socialmente competenti a cinque anni riescono a collaborare e condividere con gli altri le proprie esperienze, quasi come se questo tipo di competenza fosse del tutto innata. Riescono a comprendere la giustizia e a volte usano questo concetto per interpretare la realtà che hanno di fronte, stanno imparando a capire la differenza tra varie emozioni, come tra la rabbia e la tristezza. Stanno anche imparando a riflettere sul fatto che a volte possiamo mostrare un’emozione quando in realtà ne sentiamo un’altra dentro di noi, a comprendere emozioni più complesse, a parlare di esperienze emotive passate, a moderare i loro sentimenti guadagnando controllo su di essi e decidendo quando e come esprimerli in modo appropriato. I libri per bambini presentano solitamente personaggi che interagiscono, risolvono situazioni e hanno il potere di riuscire a connettere emotivamente l’ascoltatore della storia con le esperienze dei personaggi stessi.
L’attenzione, la memoria e l’apprendi- FUORI DAL GUSCIO mento sono strettamente collegati con le emozioni e proprio per questo mo- I bambini sperimentano il rispetto dei turni, l’ascoltivo i bambini ricordano molto meglio to dell’altro, la valorizzazione delle differenze, l’uso eventi e letture se ad esse collegate. di un linguaggio socialmente accettabile. Attraverso i libri, i bambini potranno anche accrescere il loro vocabolario delle emozioni, immagazzinando sempre nuove parole, nuovi significati e contesti di utilizzo. Se la lettura viene affrontata in piccoli gruppi, come può avvenire nella Scuola dell’Infanzia, i bambini riescono a sperimentare e a fare proprie moltissime abilità sociali necessarie per la vita di tutti i giorni. Se l’insegnante è responsivo ed emotivamente connesso con il gruppo di bambini, allora la loro motivazione, l’attenzione e l’impegno saranno ancora più accentuati. I momenti di lettura hanno un significato strettamente affettivo: gli adulti che leggono ad alta voce con i bambini dedicano loro tempo e attenzione e riescono così a trasmettergli un giudizio di valore positivo. Le sessioni di lettura permettono quindi la creazione di un contesto sociale che vede la partecipazione attiva sia dell’insegnante che dei bambini e dà vita a un intrecciarsi di processi cognitivi ed emotivi di entrambi. Proprio come un gomitolo di lana tutto annodato, in un primo momento potrebbe sembrare difficile relazionarsi l’un l’altro efficacemente. Ma poi si fa presto a conoscersi, scambiarsi gesti ed espressioni, capire quali sono le esigenze, entrare in una sintonizzazione emotiva e cognitiva che permette a entrambi di godersi questo momento fino in fondo, assaporando la storia e dando vita a un dialogo di gesti e di parole.
Così quel gomitolo tutto intrecciato diventa un contesto sociale e relazionale armonioso e fluido, in cui incontrarsi, conoscersi, trasmettere e favorire la conoscenza del mondo.
FUORI DAL GUSCIO
Leggere libri insieme ai bambini permette anche di affrontare con loro tematiche ed eventi della vita difficili e delicati: un trasloco, una separazione, una difficoltà di apprendimento... Leggere storie che riguardano questi argomenti dà la possibilità al bambino di sperimentare in un ambiente protetto le emozioni suscitate dalla situazione, prendendo confidenza con cose che non conosce e alleviando la paura. Tutte le storie della collana sono state pensate anche per questo scopo.
I BENEFICI DELLA LETTURA AD ALTA VOCE:
AREA COGNITIVA
Sviluppo delle capacità linguistiche
Sviluppo della comprensione ed espressione
Ampliamento dei tempi di attenzione e concentrazione
Consapevolezza della lingua scritta Costruzione di un atteggiamento positivo nei confronti dei libri
Maggiore capacità di riconoscimento delle emozioni
Sviluppo dell’empatia
Maggiore curiosità
Costruzione di una motivazione alla lettura
Collaborazione con i pari e rispetto dell’altro
AREA SOCIO-EMOTIVA