Laboratori di attività pratiche del corso di laurea in L’obiettivo del corso di laurea in Scienze Motorie (Classe L-22) è quello di formare la figura professionale del ‘chinesiologo di base’ introdotta dal DM 28 febbraio 2021. Come indicato dal decreto, l’attività professionale del chinesiologo di base ha per oggetto “la conduzione, gestione e valutazione di attività motorie individuali e di gruppo a carattere compensativo, educativo, ludico-ricreativo e sportivo” per il miglioramento della qualità di vita, nonché il “personal training” e la “preparazione atletica non agonistica”. Questa figura professionale deve quindi possedere le conoscenze relative agli aspetti fisiologici, biologici e biochimici che costituiscono i pilastri dell’esercizio fisico e anche le conoscenze relative agli aspetti psico-pedagogico, sociale e giuridico dell’educazione motoria. Importanti sono inoltre le competenze per progettare, condurre e valutare le attività motorie, sia individuali che di gruppo, nei diversi contesti sociali, con particolare attenzione al benessere psico-fisico ed in funzione del genere, dell’età e della condizione fisica dei destinatari. Lo scopo è quindi quello di fornire ai futuri operatori del movimento
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Scienze Motorie
e dello sport gli ‘attrezzi del mestiere’ ovvero le conoscenze e le competenze disciplinari di base necessarie a proporre interventi didattici riconducibili alle attività motorie e sportive. Al fine di raggiungere tale obiettivo risulta evidente l’importanza di una costante interazione tra teoria e prassi. Sono proprio i legami e l’interdipendenza tra teoria e pratica (progettare, condurre, valutare) a caratterizzare le discipline motorie e sportive, i contenuti e i metodi didattici, in funzione delle competenze che lo studente dovrà dimostrare di aver acquisito al termine del percorso di studi. L’obiettivo essenziale ed irrinunciabile per la formazione interdisciplinare del laureato in Scienze Motorie è il collegamento tra teoria e pratica: ogni problema pratico va studiato secondo una teoria, generando un processo circolare che si autoalimenta. In tal senso, le attività pratiche ed esercitative rivestono un ruolo rilevante nell’impianto di un corso di studio in quanto finalizzate a favorire la capacità di trasferimento delle conoscenze teoriche acquisite dallo studente durante il corso di studi nei diversi contesti lavorativi.
Il professionista delle scienze motorie, infatti, non deve soltanto conoscere in modo approfondito e aggiornato gli aspetti teorici della disciplina ed integrarli con i diversi saperi in forma interdisciplinare, ma deve anche possedere l’abilità del ‘saper fare’ attraverso la quale rendere concreta la ‘situazione didattica’, cioè realizzare la mediazione tra aspetti teorici e pratici. Per imparare ad insegnare, per andare sempre più a fondo nella propria professione occorre fare esercizio, provare sul campo e sperimentare. A tal proposito il corso di laurea triennale in Scienze Motorie (L-22) dell’Università Niccolò Cusano erogato in modalità ‘prevalentemente a distanza’, offre agli studenti la possibilità di fondere i vantaggi di un percorso didattico in prevalenza telematico con la necessità di approfondimenti in presenza e di attività laboratoriali pratiche da svolgere all’interno del Campus al fine di attuare, il più possibile, un processo formativo universitario integrato, attraverso coerenti rapporti reciproci tra evidenze scientifiche-teoriche e buone pratiche. Nel corso delle lezioni laboratoriali e
delle esercitazioni pratiche, i docenti progettano e conducono interventi didattici orientati a sollecitare non solo l’apprendimento di nuove conoscenze ma soprattutto la sperimentazione applicativa finalizzata alla pratica motorio-sportiva attraverso un ampio repertorio di contenuti, modalità organizzative e stili d’insegnamento. In questo modo gli aspetti teorici vengono affrontati in forma pratico-laboratoriale consentendo allo studente di appropriarsi della conoscenza nel contesto del suo utilizzo. La didattica laboratoriale rappresenta quindi una proposta metodologica attraverso la quale vengono attivate non solo le conoscenze dichiarative e quindi ‘ciò che si sa’, ma anche le abilità e le competenze procedurali, quindi ‘il come si fa’, promuovendo lo sviluppo delle abilità e delle competenze motorie necessarie a svolgere le professioni nell’ambito motorio e sportivo. In questo contesto gli studenti potranno applicare le proprie conoscenze teoriche attraverso l’individuazione delle corrette tecniche motorie e sportive in funzione delle specificità di genere, età e condizione fisica, potranno pianificare e condurre programmi motori e sportivi a carattere ludicoricreativo, sportivo ed educativo, con gradualità e differenziazione dei carichi di lavoro a seconda del genere, dell’età e della condizione psico-fisica, potranno sperimentare i diversi stili di insegnamento e adattarli in funzione del contesto e della popolazione di riferimento. In conclusione, il laboratorio di attività pratiche di scienze motorie rappresenta uno spazio in cui l’apprendimento è un processo attivo caratterizzato da specifiche modalità di lavoro capaci di coniugare conoscenze e abilità in dimensione operativa.
Prof.ssa Laura Guidetti Prof.ssa Ludovica Cardinali
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