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CHI PAGA? Quanto valuta una flotta di veicoli green chi acquista trasporti

«COMMITTENTE, COSA MI DAI IN CAMBIO DELLA SOSTENIBILITÀ?»

di Elisa Bianchi

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L’nnovazione fa bene all’ambiente,’ ma rappresenta inevitabilmente un costo per le aziende di trasporto che, a fronte degli importanti investimenti che sono chiamate a sopportare per garantire flotte più green e sostenibili, devono intravedere all’orizzonte pure dei benefici, non solo in termini ambientali ma anche economici, per bilanciare i costi sostenuti e fare il passo decisivo verso le energie alternative. Benefici che già nel 2017 l’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano aveva rilevato soprattutto in termini di miglioramento continuo del contratto tra committenza e fornitori di servizi logistici (25% dei casi presi in analisi dall’Osservatorio) con un prolungamento della durata media dei contratti da 2,2 a 3,8 anni. Il mercato dell’agroalimentare parrebbe essere quello più attento a garantire elevati standard di sostenibilità: «Qui esiste una sensibilità maggiore e quindi anche un interesse superiore a concedere qualcosa, se non sotto forma di aumenti tariffari, almeno dal punto di vista della fidelizzazione e della continuità contrattuale» raccontava a Uomini e Trasporti Claudio Golinelli, titolare della Golinelli Trasporti, azienda mantovana che già nel 2019 aveva investito nella prima motrice con cisterna alimentata a metano liquido per la distribuzione del latte sul lungo raggio. L’input all’innovazione, dunque, arriva sempre più spesso dalla committenza, attenta agli aspetti di sostenibilità anche nella scelta dei propri fornitori logistici, come spiega Gianluigi Mason, responsabile della logistica Italia per Barilla: «Gli aspetti di sostenibilità del nostro business sono un aspetto essenziale della mission aziendale, che ovviamente abbraccia anche le operazioni logistiche. A livello di trasporti noi tendiamo a preferire vettori che siano proprietari di flotta e possano garantire elevate percentuali di mezzi Euro6d o LNG. Siamo inoltre attivi nell’ aumentare la quota di trasporti multimodali sia in Italia che all’estero; i progetti che abbiamo avviato nel 2020 e nel 2021 porteranno ad aumentare la quota di trasporti intermodali di oltre 10.000 spedizioni all’anno». A ben guardare, quindi, fare della sostenibilità un valore garantisce molto di più di un beneficio in termini di miglioramento e prolungamento del rapporto contrattuale tra committenza e fornitori di servizi logistici, ma rappresenta un vero e proprio prerequisito senza il quale non si può più pensare di essere competitivi sul mercato, soprattutto in alcuni segmenti come – appunto – l’agroalimentare. «Sempre di più negli ultimi anni i nostri clienti richiedono uno standard di prerequisiti ambientali molto alto» conferma ai

l mercato dell’agroalimentare Nel lmercat esiste una sensibilità maggiore esiste un e un interesse superiore a concedere qualcosa, se non sotto forma di aumenti tariffari, almeno dal punto di vista della fidelizzazione e della continuità contrattuale. Claudio Golinelli, elli,Golin titolare Golinelli TraspoortiTrasp

empre di più negli ultimi Sem anni i nostri clienti richiedono nniin uno standard di prerequisiti ambientali molto alto. E per poter accedere alle gare o ai tender è necessario avere questi requisiti. stri clienti sono molto attenti all’impatto ambientale dei mezzi di trasporto delle loro merci e ormai da qualche anno la richiesta è sempre più spesso orientata verso veicoli che siano il più possibile ecosostenibili.

Sheela Bellina, responsabile divisione nevisio commerciale di Italtrannstaltran

I nos atttenti al deimezzi

Pietro Sciuto, uto,o Sciu amm. delegato di LLCTato di L

microfoni di K44 Risponde Sheela Bellina, responsabile della divisione commerciale di Italtrans, azienda bergamasca attiva nel trasporto refrigerato e della grande distribuzione organizzata. «Per poter accedere alle gare o ai tender – continua Bellina – è necessario avere questi requisiti, soprattutto nell’ambito del trasporto dove i nostri committenti sono attenti al contenimento delle emissioni di CO2 e alla riduzione dei chilometri a vuoto. Il nostro obiettivo è quello di offrire un servizio su misura al cliente e soddisfarne le esigenze e devo dire che questo dalla committenza ci viene riconosciuto». Va in questa direzione anche il rapporto sempre più stretto tra un importante player della GDO come Lidl e la LC3 Trasporti, che proprio in aprile ha ampliato la sua flotta con 35 nuovi Iveco S-Way alimentati a Bio-LNG, ulteriori rispetto agli Stralis CNG consegnati nel 2020 e impiegati nelle piattaforme logistiche di Somaglia (LO) e Arcole (VR) per rifornire quindi i punti vendita lombardi e veneti. Una relazione consolidata proprio nel segno della sostenibilità, valutata come una priorità per entrambe le aziende, tanto che Luca Ros, direttore logistica Lidl Italia, considera il ricorso a una flotta a Bio-LNG proprio «un passo in avanti verso quell’obiettivo a lungo termine che è la decarbonizzazione dei trasporti». Come a dire che un’azienda di autotrasporto che non dispone di veicoli in grado di abbattere – come in questo caso – l’N02 del 90, il PM del 95% e la CO2 del 95%, non ha le carte in regola per poter diventare fornitore del colosso tedesco della GDO. La sostenibilità, cioè, funziona come una sorta di barriera all’ingresso che consente l’accesso in alcuni mercato soltanto a chi dispone di una credibile patente ambientale. Trend confermato anche dalla catanese Luigi Cozza Trasporti (LCT): «I nostri clienti sono molto attenti all’impatto ambientale dei mezzi di trasporto delle loro merci e ormai da qualche anno la richiesta è sempre più spesso orientata verso veicoli che siano il più possibile ecosostenibili. LCT è stata tra le prime società di trasporti ad attrezzarsi di una flotta costituita anche da veicoli alimentati a LNG diventando la terza flotta in Italia per numero di questo tipo di mezzi che, tra l’altro, è in continua crescita. Attualmente abbiamo in progetto per i nostri clienti l’utilizzo di mezzi alimentati a Bio-LNG, un gas derivato dagli scarti agricoli, e l’acquisto di mezzi elettrici. Per favorire lo sviluppo della logistica intermodale sostenibile la committenza è disposta ad investire in maggior misura sul trasporto merci che utilizza veicoli che rispettano il più possibile l’ambiente e possiamo affermare con orgoglio di essere una tra le flotte italiane più efficienti e all’avanguardia in questo senso».

Di tariff e maggiorate ovviamente non ne parla nessuno. Però, in almeno un caso su quattro il vettore che dimostra al proprio cliente un’impronta ecologica migliore ottiene in cambio un allungamento del rapporto contrattuale. Mentre in alcune fi liere, come l’agroalimentare, un parco veicolare a emissioni ridotte diventa un prerequisito necessario per l’accesso

aspetti di sostenibilità Gli asspetti d del nostro business sono un del nostro aspetto essenziale della mission aziendale, che abbraccia anche le operazioni logistiche. A livello di trasporti tendiamo a preferire vettori che siano proprietari di flotta e possano garantire elevate percentuali di mezzi Euro6d o LNG. Gianluigi Mason, resp. esp. logistica Italia per Barilla laBarill

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