Selezione di Sapori|2020 03

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Letteratura tra i fornelli

MARIO SOLDATI E L’IDENTITÀ ITALIANA A TAVOLA Danilo Gasparini è docente di Storia dell’agricoltura e dell’alimentazione all’Università di Padova e al Master in Cultura del cibo e del vino di Ca’ Foscari ed è ospite e consulente fisso per Geo&Geo su Rai 3

Intellettuale poliedrico, primo reporter enogastronomico della neonata RAI e indiscusso punto di riferimento per chi si occupa di italianità gastronomica di Danilo Gasparini LA VITA E LE OPERE Si fa presto a dire Mario Soldati, un’icona della letteratura e del giornalismo del Novecento italiano. Forse anche per quel toscano che pende dal suo sguardo vispo nei numerosi ritratti. E il Monopolio dello Stato gli ha giustamente dedicato una linea di toscani. Lo amo anche solo per questo… ragioni personali. Nasce a Torino nel 1906, piemontese doc e muore nel 1999 a Tellaro, frazione di Lerici in provincia di La Spezia. Per dirla in breve è stato scrittore, giornalista, saggista, regista, sceneggiatore e autore televisivo: una poliedrica figura di intellettuale che ha sperimentato generi e varietà di produzioni. Dopo gli studi classici si nutre di amicizie culturali importanti e si laurea in Storia dell’arte con Lionello Venturi. Comincia a pubblicare pièces teatrali, racconti e si trasferisce alla fine degli anni’30 negli Stati Uniti dove insegna alla Columbia University (l’esperienza ce la racconta in America primo amore). Torna in Italia e inizia la carriera cinematografica prima come ciacchista, poi sceneggiatore, collaborando con Mario Camerini. Da regista firma nel 1941 un film che lo renderà famoso: Piccolo mondo antico, tratto dal romanzo del vicentino Antonio Fogazzaro. Nel settembre del 1943 fugge a Napoli con Dino De Laurentiis. Continua a scrivere e nel 1954 vince il Premio Strega con Lettere da Capri. Nel 1954 nasce la Rai e Soldati si trova pronto sceneggiando e dirigendo il film Le miserie del signor Travet. Con il suo ultimo film Policarpo, ufficiale di scrittura, a cui prendono parte Renato Rascel e Carla Gravina, vince al Festival di Cannes del 1959 il premio per la migliore commedia. Numerosi i suoi romanzi: nel 1970 con L’attore vince il premio Campiello. Valga il giudizio di Natalia Ginzburg: «Fra gli scrittori del Novecento VALSANA | 20

italiano, Soldati è l’unico che abbia amato esprimere, costantemente e sempre, la gioia di vivere. Non il piacere di vivere, ma la gioia; il piacere di vivere è quello del turista che visita i luoghi del mondo assaporandone le piacevolezze e le offerte ma trascurandone o rifuggendone gli aspetti vili, o malati, o crudeli; la gioia di vivere non rifugge nulla e nessuno: contempla l’universo e lo esplora in ogni sua miseria e lo assolve». Insomma, compulsate, senza vergogne o pudori, la ricca voce a lui dedicata dalla nostra amata enciclopedia online, Wikipedia o consultate il sito a lui dedicato e vi renderete conto della prolificità del personaggio e dei premi collezionati e i riconoscimenti ricevuti anche dalle nostre istituzioni come grande e autentico “interprete dell’identità italiana”: il Presidente della Repubblica Scalfaro lo nominò Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica massima onorificenza della Repubblica e la Città di Torino gli conferì la cittadinanza onoraria nel 1991. E IL CIBO? IL VINO? A questo punto vi chiederete: e tutto questo cosa c’azzecca con il cibo, la gastronomia? Con ordine: nel 1954 nasce la Rai con il primo canale, a seguire nel 1957 va in onda Carosello che, per vent’anni, fino al 1977, indirizza e guida i consumi degli italiani coinvolti e a volte travolti dal “miracolo economico”. Nel 1956, a due anni dalla nascita, la Rai affida a Soldati, con un largo e innovativo dispiegamento di mezzi, il primo “reportage enogastronomico”: è infatti l’ideatore, regista e conduttore dell’inchiesta televisiva Alla ricerca dei cibi genuini - Viaggio nella valle del Po, una delle trasmissioni più fortunate e feconde della televisione italiana; considerata un documento d’importanza


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