Rivendite D I G I TA L T R A N S F O R M AT I O N
Pianificare il ciclo di vita
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o sconvolgimento causato dalla pandemia in tutto il mondo ha esercitato una grande pressione sulle aziende che han dovuto gestire cambiamenti improvvisi per garantire maggiore adattabilità al loro business e preservarlo. Da una parte troviamo situazioni di profonda crisi, dall’altra una trasformazione digitale che permette, a chi ne comprende il valore, di aumentare il gap con chi invece la sottovaluta. È in questo contesto di grande trasformazione che occorre soffermarsi e parlare di pianificazione. Per capire l’importanza della pianificazione strategica bisogna partire da un dato di fatto: le imprese sono sistemi aperti, poiché interagiscono con l’ambiente esterno. Sono pertanto influenzate dal cambiamento e dalla complessità ambientale con ripercussioni importanti sulla progettazione strategica. Nell’ambito di questa progettazione, l’ottica di guardare al futuro costituisce senza alcun’ombra di dubbio uno dei punti di forza essenziali che consentono all’azienda stessa di continuare a vivere e crescere nel tempo. Poiché l’ambiente competitivo risulta sempre più complesso, dinamico e discontinuo, diventa di vitale importanza
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conoscere la situazione esterna alla nostra impresa individuando tutte le componenti che possono impattare positivamente o negativamente, nel breve, medio e lungo periodo, determinandone il successo o l’insuccesso della nostra organizzazione. Prevedere l’evoluzione Fondamentale, quindi, essere capaci di prevedere come si evolverà la situazione nel futuro immaginando scenari evolutivi su cui formulare dei piani; definire cioè gli obiettivi da raggiungere e in che modo questi devono essere raggiunti. Ovviamente, quando la velocità di tutti questi cambiamenti è notevolmente amplificata dall’evoluzione tecnologica a cui stiamo assistendo, l’elaborazione e la risposta dell’organizzazione richiede un’attenta analisi basata su un elevato numero di informazioni esterne. È risaputo che nel mondo dell’edilizia la debolezza economica di molte imprese edili risente di processi strategici poco chiari, per nulla al passo con i tempi proprio per mancanza o incapacità di saper leggere e approfondire il contesto di riferimento all’interno del quale queste agiscono. Per esempio, sapere dove si trova il nostro
business all’interno del suo ciclo di vita aiuterà ad acquisire la necessaria conoscenza del contesto esterno per determinare i perfezionamenti o gli aggiustamenti di strategia. Le variabili Conoscere il ciclo di vita del settore è strategico per diversi motivi poiché permette all’azienda di approfondire il mercato, comprendere la variabilità delle forze esterne che agiscono sull’ambiente competitivo predisponendo quindi interventi mirati e coerenti con le dinamiche di mercato. Infatti, dal momento in cui un business viene avviato, le sue condizioni e le sue caratteristiche non restano invariate, per tanti motivi. Cambiano i gusti delle persone, cambia il mercato. Si modifica il panorama relativo alla concorrenza, aumenta o cala il potere di acquisto dei potenziali clienti. E, ancora, vengono introdotte nuove tecnologie, alcuni processi diventano obsoleti, nuovi bisogni emergono. Il mercato, quindi, riflette lo sviluppo della società nelle sue molteplici sfaccettature, e in questo senso è difficilmente prevedibile nel lungo periodo. Si può però prevedere la parabola che normalmente i prodotti tengono a seguire nel loro ciclo di vita, strutturando in base ad essa diverse strategie di marketing. Negli ultimi anni, grazie alle innovazioni tecnologiche, si assiste a una compressione temporale del ciclo di vita. La durata delle fasi sempre più breve obbliga le imprese a monitorare il proprio settore per far fronte tempestivamente a eventuali variazioni. La vita di un business, così come quella di un prodotto o di un brand, dal momento della sua introduzione fino a quello del suo declino, può essere rappresentata da M a g g i o
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