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COSÌ NON SI RISCHIA DI RIMANERE A SECCO L’azienda marchigiana ha messo a punto due autoclavi che possono risolvere il problema di mancanza e razionamento di acqua, che affligge diverse zone in Italia. Ma non solo: i dispositivi, completamente automatici, servono anche per regolare la pressione delle reti
di Sara Giusti
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cambiamenti climatici stanno accrescendo la vulnerabilità a situazioni di criticità idrica. Secondo le statistiche Istat, nel 2020 «ben 11 Comuni capoluogo di provincia/città metropolitana, localizzati tutti nel Mezzogiorno, hanno fatto ricorso a misure di razionamento nella distribuzione dell’acqua potabile, disponendo la riduzione o sospensione dell’erogazione idrica». Ad Agrigento e Trapani ci sono state le misure più restrittive di erogazione dell’acqua, dove è stata sospesa o ridotta in tutti i giorni dell’anno, con turni diversi estesi a tutta la popolazione residente. La carenza idrica non è l’unico problema che può ostacolare l’erogazione di acqua potabile agli utenti. A volte anche sbalzi di pressione possono provocare inconvenienti di funzionamento degli apparecchi domestici e talvolta limitare il flusso all’interno delle abitazioni, soprattutto agli ultimi piani. Per porre rimedio a queste problematiche vengono in aiuto le autoclavi, impianti in grado di incrementare la pressione dell’acqua, e di servire da riserva idrica in caso di carenza idrica. Starplast, azienda di Mercatale di Sassocorvaro Auditore, in provincia di Pesaro e Urbino, specializzata nel mercato della depurazione, il trattamento e il recupero delle acque, propone due soluzioni ad hoc, completamente automatizzate, per la pressurizzazione delle reti domestiche. Pierluigi dell’Onte, responsabile dell’ufficio tecnico e commerciale dell’azienda, spiega a YouTrade le caratteristiche di questi sistemi. Domanda. Con il cambiamento climatico diventa sempre più importante disporre per la propria abitazione di un impianto di
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