Rivendite D I G I TA L T R A N S F O R M AT I O N
La strategia si fa con uno Swot
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ontinuiamo il nostro viaggio alla scoperta dei classici, ma pur sempre validi ed efficaci, strumenti di pianificazione in cui la comprensione della situazione attuale e prospettica dell’azienda costituisce il punto di partenza per qualsiasi decisione strategica. Nel numero di maggio abbiamo parlato di Ciclo di Vita del Settore e di quanto questo sia importante per un’impresa poiché consente di approfondire il mercato, comprendere la variabilità delle forze esterne che agiscono sull’ambiente competitivo e sviluppare quindi interventi mirati e coerenti con le dinamiche di un mercato caratterizzato da un nuovo paradigma tecnologico che vede un’accelerazione con l’affermarsi della digitalizzazione e automazione. In questo contesto di profonda trasformazione, un altro valido strumento a supporto della strategia aziendale è l’Analisi Swot. Come l’Analisi del Ciclo di Vita, anche l’Analisi Swot è indispensabile per focalizzare i punti cruciali della propria attività ed è la base per sviluppare una pianificazione attenta ed efficace. La Swot Analysis serve a valutare i processi interni ed esterni coinvolti nel nostro mo-
dello di business, allo scopo di prendere delle decisioni che tengano conto degli obiettivi da raggiungere e del contesto all’interno del quale l’impresa opera. L’analisi di queste quattro variabili vengono rappresentate attraverso una matrice che si configura utile ad incoraggiare il potenziamento dei punti di forza e a ridurre i punti di debolezza, così come a cogliere le opportunità e contrastare le minacce (figura 1). La matrice Swot si sofferma su quattro pilastri che raffigurano il modello di analisi da effettuare: • Strengths, i punti di forza • Weaknesses, i punti deboli • Opportunities, le opportunità del mercato da cogliere • Threats, le minacce esterne alla realizzazione degli obiettivi È dunque uno strumento di analisi che consente di sfruttare al meglio ciò che si ha, a vantaggio della propria azienda e di ridurre le probabilità di fallimento, comprendendo ciò che manca ed eliminando i pericoli che altrimenti coglierebbero l’azienda alla sprovvista. È dunque un procedimento di tipo logico che consente di rendere fruibili le informazioni raccolte circa un tema
specifico per la definizione di strategie e di posizionamento nel mercato. L’esaustività e la bontà della valutazione condotta con tale metodologia sono quindi funzione della completezza dell’analisi preliminare. Ma come elaborare un’analisi di questo genere? Come si vede dalla figura, nella prima riga occorre elencare i fattori interni, ovvero gli aspetti del business che dipendono dall’organizzazione stessa e su cui questa ha controllo: i punti di forza e i punti di debolezza dell’organizzazione che possono essere attivamente modificati dall’organizzazione. Forza e debolezza Per esempio, punti di forza sono una rete vendita aggiornata e competente, oppure un’ampia gamma di prodotti per il restauro. Punti di debolezza sono un sistema distributivo isolato e poco sviluppato oppure un’assistenza tecnica non all’altezza. Nella seconda riga, invece, occorre individuare i fattori esterni, su cui l’organizzazione non ha controllo e che pertanto devono essere trattati come elementi di contesto, da tenere in considerazione in quanto impatteranno positivamente o negativamente sulla gestione aziendale. Per esempio, opportunità è un ciclo economico edilizio espansivo, oppure un’area geografica con una dotazione infrastrutturale ben sviluppata. Minaccia è il peso del regime fiscale, oppure l’aumento del costo dell’energia elettrica. Check-list La prima domanda da rivolgersi è: quali aspetti esaminare e fare rientrare nel campo dell’analisi? Esistono molte check-list elaborate da consulenti e società di ricerca.
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