2 FUOCHI DI PAGLIA di Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it
BUONE FESTE
In nome del politicamente corretto, fino a qualche settimana fa, l’Europa pretendeva che non si dicesse più “Buon Natale”, per non offendere le altrui religioni. Anche il presepe non poteva essere allestito per lo stesso motivo. Gli agnostici hanno sorriso, mentre gli atei se ne sono fregati, ma il 67% degli italiani cattolici (sondaggio Doxa 2019) sono balzati sulla sedia. Non lo hanno fatto solo i nostri connazionali, ma anche molti altri cittadini europei (qui i cattolici sono al 48%) e allora la competente commissione UE ha dovuto fare una repentina marcia indietro. Ormai non c’è da meravigliarsi, perché i tempi sono cambiati e oggi c’è spazio per ogni decisione, anche la più strampalata. Così le opere di falegnameria mentale si fanno largo tra popoli spaventati e tra gente preoccupata da due anni di lotta contro il virus e alle prese con le conseguenti restrizioni imposte. Nella tecnologica modernità, i termini di riferimento stanno cadendo uno dopo l’altro: il Papa non è più infallibile, la politica è inaffidabile, la famiglia è riunita solo grazie ai lock down, la gentilezza è una sconosciuta, i media non dicono la verità e la scienza non si pone più dubbi. È il trionfo della mediocrità e dell’approssimazione.
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Con questi presupposti ognuno pensa a se stesso e non c’è più tempo da perdere, perché, nell’egoismo imperante, tutto si deve ottenere nell’immediatezza. Le risposte non attendono le conferme, perché le successive smentite vengono accettate come normalità. Poi, il primo che arriva, magari urlando, si ritaglia uno spazio nell’opinione pubblica, indipendentemente dalla concretezza e dall’affidabilità di quello che dice: è semplicemente un ciarlatano, ma fa audience. Pensate che un recentissimo sondaggio (Demopolis) ci dice che, a causa delle continue fake news, il 75% degli italiani non crede più alle notizie che circolano sui social. Come noterete, è una società complessa e complicata, dove la vita corre imperterrita in un avanzamento e indietreggiamento continuo. Si fa largo così un periodo molto difficile e anche queste festività sono intrise di tanta incertezza. Il virus ha causato non solo molti problemi economici, con continui aumenti dei prezzi che hanno fatto sobbalzare un’inflazione capace di erodere ferocemente i salari, ma ha provocato anche una serie di problemi psicologici soprattutto nelle nuove generazioni. Negli ultimi due anni il ricorso agli psichiatri ha visto negli adolescenti triplicare il numero. Ma torniamo al Natale che sta arrivando e che correrà via, anche lui, troppo velocemente. Le feste natalizie dovrebbero portare pace e una luce serena nei nostri cuori, ma ciò che scintilla sembrano essere solo le tradizionali luminarie appese per le strade cittadine. Almeno queste sono politicamente corrette! Sono luci artificiali, ma pur sempre luci splendenti. E allora ci si accontenta di quello che si ha, soprattutto con quel poco di salute e di speranza che restano. Il futuro non c’è ancora, ma arriverà di corsa. Nessuno lo conosce, prevederlo oggi è impossibile e perciò blaterarne non serve più. Quindi rapidamente, auguri di Buone Feste a tutti voi. Alla prossima e in alto i cuori leggeri. Anche su Twitter: @Fuochidipaglia