L'Acquedotto VI 2022

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L’ACQUEDOTTO2022N.6 FUTURO Ecomondo, di scena l'ambiente AUTUNNO CALDO AMBIENTE World Press Photo 2022 ARTE Un teatro una città FUTURO Ecomondo, di scena l'ambiente AMBIENTE World Press Photo 2022 ARTE Un teatro una città AUTUNNO CALDO

Futuro è Green. “Ecomondo”, evento di riferimento europeo nell’ambito dell’economia circolare, l’ha ribadito a novembre con grande forza, grazie ad un ampio programma di conferenze, workshop e seminari in tema di sviluppo sostenibile.

In una vetrina articolata e stimolante è emerso come il vero e proprio “motore” del domani sia il networking tra il mondo delle aziende produttrici di tecnologia, i laboratori di ricerca e le utilities nazionali e internazionali, con la Puglia protagonista indiscussa di un cambiamento già in atto, in primis culturale. I pilastri della green economy hanno a Rimini trovato spazio in modo sinergico in tema di bio-economia, gestione e valorizzazione di rifiuti e acque reflue, rigenerazione suoli e mari, crescita blu sostenibile, rischio idrogeologico, soluzioni e tecnologie nel settore del solare, fotovoltaico, eolico on shore e off shore, città sostenibili e mobilità elettrica. La rotta è tracciata e le storie di successo ed innovazione che già oggi si ergono come “faro” sono numerose. Lo dimostra il piano strategico di AQP, con i suoi due miliardi di investimenti in meno di cinque anni e con tre priorità: transizione economica e digitale, tutela della risorsa idrica ed economia circolare. Le ricerche ´Nuova sfida della transizione ecologica per le imprese italiane´ e ´Scenari energetici dirompenti per l´Italia´ hanno raccontato di un grande dinamismo e visione, con Enti, Istituzioni ed aziende in prima linea nella sfida della ripartenza fra post Covid e PNRR, impegnate come sono in uno slancio progettuale dove l’esemplarità, la sperimentazione e la collaborazione sinergica diventano virtuoso stimolo alla comune crescita.

In un autunno mai così “caldo” sul fronte dell’emergenza energetica, con cittadini ed imprese di fronte alle pressanti difficoltà del quotidiano, dalle bollette, all’inflazione, alla turbolenza nel mercato del lavoro, il messaggio di coesione e visione emerso invita dunque tutti nel quotidiano a puntare l’ago della bussola in direzione futuro, credendo con determinazione e passione nel valore della innovazione, sostenibilità, responsabilità, qualità, cooperazione internazionale, ma anche della bellezza condivisa.

LA PRIMA ACQUA | L’Editoriale 1
In copertina: Parco Nazionale dell'Alta Murgia © Mario Brambilla

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SOMMARIO 2
ARTE CULTURA BELLEZZA pag.24
L’ACQUEDOTTO | 2022 | N. 3 3 Sommario 3 4 FUTURO Ecomondo. Frontiere green 12 FUTURO In Fiera le belle storie non finiscono mai 12 10 IN CONDOTTA A TVA il Premio "Re Manfredi" 14 AMBIENTE Foto d'autore 22 IL CONTAGOCCE 2 miliardi di euro investiti da AQP 24 ARTE CULTURA BELLEZZA Sinfonia di una città 31 sott'acqua Fotovoltaico, futuro sempre più sostenibile 32 FUTURO Cultura. La Puglia in corsa per il 2025 39 parole come gocce Malacqua » FUTURO pag. 4 L’ACQUEDOTTO | 2022 | N. 6

ECOMONDO FRONTIERE GREEN

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Economia circolare, digitalizza zione, rivoluzione green, ma anche scambio di competenze, nuove tecnologie e tutela del la risorsa idrica. Tutto questo e molto altro ancora al centro della 25esima edizione di “Ecomondo 2022, the Green  Technology Expo”, la fiera inter nazionale che a Rimini ha ospitato Istituzioni, multiutility ed imprese provenienti da tutto il mondo per tracciare la rotta del domani.  Nel mese di novembre è tornata finalmente in presenza una manifestazione che ogni anno cresce sempre più e che è diventata un pun to di riferimento nel settore. Quattro intensi giorni di confronti e dibattiti in cui si sono materializzate occasioni per trasformare in ge sti pratici e concreti l’impegno dei Paesi e delle Regioni che guardano con sempre maggiore attenzione alla sostenibilità e ad un futuro che sia vivibile per le future generazioni.

Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sot tolineato come questo appuntamento cada un momento molto importante per il nostro Pae se in tema di sostenibilità ambientale e sociale, pilastro centrale del nostro tempo.

L'Italia c'è – ha sottolineato – sul panorama in ternazionale e non solo europeo, ed è oggi più

che mai impegnata nel favorire la crescita di un sistema imprenditoriale innovativo diffuso, eco-consapevole, indispensabile per costruire un futuro più sostenibile".

Ad Ecomondo 2022 è stata presentata la rela zione sullo stato della Green Economy 2022, nell’ambito degli Stati generali dell’economia verde, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy in collaborazione con il mini stero della Transizione ecologica e il patrocinio della Commissione Europea. Il summit verde quest’anno ha avuto come tema “La nuova sfi da della transizione ecologica per le imprese italiane”. Tra gli interventi di maggiore rilievo anche quello di Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di “puntare sempre più sui temi della transizio ne ecologica, verso le rinnovabili ed una mag giore efficienza energetica. Il dibattito che si è sviluppato chiede di accelerare il passo, rivol gendo a cittadini e imprese l’invito ad autopro durre energia da una parte e dall’altra chiede alle istituzioni di snellire i processi burocrati ci”. “Siamo tutti – ha concluso Edo Ronchi - su un'autostrada che ci porta dritti verso l’inferno climatico e stiamo spingendo il piede sull’ac celeratore, dobbiamo assolutamente cambiare rotta e andare verso il paradiso climatico e la

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transizione energetica”.

E sempre nell’ambito di Ecomondo, la Puglia è stata fra le realtà territoriali protagoniste dell’evento fieristico. Durante l’evento fra l’altro è stato sottoscritto il protocollo di intesa tra l’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia, l'Albo gestori Ambientali ed Unioncamere, al fine di dare impulso e concretezza al passaggio da un’economia lineare a quella circolare. Il protocollo in particolare prevede l’istituzione di un tavolo tecnico coordinato dai tre sottoscrittori ed aperto a tutte le articolazioni rappresentative pubbliche e private che intendono far parte di questo pionieristico percorso di cambiamento, come spiegato nel corso della manifestazione dall’assessore al ramo Anna Grazia Maraschio.

Ecomondo è stata un’importante occasione di dialogo anche per Acquedotto Pugliese, che ha avuto l’opportunità di scambiare buone prati-

che con altre realtà del panorama nazionale ed internazionale.

“Abbiamo portato competenze, che ci vengono riconosciute a più livelli e che cerchiamo di diffondere affinchè altri imparino da noi e ci imitino adeguatamente – ha dichiarato Domenico Laforgia, presidente di AQP – D’altra parte, anche noi abbiamo approfittato dell’occasione offerta da Ecomondo per acquisire nuove competenze e tecnologie che, messe in campo insieme alle nostre, ci permetteranno di migliorare tutti i processi di approvvigionamento idrico e di distribuzione della risorsa”.  Un’occasione quindi per dare e recuperare conoscenze da declinare in diversi ambiti. Fondamentale lo scambio di best practices anche con Paesi lontani, come la Turchia e Cuba. Quest’ultima, infatti, sta affrontando il fenomeno della risalita del cuneo salino, stesso problema che Acquedotto Pugliese ha dovuto

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AQP ha progettato uno spazio per accogliere il visitatore in una realtà immersiva, in cui l’effetto di immagini evocative di territori e paesaggi viene amplificato dalla presenza di specchi. Un caleidoscopio che mette al centro le persone.

affrontare nel Salento.

“Le multiutility internazionali – ha prosegui to il presidente Laforgia – hanno apprezzato il nostro saper fare e, nonostante fossero realtà molto più grandi di noi, ci hanno guardato anche con un pizzico di invidia, per il meravi glioso stand che abbiamo allestito in fiera”. “Apah – Acqua che genera acqua” è stato il ti tolo dello stand multifunzionale con cui AQP, al fianco della Regione Puglia, Ager e Aseco, si è presentata ad Ecomondo. Un luogo acco gliente, fucina di idee e di confronti costruttivi, ma anche uno studio televisivo che ha ospitato esperti e professionisti della green economy e della transizione energetica, della cooperazio ne internazionale e dello sviluppo tecnologico. Un luogo nel quale anche le nuove generazio ni hanno avuto un ruolo di primo piano, con confronti e dibattiti sui temi del domani. In ge nerale, lo spazio allestito dalla società pubbli ca pugliese ha accolto i visitatori in una realtà immersiva dove l’acqua, simbolo di nascita e fertilità, di comunità e di bellezza, ha saputo ancora una volta stupire e meravigliare.  “Integrazione, sviluppo, crescita, tecnologie che siano rispettose dell’ambiente e dell’uomo, met tendo quest’ultimo sempre al centro – ha spie

gato Francesca Portincasa, direttrice generale di Acquedotto Pugliese – Tra i tanti progetti allo studio, anche l’acquedotto che collegherà l’Al bania alla Puglia, per il quale ci sono già con fronti internazionali in corso; e poi la scuola internazionale dell’acqua per diffondere cono scenza anche nei Paesi del Mediterraneo e non solo. Ma soprattutto – ha concluso la direttrice Portincasa – una migliore ottimizzazione e di gitalizzazione del servizio idrico integrato per migliorare la qualità offerta a tutti gli utenti”. Un progetto quello dell’acquedotto che col legherà Puglia e Albania a cui la Regione sta già lavorando e che prevede la realizzazione di una condotta sottomarina di circa 85 km per portare acqua da una terra ricca di sorgenti in un’altra che in passato è stata più volte definita sitibonda. Da oltre 100 anni, infatti, la Puglia raccoglie acqua dalla vicina Campania, ma ora per affrontare la grave crisi idrica che sta in teressando tutta l’Italia è necessario guardare anche ai Paesi limitrofi e l’Albania può rappre sentare quindi una grande opportunità.  Una visione dunque lungimirante e attenta, rispettosa e concreta che crede ed investe nel la direzione della sosteniblità, dell’inclusione, della qualità e della innovazione.

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In Fiera le belle storie non finiscono mai

Innovazione, sostenibilità, design, enogastronomia, ma anche pesca e turismo al centro dell'85esima edizione della Fiera del Levante, che si è tenuta a Bari dal 15 al 23 ottobre, dopo un anno di stop causato dalla pandemia.

Una campionaria che ha riscosso grande successo, registrando numeri importanti che hanno testimoniato ancora una volta quanto tra i baresi e nel Mezzogiorno intero ci sia questa “voglia di Fiera”. Oltre 200mila i visitatori che hanno passeggiato lungo i viali del quartiere fieristico nei nove giorni di manifestazione, 300 gli espositori che hanno preso parte alla campionaria; ed ancora, 2 milioni e 500 mila gli utenti che hanno interagito sulla pagina Facebook e 600 mila quelli su Instagram.

Dati significativi per un appuntamento importante per tutto il territorio, durante il quale guardare alle prospettive future. E sono stati numerosi gli incontri, i dibattiti, i confronti su varie tematiche, dalla transizione ecologica ed energetica, alla crisi climatica che il Pianeta sta

attraversando.

E a proposito di transizione verde, nel corso di un convegno il governatore pugliese Michele Emiliano ha parlato del ruolo da protagonista che la Puglia si appresta a ricoprire in questa rivoluzione green, soprattutto alla luce della candidatura della città di Taranto a Polo nazionale dell'Idrogeno. “Siamo i primi produttori di energia alternativa e quindi possiamo anche produrre idrogeno per le industrie energivore – ha dichiarato il presidente Emiliano – Indispensabile il confronto con tecnici, esperti, multinazionali, professionisti ed operatori economici, per fare in modo che questa transizione possa essere vantaggiosa per tutti, con il coinvolgimento attivo dei cittadini”.

La Puglia quindi si appresta a diventare centrale nel Mediterraneo, ma occorre semplificare tutto l'apparato burocratico, così come evidenziato da Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia. In Fiera del Levante però non si poteva non parlare anche di crisi am-

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bientale con un focus dedicato, durante il qua le la Regione Puglia ha illustrato la strategia di adattamento ai cambiamenti climatici a cui sta lavorando. In questo percorso, fondamentale il ruolo degli enti locali e degli istituti di ricerca per una pianificazione volta ad individuare in terventi su scala locale o interventi di mitiga zione, che prevedono nello specifico processi di efficientamento energetico, infrastruttura zione e più verde nelle città. Purtroppo quello che si attende nei prossimi decessi, è stato rife rito nel corso dell'incontro, è un innalzamento di diversi centimetri del livello del mare e poi un aumento generale delle temperature dell'a ria e del mare, ma anche un intensificarsi delle precipitazioni, con probabili eventi estremi. Ed è sempre a causa dei cambiamenti climatici e della siccità degli ultimi due anni che in Pu glia, regione leader nella produzione di grano duro in Italia, si è registrato un crollo nel rac colto del 26% nel 2022. Un crollo legato anche agli elevati costi di produzione e delle materie prime, con un +170% dei costi dei concimi e un +129% del gasolio. Un comparto quindi

messo duramente alla prova, così come evi denziato da Coldiretti Puglia nel corso del Fo rum Cereali.

Tra le novità di questa 85esima edizione della Fiera del Levante, anche il nuovo padiglione dedicato alla filiera ittica pugliese, fortemente voluto dall'assessore regionale al ramo, Dona to Pentassuglia: “Un padiglione che ha voluto mettere insieme il mare con l'entroterra, le co munità interne del territorio con quelle che si affacciano sul mare – ha dichiarato l'assessore - La Regione sta svolgendo un importante la voro proprio in questa direzione anche con la collaborazione dei Gal, mettendo su un vero e proprio percorso culturale che guardi alle nuo ve generazioni e che conduca ad una maggiore consapevolezza di tutti sull'importanza di tu telare un bene così prezioso come il mare. Un percorso – ha poi concluso Pentassuglia – che deve però coinvolgere tutte le istituzioni del territorio”.

Tra gli incontri che sono stati organizzati nel

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padiglione, anche quello sul pescaturismo, organizzato dalla Lega delle cooperative. Una nuova declinazione di un settore antico che si coniuga ad un comparto solo apparentemente distante, quello turistico. Pesca e turismo in sieme, quindi, per far crescere sempre più la fi liera ittica, punto forte dell'economia pugliese, che guarda al futuro e ad un maggiore coinvol gimento delle nuove generazioni. Nel corso dell'evento, tante le testimonianze di pescatori pugliesi che hanno saputo adattarsi ai tempi, promuovendo tour in barca alla sco perta della flora e della fauna marina e della bellezza del mare.

Ma nel corso dei nove giorni della manifesta zione fieristica si è parlato anche di mobilità sostenibile. Gianfranco Lopane, assessore re gionale al Turismo ha infatti posto l'accento sull'importanza delle infrastrutture turistiche: “In Puglia al momento ci sono già 16 ciclo vie disegnate, ma si aprono nuove prospettive come il progetto presentato al Fondo unico del Turismo, per la realizzazione di segnaletica tu ristica che indichi la rete dei cammini che da nord a sud attraversa la Puglia, in maniera in tegrata con le ciclovie”.

E poi ancora cultura e bellezza con la mostra “Design in Apulia: nel blu dipinto di blu” pro mossa dalla Regione Puglia al fianco di Pu gliasviluppo. Una lampada a forma di medusa, una fontana, tavolini e librerie, vasi e brocche, lavabi e orologi, ma anche divani e poltrone che uniscono bellezza e funzionalità del desi gn, intrecciando tradizione e innovazione. Filo conduttore ancora una volta il tema dell'acqua e del blu dei mari di Puglia. Una mostra quindi che coniuga il saper fare e la modernità e allo stesso tempo rinsalda quel profondo legame tra i pugliesi e il mare in un settore come quel lo del design che rappresenta il presente ma anche il futuro della regione.

Nella campionaria barese è arrivato anche il progetto Cross Water con il forum tematico “Acqua, una risorsa in emergenza”, durante il

quale sono stati presentati i risultati del pro getto stesso che ha avuto diversi obiettivi: da una parte la campagna di sensibilizzazione nei confronti dei bambini, per insegnare loro a non sprecare l'acqua e dall'altro la creazione di un policy paper, un documento transfrontalie ro di politica comune sulla gestione ottimale delle acque.

Presente anche Vera Corbelli, Segretario Ge nerale dell'Autorità di Bacino distrettuale dell'Appennino Meridionale, che nella propria relazione ha illustrato quali saranno gli inter venti per fronteggiare il fenomeno della sicci tà: “Entro il 2026 sarà completato l'intervento di efficientamento di dighe e invasi, grazie alla disponibilità di fondi straordinari e del PNRR, che permetteranno quindi di avere circa 300 milioni di metri cubi di acqua che saranno de stinati alla Puglia”.

L'assessore regionale alle Infrastrutture e Reti idriche, Raffaele Piemontese, ha poi spiegato tutte le azioni messe in campo per ridurre le perdite di acqua, potenziando le reti, moder nizzando i depuratori e lavorando anche sul ri utilizzo delle acque reflue per finalità irrigue e industriali. Al tavolo dei relatori, presente an che Francesca Portincasa, direttrice generale di Acquedotto Pugliese: “Il policy paper getta le basi di quella che sarà la programmazione futura relativa proprio alla gestione dell'acqua tra le due sponde del Mediterraneo: una visio ne comune per diventare coscienza per lo svi luppo di un futuro sostenibile”.

La Fiera del Levante ha quindi rappresentato ancora una volta un'occasione per tracciare una sorta di bilancio di quanto fatto nell'anno precedente e per gettare le basi di quanto bi sognerà fare nei prossimi anni, accendendo i riflettori su prospettive future e nuovi modelli di sviluppo sostenibili. Una bella storia senza fine, una scommessa vinta, una prova di forza, un esempio di resilienza, la Fiera del Levante per il Mezzogiorno intero rappresenta tutto questo: un elemento identitario, che può anco ra raccontare la storia di una comunità.

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Doppio appuntamento per il Festival delle Terre d’Acqua con la seconda edizione del Destination Marketing Awards e la XXIX edizione del Premio Internazionale di Cultura “Re Manfredi”. Il 9 e 10 settembre a Manfredonia, nel Foggiano, la Fondazione Re Manfredi ha organizzato due serate all'insegna del confronto, dialogo e conoscenza. Nel corso dell'appuntamento sono stati consegnati dei riconoscimenti ai tanti professionisti impegnati nella promozione delle destinazioni turistiche della Puglia. Tra questi, anche Acquedotto Pugliese è stata premiata per la creazione della web tv TVA. La manifestazione ha affrontato temi decisivi per il futuro del territorio, ma anche valorizzato il talento artistico di molte personalità pugliesi. Ideato da un Comitato Tecnico Scientifico composto da Andrea Prencipe, Giuseppe D’Urso e Rocky Malatesta, l’appuntamento, diventato un vero e proprio presidio culturale, è stato in grado di richiamare tanti turisti, cittadini e appassionati.

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FOTO D'AUTORE

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Conflitti tra popoli, emergenza covid, cambiamenti clima tici, povertà, ma soprattutto bellezza, quella che colpisce e rapisce anche nelle brutture della vita, anche tra le mille difficoltà che l’uomo da una parte e la natu ra dall’altra pongono di fronte. Tutto questo raccontato dalle potenti immagini di World Press Photo, il concorso di fotogiornalismo più prestigioso al mondo, in mostra a Bari, per il nono anno consecutivo, negli spazi del Teatro Margherita.

Per la sua 65esima edizione, la manifestazio ne è tornata con una veste rinnovata: non ci sono più le classiche otto categorie tematiche, ma i 134 scatti vincitori sono stati suddivisi se guendo una narrazione che procede secondo le aree geografiche del mondo. Per offrire una distribuzione più equilibrata, aumentando di

conseguenza il livello di rappresentanza inter nazionale, infatti, per la prima volta la World Press Photo Foundation ha lanciato una nuova strategia di selezione, modificando l’imposta zione del concorso e lavorando con un sistema che permette di offrire un ampio sguardo su tutte le regioni del pianeta: Africa, Asia, Eu ropa, Nord e Centro America, Sud America, Sud-est asiatico e Oceania.

Per ciascuna delle sei aree geografiche di rife rimento, gli scatti sono poi stati suddivisi nelle seguenti categorie: Foto singola, Storie, Progetti a lungo termine e Open Format. Quest’ultima categoria, che rappresenta anch’essa una novi tà di questa edizione 2022, comprende opere realizzate secondo tecniche miste, ad esempio immagini ad esposizione multipla, applicazio ni e ricami, collage fotografici e video.

E come ogni anno, anche in questa edizione sono state davvero tante le opere candidate, ben

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La foto vincitrice di World Press Photo 2022: è stata scattata dalla fotografa canadese Amber Bracken per il New York Times e riporta alla memoria il tragico ritrovamento dei corpi di 215 bambini in una tomba rinvenuta nei pressi della Kamloops Indian Residential School, in Canada, istituto costruito alla fine dell’Ottocento per accogliere i piccoli indigeni indiani.

64.823, scattate da 4.066 fotografi, provenienti da 130 Paesi del mondo. Foto dell’anno 2022 l’immagine scattata dalla fotografa canadese Amber Bracken per il New York Times, che ri porta alla memoria il tragico ritrovamento dei corpi di 215 bambini in una tomba rinvenuta nei pressi della Kamloops Indian Residential School, in Canada, istituto costruito alla fine dell’Ottocento per accogliere i piccoli indigeni indiani. Lo scatto vincitore immortala quindi la scena spettrale di abiti da bambini appesi a delle croci distribuite lungo il cammino per commemorare le piccole vittime, su uno sfon do cupo in cui i nuvoloni neri sono interrotti solo da un piccolo arcobaleno, che trasmette un senso di pace e di speranza. Vincitore del long-term project è invece il pro getto del fotoreporter Lalo De Almeida, che ha saputo raccontare attraverso il suo reportage gli effetti a lungo termine del disboscamen to dell'Amazzonia. Qui gli indigeni vivono in maniera più profonda, rispetto agli altri, le trasformazioni del territorio circostante. In particolare, attraverso il suo scatto fotografico,

De Almeida racconta come la foresta pluviale amazzonica sia gravemente e quotidianamente minacciata dalla deforestazione, dall’estrazio ne mineraria, dallo sviluppo infrastrutturale e dallo sfruttamento di altre risorse naturali. “Un progetto fotografico che spiega come la crisi ambientale di un paradiso terrestre pos sa causare una vera e propria crisi sociale – ha spiegato Vito Cramarossa, direttore di CIME, l'associazione che ogni anno si occupa di orga nizzare il World Press Photo – Questo accade anche in tutte le comunità, a testimonianza del fatto che i cambiamenti nell'ambiente che ci circonda, possono lasciare un segno indelebile anche nella vita quotidiana di ciascuno di noi”. Vincitore della storia dell'anno è invece il fo toreporter Matthew Abbott, che attraverso più scatti racconta quanto accade in Australia, dove le popolazioni aborigene bruciano le sterpaglie del sottobosco per proteggere e tutelare le fore ste da possibili incendi che potrebbero, a loro volta, distruggere interi villaggi e quindi anche l'economia della popolazione. Questa pratica, messa in atto da decine di migliaia di anni,

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Le foto selezionate sono tutte interconnesse e affrontano la problematica legata al progresso dell’umanità e ai suoi effetti. Tra i principali argomenti, la crisi climatica e i conflitti ancora in corso in ogni angolo del globo. (p. 2 e p.18 © Nanna Heitmann , pp. 14-15, p. 17 e p. 19 © Matthew Abbott)

vede il fuoco come uno strumento per gestire la propria terra natale e combina le conoscen ze tradizionali con le tecnologie contempo ranee per prevenire gli incendi, diminuendo così la CO2 che contribuisce al riscaldamento globale. “Anche in questo caso – ha spiegato ancora Cramarossa – la tutela ambientale è al centro della vita di intere comunità che con la loro azione quotidiana cercano di tutelare il proprio habitat. È significativo – ha poi ag giunto il direttore di CIME – che due premi su quattro abbiano riguardato tematiche di carattere ambientale”.

Infine, “Il sangue è un seme” di Isadora Ro mero, Ecuador, è l’opera vincitrice per la sezione World Press Photo Open Format Award: un video che, attraverso il racconto di storie personali, mette in discussione la scomparsa dei semi, la migrazione forzata,

la colonizzazione e la conseguente perdita di conoscenze ancestrali.

Tra le fotografie esposte negli spazi del Teatro Margherita di Bari, in questa nona edizione del concorso di fotogiornalismo, anche una fotografa italiana, Viviana Peretti. “Quest’an no, infatti, sono stati premiati anche progetti fotografici al di fuori del contest, di solito – ha spiegato il direttore Cramarossa – queste ope re non vengono esposte nel resto del mondo. Questa è una particolarità solo nostra, quindi”. Attraverso i suoi scatti la fotoreporter italia na ha raccontato quanto accade in Colombia, dove ci sono spesso persone che scompaiono, il dolore delle famiglie e la loro battaglia quoti diana nell’affrontarlo e riuscire a superarlo. Una iniziativa internazionale che ogni anno offre sempre più spunti di riflessione, anche attraverso l'organizzazione di talk tematici e ci

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cli di incontri, organizzati da Vito Cramarossa: dall'impatto che il covid ha avuto su diverse ca tegorie di lavoratori al linguaggio dello sport, dalla parità di genere all'inclusione sociale. Tra i talk organizzati, anche uno dedicato ai cambiamenti climatici, con il meteorologo Fe derico Grazzini, che nel corso dell’incontro ha posto l’attenzione su quanto sta accadendo in questi ultimi anni dal punto di vista climati co e ambientale: “L’aumento e la persistenza dell’alta pressione è uno degli effetti del riscal damento globale, in particolare nell’area del Mediterraneo. Qui l’alta pressione subtropicale tende ad essere più estesa verso nord, quindi a interessare anche l’Italia, man mano che la temperatura globale sale. La situazione in futuro non sarà semplice – ha proseguito Grazzini – soprattutto d’estate avre mo temperature molto alte, lunghi periodi di siccità e questa combinazione porterà tutta una serie di effetti, quali ad esempio incendi, man canza di acqua potabile, propagazione di virus e malattie tropicali. Sono impatti importanti per il nostro Pianeta. In particolare, l’Italia è così esposta al cambiamento climatico, perché è una zona di transizione tra il clima subtro

picale e quello delle medie latitudini. Quindi il nostro Paese dovrebbe essere capofila tra le nazioni in quelle che sono tutte le azioni da mettere in campo per mitigare questo cambia mento. Prima agiremo e prima riusciremo a contenere questo fenomeno. Teniamo conto –ha infine concluso il meteorologo – che a livel lo globale siamo già arrivati quasi alla soglia di massima allerta, fissata a un grado e mezzo in più nella temperatura. Le ultime proiezioni ci dicono che si va verso due gradi e mezzo entro fine secolo. Stiamo dunque andando incontro ad uno scenario difficile”.

Il World Press Photo, quindi, non è solo ed esclusivamente fotografia e arte, ma è anche confronto, dialogo, incontro, si trasforma così in una fucina di idee e opinioni, che piantano il seme della conoscenza e dello sviluppo. Una manifestazione internazionale che ogni anno registra un interesse sempre crescente tra i baresi e i turisti che scelgono il capoluo go pugliese come meta delle loro vacanze; ma anche tra gli studenti e le scolaresche che trovano nelle sale del Teatro Margherita in teressanti spunti di riflessione per crescere e far crescere.

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RITORNO ALL'ESSENZA

Egitto: il signor Seliman gestisce un eco-villaggio con i suoi cugini. A causa del Covid-19, nel 2020 la struttura ha quasi azzerato i suoi ospiti e il signor Seliman ha reindirizzato la sua attenzione all'orto di famiglia. La foto, dal titolo "Il desiderio dello straniero il cui percorso è stato interrotto", è una delle immagini selezionate per World Press Photo 2022 © Rehab Eldalil

il contagocce

2 .

Sono i miliardi di euro complessivamente investiti da Acquedotto Pugliese nell'ambito del piano strategico per il 2022-2026.

I fondi stimoleranno l'incremento di attività sul territorio con un significativo risvolto ambientale. La realizzazione del piano permetterà ad AQP di raggiungere gli obiettivi fissati su diversi fronti: risanamento delle reti, produzione di energia da fonti rinnovabili, ottimizzazione della gestione dei fanghi. Attuando gli interventi previsti dal piano ad esempio si stima il recupero di 44 Mm3 di perdite idriche; la produzione di 91 GWh di energia da fonti rinnovabili autoprodotte; 130 mila tonnellate di fanghi gestiti internamente. La realizzazione del Piano genererà anche ricadute positive in termini di sostenibilità ambientale con una stima di 26 tonnellate di C02 evitate e in ambito economico, generando il ritorno di circa 14,7 euro di impatto economico indiretto per ogni euro investito. Dei 2 miliardi previsti, 516 milioni sono a valere sui Fondi Europei.

I NUMERI DI ACQUEDOTTO PUGLIESE I 3 PILASTRI NEGLI INVESTIMENTI (Mln di €) LE 3 AZIONI IL PIANO STRATEGICO 2022-2026 60 Tutela della risorsa idrica Economia circolare Transizione energetica Totale 2022-2026 1.758 55 Investimenti relativi al Sistema Idrico Integrato Altri investimenti Che cosa Come Potenziare la macchina degli investimenti Creando la Delivery Unit per la gestione dei progetti critici e ottimizzazione del processo di gara Digitalizzare la rete e i processi Completando la control room e installando 400 mila ulteriori smart meter entro il 2026 Assumendo 635 persone entro il 2026 Rafforzare le competenze 4 milioni Abitanti serviti 33 mila Chilometri di reti 87% 10% 3% Peso sul totale 158 115 1.916 2.031
perdite
Aumento della ridondanza della rete Nuove fonti di approvvigionamento Riduzione delle
idriche Impianti per il trattamento dei fanghi di depurazione Revamping dell'impianto di compostaggio di Aseco Impianti di trattamento fanghi a Foggia e Lecce Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo

SINFONIA DI UNA CITTÀ

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Con la sua imponenza, il Tea tro Petruzzelli rappresenta il “faro” della vita culturale di Bari e della Puglia. Un mo numento dal cuore pulsan te, vivo, florido, dove batte forte l’anelito di orizzonti culturali nuovi, in grado di coniugare la tradizione e l’innovazio ne, per incrociare stili musicali differenti e per abbracciare gusti e target eterogenei. Così il Teatro Petruzzelli di Bari ha saputo ri sollevarsi dopo la “pagina nera” del 1991, con quell’incendio che sembrava aver spento per sempre il battito di vita e di bellezza che solo un teatro può regalare. Oggi il Petruzzelli è un corpo che genera cultura, bellezza, speranze. E poi c'è un motore che coordina al meglio ogni dettaglio, cercando di raccordare le relazioni interne ed esterne, perché il teatro possa esse re sempre più un “patrimonio di tutti”.

Dal 2014, questo compito a Bari è affidato a Massimo Biscardi, classe 1955, origini mo nopolitane, 18 anni di direzione artistica al Teatro di Cagliari, poi braccio destro del leg gendario maestro Claudio Abbado, da 8 anni

a Bari. Lo abbiamo incontrato per conoscere le dinamiche di una realtà – il Petruzzelli – in costante evoluzione, espressione di un “dive nire culturale” che intende traghettare Bari ai livelli delle eccellenze moderne europee. “Quando sono arrivato nel 2014 – esordisce Biscardi – avevo auspicato che il Petruzzelli potesse essere il teatro di ogni barese e di ogni pugliese, includendo tutte le fasce sociali e di età. Un teatro riservato agli “intenditori” non è un teatro per tutti. Non a caso abbiamo aperto sin da subito un canale comunicativo dedica to ai giovanissimi e ai bambini, per accrescere l’abitudine all’ascolto musicale. In Italia siamo molto carenti da questo punto di vista. Oggi il

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Massimo Biscardi

nostro cartellone prevede titoli che incrociano i gusti di un pubblico eterogeneo che include anche i bambini e i giovanissimi”. Basta scorrere con attenzione i contenuti della stagione 2022/2023 per comprendere meglio lo slancio di visione del sovrintendente del Pe truzzelli. Grandi produzioni liriche, due nuovi prestigiosi allestimenti, top star del panorama concertistico mondiale, due prime esecuzioni assolute.

“Ormai il nostro pubblico – aggiunge Biscar di – sta compiendo, da alcuni anni, un vero e proprio “percorso di maturita' culturale”che lo ha reso in grado di accogliere l’offerta di tito li inediti, che vanno ben oltre il confine della tradizione operistica italiana che conserva, comunque, intatto il suo fascino eterno. Spin gerci oltre la tradizione è stata per noi una vera scommessa. E l’abbiamo vinta, insieme. Perché il merito di un “tutto esaurito” per uno spetta

colo moderno in “prima assoluta” non appar tiene solo al regista, al direttore d’orchestra e al cast di interpreti, ma ad ogni singolo anello di una catena organizzativa complessa come quel la che sostiene la vita quotidiana del teatro”. Conti in ordine, spettatori in costante aumen to, organizzazione e capacità di programma zione. Su questi elementi, il Petruzzelli è chia mato a misurarsi ogni giorno, per confermare i requisiti richiesti dal Ministero della Cultura che sostiene l’economia delle 14 fondazioni li riche italiane. “In questo senso – afferma con orgoglio Biscardi – la Fondazione Petruzzelli si è ricavata un posto in prima fila nei con fronti degli interlocutori istituzionali del go verno. Ad oggi riceviamo contributi pubblici dallo Stato, dalla Regione, dal Comune di Bari e dalla Città metropolitana. Possiamo accre scere ulteriormente questa cifra, se sapremo migliorare ulteriormente la nostra offerta.

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Il teatro Petruzzelli è il più prestigioso contenitore culturale di Bari e della Puglia ed è il quarto teatro italiano. Un teatro in armonia con la città, nel cuore dell'Umbertino a pochi passi dal mare. Fotografie di Clarissa Lapolla.

Abbiamo chiuso gli ultimi otto anni con un pareggio di bilancio. Ma guai a dare tutto per scontato: basta poco per fare un passo indie tro, perché la coperta dei fondi statali è sempre molto corta. Solo la qualità artistica e gestio nale potrà consentire al nostro teatro di conti nuare ad essere una eccellenza nazionale”. Il Petruzzelli, dunque, è un pilastro dell’econo mia culturale di Bari e della Puglia, ragione per cui gli asset economici della Fondazione non dipendono unicamente dai contributi mini steriali e pubblici. “Certamente – conferma il sovrintendente Biscardi – il nostro teatro può contare sul prezioso sostegno di realtà del ter ritorio, come Acquedotto Pugliese e altri sog getti economici privati. Pur avendo business e obiettivi strategici lontani dal nostro, queste realta' hanno scelto di affiancare il Petruzzel li con un impegno di spesa che, nel tempo, è divenuta prima di tutto espressione di una “si

nergia culturale”. Del resto, le fondazioni liri che del Mezzogiorno – Bari, Napoli e Palermo – non possono contare sul sostegno economi co di istituti creditizi, compagnie assicurative o grandi aziende, come avviene nelle regioni del Nord. Ecco perché – aggiunge Biscardi – la responsabilita' culturale di Acquedotto Pugliese è per noi, in primis, motivo di orgo glio, nella consapevolezza che i benefici della cultura non sono misurabili esclusivamente sul piano economico, bensì contribuiscono a generare quella rete di “valori” che connota, a 360 gradi, la percezione di una città, di un territorio, di un popolo”.

E quando si parla di orgoglio di appartenenza, la storia del Teatro Petruzzelli si incrocia ine vitabilmente con quell’ottobre 1991, quando le fiamme distrussero completamente questo sim bolo della città. Seguirono anni bui, polemiche, processi. Eppure, a vincere questa sfida è stata

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Il teatro ha una capienza massima di 1450 persone. Lo spettatore diventa protagonista dell' opera rappresentata avendo l'impressione di essere un tutt'uno con l'orchestra.

La “Stagione d’Opera e Balletto 2023” propone 10 titoli: 2 nuove prestigiose produzioni della Fondazione Teatro Petruzzelli, “Turandot” di Giacomo Puccini e “The Rape of Lucretia” di Benjamin Britten, per la regia di Yannis Kokkos. “Bohème” di Giacomo Puccini, per la regia di Hugo de Ana. 5 produzioni di caratura internazionale firmati dai grandi nomi della lirica: “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini per la regia di Davide Livermore, “Salomè” di Richard Strauss, per la regia di Damiano Michieletto, “Attila” di Giuseppe Verdi, per la regia di Daniele Abbado, “Otello” di Giuseppe Verdi, per la regia di Francesco Micheli, “Tannhäuser” di Richard Wagner, per la regia di Patrick Lange. Due appuntamenti dedicati alla grande danza con le compagnie Les Ballets de Monte Carlo e Béjart Ballet Lausanne.

La “Stagione Concertistica 2023” o re al pubblico 23 appuntamenti per “palati fini” con grandi concerti dell’Orchestra e del Coro della Fondazione Teatro Petruzzelli e solisti d’eccezione, top star della scena musicale mondiale.

Da segnalare “Dialoghi di rinascita”, per coro misto ed elettronica (2021) di Pasquale Corrado, in prima esecuzione pubblica, commissionata dalla Fondazione Teatro Petruzzelli, con la direzione di Fabrizio Cassi e il Concerto per percussioni e orchestra, in prima esecuzione assoluta, commissionato dalla Fondazione Teatro Petruzzelli al compositore Carlo Boccadoro, solista Filippo Lattanzi (percussioni), diretto da Pascal Rophe.

www.fondazionepetruzzelli.it

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FONDAZIONE PETRUZZELLI. UN CARTELLONE RICCO PER LA STAGIONE 2023

proprio la tenacia di questa città, che “fortissimamente volle” vedere risorgere il suo teatro. “La ricostruzione del Teatro Petruzzelli –commenta Biscardi – può essere definita senza dubbio come l’emblema della tenacia di Bari e dei baresi. Nessuno ha mai perso la speranza di vedere risorgere dalle ceneri questo teatro, simbolo della rinascita di una citta' verso orizzonti nuovi”. In questo senso, il sovrintendente evidenzia soprattutto i risvolti positivi che hanno accompagnato le vicende funeste dell’incendio del 1991.

“Cosa sarebbe stato il teatro Petruzzelli senza quell’incendio? Presumibilmente sarebbe rimasto un teatro con stagioni artistiche affidate alla intraprendenza della imprenditoria privata, senza poter contare su una orchestra stabile, su un coro, su maestranze tecniche di alto livello, su una struttura consolidata di gestione amministrativa. Detto in una parola, senza quell’incendio, Bari non sarebbe divenuta la 14ma Fondazione Lirica italiana, riconosciuta come elemento fondante per la promozione culturale su scala nazionale. Ecco perché ritengo che la vicenda dell’incendio e della re-

lativa ricostruzione vada ricordata come un evento dal “bicchiere mezzo pieno”. Nessuno dimentica il dramma e lo sconcerto della città. Ma nessuno, al contempo, può negare che oggi il destino culturale del Petruzzelli è roseo e lascia intravedere orizzonti di crescita tutti da esplorare”. Ma guai a dare tutto per scontato. “Esatto. L’errore più grande che potremmo commettere sarebbe quello di dare per certo cio' che tale non è. Se la Fondazione Petruzzelli oggi rappresenta una istituzione culturale con una credibilità elevata, non è detto che questo ci sollevi dalla responsabilità quotidiana di “tenere in ordine” ogni aspetto gestionale ed economico della nostra istituzione. Nulla è per sempre. E questo vale anche per la nostra Fondazione”. Ci avviamo verso l’uscita, accompagnati dal Sovrintendente che ci apre la porta. “A proposito: vorrei che le porte del Petruzzelli fossero sempre aperte, perché i cittadini ed i turisti possano entrare almeno nel foyer del teatro, per “respirare” questa bellezza e condividerla all’esterno. Perché il cuore del teatro batte sempre. Ogni giorno”.

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SOTT ACQUA

FOTOVOLTAICO, FUTURO SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE

Il futuro di Acquedotto Pugliese è sempre più sostenibile e green. Lo testimonia anche il nuovo Piano Strategico 2022-2026, che prevede il potenziamento degli impianti fotovoltaici per produrre sempre più energia da fonti rinnovabili. “Attualmente – ha spiegato Giuseppe Rizzi, energy manager di AQP – gli impianti in esercizio sono 6, entro il 2026 ne saranno più di 100”. Accanto alla realizzazione di nuovi impianti, la società pubblica sta già lavorando al potenziamento di quelli esistenti, come quello che si trova a Laterza, nel Parco del Marchese, cuore di Acquedotto Pugliese. Qui, infatti, ci sono circa 200 milioni di metri cubi di acqua, raccolti dal Sinni e dal Pertusillo e poi distribuiti verso Bari e provincia. “Questo impianto – ha dichiarato l'ingegner Rizzi – è quello più energivoro, con un consumo compreso tra gli 80 e i 90 milioni di kilowatt. Al momento, stiamo lavorando per potenziarlo ulteriormente, passando da una potenza complessiva di 1 megawatt ad una potenza di 2 megawatt e mezzo, così da ridurre notevolmente i consumi energetici”. Accanto a questo però un ruolo fondamentale è svolto anche dalle sinergie strategiche, accordi che intrecciano relazioni durature che si pongono l'obiettivo di ridurre gli impatti sull'ambiente con un occhio attento al risparmio per gli utenti e i singoli cittadini. Tra questi, quello nato tra Acquedotto Pugliese e Aeroporti di Puglia, che prevede tutta una serie di progetti a lungo termine che saranno realizzati sul territorio. Primo traguardo da raggiungere, la produzione di energia da fonti rinnovabili, con la realizzazione di un vero e proprio parco solare sui suoli nella disponibilità di Aeroporti di Puglia, grazie anche alla collaborazione e alle competenze offerte da AQP, al fine di produrre energia solare da dividere e condividere, ridurre i costi energetici, limitando di conseguenza le emissioni di CO2.

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CULTURA. LA PUGLIA IN CORSA PER IL 2025

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Una è la città più orienta le d'Italia, l'altra invece si trova sulla punta più alta del Gargano. Entrambe sono pugliesi e concor rono per ottenere il tito lo di “Capitale Italiana della Cultura 2025”: sono le città di Otranto e Monte Sant'Angelo. Due scrigni di autentica bellezza che raccon tano, ciascuna a proprio modo, l'identità cul turale che le contraddistingue e le storie delle comunità che intrecciandosi con quelle del territorio circostante, le rendono uniche.

Partiamo da Otranto, porta verso l'Oriente, ponte che unisce popoli diversi, approdo di genti e faro del Mediterraneo. Un luogo che è stato plasmato dall'incontro di culture dif ferenti che hanno dato vita ad un unico e me raviglioso mosaico. La città leccese si è infatti candidata con il dossier “Otranto, mosaico di culture”: un lavoro attento e innovativo, con notato da un profondo significato simbolico, coordinato dal Magnifico Rettore dell'Univer sità del Salento, Fabio Pollice. “Con un chiaro riferimento all'eccezionale mosaico che si trova in Cattedrale – ha spie gato il professor Pollice – Il titolo del dossier vuole raccontare come ogni città in realtà sia l'espressione di un mosaico di culture, di una

integrazione fra mondi diversi. E Otranto, nei secoli, ha sempre rappresentato questo: un crocevia tra il mondo orientale e quello occi dentale, simbolo dell'integrazione mediterra nea. Mosaico di culture, però – ha proseguito il Magnifico Rettore – vuol dire qualcosa di ancora più profondo. La cultura, infatti, è di per sé un mosaico e ciascuno di noi fa parte di questo progetto culturale, diventando a sua volta tessera insostituibile”.

Un progetto quindi che travalica i confini del la candidatura, diventando un vero e proprio espediente narrativo. Una proposta di comu nità che guarda all'intera Terra d'Otranto, di cui la città salentina è da sempre espressione e sintesi. E sono tante le bellezze e le ricchezze storiche, culturali, architettoniche e paesag gistiche che racchiude in sé la città-mosaico. Numerosi sono inoltre i progetti che questa candidatura intende mettere a valore per uno sviluppo condiviso e a lungo termine, come il marchio “Terra d’Otranto”, per valorizzare le produzioni tipiche del territorio e legarle all’attrattività turistica.

Fondamentale anche la valorizzazione di quel patrimonio culturale già esistente, come il pa trimonio librario di Casole, l'Archivio Car melo Bene conservato presso la Biblioteca Bernardini di Lecce, il faro elemento simbo lo della città e Palazzo Melorio che ospiterà

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Una fortezza sul mare. È questo che ci torna alla mente quando pensiamo a Otranto, in Puglia, il paese più a oriente in Italia. A pochi km dalla città approdò Enea, da qui passò anche S. Paolo, da Otranto partì la crociata organizzata da Federico II.

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il centro multimediale, le cui attività saranno diffuse all’interno dell’Unione di Comuni del la Grecìa Salentina. Ma Otranto si propone anche di diventare un ecosistema sostenibile, nel presente e nel futu ro, attraverso l’educazione alla sostenibilità e all’esperienza multiculturale, facendo leva sul le bellezze paesaggistiche, come il Parco Natu rale Regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e il Bosco di Tricase, hotspot interna zionale di biodiversità che caratterizza le alte falesie rocciose verticali. Essenziale in questo percorso di promozione culturale e identitario del territorio, la rete che unisce e riunisce associazioni, enti, istituzio ni, piccole realtà e singoli cittadini che hanno contribuito alla stesura del dossier e che in sieme, fianco a fianco, rappresentano proprio quel mosaico di tessere, colori e culture, che raccontano la storia di una città che guarda con fiducia al suo futuro.

Al fianco della città salentina, aspira a diventa re Capitale Italiana della Cultura 2025 Monte Sant'Angelo, conosciuta in tutto il mondo per il suo Santuario situato in una grotta, dove per la prima volta sarebbe apparso San Michele Arcangelo. La città dal 2018 è nota anche con il brand “Città dei due siti Unesco”. Nel 2011, infatti, arriva il primo riconoscimento, legato in particolare alle tracce dei longobardi nel santuario di San Michele Arcangelo; il secon do nel 2018 con le faggete vetuste della foresta Umbra. La città garganica si è candidata con il dossier “Un monte in cammino”, che richia ma le sue origini; infatti, Monte Sant'Angelo fa parte di una rete di cammini davvero mol to vasta, che comprende la via Sacra Longo bardorum e la via Francigena. Il progetto di candidatura potremmo definirlo corale, di territorio, perchè è riuscito a superare i con fini geografici, ponendo le basi per delle im portanti sinergie con altre città candidate allo stesso titolo, quali Assisi, Spoleto e Otranto,

ma anche dando vita ad un partenariato im portante con le Terre di Sacra, come la Val di Susa, dove c'è l'altra abbazia dedicata a San Michele Arcangelo e con Mont Saint-Michel. Un luogo, Monte Sant'Angelo, che racchiude in sé una bellezza sacra, spirituale, quasi d'al tri tempi, che accoglie ogni anno migliaia di turisti e fedeli tra i suoi stretti vicoli bianchi, soprattutto per la presenza della Basilica, co struita a 800 metri di altezza, lì dove è apparso per la prima volta l’Arcangelo Michele, in una grotta. Negli anni e da oltre quindici secoli la città garganica è diventata meta d'obbli go nei pellegrinaggi micaelici. E infatti, sono stati numerosi i re, gli imperatori, i santi e i papi che dopo lunghi pellegrinaggi sono giun ti fin qui per inginocchiarsi davanti all'altare dell'Arcangelo Michele, comandante dell'eser cito celeste contro il demonio.

La storia parte dalla fine del V secolo d.C., quando l'arcangelo Michele si manifesta e ap pare davanti al vescovo Lorenzo Maiorano, cercando di convincerlo a far cessare i culti pagani che si svolgevano nella grotta, per pas sare ai culti cristiani. L'arcangelo poi apparirà per tre volte a Siponto davanti al vescovo, in dicando la grotta come luogo nel quale Egli vi gila contro il male. “In questo luogo chiunque chieda perdono, chiunque inizi la sua conver sione – ha spiegato Enrico Liberatore, guida turistica della Basilica a Monte Sant'Angelo - ha la possibilità di chiedere indulgenza ple naria in perpetuum, così come stabilito dalla Bolla Papale sottoscritta da Giovanni Paolo II, dopo la confessione che però deve essere fatta entro 8 giorni dal peccato. I tre cardinali che hanno celebrato la Santa messa su quell'altare – ha concluso Enrico Liberatore – sono An gelo Roncalli, Karol Wojtyla e Joseph Ratzin ger, poi diventati papi, per intercessione di San Michele Arcangelo”.

Ma sono davvero tante le bellezze della città garganica; tra gli angoli imperdibili c'è il Rio ne Junno, il quartiere più antico, caratterizza

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"Terribilis est locus iste". È la scritta che troviamo all'ingresso della Basilica di San Michele Arcangelo. È sovrastato da un’iscrizione che riassume in sé l’enorme valore, non esclusivamente spirituale, dell’antico santuario.

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to da piccole e bianche abitazioni che danno l'impressione di attraversare un presepe. Qui, è possibile anche visitare il Complesso di San Pietro e il Museo Tancredi META. Mentre nei pressi della Basilica si trova il Castello Nor manno Svevo Angioino Aragonese. Insomma, uno scrigno ricco di meraviglie e splendori, che tra cielo, mare e montagne, in cantano e stupiscono visitatori e fedeli.

La sfida per entrambe le città pugliesi per otte nere il titolo di “Capitale Italiana della Cultura 2025” è stata quindi lanciata, ma il percor

so di valorizzazione dei territori, qualunque sarà l'esito finale, è appena iniziato, così come confermato da entrambe le realtà che adesso attendono trepidanti i prossimi step: l'attesa purtroppo durerà più del previsto.

Il cronoprogramma predisposto dal Ministero purtroppo ha subito un forte ritardo, a cau sa del rinnovo della squadra di governo. Un ritardo quindi che si ripercuoterà su tutta la procedura. Resta dunque ancora in piedi il so gno di diventare Capitale della Cultura alme no fino a Natale. E chissà se sotto l'albero ci sarà un regalo per la Puglia.

Parole come gocce

MALACQUA

AUTORE: Nicola Pugliese

EDITORE: BOMPIANI

PAGINE: 192

EURO: 16,00

Quattro giorni di pioggia interminabile sommergono Napoli innescando un'inspiegabile vortice di allagamenti, crolli e sinistri canti di bambole inghiottite dalle voragini che spaccano la città. Presagi di quello che poi avremmo iniziato a chiamare “cambiamento climatico”.

Il romanzo Malacqua è apparso nelle librerie per la prima volta nel 1977, nato dalla penna di Nicola Pugliese, giornalista in quegli anni in attività a Roma, e pubblicato originariamente da Einaudi dietro forte spinta di Italo Calvino. Il testo si è poi perso nei meandri dell'editoria, finché Bompiani ha deciso di farne una nuova edizione nel 2022. Il sottotitolo esplicita chiaramente le tinte del romanzo come thriller di suspense: “Quattro giorni di Pioggia nella città di Napoli in attesa che si verifichi un accadimento straordinario”. Il libro si sviluppa quindi su toni cupi e a tratti inquietanti raccontando l'inchiesta del giornalista Carlo Andreoli, cronista dei disastri che avvengono in città durante la pioggia e delle discussioni nel Consiglio comunale, tanto accese quanto inutili. Nella narrazione la città sembra liquefarsi sotto la pioggia. Via Tasso e via Aniello Falcone sono le prime a sprofondare. Dalle voragini cominciano a udirsi strane voci che solo dopo vengono riconosciute come i suoi emessi da alcune bambole. Giocattoli, simbolo dei bambini e quindi del futuro, inghiottiti da un fenomeno mai visto prima. Da dove arriva la pioggia? Come fermare il disastro? Domande destinate a non trovare risposta. Il cambiamento climatico era raccontato esclusivamente con immagini di desertificazione e siccità. Malacqua in qualche modo preconizza la narrazione più attuale, quella degli eventi estremi. Pugliese lancia quindi un allarme la cui sottotraccia impone al lettore di riconsiderare il modello di sviluppo e crescita, che negli anni Settanta si avviava a raggiungere il suo apice, tenendo presente l'enorme prezzo che presto si sarebbe presentato. Il romanzo si sviluppa dal 23 al 27 ottobre di un anno imprecisato: insomma un presente proiettato nel futuro. Il mistero della pioggia incessante non viene sciolto se non attraverso un'intuizione, un lampo che attraversa la mente di Carlo mentre si fa la barba: così come è arrivata, la pioggia se ne andrà...ma con quali conseguenze?

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