FUTURO
Sostenibilità e Innovazione
QUALITÀ
Il Rinascimento delle fontane
CULTURA
L’ACQUEDOTTO - 2021 - N.5
Cinema e Acqua
NON ESISTE UN PIANETA ‘BLA BLA BLA...’
LA PRIMA ACQUA | L’Editoriale
Investire sul futuro. Avere la lucidità di pensare ai prossimi 50 anni con una visione globale che comprenda tecnologia, innovazione e sostenibilità. È il tema del momento dopo gli incontri del G20 e della COP 26. E dell’appuntamento milanese di Youth4Climate che ha visto i giovani di tutto il mondo impegnati a prendere posizione in maniera netta su questi temi. Anche perché gli investimenti di cui si diceva nell’incipit li riguarderebbero da vicino. Quello che è chiaro è che nel progettare il futuro non si potrà prescindere dai nuovi imperativi categorici che la generazione Z mette davanti a tutto: l’etica e la sostenibilità nell’innovazione, la globalità e la responsabilità. Di questo leggerete nei primi articoli del numero di novembre. Per noi si è trattato anche di fare una piccola verifica sui progetti di Acquedotto Pugliese per il futuro. Ma troverete anche arte. E cultura. Dopo aver visto la mostra ‘La fontana racconta’ (conclusasi il 31 ottobre, ma potrebbe ritornare a fine anno…), ci è venuto in mente di ripercorrere la storia delle fontanelle pugliesi, pezzi unici e irripetibili; per questo in qualche modo, opere d’arte. E infine il cinema. L’acqua nel cinema, con un percorso personalissimo, ovviamente, tra pellicole imperdibili e scene di film girati nella nostra regione. Che sappiamo bene è piena di location che sono set naturali. Buona lettura
1
2
SOMMARIO
» F UT URO - pag .4
» A M B I E NT E - p a g .1 2
» QU A LITA ' - pag.24
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
Sommario
N.5
4 FUTURO Sostenibilità e innovazione. O semplicemente futuro
10 10 IN CONDOTTA I complimenti di “Linea Blu”
12 AMBIENTE Non esiste un pianeta ‘bla bla bla...’
22 IL CONTAGOCCE 29, le luci del Ponte Canale di Atella
24 qualità Il Rinascimento della fontana
30 sott'acqua Quanto beve un'uliveto
32 ArTE, cultura e bellezza Cinema e Acqua
38 parole come gocce » CULT URA pag .3 2
"Acqua in bocca" - di Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli
3
4
FUTURO
Sostenibilità e innovazione. O semplicemente futuro
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
N.5
5
6
FUTURO
Lo stand di Acquedotto Pugliese a Ecomondo, Rimini Nella pagina accanto: lavori sulle reti a Castellana Grotte, Bari
N
on c’è innovazione senza sostenibilità. L’innovazione ci aiuta a vivere meglio, ci aiuta a semplificare qualsiasi aspetto della vita quotidiana, ma deve essere sempre sostenibile. Insomma, le nuove idee imprenditoriali devono essere attente all'etica, al sociale e all'ambiente. I consumatori, infatti, stanno diventando sempre più consapevoli dei problemi legati alla sostenibilità, al cambiamento climatico, al rispetto dell’ambiente; e le aziende cosiddette green, vengono tenute in ampia considerazione dal pubblico. Ecco perché molte start up innovative hanno fatto della sostenibilità il loro
vanto, considerando l’ambientalismo uno dei valori dell’azienda stessa. Acquedotto Pugliese, oltre che a portare avanti il suo progetto in campo di innovazione digitale, tecnologia, sviluppo e sostenibilità, crede fortemente nei giovani e nelle start up che partono da questi presupposti. Durante la fiera “Ecomondo” di Rimini, la rassegna internazionale dell’economia circolare, dello sviluppo sostenibile e della green technology, AQP ha ospitato i vincitori dei progetti PIN (Progetti innovativi della Regione Puglia, ndr) nei settori Sviluppo Sostenibile, Ecologia e Ambiente. Ne citiamo solo alcuni. “StayGreen”, ad esempio, è una start up innovativa che punta a favorire il contrasto del
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
cambiamento climatico mediante la compensazione. I clienti potranno adottare alberi che saranno piantati in terreni di proprietà pubblica, favorendo sia l'assorbimento di anidride carbonica e la produzione di ossigeno che l'attività di ‘greening’ (ndr. il rispetto di pratiche benefiche per il clima e l'ambiente) delle città, ormai essenziale per il benessere dei cittadini. “Pin Bike” è un sistema antifrode che permette a un Comune, a un’impresa o a un Istituto scolastico di rilasciare incentivi chilometrici agli utenti/cittadini che utilizzano la bicicletta di proprietà per gli spostamenti urbani o viaggino in car-pooling con l’auto di proprietà condivisa. “Adopt me” nasce per sostenere l’agricoltura pugliese e i produttori di olio valorizzando il
N.5
prodotto di qualità, aiutandoli a raggiungere più facilmente il consumatore finale tutelando e salvaguardando gli ulivi dall’abbandono attraverso l’adozione. Ma che da tempo ormai AQP punti sull’innovazione digitale per offrire un servizio sempre più efficiente ai suoi cittadini, non è un segreto. AQPf@cile 2.0 è la nuova app di Acquedotto Pugliese: un modo ancora più facile, comodo e veloce per fruire online di tutti i servizi dedicati ai clienti. Oltre alle funzioni di autolettura, simulazione fornitura e consumi, fattura online e prenotazione appuntamenti, è possibile anche effettuare l’estratto conto, con l’evidenza delle attività di recupero crediti; e i pagamenti, anche delle singole rate, attraverso i canali PagoPA e
7
8
FUTURO
Il progetto Kometa propone l’utilizzo della realtà virtuale per la formazione del personale di manutenzione degli impianti del servizio idrico integrato
carta di credito. Ma AQPf@cile 2.0 non è l’unica novità in cam-
po tecnologico e digitale lanciata da AQP. Shape garantisce performance di sistema ottimali, velocità e facilità d’uso, con benefici diretti per i cittadini serviti; Kometa, è un progetto che si basa sulla realtà virtuale, attraverso cui realizzare nuovi metodi di formazione del personale addetto alla manutenzione degli impianti. L’App Pedius consente alle persone sorde di dialogare con gli sportelli commerciali di AQP. AQP Smart è una app che permette agli oltre 2mila dipendenti di AQP, di conoscere in tempo reale tutte le novità dell’azienda e sentirsi parte della squadra per garantire un servizio sempre più efficiente alla comunità L’Acquedotto che verrà avrà una incredibile identità digitale, per facilitare e migliorare la vita dei cittadini e di tutti i dipendenti di Acquedotto Pugliese.
Smart Meter Non si può parlare di piano di trasformazione digitale di Acquedotto Pugliese senza nominare il piano per la sostituzione di un milione di contatori con misuratori Smart Meter di ultima generazione. I nuovi dispositivi elettronici garantiscono facilità di lettura, misura puntuale dei consumi e verifica in tempo reale di eventuali anomalie; sono, inoltre, predisposti per la telelettura. Infatti, grazie all'innovativa tecnologia radio, sarà possibile eseguire la telelettura e, quindi, leggere a distanza i consumi e calcolare la fattura sulla base dei volumi effettivamente consumati. “È un progetto molto importante che durerà 10 anni. I vantaggi per il cittadino? La possibilità di avere delle letture più costanti e continue. I vantaggi per AQP? Avere una evoluzione tecnologica e digitale perché saremo in grado di leggere i contatori da remoto anche via radio”, ha spiegato la dottoressa Francesca Portincasa. Si tratta di un progetto strategico che metterà a disposizione di oltre 4 milioni di cittadini apparecchiature all’avanguardia.
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
N.5
AQP Water Academy Young
AQP Water Academy Young è un sito ricco di notizie e curiosità, nonché un utile strumento informativo e formativo per alunni e insegnanti. Uno strumento semplice ed efficace per accompagnare docenti e studenti in un interessante viaggio alla scoperta del mondo dell’acqua e dell’Acquedotto Pugliese. Il nuovo sito, interamente in 3D e interattivo, è stato presentato su “Archè”, la web tv della sostenibilità di AQP, a Ecomondo, la rassegna internazionale dell’economia circolare, dello sviluppo sostenibile e della green technology. Navigando tra le pagine è possibile trovare numerosi spunti e approfondimenti per sviluppare ricerche e progetti. AQP Water Academy Young è rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, i contenuti sono stati divisi come in un reale istituto didattico moderno, per coinvolgere e trasportare l’utente in un contesto immersivo: si tratta di un vero e proprio istituto virtuale con aule, biblioteca, auditorium e spazi per attività ludiche. “Con AQP Water Academy Young – ha affermato il presidente di AQP Domenico Laforgia – AQP ha la possibilità di trasferire il patrimonio di conoscenze, esperienze e competenze accumulate in 100 anni di gestone del più grande acquedotto pubblico d’Europa, ai giovani, ai meno giovani e a tutti coloro che hanno la necessità di inserirsi in questo mondo del lavoro”.
Alessio Giannone, in arte Pinuccio, è stato ospite dello stand di Acquedotto Pugliese a Ecomondo, a Rimini.
9
10
10 IN CONDOTTA
I COMPLIMENTI DI "LINEA BLU" Non parliamo di premi questa volta, ma di un riconoscimento di grande importanza. “Sono nel bel mezzo del depuratore di Polignano e non si sente alcun odore fastidioso. Quindi vuol dire che con la tecnologia, con l’innovazione, con uno sforzo del pubblico, si possono ottenere grandi risultati anche su questo fronte”. Sono le parole, i complimenti, di Donatella Bianchi, conduttrice della trasmissione di Rai 1, “Linea Blu”, andata in onda qualche mese fa e dedicata a Bari e alla sua costa. Il tema affrontato era quello della depurazione, che se non funziona, può rappresentare una grossa minaccia per il territorio. Fortunatamente la Puglia, con i suoi 865 km di costa e un turismo ben sviluppato, può contare su uno dei parchi depurativi più evoluti d’Italia improntato su innovazione, tecnologia e rispetto per l’ambiente. In trasmissione è intervenuto Piervito Lagioia, Responsabile Unità Tecnica - Direzione Reti e Impianti AQP, che ha parlato diffusamente del Progetto Aspidi e del naso elettronico. Un progetto sperimentale che ha messo in pista ben 32 sensori in grado di rilevare le stesse sensazioni del naso umano. All'interno del depuratore di Polignano a Mare, poi, è presente anche un anemometro che serve a capire se le eventuali emissioni potrebbero interessare il centro abitato e, in base all’andamento del vento, si può capire quale potrebbe essere l’impatto. Serve, dunque, per mettere in correlazione il risultato del naso elettronico con quella che è la percezione della popolazione. “Oggi noi rilasciamo in mare una risorsa che è di ottima qualità, il passaggio per poterla consegnare al mondo agricolo è brevissimo – ha concluso Piervito Lagioia. E la Regione Puglia su questo progetto sta investendo molto”.
in
CONDOTTA
12
AMBIENTE
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
N.5
Non esiste un pianeta
‘bla bla bla...’
13
14
AMBIENTE
L’intervista al Presidente Domenico Laforgia intervenuto in diretta nello studio di Archè, la rete della sostenibilità di Acquedotto Pugliese Nella pagina accanto in alto: l’acqua dell’Acquedotto Pugliese in esposizione nello stand di Rimini Nella pagina accanto in basso: Melendugno (LE), Acquedotto Pugliese gestisce il più grande impianto di bio-fitodepurazione d'Italia. Si tratta di un bacino palustre naturale di 5 ettari, caratterizzato da una forte biodiversità.
P
rovano a dirlo in tutti i modi. Chi? I ragazzini, soprattutto. Quelli che fanno parte della cosiddetta “Gen Z”. La sostenibilità ambientale e la transazione ecologica sono tra i temi più caldi degli ultimi anni, sin da quando, nel 2018, l'attivista svedese Greta Thunberg ha iniziato la sua protesta, coinvolgendo migliaia di ragazzi in tutto il mondo. "I veri leader non sono là dentro, i veri leader siamo noi", ha detto Greta qualche settimana fa, alla Youth4CLimate di Milano, davanti a 400 giovani e alla classe dirigente italiana e internazionale, alla vigilia dei lavori della CoP26 che si è aperta a Glasgow il 31 ottobre. La maggior parte degli esperti è concorde nel sottolineare il carattere straordinario e urgente della COP26, che ricordiamolo sta per Conferenza delle parti (organizzata dalla Nazioni
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
Unite e giunta alla 26’ edizione). Ma perché la conferenza sul clima di Glasgow è così importante? E perché sono proprio i ragazzini, i liceali, gli studenti, ad avere più a cuore il tema del cambiamento climatico e della sostenibilità ambientale? Magari perché sono loro che dovranno abitare, popolare e vivere il mondo nei prossimi decenni e non quelli che questo mondo stanno rischiando di rovinarlo. Di cosa ha bisogno la nostra Terra? Secondo il Friday for Future, il movimento ambientalista internazionale di protesta, abbiamo bisogno di una riduzione delle emissioni immediata, drastica, su base annuale; di una portata che il mondo, finora, non ha mai visto. E siccome non abbiamo soluzioni tecnologiche che bastino da sole ad avvicinarci a tale obiettivo in tempi brevi, bisogna mettere in atto dei cambiamenti sostanziali nella nostra società. E con la sfrontatezza adolescenziale che abbiamo imparato a conoscere, i giovani accu-
N.5
sano i capi di Stato e di Governo di "fingere" sugli impegni presi e che il tempo del “bla bla bla” è scaduto da un pezzo.
15
16
AMBIENTE
Ma quali sono le proposte della COP26? E soprattutto, basteranno? Azzerare le emissioni nette a livello globale
entro il 2050 e puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C; cambiare modo di vivere per salvaguardare gli habitat naturali;
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
stanziare almeno 100 miliardi di dollari l’anno in finanziamenti per il clima entro il 2020. Ma soprattutto collaborare: solo lavorando
N.5
17
"Serve un impegno maggiore per rivedere il rapporto tra pubblico e privato, impostandolo sempre più sulla correttezza, tornando a quel sogno di grande famiglia europea che caratterizzò il trattato di Roma "
Stanley Johnson, ex parlamentare europeo, scrittore e ambientalista, intervenuto in diretta ad Archè, durante Ecomondo. Nella pagina accanto: Impianto di depurazione di Ostuni
18
AMBIENTE
Anna Grazia Maraschio, Assessore ambiente Regione Puglia con Angelo Pansini, direttore operativo Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti Nella pagina accanto: interni della centrale di Villa Castelli, Brindisi. L'impianto entrato in funzione nel 1929 ha prodotto energia sino al 1971; dal 2009 è tornato in esercizio grazie ad Acquedotto Pugliese.
tutti assieme potremo affrontare le sfide della crisi climatica. La sostenibilità ambientale e la transazione ecologica sono stati i temi più dibattuti ad “Archè”, la web tv sostenibile di Acquedotto
Pugliese, che ha visto il suo debutto a Ecomondo, rassegna di Rimini sulla transizione ecologica, dal 26 al 29 ottobre scorsi. Archè ha ospitato tra gli altri Potito Ruggiero, il tredicenne di Stornarella (un piccolo
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
comune in provincia di Foggia), diventato famoso un paio d’anni fa per aver manifestato da solo contro i cambiamenti climatici per il Global climate strike di Fridays for future. Il giovanissimo ‘eco-amico’ ha scritto un libro, “Vi teniamo d’occhio”, che era anche il claim del cartellone da lui portato alla manifestazione in piazza nel 2019. Nel libro l’attivista raccoglie consigli e buone pratiche che può mettere in atto chiunque. Una sorta di “patto generazionale” tra giovani e adulti. Anche Acquedotto Pugliese fa la sua parte in
N.5
questa fase di cambiamento climatico. Dopo questi 4 giorni di rassegna, infatti, AQP è tornata a casa con una promessa: quella di investire in progetti innovativi e sostenibili per oltre due miliardi di euro, con l’obiettivo di realizzare un acquedotto circolare e sempre più sostenibile. Azioni fondamentali per fronteggiare i cambiamenti climatici in atto e al contempo ridurre la vulnerabilità del sistema nel lungo periodo. In questo modo, Acquedotto Pugliese si presenta come protagonista dell’economia circolare, non solo in Puglia ma anche nel Mezzogiorno.
19
RIMINI, ECOMONDO, 26-29 OTTOBRE.
Lo stand di Acquedotto Pugliese ha raccontato 100 anni di storia e di ingegneria, illustrando i nuovi modelli di economia circolare e un modo virtuoso di fare impresa.
il contagocce 29 E' il numero delle luci del Ponte Canale di Atella(PZ). Dal latino lux, lucis (luce), luce è un termine utilizzato in architettura con accezioni giuridiche, tecniche, strutturali, estetiche. In senso tecnico-strutturale il termine luce indica la distanza intercorrente tra due piedritti e solitamente superata da una trave la cui altezza è regolata da una proporzione numerica connessa alla luce stessa. Con luce, ad esempio, nelle costruzioni civili si identifica la dimensione maggiore degli elementi strutturali portanti orizzontali, o leggermente inclinati. Il Ponte Canale di Atella è situato al km 38.149, partendo da Caposele e ha una lunghezza totale di 417.15 metri. Attraversa la fiumara di Atella. Ha 29 luci: 28 lunghe circa 10 metri ed una lunga circa 20 metri. Il suddetto ponte ha anche una storia particolare: alla fine della seconda guerra mondiale fu danneggiato dai soldati tedeschi in ritirata. Ma fortunatamente fu ripristinato quasi subito.
24
QUALITÀ
Il Rinascimento della fontana
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
N.5
25
26
QUALITÀ
Q
uando da bambini si giocavano interminabili partite di calcio sotto il sole cocente estivo, c’era solo un elemento che, dopo un certo numero di ore, riusciva a distrarre tutti dal pallone. La fontana. A un certo punto la zona antistante veniva praticamente occupata; e la ressa per dissetarsi faceva quasi dimenticare che quelle fontane erano lì per tutti e che lo sarebbero state anche dopo che la foga dei bambini assetati sarebbe passata. Questa fotografia dei primi anni 80 è probabilmente un ricordo condiviso da tanti pugliesi. Ce ne sono, ovviamente, tantissimi altri legati alle fontane che spiccavano in decine di comuni pugliesi. Il primo, però, risale ad oltre cento anni fa. A Bari, per l’entrata in funzione della prima fontanina, si gridò quasi al miracolo. Perché in effetti quella colonnina in ghisa rappresentava il traguardo, non così scontato per l’epoca, della disponibilità di acqua per tutti i pugliesi. Per capire invece cosa rappresentano oggi le fontane per i pugliesi abbiamo fatto due chiacchiere con Giuseppe Galasso, assessore ai Lavori Pubblici di Bari. Un dialogo sulle fontanine che dal passato abbraccia presente e futuro. Da una fase quasi “preistorica” alla modernità. Si può dire che le fontane rappresentano questo passaggio? Le fontanine costituiscono per Bari, ma ancor più diffusamente per tanti comuni pugliesi, un prezioso patrimonio storico e sociale da preservare. E grazie agli straordinari flussi turistici che hanno caratterizzato la città di Bari e la regione Puglia negli ultimi anni, può rite-
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
N.5
Una fontanina AQP del Salento Nella pagina accanto: fontanina AQP nel centro di Alberobello
nersi conosciuto anche all’estero. Nate originariamente per portare l’acqua potabile nelle borgate delle città e dei paesi, oggi vivono una stagione di rilancio poiché di fatto costituiscono il primo modo per trovare nello spazio pubblico, fonti di acqua da bere gratuitamente; e inoltre perché rappresentano un modo efficace per contribuire alla riduzione dell’inquinamento ambientale causato dalla produzione delle bottiglie di plastica per la conservazione dell’acqua minerale (realizzate con il PET, il polietilene tereftalato). Nel 1915 la prima fontana a Bari. Cosa è cambiato oggi nella percezione dei cittadini? Sono cambiate tante cose. Principalmente è mutata nel tempo la percezione dell’utilità che i cittadini hanno avuto di questi elementi, specie rispetto agli ultimi decenni in cui era notevolmente sfumata. Spesso vengono definite, impropriamente, come elementi “di arredo urbano”, ma in realtà rappresentano elementi di
27
28
QUALITÀ
Fontanina AQP nel centro storico di Ginosa, Taranto.
“utilità”; ancora oggi soddisfano la funzione primaria per l’uomo: dissetarsi. Nascevano oltre cento anni fa come elementi di straordinaria utilità sociale, poiché rappresentavano fonti di acqua gratuita. Poi, specie negli ultimi decenni, hanno visto progressivamente perdere questa loro peculiarità, tanto da aver subito e superato una stagione di abbandoni, dismissioni e rimozioni che ne hanno sensibilmente ridotto il numero e la diffusione. In che modo queste colonnine di ghisa richiamano l’identità del nostro territorio? La Puglia e il meridione in generale, hanno da sempre vissuto l’importanza del bene prima-
rio acqua, contrastando gli sprechi e favorendo la cultura dell’uso parsimonioso e corretto dell’acqua potabile. Con questo obiettivo, le nostre fontanine, uniche nella loro forma e composizione materica, hanno sin dalla loro origine posseduto un meccanismo di erogazione a gettito discontinuo. Diversamente, per esempio, dai similari “nasoni” di Roma che, erogando acqua con continuità di getto, provocano significativi sprechi. Che oggi siamo sempre più consapevoli di dover eliminare, o quanto meno contenere sensibilmente. Infatti, lo stesso meccanismo di apertura attraverso un pomello da ruotare, non consente l’erogazione dell’acqua in assenza di una costante pressione esercitata sulla manopola, circostanza che garantisce di circoscrivere la fase di funzionalità ed erogazione dell’acqua a quella strettamente limitata alla fruizione dei cittadini. Pensare che questi accorgimenti abbiano origini antiche, evidenzia quanta attenzione ci fosse verso il bene acqua. Elemento da preservare sin dall’epoca in cui ne fu avviata la diffusione capillare attraverso la realizzazione di reti idriche che finalmente rifornivano i nostri territori aridi, poveri di corsi d’acqua naturale. Luoghi in cui le tecniche di raccolta, conservazione, distribuzione ed uso dell’acqua piovana hanno segnato la storia e l’identità. Quanto è importante questo simbolo per raccontare alle giovani generazioni il “miracolo” dell’acqua a disposizione di tutti? Molto. È decisamente importante conservare immutata nel tempo la forma e composizione materica (ghisa) delle fontanine, specie in una società di consumi dove l’usa e getta o la durabilità medio/breve la fanno ormai da padrona. Disporre ancora di fonderie con gli stampi originari intonsi, finanche comprensivi del simbolo fascista che viene rimosso nella fase di produzione, in ottemperanza alle normative vigenti, permette di raccontare più facilmente
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
alle nuove generazioni la storia della diffusione pubblica gratuita dell’acqua. Questi dispositivi hanno resistito sia al tempo trascorso, sia agli attacchi indiretti che la società ha riversato loro nei decenni in cui era prevalso un certo abbandono. A Bari abbiamo da tempo avviato una stagione di recupero, valorizzazione e potenziamento del numero delle fontanine cittadine. Siamo partiti dal censimento di tutte quelle esistenti, oltre 110 esemplari, avviando un piano straordinario di manutenzione improntato su restauro e recupero funzionale, realizzato utilizzando esclusivamente pezzi originali. Contemporaneamente abbia-
N.5
mo avviato l’installazione di nuovi esemplari costruiti con gli stessi stampi del passato, dando vita ad un’inversione di tendenza che vede oggi crescere progressivamente le fontane in città; con conseguente rafforzamento della loro storia che in questo modo viene più facilmente raccontata alle giovani generazioni. Presto arricchiremo la storia di queste fontane cittadine recuperando uno dei pochissimi esemplari rinvenuto nel quartiere storico San Nicola (Bari vecchia), che contiamo di ripristinare nella sua completa funzionalità, consentendo così a questa bella storia di potersi continuare a raccontare.
“LA FONTANA RACCONTA”
Sessanta fotografie e tanto altro per ripercorre la storia ormai ultracentenaria delle fontanine. Sono la sostanza de “La Fontana racconta” la mostra itinerante dedicata alla colonnina in ghisa che dagli inizi del ‘900 è presente nelle piazze e nelle strade di centinaia di paesi e città pugliesi. Un’iniziativa che si ripropone a partire da Bari, dove tanti cittadini hanno potuto ammirare gli scatti, in parte provenienti dall’archivio dell’Acquedotto Pugliese e in parte realizzati dai numerosi fan, della storica colonnina in ghisa. Ma non solo. Nell’esposizione anche numerosi manufatti risalenti al secolo scorso e destinati all’approvvigionamento, al trasporto, al consumo e alla conservazione dell’acqua prima dell’avvento dell’Acquedotto Pugliese: anfore, vasi, recipienti e alcuni oggetti destinati all’igiene personale, provenienti da collezioni private. Diversi pannelli descrittivi aiuteranno a comprendere l’importanza della fontanina pubblica nei centri pugliesi. Un’iniziativa completamente rivisitata sotto il profilo documentaristico e ripensata nel segno della sostenibilità, a cominciare dai materiali utilizzati per l’allestimento perfettamente riciclabili.
29
SOTT ACQUA QUANTO BEVE UN'ULIVETO Quanti litri di acqua occorrono per alimentare un uliveto? E come funziona un depuratore per l’irrigazione di un uliveto secolare? Lo abbiamo chiesto ai tecnici di Acquedotto Pugliese, prendendo come esempio gli ulivi secolari della zona di Ostuni, piante che potrebbero avere un’età stimata anche di 3000 anni e risalenti all’età degli antichi Messapi. In quella zona c’è anche il famoso ‘Imperatore’, uno degli esemplari più antichi, che nel 2018 ha vinto il concorso ‘Giganti di Puglia’. Si tratta di un ulivo dalle forme straordinarie, con un tronco scolpito dal tempo e con una parte di esso che poggia su una pila di pietre posta in aiuto per sorreggerlo. Bene, pur non riuscendo a definire esattamente quanta acqua ‘beva’ un ulivo secolare, ci hanno risposto che per alimentare un uliveto millenario occorrono 120 metri cubi al mese per ettaro; e considerando che un metro cubo corrisponde a mille litri, immaginerete che tipo di impianto serva per far vivere questi monumenti della natura. Il depuratore di quella zona si trova all’interno di un’area di circa 3 ettari di superficie al quale afferiscono i reflui di Ostuni e le sue marine. Alimenta l'impianto di affinamento ad esso adiacente e interconnesso idraulicamente: infatti, le acque affinate vengono prelevate a monte della stazione di disinfezione e distribuite per il riuso irriguo. Il comprensorio irriguo servito dalla rete di distribuzione comunale, sottesa all’impianto di affinamento delle acque provenienti dal depuratore di Ostuni, si sviluppa in un’area situata subito a monte dell’impianto di depurazione situato in contrada “Santa Toce”. L’area irrigata si estende per circa 150 ettari, comprendendo 3 diverse contrade. Da un punto di vista morfologico, il territorio è costituito in parte da pascolo, ma prevalentemente da uliveto tradizionale con intensità di piantumazione pari a circa 40 alberi/ha.
ARTE, CULTURA E BELLEZZA
CINEMA E ACQUA
32
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
N.5
33
34
ARTE, CULTURA E BELLEZZA
Vista dall'alto della spettacolare balconata a picco sul mare di Polignano a Mare (Bari), location del film che ha lanciato Checco Zalone, "Cado dalle Nubi" (2009) Nella pagina precedente: Il ponte di Gravina, teatro dell'ultimo film di 007, “No Time to Die”
D
alle sequenze da brivido, piene di tensione e di azione dei grandi film hollywoodiani, fino alle immagini che ispirano serenità, divertimento e tranquillità, adatte a descrivere al meglio la bellezza del territorio negli spot d’autore di interesse turistico. L’acqua, i canali, i ponti e tutte le opere che nel tempo l'uomo ha realizzato per renderla fruibile sono da sempre protagonisti della storia del
cinema e dell’immaginario di tanti registi. La settima arte ha subito sfruttato la “fluidità semantica” dell’acqua: la ricchezza simbolica, la qualità plastica, la varietà fisica di un elemento che si caratterizza per una sorta di fotogenia naturale che lo rende perfetto per la rappresentazione visiva. Dai Lumière ai giorni nostri Fin dai lavori dei fratelli Lumière, alla fine dell’800, l’acqua entra nella scena cinemato-
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
grafica come elemento dinamico che duplica il movimento delle immagini e come elemento fisico impalpabile che l’occhio della macchina da presa restituisce senza difficoltà, superando i limiti delle arti figurative tradizionali. Con un salto temporale che dalle prime immagini filmiche arriva ai giorni nostri, difficile non citare come fulgido esempio, “La forma dell’acqua” (titolo originale, “The shape of water”) di Guillermo del Toro, una fiaba che reinterpreta il classico intreccio de “La bella e la bestia”, mettendo al centro il legame dei due protagonisti e il loro rapporto con l’acqua. Per
N.5
numerosi critici e osservatori, la scena finale con il bacio sott’acqua è stata decisiva per l’assegnazione dell’Oscar come miglior film, senza dimenticare le altre tre statuette per la miglior regia, migliore scenografia e migliore colonna sonora. Acqua protagonista anche dei film d’azione. Agli appassionati del genere non sarà sfuggito l’adrenalinico “Mad Max: Fury Road”, dove il dispotico Immortan Joe ricatta l’intera società perché detiene il possesso dell’acqua potabile. O ancora Waterworld, una delle interpretazioni più convincenti di Kevin Costner. Qui l’acqua, intesa come oceano, ha inghiottito
35
36
ARTE, CULTURA E BELLEZZA
tutti i continenti e l’umanità è impegnata nella ricerca della leggendaria Dryland, l’unico lembo di terra asciutta rimasto. L’acqua, la Puglia e il cinema: una relazione speciale Oltre alle caratteristiche dell’elemento acqua in senso stretto, migliaia di film hanno messo al centro anche le opere architettoniche che l’uomo ha da sempre realizzato per gestire i flussi, i fiumi e tutte le manifestazioni naturali dell’acqua. In tal senso, la Puglia si può considerare un set a cielo aperto. La nostra regione non è, in realtà, quel grande tavoliere piantato nel Tacco d’Italia come fissato nell’immaginario collettivo degli italiani. Da nord a sud, con una maggiore estensione sul versante occidentale, le spine, i dossi e i pianori dell’ossatura appenninica, la percorrono tutta. Questo le dona caratteristiche che hanno costretto l’uomo ad ingegnarsi per realizzare opere che permettessero a tutti di usufruire dell’acqua. Un’azione che va avanti sin dai tempi dei tempi e che in epoca moderna ha visto gli ingegneri che per primi si sono cimentati con la realizzazione dell’Acquedotto
Pugliese, costruire ponti e canali, con tecnica e tenacia; le stesse che ispirarono i progenitori romani. È nato così un grande patrimonio che nel tempo, oltre a svolgere la funzione pratica di garantire la fornitura di acqua a tutti i pugliesi, è diventato anche motivo di interesse cinematografico. Nella pellicola del momento, ovvero “No Time to Die”, ultimo atto della saga di 007 con protagonista Daniel Craig, a fare da protagonista non solo di una lunga sequenza del film di Cary Fukunaga, ma anche del progetto di comunicazione per il lancio della pellicola, è il Ponte dell’Acquedotto di Gravina (BA). Lo spot di lancio del film, infatti, è stato trasmesso durante l’intervallo dell’ultima edizione del Super Bowl, la finale del campionato della National Football League di football americano, ed è stato visto da oltre 150 milioni di spettatori. Dal globale al locale Anche gli spot che ogni anno raccontano la Puglia come meta ideale per trascorrere le vacanze, contemplano spesso opere legate al mondo dell’acqua. Nel suo “Puglia, riparti dalla meraviglia”, il regista Alessandro Piva
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
N.5
"La forma dell'acqua", scena finale con il bacio sott'acqua Nella pagina precedente: ponte del Canale principale dell' Acquedotto Pugliese
mette in risalto una serie di caratteristiche che rendono la nostra regione unica e ricca di bellezza. E se l’acqua del mare la fa da padrone, un ruolo centrale nello spot è ricoperto dalla ciclovia dell’acquedotto. A raccontare le meraviglie di questo percorso cicloturistico è stato proprio il regista ai microfoni di Archè, la web tv della sostenibilità di Acquedotto Pugliese, durante la manifestazione fieristica sulla green economy che si è tenuta a ottobre a Rimini. Un percorso che segue il tracciato di due con-
dotte storiche: il Canale Principale, da Caposele (AV) a Villa Castelli (BR), che in soli nove anni (1906-1915) riuscì a far arrivare l’acqua a Bari, ed il Grande Sifone Leccese, che dal punto terminale del primo, giunge fino a Santa Maria di Leuca (LE), dove l’infrastruttura è celebrata con una cascata monumentale realizzata nel 1939 e recentemente restaurata. Un itinerario legato all’acqua che si apre a nuove, potenziali narrazioni: in futuro il cinema, ancora una volta, non se le farà sfuggire.
37
Parole come gocce ACQUA IN BOCCA AUTORE: ANDREA CAMILLERI E CARLO LUCARELLI EDITORE: MINIMUM FAX PAGINE: 160 EURO: 24,00
“Betta Gardini fa trovare alle sue vittime la morte per acqua” Acqua in bocca è un romanzo edito da Minimum Fax nel 2010, scritto a quattro mani da Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli. E ovviamente ha come protagonisti il commissario Montalbano e l'ispettrice Grazia Negro. Non si tratta di un romanzo convenzionale, ma di un collage di lettere, biglietti, ritagli di giornale, rapporti, verbali e pizzini che fanno la spola fra i due detective. Il finale è ad alta tensione. Nella notte del 27 maggio 2006, in un appartamento nel centro di Bologna, viene rinvenuto il cadavere di un uomo. È riverso in cucina, la testa è avvolta da un sacchetto di plastica, indossa una sola scarpa e accanto a lui ci sono alcuni pesci rossi, anch’essi morti. Le indagini vengono affidate all'ispettrice Grazia Negro che di lì a poco decide di chiedere aiuto al collega Montalbano, commissario a Vigata, in Sicilia. Non solo perché la vittima, Arturo Magnifico, è originario proprio di Vigata, ma anche perché si sono verificati molti fatti strani che hanno messo in allarme l'ispettrice. Il titolo del romanzo, ‘Acqua in bocca’, ha già il suo conosciuto significato metaforico e può essere messo in relazione con due elementi della narrazione: la responsabilità di servizi deviati, la cui azione mira ad occultare imbarazzanti segreti, e la presenza di una donna killer che uccide le sue vittime mediante annegamento.
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
N.3
39
40
L’ACQUEDOTTO | 2021 |
N.5
Dove
Direttore Responsabile - Vito Palumbo
@acquedottopugliese @AcquedottoP
Acquedottopugliese
AcquedottoPugliese SpA Acquedotto Pugliese aqp.it
aqpfacile.aqp.it
aqpwateracademy.it vocedellacqua.it asecospa.com
Contatti
comunicazione@aqp.it
+39 080 572 3442