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IL SETTORE GIUSTIFICA I MEZZI? NON CI SONO FORMAT O MEZZI PRIVILEGIATI PER LE DIVERSE CATEGORIE MERCEOLOGICHE: NE SONO CONVINTI I PLAYER DELLA COMUNICAZIONE, CHE TESTIMONIANO COME I MEDIA VENGANO SCELTI, CAMBIATI, ALTERNATI PER STRATEGIA, CONTINGENZA, NECESSITÀ. E, DOPO IL GRAVE IMPATTO DELLA PANDEMIA, SI SONO AFFERMATI NUOVE STRATEGIE E MEDIA MIX, ACCELERANDO DI FATTO UN PROCESSO CROSSCANALE GIÀ IN CORSO.
A ogni settore i suoi media: una volta forse era vero, ma ormai da qualche tempo non è più così. Con l’avvento del digitale, la frammentazione mediatica e la conseguente affermazione di un approccio multicanale e crossmediale, i diversi settori merceologici utilizzano sempre di più i mezzi di comunicazione in maniera integrata, per raggiungere al meglio il proprio target. Un quadro, questo, accentuato fortemente dall’emergenza sanitaria, che ha posto aziende di tutte le categorie e i player della comunicazione davanti alla necessità di rivedere totalmente le proprie strategie, spostando investimenti a favore di canali come digital e retail in primis. Com’era inevitabile, la pandemia ha avuto come primo effetto un forte calo della spesa pubblicitaria, che ha interessato
quasi tutti i settori. Fanno eccezione, come dimostrano i dati Nielsen, solo due settori - enti/istituzioni e gestione casa -, a dimostrazione di come l’impatto sulla vita delle persone abbia fortemente influenzato il mercato. Stesso discorso vale anche per i mezzi: sono crollati radio e outdoor, a causa della ridotta mobilità. Ma anche tv e internet, che pure hanno ottenuto audience durante il confinamento, hanno risentito anch’essi dello stop degli investimenti. “Questo perché
Digital, crosscanalità e omnicanalità sono le parole chiave della comunicazione di tutti i settori dall’Automotive al Beauty, dal Farm& Health alle Tlc, fino al Food & Beverage
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la crisi ha riguardato non l’offerta, ma la domanda”, spiega Alberto Dal Sasso, AIS managing director Nielsen. Al di là, però, dell’inevitabile evoluzione e trasformazione degli equilibri nella fruizione dei media da parte dei consumatori e degli investimenti delle aziende causata dalla pandemia, è interessante indagare se, in un periodo ‘Covid free’, esista comunque una ‘dieta mediatica’ a seconda delle categorie merceologiche degli investitori. In un mercato che sta evolvendo verso l’ibridazione dei mezzi, in risposta a una richiesta di comunicazione sempre più omnichannel, e ai cambiamenti portati dall’emergenza sanitaria, come si stanno adeguando le aziende e le agenzie alle differenti necessità dei consumatori? E come si sono strutturati i player, dalle agenzie alle concessionarie ai centri media, per affrontare al meglio le differenti richieste del mercato? Dall’Automotive al Beauty, dal Farm & Health alle Tlc, fino al Food & Beverage, abbiamo messo a confronto la domanda con l’offerta, le aziende e le agenzie, per conoscere, da una parte, strategie e necessità e dall’altra, l’offerta diversificata. Ne emerge un quadro interessante e articolato, in cui digital, crosscanalità e omnicanalità sono nc le parole chiave.