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I provvedimenti per i trasporti
Le linee guida Ue
Quello dei trasporti è certamente fra i primi settori a subire le conseguenze della pandemia. Primo strumento di contenimento dei contagi è infatti il limitare gli spostamenti; misura che diviene progressivamente più stringente con il lockdown attuato via via nei vari Paesi europei e non solo.
Non è un caso che i primi provvedimenti concreti a livello unitario, dopo aver proseguito con tavoli di confronto e riunioni per preparare le risposte alla crisi sanitaria, riguardino proprio la mobilità intraeuropea.
Alla luce di alcune decisioni unilaterali di alcuni Stati membri di porre forti limitazioni alle frontiere, soprattutto nei confronti dell’Italia, diviene necessario ribadire che il mercato unico è uno dei principi cardine della Ue. Se è possibile, è necessario, per ragioni di salute, limitare al massimo lo spostamento delle persone, vettore del virus. Ma lo stesso discorso non vale per le merci. L’Oms, del resto, ha chiarito che le merci non sono vettore di contagio.
Il 16 marzo, l’Unione europea adotta pertanto linee guida in 25 punti relative ai controlli di frontiera fra gli Stati membri in modo da evitare pratiche divergenti. Si vuole così garantire il funzionamento del mercato interno e la disponibilità di beni e servizi essenziali, limitando al tempo stesso la diffusione del nuovo coronavirus.
Tra le prescrizioni, per quel che riguarda il trasporto delle merci e la catena di approvvigionamento si chiarisce che deve essere assicurata la libera circolazione di tutte le merci e garantita la fi liera di prodotti essenziali come medicine, equipaggiamento medico e cibo.
Essendo il trasporto e la mobilità segmenti essenziali dell’economia si evidenzia che anche le misure di controllo non debbano minare la continuità delle attività economiche. Eventuali restrizioni alla mobilità imposte dagli Stati membri, quindi, devono essere proporzionate, trasparenti, non discriminatorie, adattate alle diverse modalità e motivate sulla base di evidenze scientifi che supportate dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) o dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).
Agli operatori dei trasporti va assicurata la possibilità di lavorare in sicurezza, senza la richiesta di documentazioni ulteriori legate alla circolazione delle merci all’interno del mercato unico.
Alle frontiere esterne vanno adottate misure per limitare la diffusione della pandemia stabilite attraverso procedure operative standard (dallo screening all’assistenza dei malati fino all’isolamento, se necessari). Alle frontiere interne potranno essere ripristinati controlli temporanei, ma in ogni caso tutti gli Stati membri dovranno notificarne il ripristino secondo quanto indicato dal codice frontiere Schengen, fermo restando le garanzie primarie sulla libera circolazione. Infine, tutte le misure di controllo andranno organizzate in modo da non creare assembramenti o lunghe attese.
Il 18 marzo, i ministri dei Trasporti riunitisi in videoconferenza stabiliscono di lavorare con la Commissione europea per ridurre al minimo le interruzioni del traffico, specie per il trasporto di merci essenziali.
Si tratta di un’azione collettiva, coordinata e flessibile per garantire la libera circolazione e la regolarità dei flussi di trasporto, nel rispetto della sicurezza dei lavoratori.
Si stabilisce l’adozione di misure a sostegno di tutto il settore trasporti con il riconoscimento di una maggiore flessibilità sia in termini di aiuti di Stato, sia in termini di misure specifiche a beneficio dei singoli comparti, dal trasporto aereo allo stradale al ferroviario e al marittimo. In particolare, per l’autotrasporto merci si concorda sul fatto che sia “importante mantenere le merci in movimento, anche oltre confine, al fine di garantire che i beni essenziali e le forniture mediche raggiungano i nostri cittadini”.
In questa prospettiva, la commissaria ai Trasporti Adina Valean chiede l’istituzione di “corridoi verdi” per la libera circolazione delle merci e delle persone che devono attraversare i confini.
Le corsie verdi arrivano, il 24 marzo. Sono le Green Lanes. Gli Stati membri sono obbligati a designare i punti di valico delle frontiere interne della rete transeuropea di trasporto (TEN-T) quale valico di tipo preferenziale, aperto a tutti i veicoli adibiti al trasporto merci, indipendentemente dalle merci trasportate. Inoltre, si stabilisce che l’attraversamento delle frontiere non debba durare più di 15 minuti, compresi eventuali controlli e screening sanitari, senza che i conducenti scendano dal mezzo.
Si richiede che le procedure siano ridotte e ottimizzate e che gli autisti esibiscano soltanto il documento di identità e la patente di guida e, se necessario, una lettera del datore di lavoro. Dovrebbe essere accettata la presentazione o la visualizzazione elettronica dei documenti.
Ciascuno Stato membro è chiamato a sospendere temporaneamente le restrizioni di accesso alla rete stradale come i divieti di transito durante il fine settimana o la notte e i divieti settoriali, come fatto dall’Italia (vedi pagg. XXXX)
Si istituisce anche una piattaforma dove trovare tutte le informazio
Le Green Lanes
ni sulle misure di trasporto nazionali adottate in ogni Paese in risposta al coronavirus.
Adina Valean spiega che il documento di orientamento è inteso a proteggere le catene di approvvigionamento europee e a far sì che merci e lavoratori possano viaggiare senza ritardi ovunque sia necessario.
“Le corsie preferenziali – sottolinea – sono specifi camente concepite anche per proteggere i lavoratori del settore, che si trovano in prima linea in questa crisi. Questa serie di raccomandazioni agevolerà la loro missione già logorante e renderà il loro lavoro più sicuro e più prevedibile”.
GALILEO IN AIUTO ALL’AUTOTRASPORTO
Galileo Green Lane è il nome dell’app realizzata dall’Agenzia del Global Navigation Satellite System europeo (GSA), in collaborazione con la
Commissione, per decongestionare le corsie preferenziali. Sfruttando il sistema di posizionamento e la navigazione satellitare Galileo e monitorando lo stato del traf co, l’applicazione permette di velocizzare l’attraversamento dei valichi di frontiera. Il sistema risponde sia alle esigenze delle autorità di controllo sia a quelle dei conducenti dei mezzi pesanti ed è progettata con due interfacce intuitive che permettono anche la comunicazione tra Stati membri e autotrasportatori sul tipo di carico che può accedere alla corsia prioritaria. Gli autisti possono visualizzare le informazioni in tempo reale. L’obiettivo è di mantenere i tempi di attraverso all’interno del limite di 15 minuti.