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Emanuela Bertoni Unitai

Emanuela Bertoni

Unitai

Durante il lockdown si è registrata una situazione disomogenea Durante il lockdown si è registrata una situazione disomogenea all’interno del nostro settore. Molte aziende, soprattutto quelle legate ai cantieri o alle fi liere di attività che erano chiuse, hanno subito un’interruzione completa dell’attività per quasi due mesi, mentre altre hanno affrontato la crisi in prima linea. Queste imprese hanno continuato a lavorare, pur tra mille diffi coltà, in condizioni spesso disumane, addirittura per un certo periodo con l’impossibilità di poter usufruire da parte dei conducenti dei minimi servizi essenziali. Hanno affrontato un incremento di costi che da nessuno è stato riconosciuto, anzi spesso i committenti hanno sospeso il pagamento di servizi effettuati mesi precedenti alla crisi.

Alcuni interventi decisi sia dal Governo che dalle istituzioni comunitarie e internazionali, come ad esempio le proroghe di interesse specifi co (patenti guida, Carta di qualifi cazione del conducente, revisioni), la sospensione dei divieti di circolazione nei giorno festivi, l’incremento di 20 milioni per la riduzione dei pedaggi autostradali relativi all’anno 2020 e lo stanziamento di risorse aggiuntive per il Marebonus e il Ferrobonus, purtroppo non hanno fatto fronte alla pressante richiesta di liquidità che veniva e viene tuttora dalle imprese di autotrasporto. A questi si aggiungono chiaramente gli interventi generali, come la proroga dei versamenti dei contributi previdenziali, assistenziali e dell’Iva, gli ammortizzatori sociali e le garanzie sui prestiti e sui fi nanziamenti, sui quali non possiamo far altro che riscontrare e confermare le lungaggini più volte evidenziate.

La misura più urgente ora è legata alla liquidità: è necessario per la categoria disporre di liquidità immediata e per questo l’auspicio è l’avvio di un canale prioritario per l’accesso al credito e contributi a fondo perduto per i cali di fatturato. Allo stesso tempo, occorre che

vengano migliorati gli impegni presi con i provvedimenti emanati, garantendo procedure semplici e veloci e tassi di interesse prossimi allo zero. Servono anche misure che mitighino le difficoltà delle imprese di autotrasporto e le accompagnino sino alla ripresa della normalità.

Non è più inoltre procrastinabile l’emanazione delle disposizioni sui tempi di pagamento e sui valori indicativi di pagamento: regole che consentano al settore di avere il giusto riconoscimento economico ed essere pagati in tempi adeguati.

Al fine di compensare i mancati ricavi, dovuti anche ai viaggi sottocosto determinati dall’impossibilità di bilanciare i traffici per mancanza di viaggi di ritorno, la necessità è quella di sospendere i pagamenti dei pedaggi autostradali sino al termine dell’emergenza.

È necessario, infine, prorogare per i veicoli Euro 3 e 4 la possibilità di fruire ancora del rimborso delle accise sul gasolio fino a ottobre 2021, e poter successivamente riavviare il rinnovo del parco veicolare e, se possibile, prevedere una compensazione immediata, senza dover attendere i 60 giorni, del credito accise.

L’autotrasporto, come noto, non è stato mai soggetto a provvedimenti di chiusura. Implicitamente o esplicitamente, quindi, ne è stato riconosciuto il carattere di essenzialità per il funzionamento, seppure minimo, dell’economia e della società anche durante il periodo dell’emergenza sanitaria. Non è sorprendente che tale sistema abbia funzionato, essendo perfettamente integrato nelle filiere produttive e distributive. Adesso è necessario che le Istituzioni non si dimentichino del ruolo ricoperto in questo difficilissimo periodo e che accompagnino il settore nei prossimi mesi che saranno veramente delicati. Da parte loro l’autotrasporto e la logistica dovranno adeguarsi a una situazione che dopo il Covid-19 non potrà più essere la medesima.

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